STRATEGIE DI COACHING
I coach sono i più importanti attori nell’ambito dello sport giovanile e giocano un ruolo molto influente nel
facilitare o ostacolare lo sviluppo dei giovani.
Nonostante la maggior parte dei coach si ritenga capace di promuovere outcome di sviluppo positivi in
ragazzi/e, in realtà la maggior parte di loro non ha una specifica preparazione da allenatore, né le
conoscenze adeguate su come strutturare un ambiente positivo e in grado di facilitare lo sviluppo
Poiché la semplice partecipazione allo sport non garantisce uno sviluppo positivo, è quantomai importante
pensare iniziative formative per aiutare i coach a favorire in modo efficace uno sviluppo positivo in ambito
sportivo.
Oggi grazie a ricerche, evidenze empiriche e studi su best practises conosciamo quali caratteristiche
necessitano ad un buon coach per fanciulli e adolescenti. Ad esempio, per anni un gruppo di ricercatori ha
condotto una serie di studi sui coach di alto livello di high school nordamericane, che lavoravano con
adolescenti tra i 13-19 anni. Di seguito viene presentata una sintesi dei risultati più rilevanti
Discuteremo dunque una serie di indicazioni operative che si sono dimostrate empiricamente in grado di
favorire uno sviluppo positivo tramite lo sport negli adolescenti.
I coach oggetto di studio erano ritenuti eccezionali poiché, per il lavoro svolto con adolescenti, avevano
vinto premi di coaching nelle scuole superiori, o erano stati indicati da informatori chiave (ad es. direttori
scolastici regionali, ecc.) come coach modello per aver promosso lo sviluppo globale (fisico, psicologico e
sociale) dei loro atleti (best practises).
Strategie per facilitare il PT
1. Sviluppa con attenzione la tua filosofia di coaching
Un primo passo cruciale per gli allenatori nello stabilire una pratica di coaching efficace consiste nello
sviluppare una filosofia ben ponderata che dia priorità allo sviluppo fisico, psicologico e sociale degli atleti.
Nello sviluppare la loro filosofia, gli allenatori devono tener conto del contesto in cui operano (es. qual è la
mission della scuola/organizzazione/struttura?), le richieste di prestazione del loro sport (es. che tipo di
impegno è richiesto dagli atleti?) e il livello di sviluppo dei loro atleti (ad es. i miei atleti sono matricole nello
sport o esperti?).
Molti allenatori hanno utilizzato la riflessione come strategia preferita per affinare la propria filosofia e la
riflessione si è rivelata essenziale per aiutarli a definire i principi fondamentali che orientano il loro modo di
praticare il coaching.
Gli allenatori devono porsi domande importanti come:
(a) Sto insegnando quello che voglio che i miei atleti imparino attraverso lo sport?
(b) I miei atleti stanno vivendo esperienze positive nello sport?
(c) Sto bilanciando adeguatamente la ricerca della vittoria sportiva con lo sviluppo dell'atleta?
Un'attività importante che gli allenatori possono intraprendere all'inizio della stagione è stata quella di
presentare la loro filosofia di coaching ad atleti e genitori. In particolare, gli allenatori possono descrivere
nella pratica come la loro filosofia sarà implementata nel loro piano di coaching annuale.
Ad esempio, un allenatore può spiegare quanto è importante per lui il senso di responsabilità, o lo spirito di
gruppo, o l’impegno, e spiegare come ha pianificato le attività durante la stagione per aiutare gli atleti a
definire i loro valori fondamentali.
Presentare la loro filosofia di coaching si è rivelata un'attività benefica per gli allenatori in quanto ha
permesso agli atleti e ai genitori di avere chiaro e condividere fin dall'inizio il loro approccio al coaching.
Questi incontri sono utili anche per presentare mission, clima e cultura sportiva che caratterizza
l’organizzazione/società sportiva di riferimento.
Alcuni allenatori hanno ammesso che, sebbene utile, riflettere sulla loro filosofia e presentarla ad atleti e
genitori sono sforzi che richiedono tempo. Inoltre, condividere la loro filosofia a volte può creare tensioni
poiché non sempre i valori dei genitori sono in linea con i valori dei coach.
Infine, alcuni allenatori hanno spiegato come a volte sia una difficile avere collaboratori che condividano e
mettano in pratica la loro filosofia a un livello che li soddisfacesse.
2. Sviluppa relazioni significative con i tuoi atleti
Molti coach modello si sono da subito resi conto che per ottenere il rispetto degli atleti e far funzionare il
rapporto allenatore-atleta, devono per prima cosa dimostrare un certo livello di credibilità, ovvero
dimostrare ai propri atleti di possedere le conoscenze e le abilità necessarie per allenare in modo efficace.
Altro aspetto importante che gli allenatori devono considerare durante lo sviluppo delle relazioni sono le
risorse interne ed esterne dei loro atleti. Le risorse interne includono le life skills che gli atleti già
possiedono, le loro caratteristiche personali e le loro capacità fisiche; le risorse esterne rappresentano le
esperienze degli atleti con i precedenti allenatori, il loro background familiare e il loro status
socioeconomico (devo capire chi ho davanti)
Per saperne di più sulle risorse interne ed esterne dei loro atleti, alcuni allenatori organizzano inizialmente
una procedura di selezione, che può includere test di atletica, allenamenti di prova e anche un colloquio.
