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14.2 FALLIMENTO DEL MERCATO DELLE CONOSCENZE E INTERVENTO PUBBLICO: IL MODELLO DI ARROW

Il modello che meglio riassume l'approccio neoclassico tradizionale alle politiche dell'innovazione è quello di Arrow (1962). Questo modello vede nelle politiche pubbliche un intervento finalizzato alla correzione del fallimento del mercato della conoscenza, che presenta le caratteristiche di bene pubblico: - Non rivalità nel consumo (che deriva dai costi di riproduzione di un'informazione) - Non escludibilità (non completa appropriabilità dei benefici economici o esternalità da parte dell'innovatore). Inoltre, la produzione di innovazioni è caratterizzata da indivisibilità (elevati costi fissi) ed incertezza (relativa ai costi e ai risultati del processo innovativo). Queste caratteristiche della produzione di conoscenza spingono a comportamenti opportunistici (free riding) e ad un livello di spesa in R&S inferiore rispetto a quello desiderato.Il modello di Arrow confronta gli incentivi privati a introdurre un'innovazione di processo da parte di un'impresa monopolista e da parte di imprese concorrenziali. Il modello discute anche le implicazioni di benessere sociale, introducendo il comportamento dello stato (social planner). Le imprese concorrenziali e il monopolista hanno di fronte la stessa curva di domanda di mercato DD' della figura 14.1. CONCORRENZA Prima dell'innovazione le imprese producono la quantità output di equilibrio Xc al costo unitario costante c, che in equilibrio eguaglia il prezzo di mercato pm. Dopo l'innovazione le imprese pagano una royalty unitaria pari a r ad un inventore indipendente e producono a costi unitari c' < c. Il nuovo prezzo di mercato è p'm= c'+r. Il risultato identico se l'inventore fosse una delle imprese concorrenziali. L'incentivo dell'inventore dipende dalla natura dell'invenzione. Se è"drastica" (p'm < c), come nella fig. 14.1, allora l'inventore può estrarre una rendita pari a r = p'm - c', che corrisponde al profitto unitario di monopolio. Nel caso in cui inventore e innovatore siano la stessa persona, l'impresa innovatrice spiazza dal mercato le concorrenti e si comporta da monopolista. Se l'invenzione non è drastica (p'm > c) l'inventore può guadagnare al massimo r = c - c'

14.2.2 MONOPOLIO

Prima dell'invenzione il monopolista produce la quantità di output Xm e fissa un prezzo pm in corrispondenza dell'uguaglianza tra ricavi marginali e costi unitari (RM(Xm) = c). Assumendo che il monopolista sia anche l'inventore, con l'adozione della nuova tecnologia di processo egli produce la quantità X'm e fissa un prezzo p'm in corrispondenza di RM(X'm) = c'. L'incentivo del monopolista ad introdurre l'invenzione

è pari alla differenza tra profitti post e pre invenzione. Se l’invenzione è drastica l’incentivo dell’inventore che vende la propriatecnologia ad un’industria concorrenziale è maggiore dell’incentivo delmonopolista. L’incentivo dell’inventore in concorrenza è uguale all’area delrettangolo p’m ehc’ e Pmbgc. Il monopolista deve calcolare il beneficiodell’invenzione al netto dei profitti guadagnati con la vecchia tecnologia.Anche nel caso di innovazione non drastica, Arrow dimostra che l’incentivo delmonopolista è minore di quello dell’inventore che offre la propria invenzione aun’industria concorrenziale. Arrow ammette che quando la differenza tra c e c’ èmodesta, l’incentivo del monopolista potrebbe superare quello dell’inventore inconcorrenza. Il modello giunge apparentemente a conclusioni opposte alle ipotesishumpeteriane, secondo cui un

certo grado di monopolio ex ante sarebbe necessario per finanziare l'attività innovativa ed inoltre mette in evidenza che neppure l'impresa concorrenziale ha incentivi privati sufficienti a generare un livello di innovazione socialmente desiderabile. Infatti Arrow dimostra che il beneficio finale dell'innovazione è maggiore sia del beneficio privato del monopolista che di quello dell'impresa concorrenziale. Per es. nel caso di innovazione drastica il guadagno di benessere collettivo prodotto dal monopolio, Bm, è pari alla differenza tra l'area aehc' e l'area abgc della Fig 14.1. Quindi il benessere sociale è sempre maggiore dell'incentivo privato dell'innovatore garantito dal mercato. Ciò giustifica l'intervento dello stato a sostegno della ricerca privata. Il modello ha dato l'avvio ad una serie di studi successivi in ambito neoclassico che ne hanno messo in luce i suoi limiti come la mancata

Descrizione del processo inventivo-innovativo, i costi della R&S, quindi l'efficienza del processo inventivo, possono variare molto tra imprese in funzione del loro stock di conoscenze e di capitale umano. Un altro limite importante riguarda l'assenza del processo di concorrenza ex ante tra inventori, la selezione tecnologica rappresenta un momento centrale della concorrenza tra imprese che viene rappresentato sia nella lettura evolutiva sia nella nuova organizzazione industriale.

