Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 6
Appunti Educazione musicale  Pag. 1 Appunti Educazione musicale  Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 6.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Educazione musicale  Pag. 6
1 su 6
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

PEDAGOGIA MUSICALE

Paradigmi di riferimento: paradigma statico, dinamico e ricreativo.

Paradigma statico: la scuola che adottava questo modello era autoritaria, rigida, trasmissiva, basata

sull’ubbidienza, il bambino doveva obbedire e rispettare l’autorità.

Musicalmente l’autorità signi ca la supremazia in musica del sistema tonale.

Il sistema tonale è la lingua musicale, dal 1700 ad oggi. Il sistema tonale si basa sulla supremazia della

nostra cultura e è superiore a quella degli altri popoli nel mondo.

Paradigma dinamico: è una visione dell’esser educatori continuamente disponibile al rinnovamento,

congruente con un’idea di persona dinamica. È un processo che deve essere rinegoziato e rivisto, il

paradigma dinamico tiene conto delle fasi evolutive del bambino e si trasforma in base alle necessità,

metodo del problem solving.

Dm 9 1979, viene adottato il paradigma dinamico. La scuola risponde da questo momento al principio

democratico.

Intelligenza emotiva: la musica permette di intercettare la situazione emotiva del bambino, QE ovvero

quoziente emotivo, cercare di capire il valore delle emozioni e mettere al centro l’emozione per attivare la

memoria e la motivazione.

Attraverso la musica il bambino realizza il suo io- autentico e lavora in modo creativo, così come a erma

Carl Roger.

Paradigma ricreativo: nelle scuole la musica viene considerata come una ricreazione, qualcosa di leggero.

Intesa come una parentesi tra le materie veramente importanti.

26/02/2024

I campi fondamentali secondo Bloom sono. Cognitivo, a ettivo, psicomotorio. Sono campi interdipendenti.

Le abilità motorie-pratica musicale, saper manipolare e mettere le mani nello strumento per riprodurre un

suono.

Le abilità a ettive-cogliere la dimensione emotiva della musica.

Le abilità cognitive-processi basilari del produrre e capire la musica—-obiettivi trasversali transdisciplinari.

fi fi ff fi fi fi ff fi fi

ff

Intelligenza emotiva, Daniel Golemann, non solo il QI, ma il QE.

Sostenere la cultura delle emozioni, l’emozione è importante per la memoria e per la motivazione,

l’insegnante di musica è facilitato nel perseguire tali nalità, Dalcroze, modello dinamico che favorisce

l’autonomia, Carl Rogers, favorisce la realizzazione dell’io autentico.

Piaget, l’evoluzione del bambino avviene attraverso il processo di assimilazione e di accomodamento,

ovvero che aggiungono delle conoscenze e le accomodo a dei modelli che già possedevo.

L’educazione formale, deve basarsi sull’educazione informale, impartita ai bambini grazie all’ambiente.

Essere creativi signi ca essere autonomi, la musica delle avanguardie si crea con la creatività dei bambini.

Per ben sapere la musica occorre comporla.

Una competenza musicale autentica è quella che soddisfa integralmente gli essenziali bisogni musicalità, i

bisogni del musicista che ogni essere umano è.( Morin).

il leader permissivo non esercita bene la sua posizione, lascia che sia qualcun altro a prendere la sua

posizione.

Il leader autorevole, pur non imponendo il uno punto di vista è riconosciuto come una guida.

Capacità di metter in relazione le persone, interazione alla condivisione e alla solidarietà.

Il metodo Or , costruito sull’aspetto del fare musica insieme, realizzato tramite relazioni interpersonali e di

gruppo, fondate su pratiche compartecipative.

MUSICOTERAPIA

Strumento per migliorare il benessere dei bambini, la terapia usa la musica per le sue proprietà motorie,

sinestetiche e a ettive.

Idea dell’inclusione nel metodo di Karl Or , il termine inclusione andrebbe sostituito con accessibile.

Bisogna insegnare la musicalità non la musica.

Obiettivi di apprendimento.

04/03/2024

La musica ha carattere di universalità, le competenze musicali appartengono a tutto il genere umano.

Secondo Miller, competenze che si sviluppano lungo l’arco della vita, dal periodo prenatale no alla ne

della vita.

La musica aiuta l’uomo nel suo percorso emotivo e aiuta la sopravvivenza del genere umano, la musica e la

danza rappresentano un bene cio per il rapporto di coppia e per la sessualità, la musica comunica stati

emotivi interni, aiuta a scegliere il partner più adatto che permetterà la sopravvivenza della specie.

Studio e ettuati: tempi di suzione, il ritmo respiratorio e il ritmo cardiaco, se il bambino modi ca questi

parametri signi ca che questa variabile indipendente porta una reazione.

È stato dimostrato che se il bambino ascolta una storia che il bambino ha già ascoltato nel periodo

prenatale, il bambino ha una reazione speci ca alla storia che ha già ascolta, gli stimoli cambiavano.

Nelle parole vi è musicità, la voce della madre ha un timbro speci co, un’intensità, la prosodia distingua

una voce dall’altra.

Capacità di astrazione musicale: da una percezione sica mi proietto in una dimensione mentale astratta.

Capacità di pacing della musica, aiutare il bambino a venire al proprio passo e di modi care

atteggiamenti.seguire un ritmo d tre anni in poi.

11/03/2024

Homo loquens

Come la musica nasca dal parlato, dimensione logo-genica, nasce dalla parola.

