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Soggetti Legitimati Attivi

I soggetti legittimati attivi sono i soggetti che possono proporre un ricorso per carenza. Anche qui, come per il ricorso per impugnazione, bisogna fare una distinzione tra ricorrenti privilegiati e ricorrenti non privilegiati.

Essi agiscono nell'interesse dell'Unione Europea, dunque non hanno particolari limitazioni nella proposizione del ricorso per carenza; essi infatti possono sempre proporre un ricorso per carenza senza dover dimostrare un particolare interesse in relazione all'inadempimento in questione. I ricorrenti privilegiati in ambito di ricorso per carenza sono:

  • I singoli Stati membri;
  • Le istituzioni dell'Unione Europea.

L'art. 265 del TFUE fa riferimento genericamente alle istituzioni dell'Unione Europea come ricorrenti privilegiati, tra le quali - in ambito di ricorso per carenza - c'è sicuramente il Consiglio europeo, il quale non è un ricorrente privilegiato ai fini del

ricorso per impugnazione. Lo stesso vale anche per la Banca centrale europea e la Corte dei Conti, le quali fanno parte dei ricorrenti privilegiati in relazione al ricorso per carenza, ma non ai fini del ricorso per impugnazione. E si possono proporre un ricorso per carenza solo a determinate condizioni, questi sono le persone fisiche e le persone giuridiche. Sia in relazione al ricorso per impugnazione, sia in relazione al ricorso per carenza le persone fisiche e le persone giuridiche sono ricorrenti non privilegiati. L'art. 265 del TFUE si limita ad affermare che persone fisiche e persone giuridiche possono proporre un ricorso per carenza solo a condizione che l'istituzione, l'organo o l'organismo dell'Unione Europea abbia omesso un atto che ha come destinatario tale persona fisica o giuridica; tale atto deve essere diverso da un parere o una raccomandazione. Se l'art. 265 si ferma qua nel disciplinare la legittimazione attiva dei soggetti, bisogna tenercontoche nella giurisprudenza della Corte di Giustizia, essa ha ritenuto opportuno compiere un parallelismo tra il regime di legittimazione attiva delle persone fisiche e giuridiche previsto per il ricorso per impugnazione e il regime di legittimazione attiva delle persone fisiche e giuridiche previsto per il ricorso per carenza. Abbiamo detto che è uno degli aspetti più complessi in relazione al ricorso per impugnazione riguarda il regime di legittimazione attiva di persone fisiche e giuridiche perché tale ricorso prevede che le persone fisiche e giuridiche possano impugnare anche atti che non abbiano come destinatari tale persona fisica o giuridica, a condizione che si tratti di atti rivolti direttamente e individualmente alla stessa persona giuridica (i termini "direttamente" e "individualmente" sono utilizzati all'interno dell'art. 263 del TFUE). La Corte di Giustizia ha specificato che i requisiti relativi alla legittimazione attiva

Di persone fisiche e giuridiche del ricorso per l'impugnazione valgono anche in relazione al ricorso per carenza. Dunque, in via interpretativa, la Corte di Giustizia ha esteso l'ambito della legittimazione attiva delle persone fisiche e giuridiche del ricorso per carenza, compiendo un parallelismo con il regime previsto ai fini del ricorso per impugnazione.

EFFETTI PRODOTTI DALLA SENTENZA DI UN RICORSO PER CARENZA

Se il ricorso per carenza viene accolto, si ha una sentenza. Si tratta di un accertamento: la Corte di Giustizia dunque si limita ad accertare se tale istituzione, organo o organismo abbia effettivamente omesso un obbligo, dunque se la carenza sussiste. La Corte di Giustizia non può indicare quali provvedimenti dovrà adottare tale istituzione per far venire meno la carenza; tuttavia la sentenza è vincolante poiché sorge in capo all'istituzione, organo o organismo in questione l'obbligo di adottare tutti i

provvedimenti opportuni per saldare lacarenza, una volta che essa è stata accertata.

La Corte di Giustizia non può sostituirsi all’istituzione, ossia non può adottare l’atto al posto suo.

Nella prassi, nei casi in cui la Corte di Giustizia ha accolto il ricorso per carenza, l’istituzione successivamente posto in essere gli atti necessari per far venire meno la carenza.

Non sono moltissime le sentenze con le quali ricorsi per carenza sono stati accolti.

Un caso rilevante nel quale il ricorso è stato accolto è quello della della Corte di Giustizia: si tratta di un ricorso per carenza che il Parlamento europeo aveva proposto contro il Consiglio e che riguardava l’omessa adozione (carenza) delle norme necessarie per disciplinare la materia dei trasporti (oggi questo è un settore di intervento dell’Unione Europea).

Il Consiglio, a partire dalla metà degli anni ’80, ha cominciato ad adottare una serie di atti

chehanno portato alla liberazione dei trasporti a livello dell'Unione Europea; ad esempio la liberalizzazione dei trasporti aerei, che ha come conseguenza l'ingresso sul mercato delle compagnie aeree low cost.

Un caso più recente è un caso nel quale il ricorso per carenza non è stato accolto: si tratta di un'agenzia e organismo dell'Unione Europea); in particolare era stato chiesto a Frontex, mediante una lettera, di sospendere con un atto le proprie attività nel Mar Egeo.

Tale richiesta era conseguenza del fatto che veniva contestato agli agenti di Frontex di aver violato, in alcuni casi, i diritti dei migranti, i quali giungevano sulle coste greche provenendo dalla Turchia e quindi da Stati terzi.

