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MARCHIO

Il marchio è il segno distintivo per antonomasia, esso identifica i prodotti o i

servizi di un determinato produttore. Nel caso di quest’ultimo, dato che non c’è

un prodotto specifico dove poterlo apporre, viene apposto nei locali

commerciali, sugli dei gadget o comunque su elementi collaterali a quello che

si fa.

I marchi possono riguardare l’azienda e quindi l’intera gamma di prodotti o

marchi che riguardano prodotti specifici (tutte le case automobilistiche hanno

questa caratteristica).

Sono tutti tutelati allo stesso modo.

Diversi tipi di marchio:

marchio di colore: ad esempio Tiffany (colore distintivo verde acqua)

 marchio di forma: è un marchio che riguarda la riconoscibilità del bene;

 quindi, non riguarda l’autore che l’ha prodotto. Ad esempio, una

particolare forma di bottiglia di profumo (jampol gothie, forma di un

corpo).

Si deve trattare però di una forma arbitraria, la cui funzione esclusiva sia

cioè quella di consentire l’individuazione del prodotto. Non possono essere

perciò registrate come marchi le forme imposte dalla natura stessa del

prodotto (es: bottiglia d’acqua).

Marchi musicali: utilizzato come jeangle, non viene registrato quindi

 come diritto d’autore ma come marchio

Marchi olfattivi: non sono stati registrati per la difficoltà nel

 descriverlo.

I REQUISITI DI VALIDITA’

Legge 273 del 2002 (codice di proprietà industriale) …> art. 12 e seguenti

Il marchio per essere giuridicamente tutelato deve rispondere a determinati

requisiti di validità: liceità, verità, originalità e novità.

Novità: l’art 12 afferma che “non possono costituire oggetto di registrazione di

marchio i segni che alla data di deposito della domanda siano identici o simili

ad un segno già noto come marchio o segno distintivo di prodotti e servizi.

Un marchio è valido quando è nuovo, ovvero quando non esiste sul mercato

per prodotti e per servizi un marchio identico o simile. Simile nel caso in cui ci

sono degli elementi che mi ricordano il marchio ma che in realtà non sono

esattamente gli stessi.

Tu non puoi registrare come marchio quel segno distintivo che è usato da un

altro come insegna o come ditta (proprietà di unitarietà dei segni distintivi).

Quasi tutti i marchi commerciali copiano i marchi non commerciali.

Originalità e capacità distintiva: questi due elementi vengono intesi insieme.

Il marchio deve avere delle caratteristiche che non individuano la generalità dei

prodotti ma bensì quel prodotto specifico.

Viene definita anche capacità distintiva perché l’art.13 afferma che “Non

possono costituire oggetto di registrazione come marchio d'impresa i segni

privi di carattere distintivo e in particolare quelli che consistono esclusivamente

in segni divenuti di uso comune nel linguaggio corrente o quelli costituiti

esclusivamente dalle denominazioni generiche di prodotti o servizi.” (ad

esempio, biscotto per i biscotti e così via)

Liceità: il marchio non deve contenere segni contrati alla legge, all’ordine

pubblico o al buon costume.

Sono illeciti anche i marchi che contengono simboli, segni, che sono protetti da

leggi internazionali o nazionali. Come ad esempio le bandiere, non può essere

registrata come marchio a tal riguardo la bandiera italiana. Quest’ultima può

essere registrata solamente attraverso un disegno più complessivo ma non

sola come simbolo.

Stessa cosa vale per le parole che hanno una funzione nazionale o

internazionale (ONU, o il nome di un altro stato) deve essere sempre seguito da

uno schema più complesso che gli dà un'accezione diversa per poter essere

registrato.

È altresì vietato fatto divieto di utilizzare come marchio l’altrui nome e

cognome senza il consenso dell’interessato.

Vi è però una differenza dalla ditta: se il nome utilizzato nel marchio è di una

persona comune quella persona può chiedere che non venga utilizzato solo se

quell’utilizzo lede la sua persona, la sua immagine.

Mentre nel caso in cui si tratti di una persona famosa, nota la cancellazione del

proprio nome può essere chiesta sempre, a prescindere che vada a ledere o

meno la propria immagine.

Quando un marchio possiede tutte e 4 i requisiti possiamo definirlo VALIDO.

La validità è la condizione di partenza per ottenere la registrazione. Quindi i

requisiti di regitrabilità del marchio sono gli stessi della validità del marchio, dal

momento che è possibile registrare solo un marchio valido.

Processo di registrazione.

L'ufficio competente per la registrazione dei marchi è l’ufficio italiano marchi e

brevetti.

Esso ha un'origine molto antica nasce nel 1930 ma fino agli anni 80 era inserito

nell’ambito delle attività che venivano esercitate direttamente dal ministero.

Dagli anni 80 è diventato un organismo autonomo, in più esso presenta una

specializzazione che deriva dal fatto che deve inevitabilmente gestire anche

con gli elementi brevettuali internazionali, quindi oltre al marchio europeo,

deve gestire anche i rapporti, per fini industriali e di strutturazione del marchio

rispetto a terzi.

Esso ha una funzione sia consultiva ovvero fornisce banche dati e sia una

funzione nella gestione della pratica.

