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Elettrotecnica
Nell'universo esistono 4 forze fondamentali:
- 1. Forze gravitazionali
- 2. Forze nucleari, deboli
- 3. Forze nucleari, forti
- 4. Forze elettromagnetiche, interazioni tra cariche elettriche
L'approccio seguito è quello galileiano: fenomeno fisico → si costruisce modello matematico → sottoposto a validazione sperimentale.
- Per fenomeni elettromagnetici si utilizzano equazioni di Maxwell
- 1. rot E = -∂B/∂t = 0
- 2. div B = 0
- 3. rot H = J + ∂D/∂t
- 4. div D = ρ
e equazioni costitutive:
- D = εE
- B = μH
- J = γ(E - Eo) + Jo
Risolvendo le equazioni di Maxwell posso conoscere l'andamento del campo elettromagnetico in ogni punto dello spazio e in ogni istante di tempo.
E(x, y, z, t) = Exx + Eyy + Ezz
H(x, y, z, t) = Hxx + Hyy + Hzz
Ammetto valgano E̅ e H̅ in ogni istante t₀, è molto difficile calcolarlo con Maxwell.
1. Per questo si usano delle semplificazioni:
- Ipotesi semplificative → modelli semplificati → soluzioni approssimate
- Ipotesi: utilizzare modello a costanti concentrate
Il campo elettromagnetico si propaga a velocità infinita, ovvero in un tempo nullo (in linea di principio, lo zero non si vincola, ma esistono situazioni in cui è quasi vero).
Il campo elettromagnetico dipende solo dal tempo, equazioni diventano ordinarie
- I fenomeni sono caratterizzati da TENSIONE O DIFFERENZA DI POTENZIALE V(t)
- CORRENTE ELETTRICA I(t)
→ Conseguenze sulle equazioni di Maxwell che si semplificano in:
- Equazioni topologiche, LEGGI DI KIRCHHOFF, algebriche in V(t) e I(t)
- Relazioni costitutive, differenziali in V(t) e I(t) descrivono il comportamento dei singoli componenti
Es.
V₁(t) + V₃(t₀) - VS(t) = 0 (Legge di Kirchhoff)
I(t) = 4 dV(t)/dt (equazione costitutiva)
...
attraverso un approccio semplificato riesci a conoscere la tensione e la corrente per ogni pezzo nel tempo t
Corrente
Cariche q in movimento generano corrente => I(t) = Δq/Δt I(t) = lim (Δq/Δt) Δt→0 = dq/dt
Poichè la carica non si crea ne si distrugge, in ogni Δt la quantità di carica è la stessa
- Si può definire un'unica corrente, essendo la stessa attraversio qualsiasi sezione di filo
- Si misura in Ampere [A] 1 A = 1 Coulomb/1 secondo
- Per indicare il verso in cui scorre si segue un verso di riferimento
q(t) = q(t₀) + ∫ (da t₀ a t) I(τ) dτ
Δq = q(t) - q(t₀) = ∫ (da t₀ a t) I(τ) dτ
Tensione
Ad ogni carica è associato un'energia w, si definisce POTENZIALE ELETTROSTATICO V = w/q
La variazione di potenziale da A a B non dipende dal percorso: VAB = VA - VB = [w(A) - w(B)]/q
Si definisce TENSIONE o DIFFERENZA DI POTENZIALE: VAB = Δw/q
- Si misura in Volt [V] 1 V = 1 Joule/1 Coulomb
- Il verso di riferimento è detto POLARITÀ (+ -)
- Avanzando da A (+) a B (-) la carica riduce la sua energia
- VBA = - [VA - VB] = - VAB
Tra tutte le linee quelle che interessano sono linee che non intersecano il bipolo, o se lo intersecano, lo intersecano solo in uno dei suoi due terminali.
A fini della soluzione del circuito servono solo alcune equazioni topologiche legate alla struttura geometrica del circuito.
A ogni circuito si associa un grafo: ente geometrico unione di archi/rami tramite nodi/vertici
- ramo: segmento che congiunge due nodi
- nodo: punto di contatto di due o più rami
(ramo ↔ bipolonodo ↔ morsetto)
A un circuito corrisponde un grafo.A un grafo corrispondono infiniti circuiti.
