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MEDIA MIX E PLANNING
Nella scelta delle piattaforme e nella pianificazione del media mix per la campagna, è
fondamentale considerare vari fattori, tra cui requisiti progettuali, budget, e caratteristiche del
pubblico di riferimento. È essenziale pianificare lo storytelling in base alla relazione desiderata
tra pubblico, autori e contenuto. Ad esempio:
Instagram: per messaggi coinvolgenti tramite video empatici.
● YouTube: per incentivare la partecipazione attiva nella produzione di contenuti.
● Twitch: per creare una community e interagire direttamente con gli utenti.
●
La selezione delle piattaforme deve tener conto delle preferenze, degli interessi e delle abitudini
del pubblico. Le piattaforme scelte devono garantire un'esperienza di fruizione che non distragga
dalla narrazione, salvo che non facciano parte della storia stessa.
Altri criteri da considerare includono:
Competenza del pubblico: scegliere piattaforme familiari e accessibili per il target di
● riferimento.
Curva di apprendimento: assicurarsi che le piattaforme siano facili da utilizzare,
● specialmente per un pubblico meno esperto.
L'analisi del social listening su piattaforme come Twitter può fornire preziose informazioni sulle
narrative pro-vax e no-vax, guidando la scelta delle piattaforme più rilevanti, come Twitter,
Facebook e YouTube, per raggiungere i soggetti indecisi sulla vaccinazione.
La motivazione del pubblico può influenzare la scelta delle piattaforme; un pubblico altamente
motivato potrebbe adattarsi a interfacce più complesse. Le piattaforme possono anche diventare
parte integrante della narrazione, come dimostrato dal sito web della Buy n Large Corporation
nel film Wall-E, che ha offerto un'esperienza immersiva al pubblico.
14. Dalle metriche critiche al contesto narrativo
IL CONTESTO NARRATIVO
La definizione del contesto narrativo corrisponde a ciò che nel transmedia design viene chiamato
worldbuilding. Questo processo implica la creazione di un mondo coerente e complesso che
funge da sfondo per le linee narrative del progetto di comunicazione. Un mondo narrativo
comprende ambienti, personaggi, relazioni tra personaggi, valori e elementi culturali che
influenzano il processo comunicativo.
Nella definizione del contesto narrativo, non si tratta solo di identificare elementi finzionali, ma di
individuare sistemi relazionali e culturali che forniscono un quadro significativo per il progetto.
Questi sistemi possono essere sottoinsiemi di sistemi esistenti, che servono come ambito di
intervento per il nostro progetto. In questo contesto, si inseriscono il flusso di contenuti e le
azioni di coinvolgimento del pubblico.
Creare un contesto narrativo solido e coerente permette di offrire un ambiente significativo e
coinvolgente per il pubblico, facilitando l’immersione nella storia e la connessione emotiva e
cognitiva con il progetto di comunicazione. Nella simulazione di una campagna di comunicazione
pubblica, il contesto narrativo può essere definito considerando gli ambienti in cui le persone
coinvolte operano e interagiscono. Ad esempio, se ci concentriamo su docenti e personale
impegnato nel soccorso, possiamo identificare ambienti come scuole, strutture sanitarie o luoghi
di svago della classe media.
È importante anche comprendere i media utilizzati da queste persone per informarsi e i canali
attraverso cui acquisiscono informazioni. Potrebbero fare affidamento su siti web specifici,
riviste, social media o contatti personali con altri professionisti. Inoltre, è rilevante considerare le
possibili comunità di pratica che coinvolgono queste persone. Per esempio, la comunità degli
insegnanti della scuola primaria potrebbe rappresentare un punto di riferimento per la diffusione
di informazioni e la condivisione di esperienze.
Identificando questi elementi e comprendendo il contesto narrativo in cui operano le persone
coinvolte nella campagna, sarà possibile sviluppare strategie di coinvolgimento più mirate e
adatte al loro specifico contesto.
Il contratto di veridizione, o patto finzionale, è un accordo implicito tra il narratore e il lettore (o
spettatore) di una narrazione. Questo accordo implica che il lettore sospenderà
momentaneamente la sua incredulità e accetterà come vero ciò che viene raccontato. Esso
stabilisce le regole che strutturano il mondo della narrazione, definendo i confini entro cui si
sviluppa la storia. Tali regole riguardano la coerenza interna del mondo narrativo, cioè la sua
logica e la consistenza delle sue leggi e dei suoi personaggi.
I mondi narrativi possono essere realistici o fantastici. I mondi realistici si rifanno alla realtà
conosciuta e seguono le leggi del mondo reale. Al contrario, i mondi fantastici presentano
elementi che vanno oltre la realtà ordinaria, introducendo elementi magici o creature
immaginarie. Attraverso il contratto di veridizione, il lettore accetta di immergersi nel mondo
narrativo proposto dal narratore e di accettarne le premesse.
Un mondo narrativo è costituito da elementi selezionati e correlati, come personaggi e ambienti,
organizzati in modo coerente per creare un universo narrativo unitario. Il metodo dei sette
elementi generatori, ispirato dall'antropologo Carlo Tullio Altan, si basa sull'analisi di cinque
componenti simboliche dell'identità etnica:
Epos: La memoria storica collettiva, comprese narrazioni, miti e leggende.