Banche dati: esse svolgono una funzione di ausilio di supporto alla

 verifica del requisito di novità. Attraverso di esse capiamo se il marchio

che vogliamo andare a registrare sia un marchio nuovo o no.

Quindi consultiva perché aiuta a determinare il requisito di novità.

Quest ‘ultimo fa riferimento sia al marchio che ho registrato sia segni noti ed ai

segni notori, cioè simboli che non sono utilizzati come marchio in Italia ma sono

comunque noti all’estero. Non sono commercializzati in Italia ma sono resi noti

in Italia.

L'ufficio fa un'istruttoria vera e propria della domanda di registrazione ed ha

una capacità di rigettare la domanda.

Domanda telematica filmata digitalmente.

Chi è legittimato a registrare un marchio?

- Imprenditore

- Persona fisica non imprenditrice

- Persona giuridica (marchio bene immateriale)

- Associazione di più soggetti ......> marchi collettivi (art. 11 del codice p.i )

come parmigiano reggiano.

Se il marchio è collettivo può aggiungersi o sostituirsi al marchio del

produttore.

Sostituzione: nel caso della mela Melinda, in cui abbiamo il marchio

melinda su tutte le mele, ma non sappiamo quale sia l’latro marchio, non

abbiamo un'identificazione del produttore. Il marchio collettivo viene

apposto su tutti i prodotti e non c’è un altro marchio.

Aggiunta: Alcune volte può aggiungersi come, ad esempio, nei vini dove

vi è sia il marchio del produttore sia un marchio che fanno riferimento ad

un'area geografica.

Da un punto di vista giuridico il marchio collettivo appare rilevante nel rapporto

tra l’utilizzatore del marchio e i titolari del marchio.

Gli utilizzatori del marchio fanno sì che un marchio sia utilizzato secondo le

direttive che erano state impettite o meno con degli effetti che si producono

rispetto a chi il marchio lo ha registrato. (diverso dalla licenza d’uso).

Ai fini della registrazione del marchio collettivo la richiesta viene presentata

dall’associazione, dal consorzio, dalla collettività che renderanno noto anche

chi sono i soggetti che possono utilizzare quel marchio.

Chi lo presenta ha l’interesse a dire quali sono le caratteristiche e quali sono gli

elementi perché il marchio collettivo si presta più di altri ad essere contraffatto

Marchio di certificazione:

Disciplinato dall’ art.11 bis. C.p.i

il marchio identifica la provenienza dei prodotti rispetto al suo produttore ma

non ha una funzione di qualità. Quest'ultima è quella che i consumatori

attribuiscono, non è attestata dal marchio.

Tuttavia, noi abbiamo la percezione contraria perché è il titolare del marchio

che fa sì che lo standard di produzione del bene con il suo marchio abbia una

certa qualità. Questo elemento viene trasferito sul consumatore, il quale

percepisce come migliore o peggiore un bene che utilizza un certo marchio.

Un marchio può attestare un marchio di certificazione? Si, è possibile

individuare una o più qualità del prodotto.

Esso identifica solo qualità oggettive (olio extra-vergine di oliva)

Esso si affianca al marchio del distributore o produttore NON lo sostituisce.

L'elemento essenziale del marchio di certificazione è il disciplinare sottostante

(ad es.vini di toscana e chianti per essere considerati in un certo modo non

basta solamente che vengano prodotti in una certa aerea geografica ma è

necessario che si abbia rispettato un disciplinare, quindi un certo elemento di

maturazione...ed altre caratteristiche)

Quindi un disciplinare è il mondo in cui bisogna produrre per utilizzare il

marchio di certificazione.

Nella domanda deve essere indicato tutto ciò che serve per identificare il

marchio stesso, bisogna quindi effettuare una descrizione approfondita.

Inoltre, bisogna anche depositare dei fax –simili (nel caso di un segno grafico).

Bisogna indicare anche quale è l’area macroeconomica dell’industria dove io

intendo utilizzare quel marchio (i settori).

Non si può utilizzarlo ovunque, si può fare si una gamma ampia di prodotti ma

bisogna stare attenti:

- Se non usi il marchio su quei prodotti decadi

- Per paura di depositare troppo, deposito limitatamente ad un numero

circoscritto di beni, ad esempio, depositi nell’abbigliamento e non nelle

scarpe.

Nel momento di registrazione del marchio un ostacolo che si può trovare è il

Preuso : ovvero non si può impedire a chi utilizzava quello stesso marchio,

senza averlo registrato, di continuare ad usarlo.

Marchi di protezione: È un marchio simile al marchio principale che hanno la

funzione di proteggere il marchio stesso. Esso però cambia nei dettagli. (es:

mulino bianco con la ruota)

Molto diffuso nei marchi di colore, Tiffany ad esempio non riesce a raggiungere

l’unicità del suo colore; quindi, nella domanda viene registrata l’anuance esatta

di colore che è il mio marchio e a seguito registro l’anuance smile un pò più

chiara, scura, lucida,opaca che ha funzione di proteggere il marchio

Serve soprattutto ad un marchio non molto famoso per crescere dove viene

registrato il marchio principale ed una serie di elementi at

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Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher erika.fontana281299 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Postiglione Annalisa.
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