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NIDO D'INFANZIA
Servizio di tipo diurno, pubblico o privato, di capacità ricettiva da 11 a massimo 60 bambine/i dai tre mesi ai tre anni, con finalità educative e sociali assicurato in forma continuativa attraverso personale qualificato, presso strutture, anche aziendali (Nido Aziendale). Collabora con le famiglie alla crescita e formazione dei minori, nel rispetto dell'identità individuale, culturale, religiosa. Svolge anche servizio di mensa e riposo.
(D.G.R. Lombardia 7-20588/2005)
MICRO - NIDO
Servizio di tipo diurno, pubblico o privato, oltre che promosso e gestito da associazioni di famiglie, di capacità ricettiva massima di 10 bambine/i dai tre mesi ai tre anni, con finalità educative e sociali assicurato in forma continuativa attraverso personale qualificato, presso strutture, anche aziendali (Micro nido Aziendale). Collabora con le famiglie alla crescita e formazione dei minori, nel rispetto dell'identità individuale, culturale, religiosa.
rispetto».dell'identità individuale, culturale, religiosa. Svolge anche servizio di mensa e riposo (D.G.R.Lombardia 7-20588/2005)
NIDI AZIENDALI« Presentandosi come una variante dei nidi tradizionali, i nidi aziendali esprimono e realizzano quellaresponsabilità sociale a cui sono chiamati i soggetti produttivi istituzionali, e concorrono a offrire unarisposta concreta al problema della conciliazione dei tempi di vita familiare e lavorativa, ponendosi a»fianco delle famiglie in una complessità sociale sempre più difficile da sostenere (Itinerari di pedagogiadell'infanzia, p. 156).
Da un lato nascono dall'idea che la cura delle nuove generazioni è una questione che riguarda tutti enon solo l'ente pubblico, ma anche le aziende che possono concorrere coi nidi aziendali a esercitareuna responsabilità sociale e dall'altro lato di poter avere un servizio educativo per i bambini deilavoratori.
AGRINIDI E
AGRIASILISi caratterizzano per essere ubicati all'interno di aziende agricole, oppure in campagna.« In particolare, l'agri-nido accoglie bambini fino a tre anni di età, mentre l'agri-asilo si rivolge ai piccolidai tre ai sei anni. In questi contesti all'aria aperta è possibile imparare a riconoscere i ritmi della »natura, coltivare piante, socializzare con gli animali, apprezzare i principi di una alimentazione sana(ibi, p. 159).
NIDI E ASILI NEL BOSCOUn rapporto molto stretto dei bambini con l'ambiente naturale è promosso dalle cosiddette scuole nelbosco. Sono sorte principalmente nel Nord Europa e:sono contesti educativi diversificati e senza una rigida organizzazione, che condividono un'intenzione«comune: coinvolgere i bambini in un contatto continuativo con il bosco, per un periodo di tempo estesoe regolare a prescindere dalle condizioni atmosferiche, permettendo così loro di familiarizzare
conl'ambiente naturale » (ibi., p. 161). L'idea del contato naturale con l'ambiente è l'idea fondamentale. I SERVIZI INTEGRATIVI 1 Servizi educativi in contesto domiciliare (Nidi domiciliari; nidi famiglia; nidi appartamento. 2 Centri per i bambini e famiglie. 3 Spazi gioco. 1 I SERVIZI EDUCATIVI IN CONTESTO DOMICILIARE «comunque denominati e gestiti, che accolgono bambine e bambini da tre a trentasei mesi e concorrono con le famiglie alla loro educazione e cura. Essi sono caratterizzati dal numero ridotto di bambini affidati a uno o più educatori in modo continuativo» (DL 65/2017). 2 CENTRI PER BAMBINI E FAMIGLIE «accolgono bambine e bambini dai primi mesi di vita insieme a un adulto accompagnatore, offrono un contesto qualificato per esperienze di socializzazione, apprendimento e gioco e momenti di comunicazione e incontro per gli adulti sui temi dell'educazione e della genitorialità, non prevedono il servizio di mensa e“consentono una frequenza flessibile” (DL 65/2017)
“accolgono bambine e bambini da dodici a trentasei mesi di età affidati a uno o più educatori in modocontinuativo in un ambiente organizzato con finalità educative, di cura e di socializzazione, nonprevedono il servizio di mensa e consentono una frequenza flessibile, per un massimo di cinque oregiornaliere” (DL 65/2017)
VIDEO DURANTE LA LEZIONE DI UN NIDO INTEGRATO DENTRO UNA SCUOLA DELL’INFANZIA.
LE LINEE PEDAGOGICHE DI FONDO DEI NIDI E DEGLI ALTRI SERVIZI -LA VALENZA EDUCATIVA DEI NIDI: UN’ACQUISIZIONE RECENTE
Come sottolinea E. Musi nel suo capitolo la nascita di servizi di custodia e di assistenza per i bambinimolto piccoli risale alla fine dell’ottocento, ma solo negli ultimi decenni si acquisita la consapevolezza diuscire da una logica assistenzialistica per porre al centro l’attenzione educativa. A pag. 146 è bensintetizzato l’iter
legislativo che testimonia questo cambio di prospettiva. Si tratta di un cambio di prospettiva, ancora "giovane", che chiede di essere rafforzato sia culturalmente che operativamente.