1. Ethos: Le norme e le regole che definiscono i valori di un gruppo.
2. Logos: Il linguaggio e la comunicazione all'interno della comunità.
3. Genos: L'idea di comune discendenza che lega gli individui.
4. Topos: Il simbolo di un'identità collettiva legato a un territorio specifico.
5.
Questi elementi contribuiscono a definire l'identità di un gruppo e possono essere utilizzati per
conferire autenticità alla storia.
Il metodo dei sette elementi generatori, come descritto da Pinardi e De Angelis, include:
Epos: La memoria storica del gruppo.
1. Ethos: I valori condivisi e le norme sociali.
2. Logos: Le forme di comunicazione.
3. Genos: Le relazioni di parentela.
4. Topos: Il territorio della narrazione.
5. Telos: Gli obiettivi comunitari.
6. Chronos: Il tempo narrativo e la sua influenza sulla storia.
7.
Questi elementi interagiscono per creare un mondo narrativo complesso, fornendo struttura e
profondità alla narrazione.
Nel contesto del metodo, l'Epos rappresenta la memoria storica di un gruppo. Un esempio
significativo è l'immagine dei carri armati che trasportano i morti di Covid da Bergamo, che
evoca una reazione emotiva e una riflessione collettiva sulle conseguenze della pandemia. Tale
immagine può essere condivisa da diverse persone e può rappresentare un punto di incontro
nella comprensione della situazione.
L'Ethos rappresenta gli ideali, le credenze e le norme che regolano i rapporti all'interno di una
comunità. Analizzando le posizioni delle voci dominanti, possiamo identificare i valori guida che
influenzano il dibattito su un tema specifico. Tali valori possono variare in base a fattori culturali
e sociali.
Il Logos rappresenta il linguaggio e le forme di comunicazione utilizzate dalla comunità.
Identificando le forme espressive ricorrenti e le tipologie di contenuti, è possibile comprendere le
tendenze comunicative e le strategie di coinvolgimento adottate dai vari schieramenti.
Il Genos include i legami sociali all'interno della comunità. Un'analisi delle menzioni reciproche
nei social media può rivelare gruppi di affinità e dinamiche sociali attorno a temi di interesse
comune.
Per identificare i luoghi familiari al nostro pubblico, possiamo condurre ricerche di mercato,
analisi geografiche e coinvolgere direttamente il pubblico attraverso sondaggi. Questi luoghi
possono essere utilizzati come ambientazioni nella narrazione per creare connessioni emotive.
Il Telos rappresenta gli obiettivi ideali che guidano i membri della comunità, distinguendoli in
universali, particolari e individuali. Comprendere gli obiettivi delle diverse parti coinvolte
consente di analizzare le dinamiche sociali.
Il Chronos rappresenta il tempo nel contesto narrativo, stabilendo il ritmo della storia e il periodo
in cui si svolgono le attività comunicative. Considerare il Chronos permette di organizzare
temporalmente la nostra narrativa, garantendo coerenza e rilevanza.
Nello storytelling transmediale, uno dei metodi utilizzati per rendere tangibile il contesto
narrativo è l'extractability, ovvero la progettazione di artefatti diegetici. Questi artefatti, parte
integrante dei mondi narrativi, riflettono norme e valori di una società. Creando legami più
profondi tra il pubblico e la narrazione, questi oggetti possono migliorare l'immersione e
l'interazione, rendendo l'esperienza più sensoriale e coinvolgente
STORYTELLING
Nel contesto dello storytelling, si possono distinguere approcci finzionali e non finzionali, ognuno
con obiettivi e modalità di coinvolgimento distinti.
L'approccio finzionale crea storie con personaggi e ambientazioni inventati, favorendo l'emotività
e l'empatia del pubblico. Le storie finzionali permettono di stabilire legami emotivi e affrontare
temi complessi attraverso metafore e allegorie. In contrasto, l'approccio non finzionale si
concentra su eventi e persone reali, ispirando il pubblico attraverso esempi concreti di successo
e resilienza.
Entrambi gli approcci svolgono un ruolo cruciale nel coinvolgere il pubblico e trasmettere
messaggi persuasivi. La scelta tra finzione e realtà dipende dagli obiettivi comunicativi. Inoltre, è
possibile utilizzare modelli ibridi come la docufiction, che mescola elementi documentaristici e
narrativi per presentare eventi storici in modo coinvolgente, e il mockumentary, che parodizza la
forma documentaristica per trattare eventi di finzione.
Nell'ambito di una campagna di comunicazione, lo storytelling si struttura in tre fasi: uno stato
di partenza, un arco di trasformazione e uno stato di arrivo. Lo stato di partenza identifica una
sfida o una situazione iniziale, l'arco di trasformazione racconta le azioni e le difficoltà affrontate
dal protagonista, e lo stato di arrivo riflette il risultato positivo o il cambiamento avvenuto.
Questa struttura guida il pubblico in un processo di acquisizione di informazioni e condivisione di
significati, promuovendo trasformazioni e cambiamenti di atteggiamento.
IL VIAGGIO DELL’EROE
L’interpretazione delle teorie junghiane sull’archetipo dell’Eroe da parte di Chris Vogler illustra
l’applicazione della tecnica strutturalista alla narrazione in letteratura, televisione e cinema.
Questa tecnica si fonda sugli studi di Joseph Campbell, autore del libro &