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BOX SLIDE 21 PARTE IMPORTANTISSIMA
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Nozione di pubblica amministrazione.
In senso generale, amministrare, vuol dire gestire interessi propri o della comunità;
In senso giuridico, il concetto di pubblica amministrazione, non è un concetto di teoria generale del diritto (dunque valido sempre) ma è un concetto giuridicamente qualificato.
Per tale definizione giuridica possiamo ricorrere all'articolo 97 comma 2, per il quale: "I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione".
Tale norma è una riserva di legge relativa e rafforzata:
- relativa, in quanto, è vero che la costituzione attribuisce alla legge il compito di disciplinare i pubblici uffici, ma si ammettono anche altre fonti per la loro disciplina, come i regolamenti di organizzazione che organizzano la pubblica amministrazione
La pubblica amministrazione è disciplinata dallo Stato attraverso la legge e i regolamenti di organizzazione. La riserva di legge relativa implica che non solo la legge, ma anche i regolamenti possono intervenire. Inoltre, la legge stabilisce anche come devono essere organizzati i pubblici uffici, garantendo il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione.
In prima approssimazione, possiamo definire la pubblica amministrazione come il complesso organizzativo predisposto dall'ordinamento giuridico, in particolare dal legislatore, per realizzare in modo efficace, efficiente ed equilibrato le finalità previste dalla legge.
La legge stabilisce almeno lo scopo che i pubblici uffici devono perseguire, indicando chi fa che cosa e definendo gli obiettivi della pubblica amministrazione.
Per il resto, la legge potrebbe lasciare alla libera valutazione della pubblica amministrazione dei margini di scelta (le cosiddette discrezionalità amministrative), cioè la capacità della pubblica amministrazione di valutare in che modo raggiungere quei determinati fini. La discrezionalità amministrativa può riguardare:
- l'anziché agire o meno;
- il quando farlo temporalmente;
- il quantum con che quantità intervenire (ad esempio a quanto deve ammontare un finanziamento);
- il quomodo in che modo intervenire.
Il Diritto Amministrativo.
Il diritto amministrativo nasce in Germania nella seconda metà del XIX secolo ed è quella branca del diritto pubblico che si occupa in modo sistematico di pubblica amministrazione. Nonostante le tante leggi entrate in vigore nel corso del tempo, esso risulta avere la tipica struttura di "diritto per principi".
La legge 241 del 1990 è la grande legge sul
procedimentoamministrativo e, l'articolo 1 comma 1 bis ci chiarisce qual è il rapporto fradiritto amministrativo e civile: ''La pubblica amministrazione, nell'adozione diatti di natura non autoritativa, agisce secondo le norme di diritto privato salvoche la legge disponga diversamente'' qual è il rapporto tra i due diritti?la pubblica amministrazione può operare con atti di natura autoritativa quindi, può porre in essere atti che si impongono ai terzianche indipendentemente dalla loro volontà;ma, quando non opera con poteri autoritativi, è un soggetto del diritto come tutti gli altri agisce secondo le norme del dirittoprivato.In sostanza, il diritto privato e il diritto civile costituiscono la base deldiritto amministrativo.Principi della pubblica amministrazione.Legalità.Legalità è il principio su cui si fonda lo Stato di diritto (ricordiamo l'articolo23‘’Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge’’) lo stesso vale per la pubblica amministrazione: ogni pubblico potere che incide direttamente sulla sfera giuridica dei cittadini (imponendo prestazioni di carattere personale o patrimoniale), deve trovare il proprio fondamento nella legge.
Azionabilità. Parallelo al principio di imparzialità è quello di azionabilità (tale principio trova fondamento all’articolo 24 della Costituzione ‘’ Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi’’) chiunque vi abbia interesse, deve avere la possibilità di far valere le situazioni soggettive lese (diritti soggettivi o interessi legittimi) dalla pubblica amministrazione davanti ad un giudice.
Con riferimento all’articolo 113: ‘’Contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela
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giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimidinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria e amministrativa’’.Emersione struttura interna (principio di responsabilità).Anche il comma 3 dell’articolo 97 precise la riserva di legge rinforzata‘’nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, leattribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari’’Il fenomeno per il quale devo sapere, all’interno della pubblicaamministrazione, chi fa che cosa viene definito come principiodell’emersione della struttura interna della pubblica amministrazionerappresenta il presupposto logico di attuazione del principio di responsabilitàenunciato nell’articolo 28 della Costituzione, per il quale: ‘’i funzionari e idipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili,secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazionedi diritti.
