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QUALE RUOLO HA L’ILLUSTRAZIONE NELL’ALBO ILLUSTRATO
Analfabetismo iconico:
• Alto tasso di analfabetizzazione iconica tra gli adulti
• Bambini lontani dalle categorie culturali e sociali, risultano più capaci di
leggere e interpretare linguaggi
• I migranti sono buoni lettori di immagini perché non conoscono la
lingua
(gli albi diventano un ponte tra culture) consentono a bambini e persone di
diverse culture di incontrarsi attraverso questo dispositivo.
Accostrarsi ad un’illustrazione è molto diverso dal guardare un’opera d’arte,
un’immagine pubblicitaria, un segnale stradale, questi sono tutti testi visivi
capaci di un’autonomia e di una relativa autosufficenza simbolica.
L’illustrazione è di per se un congegno intertestuale, è un’immagine collegata
a un testo scritto ogni cosa ha la sua autonomia funzionale e l’illustrazione
collabora con essi nella costruzione del racconto.
Significante: è la parola in se
significato: è ciò che leggendo la parola viene in mente
I codici (verbale e iconico) di cui l’albo si costituisce non sono autonomi l’uno
all’altro:
• Immagine: portatrice di molti significati possibili
• Parole: sono meno ambigue e più sematicamente definite
La collaborazione tra questi, crea una modalità di narrazione e di
interpretazione del testo del tutto originale.
Leggere un albo illustrato è un’azione complessa.
Anche prima del 1700 sono state composte opere anche se non
specificatamenrte composte per l’infanzia sono state considerate opere per
formare i fanciulli e prepararli alla vita (mito, favola, fiaba)
I MITI, sono la prima forma di letteratura/narrazione, con lo scopo di spiegare
l’uomo, il mondo e il fenomeno naturale, investite di sacralità. Sono relative
alle origini del mondo e alle modalità con cui il mondo stesso e le creature
viventi hanno raggiunto la forma presente.
Un patrimonio di storie, mai fissate in una forma definitiva, ma che proprio
perché orali si evolvono con l’uomo stesso.
Il mito è un’insieme di storie, prodotto con il contributo narrativo di tanti
uomini che si sono succeduti nel tempo.
Attraverso il mito passano qusi tutti i problemi dell’uomo, ma anche le
migliori soluzioni che l’uomo ha esperito per spiegarle e conferire loro un
senso, ciò per portarlo a confrontarsi con le dinamiche della vita senza essere
schiacciato dall’impreparazione dall’imprevidenza.
Il mito è il primo nucleo della narrazione epica, racconti orali poi
sistematizzati da Omero, considerati strumenti idonei per formare i fanciulli e
prepararli alla vita.
Omero ebbe un fondamentale ruolo educativo: propone grandi esempi
incarnati nella gesta leggendaria degli eroi.
L’imitazione degli esempi eroici divenne il grande segreto della “pedagogia
omerica” e il fulcro dell’educazione nella grecia antica.
Il Novecento italiano si apre proprio con questo dibattito sul ruolo, la
funzione, il valore, i destinatari della letteratura per i più piccoli, rimasto
irrisolto per buona parte anche oggi. come abbiamo visto.
Il Novecento è il secolo di Maria Montessori e delle scuole nuove che pongono
il bambino al centro del processo educativo, riconosciuto nella sua singolarità
vs concetto da educare secondo principi autoritari che nel corso
dell'Ottocento aveva dato origine a una letteratura didascalica. Si tratta di
una letteratura che, a partire dall'età contemporanea, non solo possiede
autonomia e specificità ma anche una sua dignità artistica.
È in questo periodo, in cui nasce una nuova coscienza pedagogica, che nasce
una letteratura che ne diviene espressione. E una letteratura che aderisce a un
nuovo concetto di fanciullo e che quindi è un prodotto che deve essere
legittimato sia sul piano estetico-artistico sia su quello pedagogico.
Nella letteratura per l'Infanzia devono confluire e armonizzarsi tre
componenti:
• estetico-artistico-letteraria
• Psicologico-evolutiva
• Etico pedagogica
È anche vero però che in Italia la letteratura è stata legata fino alla metà del
Novecento a un'opera in particolare, Cuore, che ha influenzato la letteratura
successiva e che era caratterizzata soprattutto da un intento educativo-
didascalico. legge Casati
Fino al 1959 prima di questa legge non era obbligatorio
→ →
andare a scuola.
La letteratura per l'infanzia fu lo strumento scelto come più adatto per
uniformare il popolo italiano, poiché dando ai bambini le stesse storie con
contenuti legati all'essere un cittadino, un bravo italiano ecc… si pensava di
comunicare l’idea di uniformità rispetto alla nazione sin da piccoli. La scuola
divenne il canale dalla quale passavano questi testi.
Il testo che veniva raccontato più di tutti per dare l'idea di cosa significasse
essere un bravo cittadino fu “Cuore” (romanzo inizialmente pubblicato a
puntate su dei giornali, pk all'epoca l'editoria dell'infanzia era povera, e non
venivano pubblicati molti testi poiché le persone che potevano permetterselo
o sapevano leggere erano veramente poche).
LA PRIMA VERA SVOLTA
Negli anni Sessanta con Gianni Rodari: si è sentita la necessità di far divertire
i bambini avvicinandoli al mondo reale e alle emozioni che esso suscita. Con
questa istuizione.
