L’INSIEME DI TUTTE LE CURVE DI INDIFFERENZA, DETTO “ MAPPA DI INDIFFERENZA”
FORNISCE UNA DESCRIZIONE COMPLETA SULLE PREFERENZE DEL CONSUMATORE
C’è un ulteriore assioma che normalmente viene supposto valere per le curve di
indifferenza
4 assioma LE CURVE DI INDIFFERENZA SONO CONVESSE.
L’insieme dei punti che stanno sopra
la curva prende il nome di epigrafe.
Data una qualsiasi coppia
nell’epigrafe di una curva convessa,
il segmento che li unisce sta
all’interno dell’epigrafe ma non tutte
le coppie di punti nell’epigrafe di
una curva concava, se uniti, restano
nell’epigrafe stessa.
Anche in questo caso la curva è
convessa poiché i punti che stanno
nell’epigrafe, se collegati, restano
nell’epigrafe
Si può fare una distinzione tra CDI strettamente convesse(fig 1) e debolmente
convesse(fig 2)
Tale proprietà ha diversi modi con cui può essere interpretata dal punto di vista
economico. Ci concentriamo su uno di essi.
Consideriamo una curva di indifferenza strettamente convessa. La sua stretta
convessità implica che riduzioni costanti della quantità posseduta di uno dei due beni
(nel caso raffigurato del bene ‘x’) devono essere rimpiazzate da aumenti crescenti del
bene ‘y’. Il bene ‘y’, per così dire, sostituisce il bene ‘x’, ma solo in maniera imperfetta:
di conseguenza il consumatore accetta di cedere quantità costanti del bene ‘x’ solo se
viene «risarcito» con aumenti crescenti di bene ‘y’ (La stretta convessità delle curve di
indifferenza sta dunque a indicare che i beni sono sostituti imperfetti). Questo viene
definito “caso intermedio”.
Consideriamo ora il caso di una curva di indifferenza debolmente convessa: una retta
decrescente. In questo caso la convessità debole fa sì che riduzioni costanti della
quantità consumata di un bene devono essere rimpiazzate da aumenti costanti della
quantità consumata dell’altro. In questo caso si dice che un bene è sostituto perfetto
dell’altro.
Un esempio di questo caso si ha se consideriamo come beni ‘x’ la quantità di quaderni
piccoli e come bene ‘y’ quella di quaderni grandi. Supponendo che la quantità di carta
di un quaderno grande sia doppia di quella di un quaderno piccolo un consumatore
che è interessato soltanto alla quantità di carta sulla quale scrivere sarà sempre
disposto a rimpiazzare due quaderni piccoli con uno grande.
Questo viene definito “caso estremo”.
Ulteriore caso estremo è quello di beni perfettamente complementari (ovvero beni che
vanno consumati insieme)
??????????????
In sintesi: Rapporto di impiego
Riduz costante di un costante- PERFETTA
bene deve essere
Rapporto di COMPLEMENTARIETA’
rimpiazzato da aumento
sostituzione costante – cost dell’altro-
PERFETTA IMPERFETTA
SOSTITUIBILITA’ GRADO DI SOSTITUIBILITA’ FRA
SOSTITUIBILITA’ BENI:
Esiste un indicatore del grado di sostituibilità di un bene con l’altro. Si tratta del
cosiddetto saggio marginale di sostituzione. Esso è definito come il rapporto tra le
variazioni delle quantità consumate che lasciano il consumatore indifferente (cioè,
sulla stessa curva di indifferenza).
Prendo un paniere a, da cui sottraggo una certa quantità di bene x e aumento di una
certa quantità il bene y( ∆x < 0; ∆Y> 0). ∆x e ∆y così individuati stanno sulla CDI, cioè,
lasciano il consumatore indifferente. Consideriamo il loro rapporto:
Δy =SMS ( rapporto/ saggio di sostituzione)
Δx
Es: ∆x= 10, ∆y=12 12/10= 1,2 cioè la quantità di y che il consumatore vuole
affinché rinunci ad una unità di x.
Il pendice ‘I’ sta appunto a indicare che le due variazioni di cui si considera il rapporto
non devono spostare il consumatore dalla curva di indifferenza iniziale.
Dal punto di vista geometrico, SMS è pari al coefficiente angolare della retta
secante la curva di indifferenza nei punti a e b.
Va ancora osservato che essendo un rapporto tra variazioni di segno opposto, il saggio
marginale di sostituzione è una grandezza negativa (la retta secante la curva di
indifferenza in a e b è decrescente). È evidente che il valore di questo rapporto
dipende dall’entità delle variazioni considerate.
Se anziché considerare le variazioni ∆x e ∆y che fanno passare il consumatore dal
paniere a al paniere b considerassimo le variazioni ∆x′ e ∆y′ che fanno passare il
consumatore dal paniere a al paniere b′, il saggio marginale di sostituzione sarebbe
diverso, in particolare sarebbe maggiore (minore in valore assoluto) e viene letto come
coefficiente angolare della retta secante da cdi nei punti a e b’, la retta secante la
curva I in a e b′ è sempre decrescente ma risulta meno inclinata di quella secante in a
e b. A seconda dell’ampiezza della variazione iniziale ∆x, trovo un ∆y e di conseguenza
un SMS diversi.
Questo elemento costituisce un limite della nozione di saggio marginale proposta, in
quanto fa dipendere il grado di sostituibilità fra due beni dall’ampiezza delle variazioni
considerate. Per evitare questa arbitrarietà si conviene di considerare variazioni
“molto piccole” o “infinitesimali” o “marginali” delle quantità consumate dei due beni.