IL CONTRIBUTO DELLE RICERCHE INTERNAZIONALI
Allo sviluppo di una sensibilità pedagogica nei confronti dei servizi 0-3, innanzitutto nei confronti dei bambini, hanno contribuito gli indirizzi e gli orientamenti dell'Unione Europea, e le ricerche internazionali. Il contributo più citato al riguardo sono gli studi di J. Heckman che dimostrano come i benefici dell'investimento in capitale umano diminuiscano al crescere dell'età e come investimenti di qualità nella prima infanzia abbiano effetti duraturi, con un ritorno anche di carattere economico. Gli investimenti nella prima infanzia influenzano l'intero corso della vita: le performance scolastiche, l'efficacia personale e professionale, i guadagni lavorativi, contribuendo a ridurre le
diseguaglianze » (p.148).LE IDEE GUIDA DELLA PEDAGOGIA DEL NIDO«Tra gli anni Settanta e Ottanta il nido è al centro di studi e ricerche cheE. Musi ricorda come:delineano progressivamente la sua specificità educativa e la sua identità di servizio » (p. 151).
Questa specificità educativa ruota attorno a tre idee guida:
A) UN BAMBINO ATTIVO E COMPETENTE
Abbiamo visto chiaramente anche nelle Unità precedenti come gli studi pedagogici, psicologici esociologici hanno messo in evidenza la delicatezza dei primi anni di vita del bambino e quindi il fattoche l’educazione nei primi anni ha un ruolo fondamentale; da qui l’importanza conseguente che ilbambino cresca in un ambiente stimolante e a misura di bambino e sereno. : - La centralitàeducativa dei primi anni di vita.- L’importanza che il bambino cresca in un ambiente stimolante, capace di attivare le sue ricchepotenzialità di crescita. - La necessità di
Passare dalla concezione del bambino come essere soltanto 'bisogno di cura', al bambino come soggetto attivo, interessato, capace di imparare.
Come scrive E. Musi: "Lo sguardo ingenuo e sprovveduto nei confronti di un bambino inteso come passivo destinatario di cure lascia progressivamente il posto alla scoperta delle sue competenze precoci, alle acquisizioni sui suoi scambi intenzionali con gli adulti, tra i pari e con l'ambiente, all'attenzione per il suo sviluppo psicofisico e linguistico, alla possibilità di sostenerlo e promuoverlo in una situazione che è insieme naturale e pedagogicamente pensata" (p. 151).
L'asse attorno al quale si articola la progettualità è 'l'immagine di bambino visto come soggetto competente e ricco di potenzialità, che interagisce intenzionalmente fin dai...
primi giorni di vita con gli adulti e con l'ambiente che lo circonda'. A comprenderlo e a promuoverne uno sviluppo integrale sul piano psicofisico - cognitivo, motorio, emotivo, relazionale, etico... - è un approccio olistico che integra cura ed educazione e assume questo binomio quale fondamento delle professionalità di tutti gli operatori e le operatrici che lavorano nelle istituzioni educative per l'infanzia" (p. 139).
B) LA PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE
La funzione educativa dei nidi chiede di essere pensata in stretto rapporto con le famiglie, che restano il primo e fondamentale ambiente di sviluppo per i bambini. Pensare i nidi in stretto rapporto con le famiglie significa:
- Lavorare sugli aspetti comunicativi e collaborativi con le famiglie;
- Dare la possibilità alle famiglie di sentirsi coinvolte, sostenute anche attraverso momenti di confronto, formazione, lavoro comune.
"Il nido dunque si configura come ponte tra"
realtà familiare e realtà istituzionale, tra dimensione del privato domestico e dello spazio pubblico. La partecipazione delle famiglie realizza l’obiettivo di una corresponsabilità educativa, finalizzata a sostenere e promuovere gli apprendimenti e il benessere dei bambini. Questo qualifica i servizi educativi per l’infanzia come luoghi di pratica democratica, in cui si impara a esprimere opinioni, coltivare il dialogo, interrogarsi, prendere decisioni insieme, attraverso un processo di apprendimento reciproco che coinvolge tutti e chi si mostra in continua trasformazione» (p.153).
Ruolo fondamentale del nido come prima esperienza di collaborazione tra scuola e famiglia.
C) LA PROFESSIONALITA’ DEL PERSONALE
Una terza linea guida finalizzata a rafforzare il valore educativo dei nidi è rappresentato dal riconoscimento della professionalità del personale docente dei nidi e della specifica connotazione pedagogica. Due sono i segnali
‘esterni’ più rilevanti: - Il cambio di denominazione da‘assistente’ ad ‘educatore’, per sottolineare la connotazione pedagogica precisa; -L’innalzamento del titolo di studio richiesto (come è noto ora è richiesta la laurea in classe 19 con55l’acquisizione di CFU specifici per il sistema 0-3).
Le educatrici e gli educatori del nido in quanto figure educative, come avremo modo di rivedere,necessitano di una specifica preparazione in ordine alle competenze:
- Comunicative e relazionali
- Osservative
- Progettuali
- Didattiche
- Inerenti la documentazione.
La progettualità educativa è sempre una progettazione di spazi, tempi, relazioni e attività.
SEZIONI PRIMAVERA E SCUOLA DELL’INFANZIA
Spunti in riferimento al Capitolo quarto (scritto da M. Amadini) del volume Itinerari diPedagogia dell’infanzia
Premessa: la funzione strategica della scuola dell’infanzia«L’odierno contesto socio-culturale,
Con i recenti dispositivi normativi che lo contraddistinguono, apren