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RAPPORTO DI FIDUCIA

Quando un nuovo Governo viene nominato, ha 10 giorni per presentarsi alle Camere per

esporre il proprio programma e ottenere la fiducia, essenziale in un sistema parlamentare

in cui il Governo è responsabile politicamente davanti al Parlamento. prima di ottenere la

fiducia, il Governo è limitato alla gestione di “ordinaria amministrazione” dello Stato. Se

non ottiene la fiducia, il Governo deve dimettersi e il PdR deve tentare di formarne uno

nuovo (navetta). La votazione della fiducia avviene per appello nominale e richiede solo

la maggioranza relativa.

La fiducia deve essere permanente durante l’intera legislatura, ma può essere revocata

mediante una mozione di sfiducia presentata dalle Camere o una questione di fiducia

posta al governo.

La mozione di sfiducia, di solito presentata dalle opposizioni, richiede il sostegno di

almeno 1/10 dei membri di una Camera e deve essere discussa entro 3 giorni dalla

presentazione. La revoca della fiducia richiede uno scrutinio palese e una maggioranza

relativa.

La questione di sfiducia è uno strumento del Governo per costringere la propria

maggioranza a votare in modo compatto su un provvedimento. Se il Parlamento non

sostiene il Governo su un argomento cruciale, questo equivale al ritiro della fiducia e può

portare alle dimissioni del Governo. Una crisi di Governo si verifica quando il rapporto

di fiducia tra Governo e Parlamento si deteriora al punto che il Governo presenta le

dimissioni.

STRUTTURA E I POTERI DEL GOVERNO

Il Governo è composto dal Presidente del Consiglio, dai Ministri e dal Consiglio dei

Ministri.

-Presidente del Consiglio, è colui che guida e dirige l’azione del Governo,

assumendosene la responsabilità dinanzi alle camere, inoltre se lui si dimette il governo

cade. L’art.95 attribuisce al PdC tre compiti principali: dirigere la politica del Governo,

mantenere l’unità dell’indirizzo politico e amministrativo ed infine coordinare l’attività

dei Ministri. Il PdC non ha poteri di comando sui Ministri (no gerarchia) per questo

definito come un “primus inter pares" (il primo, il più autorevole in un gruppo di pari).

-Ministri, sono normalmente parlamentari o esponenti dei partiti, tuttavia non è esclusa la

presenza di tecnici. Hanno una doppia funzione, politica (membri del Consiglio dei

Ministri) e amministrativa (ogni Ministro è a capo di un ministero, un settore della

pubblica amministrazione). Vi sono anche i Ministri senza portafoglio, così chiamati

perché, dato che non fanno parte di un ministero, nel bilancio dello Stato non sono loro

attribuiti fondi da spendere. Il ruolo del ministro non è fondamentale per la tenuta del

Governo, infatti se un Ministro si dimette si effettua il cosiddetto “rimpasto”

sostituendolo con altre personalità.

POTERI LEGISLATIVI

La funzione legislativa del Governo si esercita attraverso due atti aventi forza di legge,

cioè capaci di prendere il posto della legge:

-Decreto legge, sono provvedimenti che il governo può emanare nei casi di necessità ed

urgenza (non sempre così). Viene deliberato dal consiglio dei ministri, promulgato dal

PdR e pubblicato in gazzetta ufficiale, a causa dell’urgenza il decreto legge entra in

vigore il giorno stesso della pubblicazione (no vacatio legis). Ciò deve essere presentato

alle camere che decidono se convertirlo in legge entro sessanta giorni, se non viene

convertito decade e non può essere riproposto dal governo.

-Decreto legislativo, sono atti emessi dal Governo su richiesta del Parlamento quando

bisogna legiferare (emanare norme) su materie complesse. Il Parlamento attua questa

richiesta attraverso una legge delega fatta al governo dove dovranno essere precisati: la

materia e i criteri su cui deliberare. Il Governo, attraverso i Ministri di competenza,

predispone il decreto, lo discute in sede di consiglio dei ministri e lo presenta al PdR per

l’emanazione e la pubblicazione in gazzetta ufficiale (si vacatio legis).

Al Governo spetta anche il potere regolamentare attraverso i regolamenti, una fonte

secondaria con il fine di spiegare in miglior modo una legge o un decreto.

RESPONSABILITA’ DEI MINISTRI

Il Governo e i MInistri rispondono del proprio operato a diversi livelli:

-Responsabilità politica, il parlamento può votare una mozione di sfiducia oppure negare

la fiducia quando il governo pone la questione su un determinato provvedimento, in

questi casi il Governo cade, per far emergere le responsabilità il Parlamento può usufruire

delle interpellanze e delle interrogazioni.

-Responsabilità amministrativa, quando i componenti del Governo, nell’esercizio delle

loro funzioni, provocano un danno allo Stato, essi sono tenuti a risponderne (art.28),

quindi tenuti a risarcire il danno provocato.

-Responsabilità penale, occorre innanzitutto considerare se il reato è stato commesso al

di fuori dell’esercizio delle sue funzioni, in tal caso è chiamato a rispondere al pari di un

cittadino. Invece se i reati sono commessi all’interno dell’esercizio delle loro funzioni

sono chiamati “reati ministeriali” che prevedono un procedimento speciale a carico del

Tribunale dei Ministri, che se ritiene che ci siano gli elementi per procedere viene

richiesta un’autorizzazione alla Camera di appartenenza (Senato se non è un

parlamentare). Questa autorizzazione può essere negata, quando si ritiene che il soggetto

abbia operato per l’interesse dello Stato, se invece viene concessa il processo segue le

regole previste per chiunque. I reati ministeriali più diffusi sono: peculato

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Publisher
A.A. 2019-2020
5 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiaraajaajja di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Angelici Carlo.