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MERCATI

Si era già parlato che la tratterò un po'; riprendendo quello che gli amici di Borsa Italiana ci hanno illustrato. Inquadramento giuridico delle tante applicazioni pratiche viste e descritte dai due colleghi e quindi dal punto di vista su quello che è il framework su cui quei prodotti controlli vengono eseguiti e allora due parole di ricostruzione storica in quanto sui mercati c'è stata una importante evoluzione nel corso degli anni soprattutto una evoluzione che va dalla prima direttiva del 1993 all'importante fase in cui si arriva alla privatizzazione dei mercati e poi dalla privatizzazione ad oggi sono stati fatti degli altri grandi passi ma parlando a quel punto di imprese private. Allora una premessa quando si parla di mercati si tenga presente che ci possono essere parecchie accezioni su cui questo termine è usato e a noi interessa una accezione che è quella di un mercato inteso come organizzazione (oggi piattaforma).

organizzativa) che presta una serie di servizi che ineriscono le attività di compravendita di strumenti finanziari o termine negoziazione di strumenti finanziari nell'ambito della disciplina degli strumenti finanziari e quindi queste piattaforme danno una struttura che riduce i costi di transazione e quindi si migliora l'efficienza degli scambi e allo stesso tempo si migliorano le condizioni di liquidità che vengono ad essere scambiati su questi mercati e ora si è parlato di tante trasformazioni che i mercati hanno avuto nel corso degli anni a cominciare dalla direttiva Eurosim che nel '96 va ad introdurre anche in relazione ai mercati una serie di regole che in qualche modo derivavano dalla disciplina sui servizi di investimento e quindi anche per i mercati si inizia ad introdurre per esempio la disciplina del mutuo riconoscimento e quindi non solo intermediari ma anche mercati regolamentati in ambito comunitario ottengono ad esercitare un'operatività che
  • Espansione attività dei mercati fuori dai confini dello stato membro
  • Il libero accesso degli intermediari comunitari ai mercati di altri stati membri. Questo vuol dire che un intermediario italiano può liberamente accedere per operare in un mercato gestito in Inghilterra, Francia e non solo. La libertà dei servizi da parte dei mercati si estende anche agli intermediari che sono stati ammessi ad accedere in un mercato regolamentato in un paese e poi sono ammessi ad operare nei mercati regolamentati di altri paesi. Quindi si è sviluppato un sistema di relazioni internazionali di maggiori efficienza nelle trattative, negoziazioni e negli effetti competitivi, non solo tra intermediari ma anche per i mercati.
  • Ma poi soprattutto quello che è successo è che i mercati sono diventati dappertutto delle imprese private che prevaricheranno i confini nazionali.si muovono come organizzazioni di impresa e quindi prima del recepimento di questa direttiva con decreto eurosim prima c'era una duplice tendenza nell'inquadramento giuridico dei mercati, c'era una tendenza nell'Europa continentale a considerare i mercati sostanzialmente degli strumenti pubblici e cioè l'idea era che i mercati dovessero appartenere allo stato così che lo stato avrebbe potuto controllare e assicurare il corretto funzionamento di queste strutture ma l'esperienza dei mercati in senso stretto provava invece che nei modelli anglosassoni ispirati ad una configurazione privatistica dei mercati e molto spesso in autoregolamentazione e i pensi a quello che succedeva in UK e i mercati risultavano più efficienti e maggiormente in grado di attirare liquidità e quindi ci si rese conto che il modello anglosassone era il modello che attraeva liquidità di investitori privati e quindi progressivamente è successo che i paesi cheavevano in origine i mercati di natura pubblica hanno progressivamente svoltato verso il modello privatistico e quindi si è assistito ad una privatizzazione dei mercati dell'Europa continentale ma correlativamente si è assistito anche all'introduzione di controllo di forme pubbliche nei mercati che erano già privati e quindi si vede che questa distinzione netta che c'era tra mercati di natura pubblicistica con forte controllo pubblico e mercati di natura privatistica affidati ad autodisciplina e questo gap si è ridotto perché in un caso soggetti sono diventati di natura privatistica nell'altro soggetti che erano già privati sono stati comunque sottoposti a controlli pubblici svolti da banca d'Italia e consob. Oggi sistema misto, ma non perché i mercati sono imprese e quindi privati in maniera gestita che derivano dalla disciplina dell'imprenditore e hanno fini di lucro. Altro passaggio moltoimportante nell'evoluzione storica dei mercati è quello che ha portato al superamento della regola di concentrazione. La regola di concentrazione è stata a lungo una regola in base alla quale, nonostante il mutuo riconoscimento, lo scambio di azioni doveva essere fatto obbligatoriamente su mercati regolamentati domestici e quindi non si poteva immaginare di negoziare e scambiare valori mobiliari se non in borsa. Tutto doveva passare dalla borsa, in particolare dalla borsa regolamentata del paese dove i titoli erano trattati. Anche tutte le attività connesse all'energizzazione, come attività di clearing o di settlement, dovevano essere effettuate da organismi nazionali. E perché ciò? Il principio è quello che un titolo, in teoria, può essere scambiato a condizioni eque solo se tutte le transazioni/operazioni che lo riguardano sono coinvolte in un unico luogo di trattazione e quindi per essere sicuri che il prezzo di riferimento sia.effettivamente quello tu non vuoiche alcune operazioni siano fatte fuori dal mercato se no non sconti nelmercato il prezzo di quelle operazioni se invece tutto i concentra sulmercato ecco che l'andamento di domanda ed offerta da la possibilità diesprimere il prezzo più corretto e nessuno va a rischiare di pagare di più. Averle molto meno rispetto agli investitori che in quel dato istante133 decidono di comprare o di vendere e tutto concentrato in un mercato egaranzia che tutti fossero trattati allo stesso modo e che i prezzi diriferimento fossero anche l'esito di una negoziazione complessiva di tuttoquello scambiato e questa regola della concentrazione degli scambiin borsa non era seguita veramente da tutti gli stati europei e c'eranostati importanti con mercati importanti come Germania e UK dove gliscambi avvenivano ancora in un contesto concorrenziale e molto spessoattraverso i meccanismi di internalizzazione degli ordini da parte delleimprese.

