CONFLITTO
Introduzione: come le istituzioni, determinando i rapporti di forza nelle
interazioni economiche, influenzano l’equità e l’efficienza dei risultati
Il testo esplora vari fattori che influenzano i risultati economici, come la tecnologia, la
biologia, le istituzioni economiche e le preferenze. Il potere viene descritto come la capacità
di ottenere ciò che si vuole, anche contro le intenzioni degli altri, e le interazioni economiche
possono portare sia a vantaggi reciproci che a conflitti sulla distribuzione di tali vantaggi. Le
istituzioni influenzano il potere degli agenti economici e la loro capacità di appropriarsi dei
benefici, mentre i criteri di efficienza ed equità aiutano a valutare i risultati delle interazioni.
Il testo prosegue con un esempio storico riguardante la pirateria nel XVIII secolo. Descrive la
costituzione scritta delle navi pirata, come quella del Royal Rover, che garantiva diritti e doveri
ai membri dell’equipaggio. Ad esempio, tutti avevano diritto di voto, eguali diritti sui viveri e
alcune regole come l’ora in cui spegnere le luci. I capitani venivano eletti democraticamente e
potevano essere destituiti, e l'equipaggio aveva diritto a una parte del bottino. L’uguaglianza
tra i membri dell’equipaggio, che era multietnico e multirazziale, creava un forte senso di
comunità. L’equipaggio dei pirati, pur essendo visto negativamente da alcuni, era descritto
come estremamente giusto tra di loro, con la tendenza a voler una distribuzione equa dei
benefici, come nel gioco dell’ultimatum.
Istituzioni e poteri
Il testo esplora come le istituzioni (leggi e regole informali) regolano le interazioni tra gli
individui, stabilendo obblighi, incentivi e la distribuzione dei risultati economici. L'esempio
dei pirati e della loro costituzione sulla nave Royal Rover dimostra come i membri
dell'equipaggio avessero diritti, come il voto e indennizzi per infortuni, ben prima che questi
diritti fossero garantiti ad altri lavoratori nel XVII e XVIII secolo. Le regole scritte e non scritte
determinavano chi faceva cosa e come veniva distribuito il bottino, influenzando il potere
degli individui nell'interazione.
Le istituzioni, o "regole del gioco", stabiliscono i termini dell'interazione e come i guadagni
vengono suddivisi. Il potere negoziale emerge dalla possibilità di proporre o accettare
condizioni (come nel gioco dell'ultimatum), e il potere in economia si esercita principalmente
imponendo condizioni "prendere-o-lasciare" o minacciando sanzioni. Nelle economie reali,
ad esempio nel mercato del lavoro, il potere è generalmente detenuto dai datori di lavoro, che
stabiliscono le condizioni di impiego.
Il testo menziona anche l’evoluzione del potere negoziale dei lavoratori, che, a partire dal XVIII
secolo, ha visto un aumento dei salari grazie alla nascita di nuove istituzioni come i sindacati
e l'acquisizione del diritto di voto. Inoltre, viene discusso come alcune istituzioni
economiche possano funzionare come il gioco del dittatore, dove una parte ha tutto il potere
decisionale, come nelle dittature o in contesti di coercizione fisica.
Infine, il testo affronta come le istituzioni democratiche proteggano le persone dalla violenza
e dalla coercizione, garantendo che la maggior parte delle interazioni economiche siano
volontarie, in contrasto con sistemi dove le decisioni sono imposte senza opposizione.
Valutare istituzioni ed esiti: il criterio di Pareto
Il testo discute l'importanza di strumenti di analisi per descrivere e valutare le interazioni
economiche. Le interazioni possono riguardare risorse come il tempo o gli sforzi, e l'analisi
dell'esito di queste interazioni è chiamata allocazione, che rappresenta la distribuzione delle
risorse tra diversi individui o usi.
Un esempio pratico è il gioco dell’ultimatum, dove l'allocazione riguarda come viene spartita
la torta e i payoff dei giocatori. Per confrontare due allocazioni, A e B, si usa il criterio di
Pareto, che valuta quale allocazione è migliore, definendo un’allocazione "dominante"
quando il passaggio da A a B migliora la condizione di almeno uno degli agenti senza
peggiorare quella di altri.
Secondo il criterio di Pareto, un’allocazione è considerata più desiderabile se è più
"efficiente", ossia migliora almeno la condizione di uno senza danneggiare nessuno. Ad
esempio, se tutti gli agenti preferiscono l’allocazione A rispetto a B, A è considerata migliore.
Il testo sottolinea che il criterio di Pareto può essere limitato nel confrontare diverse
allocazioni. Un esempio di questo limite è nel gioco della disinfestazione, dove il criterio
mostra solo che una determinata allocazione (I, I) domina un’altra (T, T), ma non aiuta a fare
una comparazione completa tra tutte le possibili allocazioni.
Il testo approfondisce il concetto di efficienza paretiana o Pareto-efficiente, che si riferisce
a un'allocazione in cui non è possibile migliorare la condizione di un individuo senza
peggiorare quella di un altro. In altre parole, un’allocazione è Pareto-efficiente se non esiste
una soluzione alternativa che possa beneficiare almeno una persona senza danneggiare
qualcun altro. Il grafico mostra che in alcuni casi esistono più allocazioni Pareto-efficienti, ma
il criterio di Pareto non permette di stabilire quale di queste sia la più desiderabile.