Rodari produrrà una vera rivoluzione anche della lingua oltre che dei
contenuti.
La seconda frattura sarà con Bianca Pitzorno negli anni Ottanta
LA FAVOLA:
Prima dell'età moderna c'era quindi il mito ma anche la favola antica:
Un componimento letterario molto diffuso in Grecia ma:
• la favola ha origine molto antiche -> nasce in Asia Minore
• Non nasce per rivolgersi all'infanzia ma per la sua semplicità e brevità
fu da subito gradita anche ai giovani
È un prodotto della civiltà contadina caratterizzata da una visione prosaica e
pragmatica della realtà (brevità e semplicità della favola)
Ebbero una grande circolazione e diffusione nel mondo greco-romano
ESOPO (VI secolo a.C.)
Esopo è una figura immersa nella legganda e non si conosce alcun testo
certamente suo perché le sue favole di Esopo furono rescritte e arricchite nel
corso dei secoli per opera di altri autori
VITA
Pare che fosse uno schiavo greco liberato, di origine Etiope, La supposizione
riguardo alla sua origine è legata al fatto che nelle sue favole compaiano
animali africani personificati, caratteristica tipica della tradizione orale di
molti popoli africani.
Esopo è considerato il padre della favola, è colui che canonizza la favola e
sistema il patrimonio greco di favole.
Scrive circa 400 storie le quali hanno tutte un carattere omogeneo nella
struttura: c'è sempre una morale semplice, pratica, volta a diffondere una
forma elementare di giustizia.
Le favole esopiche presentano per lo più un esempio in negativo: mostrano I
danni prodotti da un certo comportamento, in modo da mettere in guardia e
da dissuadere chi cerca di imitarlo. Esopo si propone di educare mostrando le
conseguenze che derivano a comportamenti scorretti.
Spesso le favole si concludono in modo tragico: chi sbaglia, paga il suo errore con
la vita.
FEDRO (15 a.C,-51 d.C.)
Era un liberto: una porsona precedentemente schiavizzata che e stata liberata
dalla condizione di schiavitù.
Pur essendo il continuatore di un genere formalizzato da Esopo, lo innova,
dilatandono gli orizzonti e adattandolo alla tradizione culturale latina e. al
fatto, perfezionandolo, le sue tavole offrono un analisi amara del potere e dal
sopruso sul più deboli, e per questo urtarono la sensibilità del potenti, Fu
sottoposto a processo e condannato. Mori intomo al 50 d.C. alfinizio delietà
neroniana.
«Ora perohé sia nato della favola il genere in breve ti splegherò. La sohiavitù,
al padroni soggetta. Non osando dire ciò che avrebbe voluto, traspose le sue
opinioni in brevi favole, ricorrendo, per schivare le accuse di calunnia, a
scherzose invenzioni”
(Fedro, Fabulae, III. prologus, vv.33-37)
E nel Medioevo?
Spesso accusato di rivolgere poca attenzione all'infanzia e ai suoi bisogni
spirituali, oltre che materiali Secondo Ph. Ariès: Il bambino nel Medioevo si
poteva definire solo in termini negativi ossia come colui che NON era ancora
adulto e dunque un essere umano ancora incompleto che si sarebbe realizzato
solo in futuro pienamente.
In realtà il Medioevo fu un'età del bambino (aetas puerorum), un'età in cui
l'infanzia di Cristo costituiva un modello di educazione per ogni bambino.
L'immagine era inoltre associata alle corti che erano spesso popolate di
bambini paggi, ossia giovani dell'aristocrazia mandati a a corte a completare
la loro educazione nasce anche una specifica letteratura calibrata su questo
→
gruppo sociale i libri per l'infanzia sono legati a un impulso pedagogico.
→
Anche i monasteri includevano scuole già fra il VII e IVIlI secolo si producono
→
opere didascaliche, antologie e manuali per le scuole monastiche
Furono in genere realizzate eruditi di formazione ecclesiastica:
• Adelmo di Malmesbury, monaco di origine sassone
• Alcuino (Acwin) noto come Albino Flacco, nobile sassone nato verso il
735 nella provincia di York, abate di S. Martino di Tours, precettore di
Carlo Magno, del figli e delle principesse di corte, che morì nell'804
Il libro per ragazzi coincide però con il libro scolastico intento moralistico o
→
etico-religioso
Voci nel bosco- Fabiana Paris
Voci perche coinvolge tanta persone, richiama la sonorità del bosco e della natura
Progetto itinerante per promuovere la lettura ad alta voce (prendersi dello spazio ed
esporsi)
Arte e parola-immagine e parola
Si legge in natura, mettendosi in cerchio, in libertà
Voci che leggono e raccontano storie, voci che si intrecciano, voci che si uniscono
Un dialogo tra immagini e parole
A volte tematiche a volte occasioni per le festività
Farsi guidare dalla parola o dall’immagine
Trovare uno spazio che puo essere figurativo ma anche reale (il bosco) o relazionale.
Difficoltà del saper scegliere difficoltà nel capire che sono.
Dare voce ed esprimere le proprie emozioni e sentimenti attreverso il libro o i
personaggi
Scelta del libro, chi ha scelto legge il libro “chiedere in prestito la voce” con l’aiuto di
un’altra voce se io non me la sento di leggere
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