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DEGLI OBIETTIVI, CONTROLLO DIREZIONALE E VALUTAZIONE
DELLE PERFORMANCE
9. Pianificazione: il budget
A seguito della definizione degli obiettivi, si vanno ad espletare delle azioni ed il management
è tenuto a motivare, dirigere e controllare le azioni delle risorse umane per allineare le azioni
operative alle attività pianificate: in sostanza, il ciclo di pianificazione si compone di una
serie di passaggi che ruotano intorno al processo decisionale. Per trasformare le strategie in
operatività è necessaria la loro decodifica attraverso il budget: deve essere visto come lo
strumento che consente all’organizzazione di trasformare la strategia teorica in qualcosa di
concreto. Permette di pensare al futuro e pianificarlo, il che consente di adottare un
approccio sintropico in quanto l’attenzione è rivolta al futuro, il quale retroagisce sul
presente consentendo all’organizzazione di organizzare le risorse e raggiungere gli obiettivi
prefissati. L’attività manageriale non è entropica, non proviene dal passato, ma tende al futuro
il quale condiziona le azioni del presente. Il budget ci aiuta a pianificare adeguatamente le
azioni da espletare per raggiungere il futuro desiderato, scoprire eventuali colli di bottiglia
(possibilità di implementare il controllo concomitante: a mano a mano che l’organizzazione
avanza, si ha la possibilità di rilevare eventuali criticità confrontando quanto pianificato con
quanto sta accadendo e, qualora vi siano delle discrasie significative, consente di intervenire
prontamente per superare le crisi), fissare gli obiettivi, allocare le risorse scarse presenti
all’interno dell’organizzazione in maniera puntuale (risorse limitate che devono essere
necessariamente razionalizzate), ordinare le attività e comunicare i piani ai diversi livelli
aziendali.
Il budget generalmente riguarda diversi esercizi: tuttavia, il contesto attuale è molto cangiante
e, pertanto, non è immaginabile pensare ad un budget nel lungo termine. Sostanzialmente,
attraverso questo strumento ci si focalizza in un arco temporale di 12 mesi: poi alcune
organizzazioni decidono di spacchettare questo anno in mesi o in trimestri o addirittura in
settimane. Alcune organizzazioni riescono addirittura a redigere budget giornalieri.
Il master budget contiene diverse tipologie di budget: si parte dal budget delle vendite, che è
quello più importante in quanto eventuali errori ricadono a cascata sugli altri budget che
compongono il master budget. 45
Il budget delle vendite serve a stimare le vendite che l’organizzazione realizzerà nei prossimi
mesi. Avendo una stima delle unità vendute ed il prezzo previsto per singola unità, per
costruire il budget delle vendite bisogna moltiplicare le quantità previste per il prezzo: si
organizzano i dati focalizzandosi sull’arco temporale investigato e si crea una colonna
aggiuntiva per evidenziare il totale complessivo delle vendite che rappresenta i ricavi
derivanti dalle vendite.
Tuttavia, i ricavi rilevano dal punto di vista economico: deve essere approfondito l’aspetto
monetario in quanto non necessariamente l’organizzazione riuscirà ad incassare
completamente i ricavi prospettati. Per questo motivo, a seguito della costruzione del
prospetto delle vendite, deve essere costruita una stima delle potenziali entrate: partendo
dal prospetto precedente, conoscendo la percentuale di vendite che verranno incassate nel
mese in cui e ettivamente si è realizzata la vendita e la percentuale di vendite che, invece,
verranno incassate nel mese successivo, possiamo costruire le entrate del periodo
considerato moltiplicando le diverse percentuali per i ricavi.
Una volta compilato il budget delle vendite e quello delle entrate, bisogna stimare le unità da
produrre: infatti, la produzione deve essere adeguata rispetto alle vendite previste (se si
sottostimano le vendite si avvia la produzione per quantità non su icienti ad appagare le
richieste del mercato; se le vendite vengono sovrastimate, le quantità prodotte saranno
eccessive rispetto alla richiesta, e le unità in eccesso andranno ad incrementare il valore di
magazzino e, di conseguenza, i costi dell’organizzazione). Il budget della produzione
consente di stimare le quantità da produrre per sostenere il volume di vendite previsto. Alle
vendite stimate si aggiunge il magazzino di fine periodo pari ad una percentuale delle vendite
previste per il mese successivo, ottenendo come risultato il numero di unità necessarie: 46
sottraendo dal totale necessario il numero di unità presenti nel magazzino ad inizio del
periodo di riferimento si ottiene la produzione richiesta.
Una volta evidenziate il numero di unità richieste per e ettuare le vendite stimate, bisogna
considerare i costi di produzione.
Si parte dal budget dei materiali diretti: si evidenziano i quantitativi di materiali necessari per
produrre una singola unità di prodotto ed il relativo costo. Bisogna in primo luogo capire il
fabbisogno di produzione, ossia le libbre necessarie per realizzare la produzione che si deve
portare a compimento. Si deve poi recuperare il magazzino finale del mese precedente per
capire il quantitativo di materiali da acquistare.
