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Trattamento antibiotico e sintomi delle infezioni
Il trattamento antibiotico estingue la contagiosità entro 24-48 ore dall'inizio dellaterapia.
Sintomatologia: dipende dalla forma clinica con cui si manifesta l'infezione. Nel caso della meningite i sintomi principali sono febbre elevata, vomito, torpore. Nei neonati e nei lattanti si manifesta rigonfiamento della fontanella, mentre nei bambini più grandi è più evidente il segno della rigidità del collo; il coma è molto frequente.
L'epiglottite si presenta come una grave forma di laringite, con difficoltà respiratorie che possono rendere necessarie l'intubazione o la tracheotomia. Le artriti settiche si presentano con segni di infiammazione (gonfiore, arrossamento, dolore, impotenza funzionale) di una o più articolazioni.
7. Scarlattina
L'esantema, costituito da puntini rossi che non confluiscono tra loro e che si colorano alla pressione delle dita, parte da inguine, ascelle e collo e si estende poi a tutto il corpo.
corpo nell'arco di 24 ore. Rende la pelle ruvida al tatto; si attenua in 3-4 giorni lasciando il posto a una desquamazione.
Tutto il viso appare di colore rosso acceso tranne le zone del naso, della bocca e del mento che, con il loro pallore, conferiscono al volto un aspetto chiamato "maschera scarlattinosa". La lingua, di colore scarlatto e con le papille gustative in evidenza, sembra una fragola.
Poiché la scarlattina è causata da un batterio e può complicarsi con gravissime infezioni che possono colpire cuore, reni, fegato e cute, è molto importante riconoscerla e instaurare al più presto un'adeguata terapia antibiotica.
Non esiste un vaccino: è quindi importante cercare di evitare il contagio.
558. Quinta e sesta malattia
Sono così chiamate perché individuate, rispettivamente, dopo le prime 4 e 5 malattie esantematiche. Sono meno gravi di quelle precedentemente trattate.
Quinta malattia: l'esantema è
rosso intenso sul volto (aspetto "a guanceschiaffeggiate"); sul corpo può variare dal rosso intenso al rosa pallido; ha la particolarità di accentuarsi o ricomparire dopo un bagno caldo o un frizionamento.
Sesta malattia: le macchie sono costituite da puntini rosa pallido, rilevati al tatto e grandi come capocchie di spillo, che iniziano sul tronco e sul collo per poi diffondersi al viso e all'attaccatura di cosce e braccia; possono cambiare sede nel giro di poche ore, spostandosi da una parte all'altra del corpo.
Le meningiti:
- Le meningiti
Meningi: strutture di supporto. Meningiti: infezioni del sistema nervoso centrale.
Le infezioni del sistema nervoso centrale sono molto comuni in età pediatrica e possono essere causate virtualmente da qualsiasi agente patogeno, dipendendo la specificità dalle condizioni dell'ospite e dalla epidemiologia del patogeno.
In genere l'eziologia è più frequentemente di tipo virale.
seguita da quella batterica, che a sua volta è più frequente di quella micotica (funghi) e parassitosica (parassiti). Rare sono le infezioni da rickettsiae, come pure le infezioni da mycoplasma. L'infezione in genere si localizza a livello dello spazio tra aracnoide e pia madre. Sintomi più comuni: - cefalea - nausea - vomito - anoressia - irritabilità - febbre - fotofobia (fastidio che deriva dalla luce diretta) - rigidità nucale e dolore - deficit neurologici focali Le infezioni del sistema nervoso centrale possono essere diffuse o focali → le encefaliti e le meningiti sono esempi di infezioni diffuse, mentre gli ascessi cerebrali sono esempi di infezioni focali. La diagnosi delle infezioni di tipo diffuso si basa sull'esame del liquido cerebrospinale. 1.1. Eziologia della meningite batterica nei primi due mesi di vita Durante i primi 2 mesi di vita i batteri che possono dare meningite riflettono la flora batterica materna e l'ambiente a cui il bambino è stato esposto.lattante è esposto.I patogeni più comuni sono: Streptococco di gruppo B e D; Entero-bacilli gram-;Listeria monocytogenes; Haemophilus influenzae (occasionalmente). 1.2. Eziologia della meningite batterica nei bambini di età compresa tra i 2 e i 12 anni Causa: S. pneumoniae, N. meningitidis, H. influenzae type B. Attualmente la meningite è causata soprattutto da S. pneumoniae e N. meningiditis. In seguito all'approvazione del vaccino coniugato antipneumococco nel 2000 e allasomministrazione (a partire dal secondo mese di età) a tutti i bambini, l'incidenza della meningite si è molto ridotta. 1.3. Eziologia della meningite batterica nei soggetti immunocompromessi Eventuali alterazioni delle difese immunitarie del soggetto aumentano il rischio di meningite da parte di patogeni meno comuni → Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, Staphylococci coagulasi-negativi, Salmonella SPP e L. monocytogenes. Il deficit del sistema delIl complemento C5-C8 (→ parte molto importante del sistema immunitario) è associato con infezioni ricorrenti da meningococco. Difetti del sistema della properidina sono stati associati ad un significativo rischio di infezione letale da meningococco. Disfunzioni spleniche sono associate ad una maggiore incidenza in questi soggetti di infezioni da Pneumococco, H. Influenzae tipo B e raramente a sepsi meningococcica e meningite.