Il testo sottolinea anche che l'efficienza paretiana non implica necessariamente giustizia. Ad
esempio, alcune allocazioni Pareto-efficienti potrebbero essere percepite come ingiuste,
come nel caso di un gioco in cui uno dei partecipanti beneficia più dell'altro. Inoltre,
l'efficienza paretiana non fornisce informazioni su quale allocazione tra quelle Pareto-
efficienti sia migliore o più equa.
Infine, il testo osserva che in alcuni casi di distribuzione di risorse, come nel caso di cibo, una
distribuzione profondamente ingiusta può essere comunque Pareto-efficiente, fintanto che le
persone che ottengono risorse ne traggono una qualche soddisfazione, anche se minima.
Vilfredo Pareto (1848–1923) è stato un economista e sociologo italiano, noto soprattutto per il
concetto di efficienza paretiana. Laureato in ingegneria, cercò di sviluppare l'economia e la
sociologia come scienze empiriche, simili alle scienze fisiche.
Pareto rifiutò la visione tradizionale della distribuzione della ricchezza, che seguiva una forma
a campana, con una numerosa classe media e pochi ricchi e poveri. Propose invece la Legge
di Pareto, che affermava che, in tutte le economie e in tutte le epoche, ci sono sempre pochi
ricchi e molti poveri. Questa legge è spesso espressa con la "regola dell'80-20", secondo cui il
20% più ricco possiede l'80% della ricchezza. Tuttavia, osservando la realtà moderna, come
negli Stati Uniti nel 2015, la legge si è adattata, mostrando che il 20% più ricco può detenere
anche il 90% della ricchezza.
Pareto sottolineò l'importanza di studiare i conflitti economici legati alla divisione di
guadagni e perdite. Nel suo libro Manuale di Economia Politica, affermò che le attività umane
si dividono in due direzioni: una rivolta alla produzione di beni economici e l'altra rivolta ad
appropriarsi dei beni prodotti da altri.
Criterio di Pareto: l’allocazione A domina (in senso paretiano) l’allocazione B se il passaggio
da A a B comporta un miglioramento della condizione di almeno uno degli agenti, senza
peggiorare la condizione di nessun altro.
Pareto Efficienza: un'allocazione è Pareto-efficiente se non esiste nessun’altra allocazione
che la domini in senso di Pareto
è possibile migliorare la situazione di nessun agente senza peggiorare quella di un altro
→non
Il criterio di Pareto impone quindi un requisito minimo sulla presenza di situazioni win-win
astenendosi da considerazioni politiche
‣ (I,I) Pareto-domina (T,T);
‣ (I,I), (I,T) e (T,I) sono tutti Pareto-efficienti
Un’allocazione Pareto-efficiente è generalmente percepita come desiderabile e il concetto di
efficienza paretiana è il criterio standard economia.
Tuttavia:
• Spesso più di un'allocazione è Pareto-efficiente. Il criterio di Pareto non ci aiuta a scegliere
tra queste allocazioni
• Un ’allocazione Pareto-efficiente, non è necessariamente migliore di una che mentre (T, T)
non lo è. (e.g. (T,I) e (T,T)
• L'efficienza paretiana non è correlata all'equità. Molte allocazioni che potrebbero essere
ingiuste sono Pareto-efficienti.
Valutare istituzioni ed esiti: l’equità
Nel valutare le allocazioni, oltre al criterio paretiano, possiamo usare anche un criterio di
giustizia. Ad esempio, nel gioco dell'ultimatum, se il Proponente offre solo 1 centesimo su
100 $, i Riceventi tendono a rifiutare, considerando l'offerta iniqua. Tuttavia, se scopriamo
che Andrea, che ha perso il lavoro e vive per strada, offre la maggior parte della somma a
Luigi, potrebbe sembrare giusto che Andrea tenga il resto. In questo caso, la giustizia dipende
dai contesti e dalle circostanze.
Un altro aspetto importante è l'equità procedurale e sostanziale. L'equità sostanziale
riguarda il risultato dell'interazione, come la distribuzione del reddito o della felicità, senza
considerare come si è arrivati a quel risultato. Invece, l'equità procedurale si concentra sulle
regole del gioco e su come è stato ottenuto il risultato. Per esempio, se Luigi ha minacciato
Andrea per ottenere una divisione uguale, la distribuzione potrebbe essere considerata
ingiusta, nonostante sia uguale.
Equità sostanziale riguarda giudizi sulla disuguaglianza, come quella nei redditi, felicità e
libertà. Alcune persone potrebbero necessitare di un reddito più alto per essere felici a causa
di disabilità fisiche o mentali, e questo influenzerà il giudizio sull'equità di una distribuzione.
‣ Esempi tipici sono: distribuzione dei redditi e della ricchezza, la Felicità , la libertà
I giudizi di equità procedurale valutano le regole che determinano come avviene
un'allocazione. Alcuni dei criteri utilizzati per giudicare le regole del gioco sono:
1. Proprietà dei beni: sono stati acquisiti legittimamente tramite scambi volontari o
azioni come il lavoro, o tramite frode o coercizione?
2. Uguaglianza di opportunità: tutti hanno avuto pari opportunità di ottenere una parte
della risorsa, senza discriminazioni?
3. Merito: l'allocazione tiene conto dell'impegno e del rispetto delle norme sociali da
parte degli individui?
Nel caso del gioco dell'ultimatum, le regole sono g
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