In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici. Il principio del buono andamento è il primo che troviamo nella lettura del comma 2 dell'articolo 97 della Costituzione; Massimo Severo Giannini lo definisce come "un'originalità della Costituzione italiana" in quanto non vi è nelle altre costituzioni. All'origine, il precedente logico del buon andamento, erano le cosiddette regole di buona amministrazione: ovvero delle regole che, se fossero state rispettate all'interno dell'amministrazione, avrebbero garantito una buona amministrazione. Il buon andamento, sul piano del diritto amministrativo, ha tradotto le regole proprie della gestione dell'impresa: - efficacia: idoneità di conseguire in termini assoluti l'obiettivo atteso; - efficienza: idoneità di raggiungere lo scopo con il minor dispendio di risorse: economiche, di personale.ecc.economicità specificazione dell'efficienza, riferita al contenimento dei costi. La clausola del buon andamento, come sinonimo di efficacia, efficienza ed economicità, ha determinato una trasformazione nel modo di intendere la p.a. che è passata da "amministrazione per atti" ad "amministrazione per risultati".
Imparzialità. Il tema dell'imparzialità si riferisce alla figura del funzionario, non alla p.a. istituzionalmente intesa come organizzazione. Il primo aspetto con cui nasce il principio di imparzialità nel nostro ordinamento, è quello dei rapporti con la politica: chi fa politica deve dare gli obiettivi, chi amministra deve raggiungerli.
Il minimo della riserva di legge è quello di indicare il fine che la p.a. deve perseguire ma, se essa persegue il fine imposto dalla legge, è in parte o imparziale? Per definizione, è in parte colui che persegue un
proprio interesse, un proprio obiettivo; dunque, se l'obiettivo della pubblica amministrazione è stabilito dalla legge, come fa la p.a. ad essere imparziale? Una soluzione a tale quesito è stata espressa da Umberto Allegretti: secondo quest'ultimo, la p.a. non è parte ma è imparziale, perché non persegue l'interesse pubblico unilaterale ed assoluto previsto dalla legge, ma deve perseguire l'interesse pubblico come frutto del bilanciamento della comparazione fra tutti gli interessi pubblici e privati che incidono in quella specifica situazione (presenti nella fattispecie) se il pubblico interesse è frutto di questa comparazione, la p.a. non è più in parte bensì è imparziale. L'imparzialità istituzionale, intesa come la capacità della p.a. di perseguire interesse pubblico come frutto di un'equa ponderazione di tutti gli interessi, è il cuore della discrezionalità.
amministrativa cioè è il principio cardine della capacità di scelta che ha la p.a. nei margini del non legislativamente predeterminato. PS: si deve tenere conto sia di interessi primari (quelli imposti per legge) che secondari.
Applicazione dei principi di buon andamento e imparzialità è l'ultimo comma dell'articolo 97 che prevede l'accesso alla p.a. mediante concorso: tale regola è funzionale al principio di buon andamento, perché dovrebbe garantire l'ingresso ai più capaci e meritevoli; ed è garanzia di imparzialità, perché se non sussistesse un concorso, potrebbe essere scelto chiunque.
Autonomia e decentramento. "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e"
del decentramento è stata la legge 142 del 1990, che ha introdotto il principio della sussidiarietà, secondo il quale le funzioni amministrative devono essere svolte a livello più vicino possibile ai cittadini. Questo ha portato alla creazione di enti locali autonomi, come i comuni, le province e le regioni, che hanno il potere di prendere decisioni e di gestire autonomamente i propri affari. L'autonomia e il decentramento sono due concetti strettamente legati, ma presentano alcune differenze. L'autonomia si riferisce alla capacità di autogoverno di una comunità, che può decidere in modo indipendente le proprie regole e politiche. Il decentramento, invece, è il processo attraverso il quale un'autorità centrale decide di trasferire alcune funzioni a un soggetto dipendente, che le gestisce in modo autonomo a livello locale. Un esempio di autonomia è rappresentato dai comuni, che hanno il potere di prendere decisioni in ambito locale e di gestire autonomamente i propri affari. Un esempio di decentramento è invece rappresentato dalle prefetture, che sono autorità amministrative centralizzate che decidono di trasferire alcune funzioni a livello locale. In sintesi, l'autonomia riguarda la capacità di autogoverno di una comunità, mentre il decentramento riguarda il trasferimento di funzioni da un'autorità centrale a un soggetto dipendente a livello locale. Entrambi i concetti sono importanti per garantire una migliore gestione degli affari pubblici e una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita politica.