La nuova organizzazione industriale ha evidenziato a differenza del modello di Arrow come il grado di concentrazione (e il potere di mercato) possa avere effetti positivi sull'attività innovativa sull'efficienza. Dasgupta e Stiglitz dimostrano che all'aumentare del numero di imprese la spesa di R&S di ciascuna di esse si riduce e quindi i costi unitari di produzione (che dipendono da R&S) aumentano. Sebbene le spese di R&S, sostenute dall'industria aumentino con l'entrata

di nuove imprese, il livello di R&S della singola unità produttiva si riduce: le maggiori spese complessive rappresentano quindi uno spreco. Inoltre si può notare che la struttura di mercato e il tasso di innovazione sono entrambi esogeni, ovvero determinati da variabili come la tecnologia di ricerca, le condizioni di domanda e la protezione legale dell'innovazione. Un altro aspetto legato all'interazione strategica tra imprese innovatrici è l'eccessiva velocità dell'innovazione o l'eccessiva rischiosità dei progetti intrapresi. Gli investimenti in R&S possono inoltre essere utilizzati come barriera all'entrata strategica.

14.3 Gli strumenti tradizionali dell'intervento pubblico in un contesto neoclassico

Il fallimento del mercato delle conoscenze e la necessità di un intervento pubblico orientato a spingere questo mercato verso l'equilibrio richiedono l'adozione da parte dello stato di strumenti a sostegno

della R&S privata. L'approccio neoclassico ha analizzato l'efficienza economica di diversi strumenti quali la tutela legale dell'innovatore (brevetti, copyright, marchi), gli sgravi fiscali e i sussidi diretti alla R&S privata, la ricerca pubblica (svolta da università o da altri centri di ricerca) e la domanda pubblica (acquisti di beni ad alta intensità di R&S e promozione di standard tecnologici).

14.3.1 I BREVETTI

Il sistema dei brevetti ha due vantaggi fondamentali. Anzitutto, favoriscono nel mercato di nuove imprese innovatrici, non dotate di risorse produttive adeguate per proteggere le proprie innovazioni con altri strumenti come il segreto industriale. Inoltre, essi favoriscono le innovazioni radicali, che si caratterizzano per elevata incertezza, elevati costi di sviluppo e lunghi tempi tra invenzione e commercializzazione. Senza il sistema dei brevetti, queste invenzioni probabilmente non sarebbero sviluppate. D'altra parte, il sistema dei brevetti...

brevetto conferisce all'inventore un potere monopolistico nel mercato dei beni, che può dar luogo a inefficienza allocativa. Il trade off tra efficienza statica e dinamica si riflette nella determinazione della durata e dell'ampiezza ottima dei brevetti. L'analisi teorica della durata ottima è stata effettuata per primo da Nordhaus. Il problema è stato affrontato da diversi paesi, come Germania e Giappone, istituendo classi di brevetto di durata diversa in funzione dell'importanza dell'invenzione o inserendo delle tasse di rinnovo annuale. Questi sistemi tendono a tutelare per periodi più lunghi le innovazioni più importanti, scoraggiando la proliferazione nel tempo di brevetti secondari. Gli effetti negativi di un'eccessiva durata possono essere arginati imponendo la concessione obbligatoria di licenze per favorire le invenzioni complementari e che il titolare non abusi del suo potere di mercato. Secondo Merges Nelson la

La legge dovrebbe stimolare un ambiente concorrenziale che favorisce le invenzioni successive. Il sistema dei brevetti non garantisce sempre una protezione effettiva dell'innovazione. Infatti, l'efficacia della tutela legale dell'innovazione varia in funzione del tipo di tecnologia o del contesto istituzionale. Negli USA prevale il "first to invent" mentre in altri paesi prevale il "first to file" (il diritto è chi per primo richiede la domanda). Il sistema dei brevetti può indurre eccessivi investimenti in R&S: questo sistema spinge le imprese ad arrivare prime alla brevettazione di una stessa invenzione, poiché il vincitore "prende tutto" questo spiega i problemi dell'eccessivo investimento in R&S. Per evitare la duplicazione degli sforzi si sono creati programmi di cooperazione tecnologica es. MITI in Giappone e Sematech, Mech in USA, Eureka in Europa.

14.3.2 Sussidi all'innovazione

I sussidi rappresentano il

principale strumento di sostegno diretto della R-Sprivata nei paesi OCSE. La domanda di fondo a cui questi studi cercano dirispondere è se il finanziamento pubblico viene a sostituirsi a quello privato(spiazzamento spesa privata) oppure c'è stata complementarietà (addizionalità).Nella versione base del modello di Nordhaus le imprese operano in concorrenzaperfetta nel mercato dei beni e sostengono spese di R-S per introdurreun'innovazione di processo che seguirà una riduzione dei costi unitari diproduzione; la relazione tra costi di produzione e spese di R-s, c(r), detta frontieradelle possibilità inventive, è data esogenamente ed è uguale per tutte le impreseinsediate. I costi unitari di ricerca sono pari al salario del personale addetto alla R-S e si possono assumere costanti e pari w. Assumiamo che lo stato usi unoschema di sussidi del tipo matching grants, in base al quale l'impresa cheintraprende un nuovo

Il progetto di ricerca riceve un sussidio di q lire per ogni lira di R-S autofinanziata.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
100 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Luis_3GL di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia dell'innovazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Epifanio Rosalia.