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RENDERE “LA SCUOLA UN LABORATORIO DI RICERCA”?

La scuola può diventare un laboratorio di ricerca e teoricamente dovrebbe già esserlo perché

viene chiesto a ciascun insegnante di caricarsi sulle spalle l'onere di far funzionare la scuola

nei termini di laboratorio di ricerca, quindi l'iniziativa è sempre del singolo. È altrettanto vero

che la scuola è un sistema e quindi il funzionamento di quest'ultima è dato dalla somma delle

singole parti. È altrettanto vero che bisogna essere consapevoli del fatto che sono necessarie

delle condizioni strutturali per far sì che i singoli possano essere nelle condizioni di poter agire,

di poter implementare le loro competenze di ricerca all'interno del contesto scolastico.

Qualche riferimento normativo: l’autonomia chiama e la ricerca risponde

Legge n. 59/1997 (c.d. Bassanini)

Attribuisce la delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle Regioni e agli Enti locali, per la

riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa.

Mira a riformare il sistema scolastico italiano, organizzandolo sulla base di una rete di istituzioni scolastiche

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dotate di autonomia ed estendendo anche all'organizzazione scolastica il decentramento delle autonomie

funzionali già introdotto per le università in Italia e per le camere di commercio.

Metodi della ricerca educativa Corso semestrale con laboratorio

DRP 275/99 - Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi

dell'art. 21 della legge 15.03.1997, n. 59.

Art 6

1. Le istituzioni scolastiche, singolarmente o tra loro associate, esercitano l’autonomia di ricerca,

sperimentazione e sviluppo tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle

realtà locali e curando tra l’altro:

a. la progettazione formativa e la ricerca valutativa;

b. la formazione e l’aggiornamento culturale e professionale del personale scolastico;

c. l’innovazione metodologica e disciplinare;

d. la ricerca didattica sulle diverse valenze delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e sulla loro

integrazione nei processi formativi;

e. la documentazione educativa e la sua diIusione all’interno della scuola;

f. gli scambi di informazioni, esperienze e materiali didattici;

Legge 107/2015 – Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle

g. l’integrazione fra le diverse articolazioni del sistema scolastico e, d’intesa con i soggetti istituzionali

disposizioni legislative vigenti (Buona scuola)

competenti, fra i diversi sistemi formativi, ivi compresa la formazione professionale.

Art 1

Per aIermare il ruolo centrale della scuola nella società […] per realizzare una scuola aperta, quale

laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica […] la presente legge da’ piena

attuazione all'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui all’articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e

successive modificazioni.

L’autonomia di ricerca e sperimentazione sintetizza la scommessa del sistema educativo

italiano. Le azioni top-down (promosse dall’alto) sono destinate a diventare mere procedure

burocratiche se non incontrano contesti scolastici che praticano, concretamente e

quotidianamente l’autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo. Quindi l'autonomia

scolastica è l'esito di un processo di riflessione si è arrivati a dire l'unica maniera per mettere

le scuole nelle condizioni davvero di innovare migliorare stare al passo coi tempi e dare loro

degli spazi decisionali, cioè, fare in modo che il singolo istituto sulla base delle sue

caratteristiche, del suo funzionamento, del territorio in cui è collocato, della popolazione

scolastica, sia nelle condizioni di compiere delle scelte. Per poter agire o, meglio ancora,

sfruttare in positivo valorizzare in positivo questi spazi decisionali questa autonomia c'è

bisogno che la scuola in primis funzioni come un laboratorio dinamico, cioè, che la scuola si

interroghi che la scuola vada alla ricerca di strategie diverse, che la scuola attesti sul campo

l'ePicacia delle diverse strategie via via proposte; quindi, c'è bisogno, in altri termini, che la

scuola esca da una mentalità un po’ burocratica di adempimento. Il rischio legato in generale

alla concessione che lo Stato dà alla scuola e che non venga sfruttata questa autonomia.

L’attività di ricerca e sperimentazione è in sintesi il MOTORE dell’autonomia scolastica!

Qual è il compito per le scuole autonome?

Ogni istituto deve pervenire ad una propria identità costruendo una proposta formativa che:

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Metodi della ricerca educativa Corso semestrale con laboratorio

- sappia rispondere ai bisogni degli allievi e del contesto culturale, sociale ed economico

del territorio;

- sia coerente con il quadro definito dalle Indicazioni nazionali (i traguardi da

raggiungere).

Per poterlo fare è necessaria un’attività di RICERCA e di SPERIMENTAZIONE. (idea della scuola

in movimento)

PERCHÉ L’INSEGNANTE HA BISOGNO DELLA RICERCA? COME CONNETTERE LA

RICERCA ALLA SUA PRATICA QUOTIDIANA?

1. Perché l’insegnante ha bisogno di fare ricerca a scuola? Ciascun insegnante fa

ricerca perché è utile ad

innalzare la qualità della sua

pratica professionale.

L'insegnante ha bisogno di

fare ricerca a scuola per

prendere buone decisioni e

nel limite del possibile saper

dar conto dei processi

attraverso i quali è giunto a

compiere una determinata

scelta.

