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PACKAGING:

funzione di comodità. Riguarda da un lato il contenitore e l’involucro e dall’altro l’imballo

del prodotto. Rappresenta un aspetto cruciale della qualità d’uso e del marketing. È

quell’attività attraverso la quale un’azienda delinea l’identità del prodotto. Il food packaging

in quanto leva di marketing per le imprese agroalimentari deve assolvere oggi 5 funzioni

principali: protezione dagli agenti esterni, affinché il prodotto non si possa rovinare,

1.SICUREZZA:

rallenta il deterioramento.

devono riportare informazioni essenziali obbligatorie e volontarie, quali:

2.INFORMATIVA:

informazioni nutrizionali, di tracciabilità (dov’è stato prodotto), modalità d’uso (es. modalità

di cottura), entro quando il prodotto dev’essere consumato

come il prodotto si presenta sul mercato

3.DELINEA L’IDENTITÀ DEL PRODOTTO:

agevola trasporto prodotto

4. LOGISTICA:

5.RENDE PIÙ FACILE L’UTILIZZO dev’essere svolta seguendo 2 criteri, strettamente

SCELTA DEL TIPO DI PACKAGING:

connessi tra loro: dal punto di vista economico, ambientale, culturale e

-SOSTENIBILITÀ MATERIALE:

sociale bisogna essere decisi sul tipo di prodotto, evitando

-MATERIALE DA UTILIZZARE:

cambiamenti, garantendo la vita del prodotto e il livello di utilizzo.

Il confezionamento dev’essere ammortizzato nel medio lungo termine evitando quindi

cambiamenti frequenti che possano disorientare il consumatore e risultare costosi.

L’imballaggio deve garantire la visibilità del contenuto, deve permettere il consumo in

tempi differiti e dev’essere maneggevole e di facile utilizzo.

rappresenta la componente del sistema economico che si

SISTEMA AGROALIMENTARE:

occupa delle funzioni alimentari di un Paese. I principali settori economici che

costituiscono il sistema agroalimentare sono:

di cui fanno parte:

-ALLEVAMENTO E AGRICOLTURA:

non passa per il mercato

AUTOCONSUMO:

CONSUMO FRESCO, che può essere di: (casearia)

TRASFORMAZIONE ALIMENTARE: 1° TRASFORMAZIONE

(cibi precotti, piatti precotti, dolci) o di (servizi

2° TRASFORMAZIONE 3° TRASFORMAZIONE

di ristorazione)

-INDUSTRIE FORNITRICI DI MEZZI TECNICI PER L'AGRICOLTURA

-INDUSTRIA DELLA TRASFORMAZIONE ALIMENTARE

(distribuzione alimentare)

-SETTORE DEL COMMERCIO

-RISTORAZIONE

COS’È LA VISION?

È la visione futura che l’impresa vede di se stessa, gli obbiettivi (obbiettivi di lungo

periodo) che intende raggiungere nel futuro. È una capacità di immaginare un’evoluzione

sociale, economica, demografica della comunità, del mercato, cioè dove può arrivare il

mercato e come mi posso posizionare nel mercato futuro. La vision è il sogno di

un’impresa e non tutte vengono raggiunte. La vision è il sogno, per arrivare a questo

sogno ci sono delle strategie che sono la mission. La mission è come nel tempo l’impresa

agisce e reagisce per mantenere la strada verso quegli obbiettivi di lungo periodo. La

vision può essere definita come la vetta di una montagna e la mission come il sentiero per

arrivarci.

VISION: obbiettivo

MISSION: strategie per arrivare all’obbiettivo. Le strategie possono essere molteplici,

alcune funzionali, altre meno e altre che riescono a raggiungere agli obbiettivi prima del

tempo, ciò comporta una grande vantaggio competitivo verso i competitors. Il successo di

un’impresa sta nelle capacità di chi dirige di capire come cambia il mercato e prevenire e

certe cose, anticiparle o comunque essere primo.

QUAL È LA VISION DI UN’IMPRESA AGROALIMENTARE?

L’es. della nutella che ha avuto un eccesso di comunicazione tant’è che molti associano la

nutella all’impresa, non sapendo che è Ferrero. È importante nella comunicazione

separare la tipologia di prodotto dal suo brand però non molto, perché altrimenti poi il

consumatore non riesce a ricollegarsi a quel prodotto, perché poi c’è un eccessivo di

comunicazione.

QUAL È LA DIFFERENZA TRA STATEGIA DI BUSINESS E STRATEGIA CORPORATE?

La strategia di business è quella riferita a un singolo prodotto, noi stabiliamo le azioni

che un’impresa vuole intraprendere sul mercato tenendo conto della vision, ossia del suo

obbiettivo nel lungo periodo. La strategia corporate assumere le decisioni che riguardano

tutti i settori produttivi, sono insieme di azioni che stabilirà quante risorse umane destinate

al marketing x piuttosto che nella produzione, quindi dell’intera azienda. Questo è

importante perché vengono assegnate alle strategie di business dei budget e in quel

budget il responsabile diretto di quel prodotto deve realizzare anche le tipologie di

comunicazione. Non è un aspetto semplice da fare, perché a volte le risorse minori sono

quelle destinate, in alcune aziende, destinate alla comunicazione, al marketing, in quanto

la maggior parte del budget viene impiegato nel settore della produzione. Il corporate

riguarda tutti i prodotti, il business solo un singolo prodotto.

I LIVELLI DELLA STRATEGIA AZIENDALE: La strategia “business” definisce le azioni

che l’impresa intende intraprendere in un singolo mercato o in un segmento di mercato.

