Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 28
Appunti - Economia delle imprese Pag. 1 Appunti - Economia delle imprese Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Economia delle imprese Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Economia delle imprese Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Economia delle imprese Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Economia delle imprese Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Economia delle imprese Pag. 26
1 su 28
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DEFINIZIONI:

Distretto produttivo: uno dei maggiori punti di forza del sistema industriale italiano. Sono sistemi produttivi

locali ed omogenei, con una notevole concentrazione d’imprese industriali. Hanno elevata specializzazione.

Prevalgono piccole e medie imprese.

Distretto industriale marshalliano (DIM): agglomerato d’imprese (piccole e medie) collocate in un ambito

territoriale circoscritto, molto ristretto affinchè la vicinanza territoriale ci porti a cooperare e aiutarci a

superare la crisi in quanto si riducono costi. Aziende specializzate in una o più fasi di un processo produttivo.

Distretto agro-industriale (DAI): deriva dal DIM e considera la variabile spaziale nel sistema agroalimentare

esaminando i sistemi territoriali locali specializzati in un prodotto. Esempio: zona Parmigiano Reggiano.

STORIA:

 1991-2002→ obiettivo: incrementare occupazione favorendo processi di sviluppo locale endogeno.

 2002-2008→ il distretto risponde principalmente all’obiettivo politico di sostenere l’impresa nei processi di

innovazione, internazionalizzazione e razionalizzazione del processo produttivo e di filiera. I provvedimenti

sono mirati ad ampliare la gamma di incentivi e benefici di carattere amministrativo, fiscale creditizio.

 2008-nuova PAC 2020→ dall’introduzione della nozione di rete d’impresa e di contratto di rete come

strumento capace di rispondere alle mutate esigenze dei distretti industriali più maturi ed evolutisi in

‘metadistretti’ (mutato legame con il proprio territorio e con la dimensione locale).

ELEMENTI FONDAMENTALI:

 

Area territoriale delimitata e specializzata in Significativa quota produttiva dell’area nel

una produzione agro-alimentare mercato nazionale o internazionale

 

Concentrazione territoriale di imprese (piccole Importanza dell’area nell’economia locale

e medie) operanti nelle diverse fasi della filiera Particolare atmosfera sociale

 

Scomposizione del processo produttivo Disponibilità all’innovazione

 

Forti relazioni fra imprese operanti nelle Vantaggi per costi e tempi di trasporto e

comunicazione

diverse fasi di filiera

I distretti nascono per mettere in comune logistica, approvvigionamento e servizi. Esempio: piattaforma

produttiva al fine di sfruttarli al meglio.

Il distretto è teorico e non giuridico, quindi deve sempre appoggiarsi a qualcosa di giuridico, come il consorzio,

non potendo agire in autonomia. Esempio: il disciplinare del Parmigiano lo controlla il consorzio.

 Contratto di Rete d’Impresa

DEFINIZIONE: forma di coordinamento di interesse per le piccole e medie imprese che, senza rinunciare

all’autonomia, vogliono accrescere la forza sui mercati. È la prima forma di cooperazione che supera il limite

territoriale, cooperando anche con imprese molto lontane creando, appunto, una rete.

STORIA: strumento nuovo innovativo, estremamente giovane e sottoposto a molte modifiche. Nasce metà

decennio 2000-10. Forma di cooperazione dove le imprese rimangono indipendenti fra loro. Gli imprenditori

rimangono tali ma c'è un contratto tra le imprese.

SCOPO: utile quando gli imprenditori vogliono accrescere individualmente e collettivamente la propria

capacità innovativa e la propria competitività sul mercato. Essi collaborano in forme e in ambiti predeterminati

e attenti all’esercizio delle proprie imprese sulla base di un contratto comune, scambiandosi informazioni e

prestazioni industriali, commerciali e tecniche ed esercitando in comune una o più attività che rientrino

nell’oggetto della propria impresa. Nascono quindi per risolvere problemi pratici, non solo per il

raggiungimento di un progetto. Esempio: sono un agricoltore, stanno aumentando eventi metereologici che

danneggiano il mio piantato, devo assicurare il terreno ma il prezzo è troppo alto. Mi metto insieme ad altre

aziende simili, aventi lo stesso problema, per avere un potere contrattuale più alto e riuscire a firmare un

contratto assicurativo ad un prezzo più basso.

STUTTURA: non hanno lo scopo di ottenere economie di scala, quindi hanno produzioni efficienti. Possono

aggregare soggetti uguali, grande con piccolo, o che producono servizi e beni diversi. Non viene perso il potere

imprenditoriale. Non c’è vincolo territoriale. Devono avere un progetto su cui operare (simile alle ATI e ATS).

TIPOLOGIE: due tipologie di rete

 contratto: forma più leggera di cooperazione, flessibile e senza vincoli amministrativi e fiscali.

 soggetto: rete dotata di soggettività giuridica, con propria partita IVA, sede sociale e fondo

patrimoniale. Ne conseguono l'obbligo e adempimenti contabili e fiscali. Tale collaborazione è più

impegnativa, quindi viene fatta solo in caso di reale vantaggio.