2. Come può fare ricerca a scuola? Quali spazi e forme di impegno?

L'insegnante può entrare a contatto con la

FUNZIONE

CONSUMATORE ricerca nel contesto scolastico

- CRITICO principalmente in tre modi (funzioni):

- CONSUMATORE CRITICO cioè, il

à

CO-

TERRITORIO PROTAGONISTA coprotagonista produttore di conoscenze;

cioè, fare un uso intelligente e critico della

ricerca già disponibile. Il consumatore

critico è quel consumatore che possiede

conoscenze e competenze ed è in grado di

PRODUTTORE DI

ISTITUTO CONOSCENZA fare una distinzione tra le ricerche

prendendo in considerazione quelle di

buona qualità.

CLASSE

LUOGO - CO-PROTAGONISTA all'interno di

à

tutto quel filone di ricerca che ad oggi viene chiamato con denominazioni diverse

(ricerca collaborative, ricerche intervento) ovvero tutte quelle azioni di ricerca che

vengono portate avanti da equipe miste: ricercatori e professionisti (insegnanti), per

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Metodi della ricerca educativa Corso semestrale con laboratorio

poter essere un coprotagonista l'insegnante ha bisogno di acquisire un livello di

conoscenze e di competenze maggiore del livello basico che normalmente serve per

poter consumare criticamente la ricerca fatta da altri.

- PRODUTTORE DI CONOSCENZA l'insegnante che costruisce e gestisce e porta

à

avanti un'azione di ricerca all'interno del suo contesto (classe, istituto) deve essere

capace di orchestrare e governare in autonomia un percorso di ricerca perché a

diPerenza dell'equipe mista e l'insegnante stesso che comanda e decide.

- CLASSE l'insegnante può agire come ricercatore nella sua classe perché in questo

à

modo ha la possibilità di avere il controllo su tutta una serie di variabili; quindi, è un

ambiente protetto e anche molto prezioso.

- ISTITUTO tutti gli insegnanti molto spesso hanno idea che il 90% del loro lavoro sia

à

stare a contatto diretto con i bambini e le bambine all'interno della classe, ma non

sempre è così perché c'è tutta una parte di lavoro a livello di istituto. In pratica tutte

quelle azioni che l'insegnante può mettere in atto non sono più confinate all'interno

della sua classe ma possono prendere come campo di investigazione l'istituto stesso.

- TERRITORIO la scuola e/o dovrebbe essere profondamente radicata nel territorio in

à

cui si trova poiché molte volte l'ePicacia o non ePicacia di un certo progetto o di una

certa situazione dipende da come l'istituto è in grado di stabilire delle sinergie con gli

enti del territorio. Il territorio può essere un campo di investigazione perché molto

spesso ci sono una serie di azioni che si iniziano a scuola ma possono tradursi

operativamente soltanto grazie all'alleanza stabilita sul territorio.

3. Quale relazione fra uno stile di insegnamento improntato alla ricerca e l’apprendimento

degli alunni?

La missione prioritaria di qualunque insegnante è quella di promuovere un apprendimento

significativo a 360 ° dei bambini e delle bambine che sono aPidati a lui o lei. L'insegnante

deve accostarsi all'insegnamento col filtro della ricerca; quindi, uno stile di insegnamento

che si ispira alla logica scientifica, alla logica della ricerca. Lo stile di insegnamento

improntato alla logica della ricerca fa leva sulla partecipazione attiva più che sull'ascolto

passivo, non vuol dire che i bambini non devono imparare ad ascoltare ma significa che una

conoscenza per essere significativa deve essere rielaborata in maniera attiva. Ancora uno

stile che è centrato più sul fare insieme che sul fare da soli perché la ricerca è un'avventura

collaborativa. Uno stile che è centrato sul merito, sul contenuto ma anche sul metodo,

cioè la capacità di riflessione sul proprio modo di imparare e comprendere quali sono le

strategie che funzionano di più per me.

Uno stile di insegnamento centrato sulla ricerca mira allo sviluppo non di una «testa ben

piena» ma di una «testa ben fatta» (Morin, 2000) la quale poggia sull’attitudine a porre e

trattare i problemi mediante un pensiero di tipo critico (tipico della RICERCA). Governare la

complessità ed esercitare in modo attivo la propria cittadinanza! (cfr. Indicazioni nazionali)

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Metodi della ricerca educativa Corso semestrale con laboratorio

Lezione 4 – 21/10/2024

COME DECLINARE LE COMPETENZE DI RICERCA DENTRO ALLA PRATICA

QUOTIDIANA? – LAVORANDO CON METODO –

Immaginiamo che un'insegnante decida di non voler fare ricerca, di non impegnarsi in ricerche

di natura collaborativa e di non progettare in autonomia delle ricerche. La domanda che ci

dobbiamo fare in questo caso e se io come professionista non sono molto disponibile a farmi

ingaggiare in questa logica di ricerca cosa me ne faccio delle competenze di ricerca che mi è

stato chiesto di sviluppare nel percorso iniziale; po

Dettagli
A.A. 2024-2025
46 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucia-bignotti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi della ricerca educativa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Montalbetti Katia.