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DI CONSULTAZIONEØ DI ADOZIONEØ

In entrambi i casi il parlamento non adotta formalmente l'atto perché è il Consiglio a farlo (è unicolegislatore) ma il parlamento, nella procedura di consultazione interviene esprimendo un parere obbligatorio ma non vincolante mentre in quella di adozione, il parere oltre ad essere obbligatorio è anche vincolante.

Due sedi: Bruxelles e Strasburgo per quanto riguarda la plenaria.

CONSIGLIO DELL'UNIONE: è l'altra istituzione di stati; è composta dai rappresentanti a livello ministeriale degli stati membri. Non è composto solo dai ministri, spesso essi partecipano alle riunioni ma è possibile che partecipino altre cariche ministeriali che hanno potere di indirizzo es. sottosegretario ovvero rappresentanti degli stati federati o nel caso dell'Italia delle regioni per cui il presidente di una regione potrebbe partecipare alle riunioni del consiglio ma laddove per esempio

Il pres.reg. Emilia-Romagna partecipi ad una riunione del consiglio non potrà partecipare in quanto portatore dell'interesse della regione ma in quanto RAPPRESENTANTE DELLO STATO ITALIANO; quindi, nulla vieta che ciò avvenga ma il presidente di regione non è la persona maggiormente in grado di rappresentare le istanze collettive di tutte le regioni e dello stato, quindi materialmente non succede mai. C'è un coordinamento tra livello ministeriale e regioni soprattutto se le questioni attengono a competenze regionali ma di regola è il rappresentante del governo centrale che partecipa. Non c'è una composizione fissa: i rappresentanti a livello ministeriali partecipano sulla base delle materie trattate; diverse formazioni del consiglio dell'Unione ispirate ai diversi ambiti materiali che vengono trattati. Ci sono due formazioni più importanti rispetto alle altre: Consiglio affari generali e Consiglio

le decisioni prese in un'altra formazione. Questo potrebbe portare a una mancanza di coerenza e di efficacia nell'azione dell'Unione. Difficoltà di coordinamento: le diverse formazioni potrebbero avere obiettivi e priorità diverse, il che rende difficile coordinare le azioni e le politiche dell'Unione. Ciò potrebbe compromettere la capacità dell'Unione di agire in modo unito e coerente sulla scena internazionale. Rischio di duplicazione: le diverse formazioni potrebbero occuparsi degli stessi temi o questioni, portando a una duplicazione degli sforzi e delle risorse. Questo potrebbe essere inefficiente e spreco di risorse. Per affrontare questi rischi, è importante garantire una buona comunicazione e coordinamento tra le diverse formazioni. Inoltre, è necessario stabilire meccanismi di controllo e di verifica per garantire la coerenza e l'efficacia dell'azione dell'Unione.

Quelle discusse in altre.Discontinuità del lavoro: le riunioni si tengono una volta al mese, dunque non spesso, e taliø soggetti hanno molto altro da fare; non c'è la possibilità di seguire in modo conforme tuttele iniziative che si stanno portando avanti.

Ciò non accade grazie alla decisione di fornire a questa istituzione un supporto operativo offerto da un organo che si chiama COREPER che è un acronimo di un espressione francese che sta per comitato dei rappresentanti permanenti cioè degli ambasciatori e viceambasciatori dei paesi membri presso l'UE; ogni stato parte di un organizzazione internazionale ha di regola una delegazione presso l'organizzazione internazionale. Si chiama delegazione o rappresentanza che è di fatto un'ambasciata: ci sono un ambasciatore e un viceambasciatore. Ciò consente un presidio politico costante da parte dello stato con riguardo ai lavori che si svolgono nell'organizzazione.

ABruxelles per es. l’Italia ha due rappresentanze, non una, perché l’Italia così come tutti gli altripaesi dell’Ue, ha una rappresentanza dell’Ue e della Nato che ha sede a Bruxelles. Il Coreper ha un ruolo di coordinamento, deve garantire la continuità dei lavori (ci si vede ognilunedì per discutere tutti i dossier che poi andranno nelle varie formazioni del consiglio; nonsono divisi per formazioni e sono dunque in grado di verificare se ci sono incongruenze evedendosi ogni settimana garantiscono la continuità dei lavori). Dopo discutono il contenuto edopo la discussione, prima che si tenga il consiglio, il Coreper redige l’ordine del giorno delconsiglio; l’ordine del giorno è diviso in due parti, parte A (lista proposte di atti) e parte. B (listaproposta di atti). Gli atti menzionati nella lista A sono atti sul cui contenuto il Coreper ha raggiuntoun accordo per cui c’è intesa tra stati.

Membri sul contenuto di quegli atti; quelli contenuti nella lista A sono atti nei quali si riesce a raggiungere l'accordo. Quando i ministri degli stati membri o sottosegretari vanno a Bruxelles per la riunione del Consiglio Affari Esteri si trovano questo fascicolo diviso in due parti; mettono da parte la lista A su cui non devono fare nulla, ratificano il lavoro svolto dal Coreper, su quello non si discute, si dà l'ok; la discussione verte sulla lista B il che consente di semplificare il lavoro per i rappresentanti che partecipano al consiglio garantendo continuità ed impedendo incongruenze.