Il grafo si orienta nel verso della corrente nel circuito.
ALBERO: è un sottoinsieme di rami del grafo che unisce tutti i nodi senza formare percorsi chiusi.
Tutti i rami che non appartengono all'albero appartengono al CO-ALBERO.
CONNESSO: se è possibile andare da un nodo ad un altro attraverso un percorso dettato dai rami.
Consideriamo sempre circuiti connessi con R rami, N nodi. R indipendente da N ma R cresce più rapidamente.
Dato un circuito connesso con R rami e N nodi:
- Albero: N - 1 rami.
- Co-albero: R - (N - 1) = R - N + 1 rami.
MAGLIA: è un sottoinsieme di rami del grafo che creano un percorso chiuso privo di diramazioni (in un nodo o non arriva nessun ramo o al massimo due)
2. Teorema di Telegen
Dati due circuiti con stesso grafo
Allora
Dimostrazione
P(t) =
P(t) =
P(t) =
P(t) =
P(t) =
P(t) =
grafo e lo = stesse matrici
Esempio due circuiti con stesso grafo:
Le LKC e LKT sono indipendenti tra di loro: in ogni equazione compare un'incognita che non compare nelle altre
P(t) = V(t) · I(t) = L dI(t); I(t) ≥ 0
∫P(t)dt
t0 = -∞
= E(t0) + ∫P(t)dt = E(t0) + L I2(t) - L I2(t0)
2 2
E(t0) = 0; E(t0) = 0
I > 0 - E(t) > 0 trasferimento
I < 0 - E(t) < 0 reversibile
vincolato
=> È passivo
- Affinché sia lineare ⋏ V ∈ R primaria potenza, non argomento di altre funzioni
⋏ indipendente da V e I
- Affinché sia permanente ⋏ indipendente da t
=> Tutti questi componenti sono naturalmente passivi
4 GENERATORE (ideale) INDIPENDENTE DI TENSIONE impone tra A e B una V(t)
V(t) = f(t) = costante
cos(t)
et ...
I(t) = qualsiasi ↔ determinata dal circuito
es.
V(t) I(t)
A +
VR(t) R
-
B
[ VR(t) = V(t) = f(t) = 3 [V]
R = 5 [Ω]
Ir = VR = 3 [A]
R 5
LKC : I(t) - IR = 0
I(t) = IR = V(t) = 3 [A]
R 5
P(t) = V(t) · I(t); I(t) ≥ 0 trasferimento reversibile => ATTIVO
non vincolato
∫ P(t) dt = ∫ V(t) I(t) dt ≥ t ≥ 0
- ∞ - ∞
E IDEALE perché non tengo conto di alcuni fenomeni
5. GENERATORE (ideale) INDIPENDENTE DI CORRENTE: impone una I(t)
costante
I(t) = g(t) = cos(t)
et
V(t) = qualsiasi
es.
A R = 4[Ω]
I(t) = 2 [A]
B IR = I(t) = 2 [A]
VR = R IR = 8 [V]
VR = V(t) = 8 [V]
Nullore: rete 2-p
- I1, I2
- V1, V2
Nullatore:
- è un cortocircuito
- è circuito aperto
Noratore:
- Non impone né tensione né corrente
- è attivo
V1 = 0
I1 = 0
I2 e V2 qualsiasi
determinati dal circuito
le equazioni riguardano solo le grandezze relative alla 1 porta
Esrema idealizzazione dei generatori controllati
- VCVS
V1 I1
V2:
V2 = AV1
- I1 = 0
- V1 = V2/A
- limA→∞ V1 = limA→∞ V2/A = 0
Nullore ≡ VCUS il cui guadagno (α)
Transistor:
- VCCS
- IC = gmVbe
- ISB = 0
- VBE = limgm→∞ IC/gm = 0
Transistor equivalente a un nullore sbilanciato
Amplificatore operazionale (OP-AMP ideale)
- VCVS
A≡
VIN
- IIN = 0
- Vo = AVIN
- VIN = limA→∞ Vo/A = 0
Per A→∞ operativo equivalente a un nullore sbilanciato