In tal caso se consideriamo variazioni di ‘x‘ e di ‘y’ via via più piccole, cosicché lo
spostamento lungo la curva di indifferenza dal paniere a porti a un paniere b sempre
più vicino ad a (anche se non coincidente con esso), la retta, da secante che era,
tende a diventare tangente alla curva di indifferenza nel punto a, e SMS diventerà il
coefficiente angolare della retta tangente la cdi nel punto a.
Dal punto di vista matematico se consideriamo variazioni infinitesime, il saggio
marginale di sostituzione andrebbe così ridefinito:
SMS = lim ∆x→0 però, per semplificare la notazione e non dover più indicare
l’operatore lim∆x→0, si conviene di denotare le variazioni infinitesimali con i simboli dx
e dy, anziché con i simboli ∆x e ∆y. Scriveremo pertanto:
ⅆ y
=
SMS ⅆ x
In definitiva, il SMS è il rapporto tra le variazioni (marginali) delle quantità consumate
che lasciano il consumatore indifferente (ovvero sulla stessa cdi)
C’è un’ultima osservazione: data una curva di indifferenza, il saggio marginale di
sostituzione varia a seconda di dove si colloca il paniere. In generale quindi scriveremo
SMS(x, y) per richiamare il fatto che il saggio marginale di sostituzione è una funzione
di x e di y.
Nel caso di sostituti perfetti, SMS è costante lungo tutta la cdi e corrisponde al
coefficiente angolare della stessa cdi.
SCELTA DEL PANIERE OTTIMO
Abbiamo ora tutti gli elementi per individuare il paniere ottimo, cioè il paniere
preferito fra quelli accessibili.
Rappresentiamo sul grafico la retta di bilancio e una curva di indifferenza che
attraversa la retta di bilancio.
Il paniere a non è ottimo perché chiaramente inaccessibile poiché sta sopra la
rdb
B è accessibile ma non è il paniere ottimo poiché b è un paniere interno al
vincolo di bilancio è sempre possibile individuare diversi panieri, come ad
accessibili,
esempio i panieri b′, b′′ e b′′′, che risultano al tempo stesso: in
strettamente preferiti a b,
quanto ancora interni al vincolo di bilancio, e in
quanto contenenti quantità maggiori di almeno un bene e non minori dell’altro
Deduciamo da ciò la seguente regola:
“Un paniere ottimo non può essere rappresentato da un punto interno al
vincolo di bilancio” scarto pertanto tutti i panieri che stanno sopra e sotto la rdb.
Consideriamo allora il paniere c.
Poiché b’ è preferito a b; poiché b e c appartengono alla stessa curva di
indifferenza si ha b ∼c -- >per transitività si ha che b′ ≻ c, oppure b′′ ≻ c,
oppure b′′′ ≻ c.
Pertanto, un paniere come c non può essere un paniere ottimo.
Deduciamo così la Regola 2:
“Un paniere ottimo non può trovarsi su una curva di indifferenza che
possiede punti interni al vincolo di bilancio”.
Siamo così in grado di caratterizzare un paniere ottimo: si tratta di un paniere che si
trova al tempo stesso: a) sulla retta di bilancio
b) su una curva di indifferenza che non ammette punti interni al vincolo di bilancio.
Un paniere di questo genere può presentarsi in due modi:
ottimo interno
ottimo di frontiera
il paniere e’ costituisce un ottimo «interno», in quanto non si trova agli estremi del
vincolo di bilancio (entrambe le variabili sono positive); i panieri e′′ ed e′′′ sono invece
detti ottimi «di frontiera», perché giacciono sulla frontiera del vincolo di bilancio (una
delle due variabili è nulla). Il paniere così
individuato costituisce una posizione di «equilibrio del consumatore» in quanto, una
volta raggiunta, il consumatore non ha più convenienza a modificarla
Un ottimo interno è, come si è visto, un punto di tangenza fra la retta di bilancio e una
curva di indifferenza ed è caratterizzato dalla seguente coppia di condizioni:
spesa = reddito spesa=reddito px X+ py
Y= M
cdi tangente alla rdb pendenza c.d.i. = pendenza r.d.b. SMS(x;y)=
-px/ py
il paniere ottimo sarà quindi la soluzione di un sistema di due equazioni in due
incognite: x, y e tre parametri px, py, M
Le preferenze dei consumatori sono descritte da una mappa di indifferenza. Per le
curve di indifferenza incluse in questa mappa SMS è dato da:
y
(
SMS x ; y)=−2 x
Es: A( 4;1) B( 2;5) 1 1 5
⋅ ⋅
−2 −2 =−5
SMS (xa, ya) = = - SMS(xb, yb) =
4 2 2
Es: siano px= 10, py= 4, moneta disponibile= 600; calcola il paniere ottimo:
1. condizioni per il paniere ottimo:
{ ⋅ ⋅
px x+ py y=M
( ) =−px
SMS 2 ; 3 ∕ py
2. risolviamo il sistema
{ {
⋅ ⋅
+4
10 x y=600 x=80
; condizioni del paniere perfetto
⋅
−2 y ∕ x=−10 ∕ 4 y=100
Ora vediamo l’interpretazione economica:
{ ⋅ ⋅
px x+ py y=M
( ) =−px
SMS 2 ; 3 ∕ py
La seconda condizione prevede l’uguale in
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
Appunti Economia politica II - Anno 203/2024
-
Appunti di Economia politica
-
Appunti Economia politica
-
Appunti Ragioneria