A tal proposito esiste un altro strumento ed è la formazione Affari Generali del Consiglio dell'Unione: come dice tale espressione tale formazione si può occupare di tutti i dossier per cui non è tematicamente orientata; anche qui si evita che ci possa essere un conflitto.

La logica dei voti in Consiglio è la logica dei voti ponderati >

Il voto di un rappresentante non vale 1, il peso varia in base al peso dello stato. Oggi non c'è più l'idea di un voto ponderato bensì un sistema di doppia maggioranza nella procedura legislativa ordinaria. In questi casi il voto è positivo se espresso dal 55% degli stati membri che rappresentano il 65% della popolazione. Poi ci sono casi in cui il consiglio vota a maggioranza semplice (regola residuale) e ci sono casi peculiari in cui il consiglio decide all'unanimità. Questo da un punto di vista formale.

Dal punto di vista sostanziale, cosa succede ancora oggi in particolare quando il consiglio si trova a dover votare secondo il sistema della doppia maggioranza? Si cerca comunque il consenso tra tutti gli stati, il tentativo è di adottare comunque gli atti quando vi è un consenso generale tra tutti gli stati membri. La regola del consenso è tipica delle organizzazioni internazionali di stampo classico.

Rimasta come consuetudine anche nel lavoro del consiglio nonostante le regole siano formalmente volte a facilitare l'adozione degli atti anche in assenza di un consenso tra tutti gli stati. Questo anche per avere una garanzia ulteriore del fatto che una volta adottato poi sia implementato correttamente da parte di tutti gli stati. Ma la ricerca del consenso può richiedere più tempo e dunque risultare inefficiente rispetto ad un sistema che consente di adottare più rapidamente una decisione.

Bisogna sfatare un'altra narrativa: spesso si sente dire che nell'UE ciascuno stato può opporre il veto in quanto decide all'unanimità NI: l'unanimità rimane un problema in settori limitati, che sono pochi; nella maggioranza dei casi il consiglio decide a maggioranza qualificata. Il problema è che in molti casi spesso c'è un consenso tra tutti gli stati per cui di fatto l'elemento

dell’unanimitàè ancora ricercato in tutte le decisioni che l’UE prende. Dire che il problema è l’unanimità è noncapire come lavora il consiglio. Non è questo il problema reale: cancellare quelle poche materie incui è prevista l’unanimità non risolve il problema perché anche quando decide a maggioranzaricerca sempre l’unanimità.Le funzioni più importanti del consiglio dell’UE attengono alla funzione legislativa e al processodecisionale: partecipa all’adozione del bilancio ed esprime una decisione attinente all’adozione delquadro pluriennale finanziario (qui è richiesta l’unanimità); conclude accordi internazionali; ha unruolo di coordinamento per quanto riguarda la politica sociale e la politica economicaà ilcoordinamento sta a significare che il consiglio non adotta atti vincolanti ma raccomandazioni chepoi devono essere recepite dagli

stati membri; il consiglio ha un ruolo fondamentale nell’adesionee nel recesso

Vd. Casi di violazione valori fondamentali ue (art. 7 par.1 e 3)

La sede del consiglio è prevalentemente Bruxelles ed è la stessa del Consiglio Europeo. Alcuneformazioni sii tengono anche a Lussemburgo in particolare quelle che riguardano l’economia.

Cosa succede se viene meno l’equilibrio istituzionale indicato nei trattati? Caso dello Statement Unione Europea-Turchia del 2016 adottato nel contesto di una riunionedel CONSIGLIO EUROPEO

Siamo in un momento di forte intensità della cd. crisi dei rifugiati che deflagra nel 2015 maall’inizio del 2016 è evidente la pressione su alcuni confini esterni dell’UE (quello italiano rottalibica e greco dalla rotta dei Balcani in particolare); all’esito di questa riunione si adotta questodocumento che vuole introdurre un meccanismo di cooperazione tra UE e Turchia volto agovernare il flusso migratorio

proveniente nei Balcani. Questa dichiarazione si fonda su tre passaggi chiave:
  1. Meccanismo di riammissione: i migranti irregolari che entrano nel territorio dell'UE attraverso la Grecia valicando il confine tra Grecia e Turchia a partire dal 20 marzo 2016 sono oggetto di un provvedimento di espulsione verso la Turchia che è obbligata a riammettere sul proprio territorio questi soggetti. Questo meccanismo in realtà non è nuovo: esiste già un accordo di riammissione tra UE e Turchia volto a regolare questo tipo di fenomeno. Su questo punto non si fa altro che ribadire obblighi preesistenti in virtù di un precedente accordo bilaterale.
  2. Sistema "uno a uno": ti restituisco un cittadino siriano, sottoposto ad espulsione sulla base del meccanismo di ammissione, in cambio mi dai un cittadino siriano che sta sul tuo territorio. Per ogni cittadino siriano rimpatriato nelle isole greche un altro siriano proveniente dai Balcani viene ammesso nell'UE.
sarà reinsediato dalla Turchia all'Unione europea; conflitto in Siria acceso all'epoca e la Turchia è stato un paese di destinazione di un flusso importante di cittadini siriani che hanno
Dettagli
A.A. 2022-2023
121 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rebecca_tomassini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Casolari Federico.