18/0372024

ff ff fi ff fi fi ff fi fi

fi fi fi fi fi fi

COME AVVIENE LA PERCEZIONE DELLA MUSICA

Input 1: melodia, variazione dell’altezza dei suoni

Elaborazione del “che cosa”

Input 2: temporale, variazione di durata

Elaborazione del “quando”

Output:

uso di un lessico, in un magazzino di memoria a lungo termine ,che è il risultato di

operazioni di astrazione effettuate in seguito ad esposizione nel corso della vita.

Esempio di melodia “Fra Martino”,riconoscibile anche se eseguito in modalità temporali

e di altezza diverse.

Il recupero di una melodia è anche condizionato dalla familiarità e dalle emozioni legate

al brano.

La scomposizione in moduli più piccolino signi ca che agiscono in modo indipendente.

TECNICHE DI NEUIROIMMAGINE ED ELETTROFISIOLOGIA.

Straordinari progressi sono stati resi possibili, in particolare negli ultimi anni, dallo sviluppo

di sempre più so sticate tecniche non invasive di imaging, che permettono di studiare,

oltre ai soggetti colpiti da lesioni cerebrali di vario genere, anche soggetti sani,

consentendo così di esaminare campioni molto più numerosi.

Le varie tecniche di functional brain imaging permettono di monitorare in modo non

invasivo diversi aspetti dell'attività cerebrale.

E' possibile distinguere queste tecniche in due grandi categorie.

Quelle che permettono una misurazione diretta dell'attività elettrica dei neuroni della

corteccia cerebrale: EEG (elettroencefalogra a), MEG (magneto-encefalogra a),

Quelle che consentono una misurazione indiretta del metabolismo cerebrale attraverso la

valutazione del usso ematico nonché del consumo di ossigeno o glucosio da parte delle

cellule nervose:

la PET (positron emission tomography, misurazione dinamica della radioattività nei

tessuti cerebrali dopo somministrazione di marcatori radioattivi)

la fMRI (functional magnetic resonance imaging.

Le prime metodiche, EEG e MEG, offrono la possibilità di quanti care il comportamento

neuronale con grande precisione nella risoluzione temporale (nell'ordine dei millesimi di

secondo);PET e fMRI, invece, permettono di effettuare analisi con una risoluzione spaziale

eccellente, molto superiore alle tecniche precedenti; per contro, perdono di precisione

nell'ambito temporale.

I risultati delle ricerche fondate sulle nuove tecniche non invasive in linea

generale confermano e precisano quelli ottenuti con lo studio delle lesioni

Indicano il coinvolgimento dell'emisfero destro nella percezione e nella

memoria di lavoro per l’altezza dei suoni ( quindi delle componenti melodiche)

di quello sinistro per il ritmo e la decodi ca delle informazioni semantiche

(identi cazione e riconoscimento della melodia).

La percezione musicale richiede da parte dell’ascoltatore due distinte capacità

quella di analizzare le singole note e quella di estrarre da questo ascolto di primo livello

degli schemi organizzativi più complessi e globali. A causa delle implicazioni della

musica a livello emotivo e del fatto che il suo apprezzamento è basato sull’integrazione

di stimoli uditivi, si ritiene generalmente che le capacità musicali siano prevalentemente

localizzate nell’emisfero destro;

il ritmo e le componenti temporali e sequenziali della musica vengono elaborati

prevalentemente nell’emisfero sinistro, mentre la discriminazione della melodia, basata

sul contorno tonale e la valutazione della prosodia sono prevalentemente localizzate

nell’emisfero destro.

La percezione della musica non dipende quindi solo dall’emisfero destro, ma può

essere suddivisa in componenti elaborati da reti neurali interattive ma differenti.

Strategie di elaborazione tra musicisti e non

fi fl fi fi fi fi fi fi

L'osservazione di una prevalenza dell’emisfero destro è comunque più frequente nei

soggetti privi di educazione musicale: in relazione all’educazione (o alle

predisposizioni) musicali. Schlaug (2001) ha osservato con tecniche PET che nei

musicisti il Planum Temporale (PT) è maggiormente lateralizzato a sinistra e che,

all’interno del gruppo di musicisti, la lateralizzazione è più spiccata in quelli in

possesso di orecchio assoluto.

Il riconoscimento di una musica è funzione non solo delle forme melodiche globali, ma

anche della contemporanea valutazione del modo in cui le componenti analizzabili

della forma globale sono combinate. Se la melodia viene normalmente trattata come

una gestalt dagli ascoltatori ingenui, in questi soggetti le melodie dovrebbero essere

elaborate prevalentemente nell’emisfero destro, ma ciò non dovrebbe valere per gli

esperti.

E’ dimostrato che i soggetti esperti riconoscono correttamente dei frammenti isolati di

una sequenza di note, mentre gli ingenui non sono grado di farlo. Tuttavia, i soggetti

ingenui riconoscevano le sequenze complete, e con maggior successo se gli stimoli

venivano presentati all’orecchio sinistro; gli esperti riconoscevano invece la sequenza

completa meglio con l’orecchio destro.

I soggetti esperti, che hanno avuto un’educazione musicale approfondita, utilizzano

per la comprensione della musica una strategia differente e più complessa, che

richiede l’intervento delle funzioni dell’emisfero sinistro.

ESECUZIONE MUSICALE E AREE CEREBRALI COINVOLTE

Problemi particolarmente complessi sono posti dall'esecuzione musicale che, quando

sia a livello professionale, è uno dei compiti maggiorme

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ludonilo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Educazione musicale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Quaranta Anna Grazia.