Caratteristiche giuridico-formali di un'impresa
Nelle imprese individuali il soggetto d’istituto è l’imprenditore e nel caso di fallimento dell’azienda, si attinge direttamente al conto personale dell’imprenditore per ripagare i fornitori di capitale di rischio. Nelle imprese collettive il soggetto d’istituto sono i soci, in particolare hanno più importanza i soci con più titoli, e in caso di fallimento si attinge prima alle casse dell’azienda, poi a quelle del proprietario.
Le imprese collettive si suddividono in società di persone (SNC = società in nome collettivo, SAS = società in accomandita semplice) e società di capitali (SRL = società a responsabilità limitata, SPA = società per azioni).
Governance di un'azienda
Il termine governance si riferisce all'insieme di regole che disciplinano la gestione e la direzione di una società. Nel caso delle società di capitali troviamo più organi governativi:
Organo deliberativo
L’assemblea dei soci si riunisce (ordinariamente o straordinariamente) per discutere dell’andamento dell’azienda. Il socio che ha la maggioranza delle azioni ha più potere (si può avere maggioranza assoluta o relativa). Hanno il grado massimo dell’azienda e nominano chi gestisce l’azienda, cioè il consiglio di amministrazione.
Organo esecutivo
Formato dal consiglio di amministrazione (o da un amministratore unico) che ha il compito di gestire l’impresa. Il consiglio deve nominare un presidente e ha i compiti di valutare l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile dell’azienda ed esaminare i piani strategici. Affianco al consiglio di amministrazione possiamo trovare il comitato esecutivo che ha il compito di prendere decisioni operative e il collegio sindacale, con il compito di osservare che i principi di amministrazione siano corretti. L’amministratore delegato è un consigliere che ha la delega dal consiglio di operare quotidianamente in azienda (è un lavoratore autonomo, non un dipendente). Il direttore generale è un dirigente (dipendente della società).
Organo di controllo
Può essere interno o esterno. L’organo interno è sotto il comando del consiglio di amministrazione, quello esterno sotto il comando dell’assemblea dei soci. Il loro compito è quello di verificare che tutti stiano svolgendo correttamente il loro lavoro e che le decisioni amministrative siano consone con l’azienda. Nelle società piccole c’è l’organo di controllo, in quelle più grandi la società di revisione o il collegio sindacale o entrambi.
Azionisti e soci
Le società quotate possono avere soci/azionisti di controllo che possono prendere le decisioni dell’azienda. In altre aziende si ha la public company, cioè tanti piccoli azionisti che non prendono decisioni importanti ma che hanno come unico interesse il guadagno. L’azienda può emettere azioni ordinarie (valgono un voto per ogni azione posseduta) o azioni privilegiate (danno più voti per una singola azione). Possono essere soci anche enti pubblici (stato, regione) oltre a quelli privati (persone, aziende). È un esempio di socio pubblico lo stato italiano che finanzia l’ENI.
Assetto organizzativo
L’assetto organizzativo è l’insieme delle variabili che configurano l’organismo personale e che definiscono i comportamenti delle persone che lo compongono. Il suo scopo è di definire quali e quante persone devono svolgere una determinata attività, con quali metodi, con quali obiettivi, con quali risorse e come devono essere retribuiti. Tutto l’insieme delle combinazioni generali dell’azienda deve essere svolto secondo efficienza ed efficacia, perciò è necessario:
- Avere un numero adeguato di persone, con adatte caratteristiche, con equilibrati carichi di lavoro e con un’adatta retribuzione per ogni attività
- Definire bene quali sono i fini e i mezzi
Organismo personale
È l’insieme unitario delle persone che partecipano direttamente allo svolgimento dell’attività economica con il loro lavoro. Può essere analizzato a livello individuale (secondo le variabili individuali: competenze professionali, valori e bisogni del singolo) o a livello di gruppo (secondo le variabili sociali: coesione, cooperazione e cultura aziendale e organizzativa). L’unità elementare dell’organismo personale è l’individuo, che però, per natura, tende a entrare in gruppo con altre persone. Un gruppo deve avere una cultura aziendale e una cultura organizzativa.
La cultura aziendale è l’insieme delle idee, dei valori, delle credenze e delle convinzioni in merito all’azienda stessa. Essa è importante perché determina le scelte aziendali e sono le idee che hanno mostrato di essere valide per governare bene l’istituto e che quindi dovranno essere tramandate ai nuovi membri. Può essere analizzata in tre aspetti: manifestazioni visibili (linguaggio, vestiario, comportamenti, arredamenti), valori e convinzioni che producono le manifestazioni visibili e infine le idee. Le culture aziendali forti hanno il ruolo di stabilizzare l’ambiente interno e le relazioni aziendali esterne.
