Estratto del documento

Normativa internazionale: convenzioni sulle specie protette, cambiamenti climatici

• (COP), protocollo di Kyoto, Accordo di Parigi.

4. Struttura della disciplina ambientale

4.1 Tutela delle risorse naturali

Il diritto dell’ambiente regola l’uso di risorse naturali come acqua, suolo, aria e biodiversità:

Acqua: norme sulla qualità, distribuzione e scarichi;

• Suolo: regolamentazione dell’uso del territorio, bonifica di siti contaminati;

• Aria: limiti alle emissioni inquinanti;

• Biodiversità: tutela delle specie animali e vegetali, aree protette, piani di

• conservazione.

4.2 Gestione dei rifiuti e inquinamento

Il codice dell’ambiente prevede:

Classificazione dei rifiuti (urbani, speciali, pericolosi);

• Obblighi di raccolta differenziata e smaltimento;

• Sanzioni per abbandono e gestione illecita;

• Norme sulla responsabilità dei produttori per il riciclo.

4.3 Valutazioni di impatto ambientale

Le VIA e le VIncA (valutazione di incidenza) sono strumenti fondamentali:

Verificano che nuovi progetti non compromettano la salute, l’ambiente o la

• biodiversità;

Prevedono la partecipazione dei cittadini;

• Consentono alle autorità competenti di imporre modifiche o rifiutare l’autorizzazione.

5. Responsabilità e reati ambientali

5.1 Responsabilità civile

Chi provoca danni all’ambiente è tenuto a risarcire secondo il principio chi inquina paga.

Ciò include:

Danni a persone, fauna, flora e patrimonio naturale;

• Danni indiretti come perdita economica per attività agricole o turistiche;

• Obblighi di bonifica e ripristino ambientale.

5.2 Responsabilità penale

Il legislatore ha introdotto specifici reati ambientali, tra cui:

Inquinamento atmosferico, idrico o del suolo;

• Traffico illecito di rifiuti;

• Danni a parchi e aree protette;

• Omessa bonifica di siti contaminati.

5.3 Responsabilità amministrativa delle imprese

Le società possono essere perseguite per reati ambientali commessi dai propri amministratori,

con sanzioni pecuniarie e interdittive.

6. Tutela amministrativa e strumenti di controllo

Gli organi pubblici garantiscono l’applicazione della normativa ambientale:

Ministero dell’Ambiente e della Transizione Ecologica: policy nazionale e

• coordinamento;

Regioni e Province: gestione del territorio, autorizzazioni, controllo dei rifiuti;

• ARPA (Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente): monitoraggio e analisi

• ambientale;

Autorità giudiziaria: vigilanza sul rispetto delle norme, contenzioso civile e penale.

Strumenti di tutela comprendono:

Autorizzazioni ambientali integrate (AIA);

• Piani di gestione dei rifiuti e del territorio;

• Sanzioni e ordinanze di rimozione;

• Strumenti partecipativi, come consultazioni pubbliche e ricorsi dei cittadini.

7. Normativa europea e internazionale

Il diritto ambientale italiano è fortemente influenzato dall’Unione Europea:

Direttive sulla qualità dell’aria e dell’acqua;

• Direttive sugli habitat naturali e sulle specie protette;

• Normative su rifiuti, imballaggi e riciclaggio;

• Normativa sull’inquinamento industriale (IPPC e IED).

A livello internazionale, le convenzioni principali includono:

Convenzione di Rio de Janeiro (1992): sviluppo sostenibile;

• Protocollo di Kyoto (1997) e Accordo di Parigi (2015): limitazione emissioni gas

• serra;

Convenzioni sulla protezione della biodiversità, fauna marina e foreste.

8. Strumenti di politica ambientale

Il diritto ambientale è integrato da strumenti di policy:

Piani e programmi territoriali, che integrano sviluppo economico e tutela

• ambientale;

Certificazioni ambientali ISO 14001 per imprese;

• Eco-innovazione: incentivi per energie rinnovabili e riduzione dell’impatto

• ambientale;

Educazione e sensibilizzazione: promozione della cultura della sostenibilità.

9. Criticità e prospettive future

Nonostante le normative avanzate, permangono sfide significative:

Scarso coordinamento tra Stato, Regioni e Comuni;

• Difficoltà di monitoraggio e applicazione delle norme;

• Gestione dei rifiuti speciali e pericolosi;

• Cambiamenti climatici e tutela delle risorse naturali;

• Integrazione della tecnologia e digitalizzazione per monitoraggio e prevenzione.

Il futuro del diritto dell’ambiente punta a:

Maggiore armonizzazione internazionale;

• Rafforzamento della responsabilità delle imprese;

• Incentivi per economia circolare e sostenibile;

• Partecipazione attiva dei cittadini nella tutela ambientale.

10. Conclusione

Il diritto dell’ambiente rappresenta un settore dinamico e trasversale, essenziale per garantire

la tutela delle risorse naturali e il diritto alla salute delle generazioni presenti e future. Esso si

fonda su principi di precauzione, prevenzione, responsabilità e partecipazione, e integra

norme nazionali, europee e internazionali.

La sfida principale è rendere efficaci gli strumenti di tutela, migliorare il coordinamento

istituzionale e promuovere comportamenti sostenibili, affinché l’ambiente diventi parte

integrante di ogni decisione politica, economica e sociale.

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher noblem di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'ambiente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof De Giudici Giuseppina.
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