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Trapianto di tessuto e sviluppo neurale
Un metodo presuntivo per determinare la potenzialità delle cellule ectodermiche nel dare origine al neuroectoderma è quello di espiantare un frammento di ectoderma da un embrione donatore e inserirlo nel lato ventrale di un embrione ospite. Se questo viene fatto prima che l'ectoderma dorsale sia raggiunto dal mesoderma (gastrula precoce), allora il frammento trapiantato nella nuova posizione darà origine all'epidermide. Ciò significa che questo frammento di tessuto non ha ancora ricevuto quei segnali che invece, se fosse stato lasciato al suo posto, lo avrebbero indirizzato ad un destino neurale. Se questo frammento viene prelevato dopo che è stato raggiunto dal mesoderma sottostante, allora il frammento trapiantato darà origine alla piastra neurale (gastrula tardiva). Nel periodo di tempo che intercorre tra lo stadio di gastrula precoce e lo stadio di gastrula tardiva, i segnali induttivi rilasciati dal labbro dorsale del blastoporo inducono un destino neurale in questo frammento di tessuto (la potenzialità delle cellule ectodermiche viene...)
ristretta versodestini specifici durante la gastrulazione). Lecapacità induttive del labbro dorsale del blastoporo sono regionalmente specificheesperimento di Otto Mangold: il labbro dorsaleviene prelevato da una gastrula precoce etrapiantato con una tecnica che prevede laformazione di una piccola apertura sul latoanimale della gastrula ospite, attraverso laquale viene inserito il frammento del labbrodorsale; l’apertura poi si rimargina. I movimentidella gastrulazione spingono il frammentotrapiantato nella parte ventrale dell’embrione,dove comunque eserciterà la sua capacità induttiva. Se il labbro è prelevato da una gastrula precoce, inducestrutture anteriori dorsali (testa), quando è trapiantato in gastrule iniziali. Se il labbro è prelevato da unagastrula tardiva, e viene trapiantato in una gastrula iniziale, induce strutture dorsali più posteriori (coda otronco). Ciò ha senso se consideriamo che le cellule del
blastoporo precoce, quando vengono trapiantate sono quelle che si trovano nella posizione più anteriore, dove viene indotto il sistema nervoso anteriore e la testa. Quelle prelevate da un blastoporo tardivo saranno quelle che, al termine della migrazione durante la gastrulazione, si troveranno nella posizione più posteriore. Il mesoderma dorsale, che svolge la funzione induttiva per i tessuti più o meno rostrali, è in grado di influenzare i destini differenziativi dei tessuti circostanti in modo regionalmente specifico. [Tutti questi esperimenti sono stati riprodotti in Xenopus]. L'organizzatore primario in realtà non rappresenta il primo evento induttivo, bensì viene esso stesso indotto attraverso eventi di induzione più precoci. Come abbiamo già visto, è possibile marcare singoli blastomeri (es. C3 allo stadio di 32 cellule) per seguirne il destino. Questo C3 darà origine ad una progenie di cellule che potremo ritrovare,allo stadio di bottone caudale, marcate su un lato dell'embrione; per esempio, si ritrova nel mesoderma laterale e somiti. Tuttavia, se espiantiamo C3 dall'embrione allo stadio di 32 cellule, e lo facciamo sviluppare autonomamente (saggio di specificazione), ci accorgiamo che la progenie non dà origine al mesoderma, bensì all'ectoderma. Lo stato di specificazione allo stadio di 32 cellule non è ancora mesodermico, ma è ectodermico. Esperimenti simili a questo possono essere effettuati anche in stadi più avanzati dello sviluppo. Immaginiamo di avere un embrione allo stadio di blastula tardiva, e di espiantare un frammento di cellule della calotta animale per metterlo in una soluzione salina neutra. Questo frammento ci dà ectoderma; lo stato di specificazione delle cellule animali è ectodermico non neurale. Se preleviamo cellule dalla parte presuntiva ventrale della zona marginale, si forma mesenchima e sangue. Se preleviamo cellule dalla
zonapresuntiva dorsale marginale, si forma la notocorda. Infine, se preleviamo le cellule della porzione vegetativa,si forma tessuto a carattere endodermico. Questo esperimento può essere ripetuto prelevando cellule da tuttala porzione animale, e potremmo constatare che tutte la parte animale dell’embrione allo stadio di blastula sitrova nello stesso stato di specificazione: frammenti prelevati da qualsiasi parte in questa area darannoectoderma non neurale, simile ad epidermide. Nella zona marginale, invece troviamo due diversi stati dispecificazione: 1) porzione presuntiva dorsale: stato di specificazione di notocorda e mesoderma dorsale; 2)porzione presuntiva ventrale: stato di specificazione di mesenchima e sangue.Nieuwkoop ha dimostrato che le cellule della zona marginale (equatoriale)vengono indotte a formare mesoderma da segnali induttivi che sonorilasciati dalle cellule vegetative. Il suo esperimento consisteva nelprelevare cellule della porzione vegetativa
(endoderma presuntivo) e cellule della parte animale (ectoderma presuntivo) di una blastula, mettendole insieme in un coniugato animale-vegetativo; lasciandocrescere per un tempo adeguatamente lungo, si notava la comparsa di mesoderma nella zona di confine. Importante notare che le cellule animali espiantate e isolate danno ectoderma non neurale, ovvero epidermide, mentre quelle vegetative danno endoderma; quindi, né le prime né le seconde portano alla formazione di mesoderma. Però, se i due espianti vengono coniugati assieme, compaiono cellule mesenchimali, muscolo e notocorda, ovvero tipi differenziati di mesoderma di vario genere. In particolare, marcando le cellule animali con un tracciante, è possibile capire che il mesoderma che coniugato deriva proprio da esse le cellule animali differenziano il mesoderma rispondendo a dei segnali che arrivano dalle cellule vegetative. Quindi, non solo le cellule vegetative rilasciano segnali di induzione mesodermica,
male proprietà di queste cellule vegetative sono diverse a seconda che queste provengano dal quadrante dorsale o ventrale. Se le cellule animali vengono coniugate con cellule vegetative dorsali, si induce tessuto mesodermico dorsale (notocorda e muscoli); se le cellule vegetative derivano dal quadrante ventrale, si induce mesoderma ventrale (mesenchima e sangue) proprietà induttive differenziate. Il quadrante vegetativo dorsale è in grado di indurre, nelle cellule animali, il destino differenziativo della notocorda, che corrisponde essenzialmente all'organizzatore. In effetti, la zona vegetativa dorsale può essere prelevata da un embrione donatore allo stadio di 32 cellule e trapiantata nel lato ventrale di un embrione ospite (sempre allo stadio di 32 cellule). Il risultato è una duplicazione assiale il blastomero/regione trapiantato rappresenta un centro di segnalazione in grado di indurre, nella regione marginale, un nuovo organizzatore, e avviare losviluppo di un asse dorsale. Si parla di centro di Nieuwkoop: centro segnalatore che si trova nel lato dorsale vegetativo di una blastula precoce ed è in grado di indurre l'organizzatore. L'organizzatore non è più primario perché viene indotto dal centro di Nieuwkoop.