Questa procedura si rivelata fondamentale per lo sviluppo delle relazioni perché aiuta gli allenatori a
rendersi conto quanto i loro atleti entrano nel contesto sportivo con esperienze diverse alle spalle. Le
differenze individuali sono poco comprese e comunque sottostimate. Inoltre, ha fornito agli allenatori
informazioni preziose da utilizzare per la pianificazione delle strategie di sviluppo per il loro team.
Per rafforzare il rapporto allenatore-atleta, un'attività pratica efficace utilizzata da molti allenatori è
l'organizzazione di attività di squadra extra contesto sportivo, possibilmente piacevole. Ad esempio, dopo
che le loro squadre sono state selezionate, organizzare cene o escursioni come attività per il legame di
squadra (team-bonding). N.B. = non per realizzare ulteriori guadagni…
Affinché tali attività siano più produttive, gli allenatori devono pianificare intenzionalmente delle discussioni
su temi specifici (ad es., far discutere gli atleti da dove vengono, quali sono i loro obiettivi per la stagione, i
valori che ritengono più importanti) e fornire a tutti i loro atleti l'opportunità di intervenire e condividere.
Anche gli allenatori devono partecipare attivamente a queste discussioni, condividendo informazioni su loro
stessi e comunicando ai loro atleti che quando hanno domande, commenti o se vogliono semplicemente
parlare, il coach è a loro disposizione in qualsiasi momento, dentro e fuori dal terreno di gioco.
Durante la stagione, per coltivare il rapporto allenatore-atleta, è utile organizzare incontri individuali con i
propri atleti adolescenti. Questi incontri sono vantaggiosi per entrambe le parti, in quanto consentono agli
allenatori di fornire ai propri atleti feedback costruttivi e personalizzati, trasmettono interesse e
considerazione per il ragazzo/a, creando così agli atleti l'opportunità di discutere problemi e/o
preoccupazioni. Durante gli incontri, gli allenatori devono lavorare per creare un clima in cui gli atleti si
sentano a proprio agio, condividendo e discutendo idee senza il timore di essere giudicati e rimproverati.
Gli allenatori possono creare un clima invitante riconoscendo le idee dei loro atleti in modo positivo e
dicendo loro che accolgono e apprezzano il loro feedback Come misura preventiva, gli allenatori
dovrebbero sforzarsi di incontrare i loro atleti in un luogo pubblico, date le preoccupazioni sugli abusi
sessuali nello sport di oggi.
Altra attività utilizzata dai coach per favorire le relazioni consiste nel far tenere un diario agli atleti. Alcuni
chiedono agli atleti di scrivere un report settimanale che si focalizzi su come discutono, analizzano e
valutano eventi personali legati allo sport e/o alla vita. Oltre a favorire consapevolezza, introspezione,
riflessione e risoluzione dei problemi, questa attività permette all’allenatore di raccogliere informazioni,
percezioni e sentimenti dai suoi atleti in relazione a ciò che sta accadendo nella loro vita quotidiana. Il diario
si è rivelato anche un ottimo strumento per comprendere meglio le risorse interne ed esterne degli atleti.
Gli allenatori hanno segnalato alcune criticità legate allo svolgimento di queste attività:
- a volte è difficile organizzare attività extra contesto sportivo e far partecipare tutti i membri del
team
- gli incontri individuali sono fattibili negli sport con un basso numero di atleti (es. basket), ma sono
più difficili negli sport con un numero maggiore di atleti (es. calcio)
- gli atleti a volte considerano la stesura del diario più una seccatura che un'opportunità di
apprendimento e forse non la prendono sul serio come dovrebbero
3. Pianifica intenzionalmente le strategie di sviluppo nella tua pratica di coaching
Per quanto una solida filosofia e relazioni positive allenatore-atleta siano requisiti necessari, non sono
sufficienti per garantire un’azione didattica efficace e uno sviluppo positivo dei giovani. Per far apprendere
le life skills è necessario insegnarle in modo sistematico e deliberato. È necessario considerare il coaching
delle life skills e lo sport come attività inclusive e utilizzare una serie di strategie progettate per facilitare lo
sviluppo positivo dei giovani.
È innanzitutto importante sforzarsi di educare gli atleti su concetti fondamentali di base come (a) Cos’è una
life skills? (b) Quali sono esempi di life skills? e (c) Perché le life skills sono importanti?
Una volta acquisiti questi concetti di base, gli allenatori devono organizzare attività per permettere agli atleti
di sviluppare ulteriormente le varie life skills. Vediamo alcuni esempi di attività pratiche che gli allenatori
possono utilizzare per favorire in modo deliberato lo sviluppo di life skills nei loro giovani atleti.
Per quanto riguarda la definizione degli obiettivi, alcuni allenatori insegnano ai loro atleti come creare
obiettivi
Successivamente possono chiedere ai ragazzi/e di elaborare obiettivi a breve e lungo termine seguendo
questi principi. In che modo? Gli allenatori possono far sedere i loro atleti in un'aula e chiedere loro di
elaborare obiettivi a breve e lungo termine che possano essere realisticamente raggiunti e che li possano
aiutare a raggiungere il loro potenziale non solo nello sport, ma anche a scuola e nella vita. E poi se ne
discute.
Per incoraggiare una comunicazione efficace, alcuni allenatori tengono sessioni di debriefing di squadra
dopo le par
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