La cultura organizzativa è l’insieme dei valori e delle idee che hanno più specificamente per oggetto gli aspetti critici del sistema organizzativo, come il rapporto persona-azienda, la struttura organizzativa e la dinamica aziendale.
Il patrimonio
Il patrimonio di un’azienda è l’insieme delle condizioni di produzione e di consumo di proprietà dell’azienda in un dato momento. Il patrimonio nel suo insieme e nei suoi singoli elementi è il complesso risultato di processi di acquisizione, trasformazione e ricombinazione di elementi di varia natura (ad esempio il patrimonio tecnologico, cioè l’insieme delle conoscenze e capacità di fare, è diverso da ogni azienda perché ognuno ha i suoi dipendenti, ha i suoi brevetti etc.).
Le condizioni patrimoniali sono: positive (cassa, crediti), negative (debiti), materiali (impianti, immobili, automezzi), immateriali (brevetti, marchio), monetarie (disponibilità di cassa, debiti e crediti), esogene (acquistate da altri) ed endogene (prodotte internamente). Inoltre, possono essere classificate secondo più criteri:
- Condizioni materiali: sono elementi patrimoniali che hanno una manifestazione fisica come terreni, fabbricati, impianti, macchine.
- Condizioni immateriali: sono elementi patrimoniali che non operano sotto forma fisica; è utile ricordare: il know-how (conoscenze e capacità di fare), le relazioni esterne (relazioni di fiducia e cooperazione con i portatori di interessi), la reputazione e l’immagine, la coesione interna.
- Condizioni monetarie: insieme dei crediti, debiti, risorse liquide (cassa), etc.
La configurazione del patrimonio è il frutto di numerose scelte, alcune delle quali producono effetti evidenti sul patrimonio dell’impresa: le scelte di integrazione verticale, orizzontale o le diversificazioni.
I sistemi informativi
Per una consapevole partecipazione alla vita dell’impresa, tutti i soggetti coinvolti hanno il diritto e il dovere di conoscere le condizioni del suo svolgimento, e in particolare quali sono i risultati e i prospetti. I prestatori di lavoro e i conferenti di capitale di rischio hanno interesse a sapere la prospettiva di reddito e sviluppo dell’impresa; i fornitori vogliono sapere se l’azienda sarà in grado di rispettare i propri impegni; i clienti desiderano sapere se l’impresa offre prodotti o servizi affidabili e di alta qualità; il governo economico ha bisogno di avere dati e informazioni per prendere decisioni. Per far fronte ai bisogni di conoscenza, le imprese costruiscono i sistemi informativi ossia le strutture e le procedure che raccolgono, osservano, elaborano e distribuiscono informazioni aziendali.
Economicità
L’economicità, o equilibrio economico, è una delle condizioni fondamentali dell’equilibrio istituzionale. Si ha equilibrio istituzionale quando tutti i membri del soggetto d’istituto condividono i valori e gli obiettivi dell’azienda. Quando si ha equilibrio istituzionale si ha anche l’autonomia di scegliere i propri fini e le proprie modalità senza sottostare ad altri istituti. Si ha invece equilibrio economico quando l’istituto è in grado di operare senza accumulare perdite. I due equilibri sono interconnessi ma non sincroni, infatti si può manifestare equilibrio istituzionale ma non necessariamente anche quello economico.
Nell’azienda si svolgono diverse azioni, tra cui le relazioni con terzi, da cui scaturiscono componenti negativi (acquisti) e positivi (vendite). Poiché nelle aziende di produzione c’è bisogno prima di costi, per iniziare a produrre e avere ricavi, è necessario avere un capitale. Per far sì che l’azienda duri negli anni, questi costi (e poi quelli futuri) devono essere controbilanciati da componenti positivi, in questo caso si parla di equilibrio reddituale.
Bilancio
Un modello per rappresentare l’economicità dell’azienda è il modello del bilancio d’esercizio. Il suo scopo è fornire risposte a due esigenze conoscitive fondamentali: le domande che riguardano il reddito dell’impresa e le domande che riguardano il patrimonio dell’impresa. Il bilancio d’esercizio è composto dalla tavola di reddito d’esercizio (o conto economico) e dalla tavola del capitale di funzionamento (o stato patrimoniale).
Per costruire un bilancio d’esercizio bisogna tenere conto di questi fattori:
- Esercizi parziali: Il bilancio si dice generale quando si analizza l’andamento dell’azienda dal giorno della sua fondazione al giorno della sua chiusura. Però, per un’azienda che dura nel tempo è necessario suddividere il bilancio generale in più esercizi, detti bilanci d’esercizio parziali. L’arco temporale che rappresenta l’esercizio è solitamente un anno e in questo periodo l’azienda svolge attività che prevedono entrate e pagamenti che possono avvenire durante il medesimo periodo, prima o dopo.