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IL CICLO DI BILANCIO
La legge di bilancio è la misura economica più importante per il governo
in carica, che arriva solo alla fine del cosiddetto “ciclo di bilancio”, un
insieme di appuntamenti europei e nazionali che dura in pratica tutto
l’anno.
La crisi finanziaria del 2008 ha messo in luce tutte le debolezze della
finanza e soprattutto dell’economia di molti paesi dell’Unione europea,
causando la crisi dei debiti sovrani del 2011.
Da allora i paesi dell’Unione europea iniziarono a coordinare
maggiormente le politiche economiche, in modo che ci fosse una coerenza
complessiva. Proprio nel 2011 fu quindi introdotto il meccanismo del
“semestre europeo”.
Si può dire, grossomodo, che il “semestre europeo” occupa la prima metà
dell’anno, mentre la seconda metà è dedicata a quell’insieme di procedure
necessarie per l’approvazione della legge di bilancio da parte dei
parlamenti dei singoli paesi, e viene chiamata “semestre nazionale”.
Il “semestre europeo” prevede che nella prima parte dell’anno i capi di
stato e di governo dei paesi membri si diano in sede europea degli obiettivi
di politica economica: per esempio, il PIL (Prodotto Interno Lordo) dovrà
crescere di una certa cifra, le disuguaglianze si dovranno ridurre entro certi
limiti, bisogna fare qualcosa per la disoccupazione e via così.
Ad aprile di ogni anno, gli stati membri iniziano quindi a delineare i loro
obiettivi per gli anni successivi. Il governo italiano lo fa nel Documento di
Economia e Finanza, il cosiddetto DEF, che delinea il quadro
macroeconomico entro cui pensa di muoversi nel prossimo futuro,
indicando quindi gli obiettivi di crescita del PIL e dell’andamento del
debito pubblico.
Il governo presenta il DEF sia al parlamento italiano sia alla Commissione
europea.
Il DEF non è una bozza di legge di bilancio, ma rappresenta solo le stime
del governo sui vari parametri di finanza pubblica e indica quindi la
situazione economica generale in cui opererà.
La Commissione europea delinea poi le proprie raccomandazioni per
ciascun paese, sulla base dei loro obiettivi (per esempio quelli contenuti
nel DEF italiano) e delle loro peculiarità e vulnerabilità.
Per esempio, ogni anno la Commissione raccomanda all’Italia di impostare
un percorso credibile di riduzione del debito pubblico.
A questo punto il “ciclo di bilancio” entra nel vivo della politica dei singoli
paesi, e si passa al cosiddetto “semestre nazionale”.
Entro il 27 settembre di ogni anno il governo italiano aggiorna il DEF con
una specifica “Nota di aggiornamento”, che rivede gli obiettivi prefissati
ad aprile, sulla base di un contesto economico che nel frattempo potrebbe
essere cambiato e delle raccomandazioni della Commissione.
Entro il 20 ottobre viene poi presentato al Parlamento il vero e proprio
disegno di legge di bilancio.
Da lì inizia la discussione parlamentare, che porta all’approvazione del
bilancio dello Stato entro il 31 dicembre di ogni anno.
Il dialogo con le istituzioni europee resta però costante anche in questa
fase e si intreccia con le procedure nazionali.
Per esempio, entro il 15 ottobre i governi devono presentare alla
Commissione europea e all’Eurogruppo (la riunione dei ministri
dell’Economia dei paesi che adottano l’euro) il Documento programmatico
di bilancio, un documento riassuntivo di ciò che conterrà la legge di
bilancio, che deve essere sottoposto all’approvazione della Commissione.
Tale documento viene trasmesso anche alle Camere e deve essere coerente
con le raccomandazioni elaborate dalla Commissione europea. La
Commissione deve dare il suo parere entro il 30 novembre.
L’unica data perentoria è quella del 31 dicembre: se la legge di bilancio
non viene approvata entro la fine dell’anno, il rischio è che si entri nel
cosiddetto esercizio provvisorio.
Tuttavia, affinché vi sia l’esercizio provvisorio, il Parlamento deve
comunque approvare una legge per dargli il via: non c’è quindi nessuna
procedura automatica che si può eseguire senza voto delle Camere.
Inoltre, l’esercizio provvisorio non può durare più di quattro mesi, al
termine dei quali la vera legge di bilancio deve essere approvata.
La proposta di legge di bilancio per il 2023 è stata approvata dal consiglio
dei ministri del 21 novembre.
Questo significa che il Ddl sarà consegnato al parlamento con più di un
mese di ritardo rispetto a quanto previsto dalle norme. Indubbiamente su
questo slittamento hanno influito anche le elezioni politiche tenutesi a
settembre. Un caso unico nella storia del nostro paese. Questo ritardo però
avrà delle conseguenze.
Come già detto infatti, la legge di bilancio deve essere approvata entro la
fine dell’anno. Se ciò non avvenisse l’amministrazione dello stato
andrebbe in esercizio provvisorio.