2. Meningite di origine batterica
Streptococco pneumoniae. L’incidenza si è notevolmente ridotta in seguito alla diffusione del vaccino antipneumococcico coniugato. Fattori di rischio per questa forma di meningite sono, oltre ai disordini immunitari e all’asplenia, l’otite media, la sinusite, la polmonite, otoliquorrea, rinoliquorrea e graft versus host disease (GVHD) in seguito ad un trapianto di midollo osseo.
Neisseria meningitidis, soprattutto sierogruppi B, C e Y. Sono causa di circa il 30% dei casi, mentre il sierogruppo A causa
soprattutto epidemie.Haemophilus influenzae tipo B. Era responsabile di infezioni soprattutto prima dell'uso del vaccino. 572.1.
Patogenesi
Disseminazione ematogena del microrganismo da un sito di infezione distante.
La batteriemia di solito precede o accompagna la meningite: deriva da colonizzazione batterica del nasofaringe da parte di un agente potenzialmente patogeno.
Manifestazioni cliniche
La meningite ha due modalità di insorgenza.
Quella più grave (e fortunatamente meno comune) prevede un esordio improvviso con manifestazioni rapidamente progressive di shock e di porpora. Si verifica coagulazione intravasale disseminata (CID) e riduzione dei livelli di coscienza → portano il paziente a morte in 24 ore.
Più spesso invece la meningite è preceduta da diversi giorni di febbre, accompagnata da sintomi a livello del tratto respiratorio superiore e del sistema gastrointestinale. Vi sono anche segni aspecifici di infezione del SNC, come l'aumento.
della letargia e irritabilità. Altri segni non specifici di meningite includono: febbre, anoressia, sintomi di infezione delle alte vie aeree, mialgie, artralgie, tachicardia, ipotensione, segni cutanei (quali petecchie, porpora o un rash eritematomaculare). L'irritazione meningea si manifesta con rigidità nucale, dolorabilità dorsale, segno di Kernig e Brudzinski.
2.3. Diagnosi
La diagnosi di meningite batterica è confermata dalla puntura lombare (LP) → rivela il microrganismo patogeno sulla coltura di Gram, pleiocitosi neutrofila, elevati livelli proteici e riduzione della concentrazione di glucosio.
Le controindicazioni alla LP sono: aumento della ICP, ipertensione e bradicardia con disordini respiratori, severa compromissione cardiopolmonare.
Una scansione TC per evidenziare un ascesso cerebrale o una eventuale ipertensione endocranica non deve ritardare la terapia.
L'emocoltura rivela il patogeno responsabile nell'80-90% dei casi.
casi.L'aumento della pressione intracranica è suggerito dalla cefalea, dall'emesi, dalla fontanella pulsatile ed estroflessa, dalla paralisi dei nervi oculomotore e abducente, ipertensione con bradicardia, apnea o iperventilazione, posizione da decorticato o decerebrato, stupor, coma e segni di erniazione.
Il papilledema non è molto comune → può suggerire la presenza di un ascesso intracranico, di un empiema subdurale o un'occlusione del seno venoso della dura madre.
Le convulsioni dovute a cerebbelliti, infarcimento o alterazioni degli elettroliti sono presenti in circa il 20-30% dei pazienti. 58 Le convulsioni che insorgono all'esordio della malattia o entro i primi 4 giorni non hanno un significato prognostico, mentre quelle che persistono oltre i 4 giorni sono associate con una prognosi sfavorevole.
3. Ascesso cerebrale
È più frequente tra i 4 e gli 8 anni.
Cause: meningite, otite media acuta, emboli settici (cardiopatie congenite), mastoidite,
sinusite, cellulite orbitaria, ferite penetranti del capo. Condizioni favorenti: immunodeficienze congenite o acquisite; presenza di derivazioni cerebrali.
Localizzazione: 80% frontale, parietale, temporale 70% singolo 20% occipitale, cervelletto 30% multiplo
3.1. Eziologia
- S. aureus
- Streptococchi (viridans, pneumococc)
- Anaerobi (bacterioides spp, clostridium sp)
- Gram negativi aerobi (proteus spp, P. aeruginosa, Haemophilus spp)
70% singolo agente; 20% due agenti eziologici; 10% tre o più agenti eziologici.
3.2. Sintomi
Fase iniziale (sintomatologia aspecifica): febbricola, cefalea, letargia.
Fase conclamata: vomito ingravescente, cefalea severa, convulsioni, papilledema, segni neurologici focali (emiparesi), nistagmo, atassia, dismetria (ascesso cerebellare).
3.3. Diagnosi
Diagnostica per immagini:
- TC: lesione ipodensa con margini a densità aumentata
- RMN: aumento del segnale in T2
- EEG: segni focali in sede di lesione
Poco utili: emocoltura (positiva nel 10% dei casi), emocromo
(neutrofilia variabile), esame del liquido cerebro-spinale (proteine normali o aumentate, glucosio lievemente ridotto), rischio elevato di erniazione cerebellare durante l'esecuzione della puntura lombare.
3.4. Terapia
Cefalosporina di terza generazione (cefotaxime, ceftriaxone) oppure Metronidazolo. Vanno eventualmente associati a Vancomicina (solo dopo aver ottenuto i risultati della coltura su ciò che è stato aspirato).
Durata della terapia: 4-6 settimane. Eseguire un'aspirazione CT guidata in caso di ascesso. Effettuare escissione chirurgica se esso è superiore a 2,5 cm o se è presente una lesione multiloculata.
3.5. Prognosi
- mortalità 5-10%
- sequele a distanza 50%
- emiparesi
- convulsioni
- anomalie dei nervi cranici
- alterazioni comportamentali
- disturbi del linguaggio