Una volta consapevoli delle libbre da acquistare per implementare la produzione, bisogna
focalizzarsi sul costo. Il budget delle uscite di cassa consente di capire a quanto
ammonteranno le spese, anche in considerazione di eventuali dilazioni di pagamento
concesse all’organizzazione. Accade, nel caso di dilazioni, che l’esborso monetario non
coincide con l’aspetto economico: gli acquisti dei materiali, nel caso dell’organizzazione in
esame, vengono pagate per il 50% nel mese in cui si e ettua l’acquisto e per il 50% nel mese
successivo (debiti v/s fornitori nello stato patrimoniale). 47
Altro costo di produzione è quello relativo alle risorse umane: il budget della manodopera
diretta consente di evidenziare le spese che l’organizzazione sostiene per pagare i salari ai
dipendenti. Si parte dal prospetto del budget della produzione: per ogni unità da produrre
saranno necessarie un certo quantitativo di ore di lavorazione. Moltiplicando il numero di ore
di manodopera diretta per la tari a salariale (costo della manodopera diretta) si ottiene il
totale delle spese che l’organizzazione sostiene.
VERIFICA RAPIDA 16
Quale sarebbe il costo totale della manodopera diretta per il trimestre, se la società segue la
politica di non licenziamento, ma paga $15 (una volta e mezzo) ogni ora lavorata oltre le 1.500
ore mensili?
a) $79.500
b) $64.500
c) $61.000
d) $57.000 bisognerà valorizzare la di erenza tra le ore regolari e quelle straordinarie
ad un costo orario di erente ottenendo un costo complessivo di erente rispetto a
quello calcolato precedentemente.
Si passa poi al budget dei costi generali di produzione che utilizza un coe iciente di
allocazione per ogni unità prodotta. Generalmente all’interno dei costi generali di produzione
vengono ricompresi i costi di ammortamento che sono costi non monetari e che, pertanto,
devono essere esclusi dal budget dei costi generali di produzione in quanto si richiede una
stima puntuale delle uscite di cassa. Si parte sempre dal budget della produzione in quanto
l’ammontare dei costi generali di produzione dipende dal numero di unità che l’organizzazione
intende produrre.
Infine, bisogna valorizzare il budget del magazzino dei prodotti finiti di fine periodo: i costi
generali di produzione vengono applicati alle unità di prodotto in funzione di una base di
allocazione. 48
Per calcolare il magazzino dei prodotti finiti di fine periodo bisogna partire dal numero di
unità: per valorizzarle e dare un numero alle merci presenti alla fine del periodo di riferimento
occorre calcolare il costo unitario di ogni singola unità.
Il budget viene costruito anche per i costi di non produzione, ossia per i costi di periodo
(amministrativi e di vendita). I costi di vendita e amministrativi sono generalmente sia variabili
(bisogna guardare al prospetto delle vendite) che fissi: questa di erenza deve essere
evidenziata nel budget delle spese di vendita e amministrative.
Abbiamo adesso tutti gli elementi per calcolare l’utile operativo: bisogna analizzare le voci
individuate in termini di cassa. Generalmente tutte le organizzazioni si pongono l’obiettivo di
mantenere un saldo di cassa minimo e, qualora non si riuscisse a raggiungere, fanno ricorso
ad una linea di credito. L’organizzazione in esame si propone di mantenere un saldo di cassa
minimo pari a 30.000 con rimborso dei finanziamenti eventualmente ottenuti l’ultimo giorno
del mese. Per questo motivo, accanto al budget di cassa, si costruisce anche un prospetto di
finanziamenti e rimborsi. 49
Una volta terminata la costruzione del budget di cassa si passa alla realizzazione del conto
economico per il periodo di riferimento. I ricavi si rinvengono dal budget delle vendite, il costo
del venduto dal budget dei costi generali di produzione (pari al costo unitario di produzione
per le unità vendute). Sottraendo al margine lordo, ottenuto dalla di erenza tra le vendite ed il
costo del venduto, i costi di periodo si ottiene l’utile operativo. Per ottenere l’utile netto (utile
di esercizio) si devono sottrarre gli interessi passivi che l’organizzazione paga per aver preso a
prestito una somma di denaro all’utile operativo. Utilizzando questo prospetto si può
calcolare il ROS (utile operativo/vendite).
Una volta costruito anche il conto economico, si passa allo stato patrimoniale. I crediti
derivano dal prospetto delle vendite (percentuale di vendite il cui incasso avviene nel mese
successivo); allo stesso modo i debiti derivano dal prospetto degli acquisti di materie prime
(percentuale di materiali il cui pagamento avviene nel mese successivo).
10. Budget flessibili e analisi delle performance
La caratteristica del budget statico è che ragiona per un livello specificato di unità: questo
causa delle problematiche in sede di controllo in quanto, se si ipotizza un certo quantitativo
di unità e poi si lavora su un numero di unità di erenti, le comparazioni non sono omogenee.
Per risolvere questa problematica, oltre al budget statico bisogna rilevare i risultati e ettivi. 50
Dalla di erenza tra i valori individuati nel budget statico ed i risultati e ettivi si possono
evidenziare le varianze. I due prospetti, tuttavia, non sono comparabili se le unità prospettate
sono diverse rispetto alle unità e ettive. Per questo motivo si deve utilizzare un altro
prospetto che va sotto il nome di budget flessibile: si flessibilizza il budget in ragione della
e ettiva quantità.
Si calcolano nuovamente i costi di produzione variabili (e non quelli fissi in