Venne inviata una lettera di contestazione al direttore generale di Frontex e a seguito di tale lettera,

Entro il termine di due mesi, il direttore replicò affermando che non erano imputabili violazioni di diritti fondamentali nelle operazioni di Frontex e che, in ogni caso, non sussistevano gli estremi per sospendere le attività che tale agenzia portava avanti nel Mar Egeo.

Il Tribunale ha respinto il ricorso e mettendo un'ordinanza (strumento più rapido rispetto ad una sentenza), ritenendo che, a fronte di una tale presa di posizione motivata da parte del direttore di Frontex e ritenuta idonea, i due ricorrenti avrebbero dovuto provvedere - eventualmente - all'utilizzo di un altro strumento, ossia un ricorso per impugnazione.

RICORSO PER RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE

Il ricorso per responsabilità extracontrattuale è disciplinato all'articolo 268 del TFUE e all'articolo 340 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea.

Se si parla di ricorso per responsabilità extracontrattuale si intende uno strumento che può essere utilizzato per arrivare ad una condanna dell'Unione.

complesso, ma non specifica in dettaglio le sue competenze. Tuttavia, l'articolo fa riferimento all'articolo 340, che fornisce ulteriori dettagli sulle condizioni e i limiti della responsabilità extracontrattuale dell'Unione Europea. L'articolo 340 stabilisce che l'Unione Europea può essere ritenuta responsabile per danni causati nell'esercizio delle sue funzioni solo se sussistono determinate condizioni. In particolare, l'Unione Europea può essere ritenuta responsabile solo se il comportamento che ha causato il danno è stato commesso da un suo organo o da un suo rappresentante, e solo se tale comportamento costituisce una violazione del diritto dell'Unione. Inoltre, l'articolo 340 specifica che la responsabilità dell'Unione Europea è soggetta a determinati limiti. Ad esempio, l'Unione Europea non può essere ritenuta responsabile per danni causati nell'esercizio delle sue funzioni se il comportamento che ha causato il danno è stato commesso nell'ambito di una decisione politica o di una scelta discrezionale. In conclusione, l'articolo 268 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea stabilisce che la Corte di Giustizia dell'Unione Europea è competente a pronunciarsi sulla responsabilità extracontrattuale dell'Unione Europea. Tuttavia, le condizioni e i limiti di tale responsabilità sono meglio specificati nell'articolo 340 del medesimo Trattato.complesso: il Tribunale dell'Unione Europea è un'articolazione della Corte di Giustizia che ha la facoltà di riconoscere il ricorso per responsabilità extracontrattuale. Esso ha le competenze elencate nell'art. 256, a meno che lo statuto della Corte di Giustizia non ne riservi alcune all'articolazione Corte di Giustizia, come possiamo vedere all'art. 51; però all'interno di questa norma non c'è il ricorso per responsabilità extracontrattuale, perciò si trae da essa il fatto che può essere fatta solamente davanti al Tribunale. La Corte di Giustizia può conoscere la stessa, però nel caso, solo in secondo grado. Le condizioni che ci servono per far valere un ricorso per responsabilità extracontrattuale le troviamo all'art. 340 ai paragrafi 2 e 3: Þ Paragrafo 2, regola generale: l'Unione Europea, conformemente ai principi generali di diritto comune agli Stati membri,

è tenuta a risarcire i danni causati dalle proprie istituzioni, o da parte dei propri agenti nell’esercizio delle loro funzioni.Þ

Paragrafo 3, caso eccezione: si tratta di una norma che può essere considerata come un’eccezione rispetto alla regola generale, nel caso in cui i danni siano stati provocati da parte della Banca centrale europea o da parte di un funzionario di essa, di questi danni risponderà la BCE stessa, non l’Unione Europea nel complesso.

Questo regime differenziato in capo ad una sola istituzione dell’Unione Europea, in quanto si tratta di una delle norme poste a tutelare l’indipendenza della BCE. Se però, nell’eventualità in cui essa provochi dei danni attraverso il suo operato, nei confronti di determinati soggetti (ad esempio persone fisiche e giuridiche), ne risponderà da sola.

L’art. 340, a sua volta, rinvia ai principi generali comuni ai diritti degli Stati membri. Sono fonti

richiamate poche volte nei trattati, ma lo troviamo in questo articolo, proprio appunto in materia di responsabilità extracontrattuale, poiché sono le condizioni che devono sussistere affinché l’Unione Europea o la BCE possano essere condannate a risarcire i danni. Ogni Stato membro ha una disciplina in materia extracontrattuale, anche se fondamentalmente i regimi della responsabilità extracontrattuale che si ricavano sono comunque conformi a dei principi generali che – nel caso concreto – sono stati ricostruiti dalla Corte di Giustizia; tali principi in materia extracontrattuale si possono trovare specificati dalla Corte di Giustizia.

SOGGETTI DEL RICORSO PER RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE

Sono coloro che possono proporre il ricorso per responsabilità extracontrattuale. Si tratta di soggetti che hanno subito un danno causato da una condotta o da un’omissione dell’Unione Europea, dalle sue

a questa domanda non è possibile dare una risposta univoca. Dipende dal contesto e dalle normative specifiche di ogni Paese. In alcuni casi, gli Stati singoli possono proporre candidati per determinate istituzioni o posizioni, mentre in altri casi potrebbe essere richiesta la nomina da parte di organizzazioni internazionali o di altri agenti. È importante consultare le leggi e le regolamentazioni specifiche per avere informazioni precise su chi può proporre candidati in un determinato contesto.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
179 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher voidfedds di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Marinai Simone.