Definire la strategia business significa rispondere a domande del tipo: come affrontare la

concorrenza? Come distribuire le risorse finanziarie e umane tra le diverse funzioni nelle

quali si articola l’organizzazione aziendale? (finanza marketing, produzione ecc..)? Quindi,

definire la strategia corporate significa assumere decisioni che riguardano vari settori nei

quali opera l’impresa o vari mercati, o vari segmenti di mercato. Mentre definire la

strategia business significa assumere delle decisioni relative ad un solo settore o ad un

solo mercato o segmento di mercato. Se l’impresa opera in un solo mercato e con un solo

prodotto, la strategia corporate e la strategia business coincidono.

VISIONE OLISTICA DELLA STRATEGIA: La strategia dev’essere poi ispirata dalla vision,

la quale indica quello che l’azienda immagina quale sarà il contenuto in cui sceglie di

operare nel lunghissimo periodo. La vision guarda al futuro di lungo periodo alle evoluzioni

economiche, sociali, demografiche, tecnologiche, politiche normative, competitive che

avranno impatto sullo scenario in cui l’azienda sarà chiamata a operare con un particolare

focus sulle trasformazioni nei bisogni dei clienti. Es. la vision di Google è: “fornire

l’accesso alle informazioni del mondo in un solo click”, quando Bill Gates fondò la

Microsoft, nel 1975 la sua vision iniziale era: “far arrivare in ogni casa e su ogni scrivania

un computer”, nel corso degli anni, la sua azienda è riuscita a raggiungere

quest’obbiettivo, e pertanto quella vision è stata superata da un nuovo scopo: “dare alle

persone la possibilità di usare qualsiasi dispositivo per ottenere ciò che loro desiderano,

sempre e ovunque.”

La mission sono le strategie ma per queste strategie ho bisogno anche dei beni

strumentali, delle risorse umane, finanziarie ed economiche.

Dalla purpose e dalla vision discende la mission dell’impresa, attraverso la quale l’azienda

esplicita quello che ambisce a diventare e il ruolo che intende esercitare nell’ambito in cui

opera. La mission sostanzia quello che le persone fanno ogni giorno per raggiungere il

purpose coerentemente con la vision. La mission aziendale deve trovare traduzione in un

insieme di linee guida di riferimento di medio-lungo periodo, il cui orizzonte temporale

solitamente guarda ai successivi 3-5 anni della vita dell’azienda. La mission di Google è

“organizzare le informazioni del mondo e renderle accessibili e utili universalmente”

VISION e MISION DI IKEA:

vision: offrire una vita quotidiana migliore a molte persone.

Mission: offrire un’ampia gamma di prodotti di arredamento, ben disegnati, funzionali ad

un prezzo così basso che più persone possibili possano permetterselo.

QUANDO UN’AZIENDA È DI SUCCESSO?

La concezione di successo duraturo dell’impresa varia significativamente in funzione della

prospettiva da cui si affronta questo tema. Una prima interpretazione, si riferisce alla sfera

economica ossia dall’entità del valore economico generato per gli azionisti, misurabile

dall’incremento del valore del capitale impiegato, la massimizzazione del valore

economico per gli azionisti. Tuttavia questa definizione fa venire meno il principio di

soddisfare le attese di tutti gli stakeholder, che dovrebbe rimanere come principio

ispiratore. In una seconda prospettiva, l’obbiettivo primario e prevalente di qualsiasi

impresa sta nella creazione di valore per il cliente. Contrando quindi l’attenzione sui

risultati conseguiti sui diversi mercati di sbocco, soddisfazione del cliente. Tuttavia anche

questa definizione è riduttiva. Una terza impostazione, addotta una concezione più ampia.

In questa prospettiva nel lungo periodo, l’impresa deve conseguire contemporaneamente

soddisfacenti risultati economici, competitivi e sociali e deve ottenere una crescita

dimensionale sostenibile e profittevole.

Gli ambiti da valutare per poter giudicare il successo di un’impresa sono dunque 3:

- La superiore capacità di soddisfare le attese e i bisogni dei cliente che essa intende

servire. Deve avere la capacità superiore di soddisfare le attese e i bisogni dei

clienti altrimenti non viene scelta.

- La superiore capacità di creare consenso e soddisfare le attese (economiche e no)

di coloro ai quali l’impresa richiede contributi e chiede di apportare i fattori e le

condizioni di funzionamento di cui necessita.

- La capacità di generare ricchezza, remunerando tutti i fattori produttivi impiegati

tanto il capitale investito quanto il capitale di rischio apportato a vario titolo nel

tempo dai soci.

In altri termini, per assicurare il conseguimento delle finalità per le quali è stata costituita,

l’impresa deve soddisfare le attese di tutti gli stakeholder dai propri clienti agli interlocutori

sociali. Questo richiede la produzione di adeguati livelli di redditività, così da garantire la

creazione di valore economico e generare la ricchezza da reinvestire in azienda per

rafforzare le strutture e le competenze aziendali su cui l’impresa fonda il proprio vantaggio

competitivo.

COME SI MISURA IL SUCCESSO AZIENDALE?

Per poter valutare il grado di successo di un’impresa è necessario misurare la sua

capacità nel tempo di soddisfare le attese dei clienti che ha inteso servire e degli

interlocutori s

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Scienze agrarie e veterinarie AGR/01 Economia ed estimo rurale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher l.a.a di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Management dell'agribusiness e politica agricola comunitaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Lanfranchi Maurizio.
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