Notare che le cellule della zona vegetativa dorsale, nella mappa presuntiva, non daranno tessuto quindi, non sono corrispondenti all'organizzatore. Tuttavia, il risultato che si ha con il loro trapianto nel lato vegetativo ventrale, è in grado di promuovere lo sviluppo di un asse. Quindi, dato che loro non sono l'organizzatore (non danno notocorda), evidentemente sono in grado di indurre sul lato ventrale, nella zona marginale ad essi sovrastante, l'organizzatore di Spemann. Una volta che l'organizzatore è stato indotto dal centro di Nieuwkoop, mantiene una sua specificazione autonoma e non può più
tornareindietro; va quindi ad influenzare il destino delle regioni circostanti e guida il successivo sviluppo organizzandoun asse embrionale.
Questa serie di esperimenti, oltre a mostrarci che il mesoderma della zonamarginale viene indotto da segnali che provengono dalla zona vegetativa, ci diceanche che la natura di questi segnali è diversa tra la porzione ventrale e dorsaleper spiegare l'induzione modello a due segnali del mesoderma: i quadrantivegetativi dorsale (presenta il centro di Nieuwkoop) e ventrale hanno capcitàinduttive diverse e inducono rispettivamente il mesoderma dorsale (organizzatore)e il mesoderma ventro-laterale. Infatti, andando a guardare la mappa dispecificazione, vediamo che alla fine della segmentazione il mesoderma si trovain due stati di specificazione distinti: quello dorsale si trova nello stato dispecificazione della notocorda (organizzatore), quello nella restante parte della zona marginale si trova nellostato di specificazione di
Mesenchima e sangue (ventro-laterale). Esperimenti più accurati, di trapianto e ricombinazione nell'embrione di Xenopus (Dale e Slack), hanno cercato di mostrare qual è il carattere dorsoventrale del mesoderma che viene a formarsi, a seconda del tipo di endoderma sottostante che invia il segnale. I quattro blastomeri vegetativi (D1, D2, D3, D4) hanno capacità induttive diverse quando vengono coniugati con le calotte animali degli embrioni presi allo stadio di blastula precoce (stadio di 32 cellule). Per esempio, D1 (centro di Nieuwkoop) nella maggior parte degli espianti induce mesoderma dorsale, in una minor quota di espianti produce mesoderma intermedio, e in nessun espianto induce mesoderma ventrale. Usando blastomeri via via più ventrali, cambia il tipo di mesoderma che viene indotto nelle cellule animali, che sarà sempre più ventrale gradiente di segnali induttivi che influenzano il carattere del mesoderma indotto nella zona marginale:
ventrale. Durante questa rotazione, i blastomeri vegetativi dorsali si spostano verso il polo ventrale, mentre i blastomeri vegetativi ventrali si spostano verso il polo dorsale. Una volta che l'asse dorsoventrale è stato stabilito, i blastomeri vegetativi dorsali iniziano a formare strutture di mesoderma dorsale, come il notocorda e la placca prechordale. I blastomeri vegetativi laterali, invece, formano strutture di mesoderma di tipo intermedio, come il mesoderma parassiale e il mesoderma somatico. Infine, i blastomeri vegetativi ventrali danno origine al mesoderma ventrale. È importante sottolineare che il modello a due segnali è stato rivisto. Il segnale che ha un effetto dorsalizzante, cioè che induce la formazione dell'organizzatore, è distribuito in un gradiente che diminuisce in senso dorsoventrale. Allo stesso tempo, c'è un segnale generale che induce la formazione del mesoderma ventro-laterale e che è distribuito in modo uniforme in tutto l'embrione. In conclusione, la rotazione corticale è un processo fondamentale per la formazione dell'asse dorsoventrale durante lo sviluppo embrionale. Questo processo determina il futuro lato dorsale dell'embrione e permette ai blastomeri vegetativi di differenziarsi in diversi tipi di mesoderma, in base alla loro posizione dorsale, laterale o ventrale.