CONTRATTO: formalizzate tramite il "contratto di rete" descritto dalla Legge 122/2010. Stipulato da più

imprenditori con lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente la propria capacità innovativa e la

propria competitività sul mercato. Redatto da un atto pubblico, una scrittura privata oppure tramite un atto

firmato digitalmente. Deve contenere:

 

elenco delle imprese partecipanti durata del contratto

 

obiettivi strategici di innovazione/accrescimento modalità di adesione di altri imprenditori

 

modalità concordate per misurare avanzamento regole di assunzione decisioni dei partecipanti su

 ogni materia

programma con obblighi/diritti partecipanti

CONTRATTO RETE SOGGETTO:

 

organo comune, = soggetto scelto per dare misura e criteri di valutazione dei contributi

 

esecuzione al contratto compito di redigere cause di recesso anticipato

la situazione patrimoniale modificabilità a maggioranza del programma

 

fondo patrimoniale comune: contributi delle numero di partita IVA autonomo

imprese partecipanti e dai beni acquistati adempiere agli obblighi tributari

 scritture contabili (bilancio, inventari…)

denominazione

 sede della rete

 Contratto di Consorzio

DEFINIZIONE: più imprenditori istituiscono un’organizzazione comune per la disciplina o per lo svolgimento di

determinate fasi delle rispettive imprese. Possono avere attività interna / esterna. Hanno il vincolo territoriale.

Le imprese aderenti cedono la loro autorità. Non hanno uno scopo specifico. In Italia hanno molta importanza

perché abbiamo molte piccole/piccolissime imprese e una frammentazione eccessiva della proprietà fondiaria.

STORIA: È la più antica forma di cooperazione tra imprese. Certifica l'attività del distretto industriale. Nasce

all'interno dell'oligopolio (piccole imprese si dividono il mercato) per governare e risolvere i problemi sul prezzo

del latte. Nasce in Germania dove il settore lattiero caseario è sempre stato abbastanza forte ma i soggetti

piccoli erano in difficoltà.

TIPOLOGIE: in base alla natura dell'attività da svolgere, i consorzi si dividono in due tipologie, consorzi attività:

 interna: accordo di cooperazione tra imprenditori. Si limita a disciplinare i rapporti tra i singoli

consorziati nello svolgimento delle rispettive mansioni. I consorziati conservano la propria autonomia

giuridica, sottostando però alle regole del consorzio. Esempio:

 esterna: intrattiene rapporti con terzi. Viene istituito un ufficio deputato a tale compito. Tuttavia,

rimane un soggetto autonomo e distinto dai singoli consorziati. Esempio:

CONTRATTO: stipulato in forma scritta tramite un atto pubblico o una scrittura privata e deve contenere:

 

oggetto, durata e sede dell'ufficio se presente condizioni di ammissione, recesso ed esclusione

 obblighi assunti / contributi dovuti ai consorziati, dei consorziati

che formano il fondo consortile sanzioni per gli inadempimenti

 quota dei singoli consorziati

attribuzione dei poteri degli organi consortili

GOVERNANCE:

 assemblea dei consorziati (tutti i consorziati ne fanno parte) = ha funzioni deliberative, prende quindi

decisioni riferite all'attuazione dell'oggetto.

 organo direttivo = ha funzioni esecutive e di gestione.

 collegio sindacale = ha le funzioni amministrative del consorzio.

RESPONSABILITÀ VERSO TERZI:

 Obbligazioni assunte in nome del consorzio: i terzi possono agire esclusivamente sul fondo consortile

 Obbligazioni assunte dagli organi del consorzio per conto dei singoli consorziati: i consorziati

rispondano in via solidale con il fondo consortile.

FONDO CONSORTILE: composto dai contributi dei consorziati e dai beni acquistati, per tutta la durata del

contratto i consorziati non posso chiedere la divisione del fondo.

DURATA: prestabilita a 10 anni, ma può essere determinata una durata diversa da definire nel contratto.

SITUAZIONE FISCALE: la legge nazionale prevede specifici benefici fiscali a favore dei consorzi, purché vengano

rispettati alcuni presupposti:

 formato da più di 5 imprese;

 ciascun consorziato non abbia quote per una misura maggiore del 20% del fondo consortile;

 nello statuto sia espressamente prevista la clausola di divieto assoluto di distribuzione di utile;

 gli eventuali utili dei consorzi non sono tassati qualora siano reinvestiti entro il secondo esercizio

successivo a quello in cui sono stati conseguiti, per tanto devono essere accantonati in bilancio in

apposito fondo vincolato alla realizzazione di investimenti fissi. Se all’interno si configura un socio

tiranno che riesce a sovrastare le decisioni degli altri, l’esenzione dalla tassa decade.

COME FA UN’IMPRESA CHE PARTECIPA AD UN CONSORZIO AD AVERE UN UTILE SUO? Alcune imprese

demandano al consorzio solo una parte delle attività, quindi c’è un bilancio di consorzio e un bilancio della

singola impresa. Altre volte si cede tutto al consorzio e si ottiene l’utile per il servizio e i prodotti che cedo.

 Associazioni Temporanee d’Impresa (ATI)

DEFINIZIONE: accordo di cooperazione occasionale e temporaneo fra più imprese. Non c’è un’organizzazione

comune. Le aziende si impegnano a realizzare insieme un’opera complessa che va oltre le capacità operative

di ciascuna nel singolo. Importante la figura di un leader del progetto.

CONTRATTO: si fonda sulla disciplina del mandato collettivo di rappresentanza. Viene sottoscritto da un notaio

o tramite un atto pubblico. Ha un costo ridotto e va in contro all'esigenza di riduzione dei costi. Esempio: in

ristorazione collettiva si usa quando è necessario la collaborazione per la riuscita della vincita dell’appalto.

GOVERNANCE: tre diverse tipologie, dalle quali poi si individua la propria responsabilità

 verticale: gerarchia = un’azienda assume la leadership

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
28 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ritaamarino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle imprese ed elementi di legislazione alimentare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Ferrazzi Giovanni.