    di investimento come se le grandi banche si facessero un mercatino all'interno e dove potevano favorire lo scambio in misura più efficiente dalla parte dei loro stessi clienti e in paesi come l'Italia residuava questa regola della concentrazione e con la mifid questa regola della concentrazione prende il suo ruolo di strumento cardine del funzionamento dei mercati e si comincia ad affermare l'esigenza di equiparare mercati regolamentati ma anche sistemi alternativi di negoziazione e quindi la regola della concentrazione non sembra più adeguata proprio perché i paesi si trovano a quel punto ad avere contesti disomogenee e da qui ecco che la scelta della prima mIFID è quella di portare ad un superamento di regime di monopolio da parte dei mercati regolamentati e consentire l'avvio di quelle che oggi si chiamano alternative trading venues quindi i sistemi multilaterali di negoziazione piuttosto che gli internalizzatori sistematici e in regime di

    libera e assoluta concorrenza. Quindi non solo il superamento di quella che era l'originaria natura pubblicistica di questi mercati ma anche il superamento della regola di concentrazione scambia ed ecco che con la mifid si è arrivati al riconoscimento, anzi parificazione dei mercati regolamentati con i sistemi multilaterali di negoziazione e come lo si è fatto? Lo si è fatto attraverso una attenuazione tra la distinzione intermediari e mercati e quindi erano due segmenti ben distinti c'erano gli intermediari che svolgevano i famosi servizi di investimenti e mercati che erano piattaforme in cui si concentravano gli scambi di borsa oggi questo principio è superato perché i gestori di queste alternative trade venue di questi sistemi multilaterali sono intermediari e ecco che si aggiungono ai servizi di investimento classici anche servizi di investimento che hanno ad oggetto la disciplina di sistemi multilaterali di negoziazione o ... interna ed ecco

    Che questa distinzione che c'era tra intermediari e mercati si è da un certo punto di vista eduncurato alcuno però potrebbe chiedersi se abbia senso sentire ancora parlare di mercati regolamentati? Si, la nozione di mercato regolamentato mantiene ancora una funzione nel ordinamento in quanto i mercati regolamentati sono quei mercati destinatari di un complesso di regole che gli riguarda e il mercato regolamentato è il mercato che l'ordinamento assoggetta a certe regole e per le quali si applicano discipline specifiche come ad esempio le regole sulla disciplina sulla market views e altre che andremo a vedere e la disciplina mifid ha inciso in quanto oggi ci sono luoghi di negoziazione diversi dai mercati regolamentati che sono piattaforme le quali però sono niente altro che servizi resi da intermediari finanziari e il mercato in se stesso invece è quel mercato regolamentato che ha una serie di regole ad essi applicabili per disposizione di legge.

    ma non è finita qui, in quanto c'è un ultimo step dei mercati dal punto di vista evolutivo che è quello che è derivato dalla MiFID 2 che non solo è fortemente innovativa per gli intermediari finanziari (si ricordi la product governance e product intervention), ma è stata molto importante per la disciplina dei mercati. Tanto la MiFID quanto il regolamento MiFIR, che è quel regolamento già citato, oggi completano il quadro giuridico per i mercati degli strumenti finanziari. E ora, per quanto riguarda il settore dei mercati finanziari, la MiFID 2 e il regolamento MiFIR puntano soprattutto a rimediare a carenze di funzionamento e alla mancanza di una adeguata trasparenza dei mercati. Entrambi fenomeni che sono stati evidenti nel momento delle grandi crisi finanziarie, a cominciare da quella del 2008, dove ci si è resi conto che i mercati dall'incapacità dei sistemi di monitorare e prevenire certi tipi di rischi, ma anche i mercati

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    A.A. 2022-2023
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    SSD Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

    I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher edoardopierpaoli1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale dei mercati finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Regoli Duccio.