Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
TFUE
Art. 10: coincide con lo statuto dei lavoratori, in questo caso, infatti, sono
presenti anche le convenzioni personali che in passato erano connessa alla
religione
Art. 157: Ciascun stato membro assicura l’applicazione del principio della
parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e quelli di sesso
femminile per uno stesso lavoro di pari valore
Lezione 13 DIFFERENZA TRA ART 21 E ART 10
differenze tra l'art. 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE e l'art. 10 del
Trattato sull'Unione Europea (TUE), con riferimento alla protezione contro le
discriminazioni, e discute il concetto di discriminazione sindacale
nell'ordinamento italiano.
Art. 21 è più dettagliato rispetto all'art. 10 TUE, poiché elenca
specificatamente i fattori di discriminazione come il patrimonio, la nascita e le
condizioni genetiche (elementi non sono menzionati nell'art. 10 TUE, che è più
generale).
un elemento innovativo dell'art. 21 e potrebbe diventare una forte causa di
discriminazione, poiché permette di valutare l'utilità del lavoratore in base a
patologie o aspettative di vita.
ha un approccio più ampio, cercando di promuovere la lotta contro le
discriminazioni anche in settori in cui l'UE non ha competenza, ma la
regolamentazione è limitata dalla competenza sancita dall'art. 10 TUE e
seguenti.
21
L'art. 21 vieta OGNI TIPO di discriminazione, anche quelle non esplicitamente
menzionate, mentre l'art. 10 si concentra sulla lotta contro le
discriminazioni.
NB Entrambi gli articoli non si limitano solo al diritto del lavoro, ma sono
applicabili anche ad altri ambiti, come il diritto dei consumatori. Importante da
ricordare differenza tra:
Discriminazione multipla: Si verifica quando una persona è discriminata per
più fattori contemporaneamente, come razza, genere o disabilità.
Discriminazione intersezionale: Quando diversi fattori discriminatori si
intrecciano, creando una situazione di svantaggio più complessa.
Art. 15 della Legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori):
Questo articolo traduce i principi antidiscriminatori nell'ordinamento italiano e
sancisce la nullità di qualsiasi patto che condizioni l'occupazione alla
partecipazione o meno a un sindacato. Ciò protegge il lavoratore già nella fase
pre-assunzione, rendendo illegittima qualsiasi forma di discriminazione legata
all'adesione sindacale include sanzioni civili e penali per dissuadere
pratiche discriminatorie già nella fase di assunzione (la tutela del lavoratore
sarebbe altrimenti debole)
la tutela contro la discriminazione sindacale è diventata meno rilevante nel
tempo= queste discriminazioni vengono spesso riconosciute come legate alle
convinzioni personali piuttosto che alle affiliazioni sindacali, riducendo così
la protezione. Infine la discriminazione sindacale è considerata una questione
nazionale, non europea, poiché l'UE non regola specificamente questa forma di
discriminazione.
Diritto antidiscriminatorio dell'Unione Europea
1. Oggettivo= Il diritto antidiscriminatorio dell'UE si basa su criteri oggettivi,
non legati alla soggettività delle parti.
2. Formulazioni più evolute= L'UE adotta definizioni più raffinate e persuasive
riguardo ai fattori di discriminazione rispetto al passato.
3. Riferimento al contesto reale= Le norme considerano il contesto specifico e
reale in cui si verificano le situazioni discriminatorie.
Discriminazione Diretta vs Indiretta:
- DIRETTA: NON ammette deroghe. Si verifica quando una persona è trattata
meno favorevolmente rispetto ad altre in circostanze simili, senza alcuna
giustificazione legittima.
- INDIRETTA: AMMETTE deroghe a patto che il datore di lavoro possa
giustificare l'adozione di determinate pratiche con una finalità legittima e che
i mezzi siano appropriati e necessari. Si ha quando una prassi
apparentemente neutra pone persone di una determinata categoria
(religione, età, disabilità, ecc.) in una posizione di svantaggio rispetto ad
altre. Tuttavia, le eccezioni devono essere interpretate in modo restrittivo.
Onero probatorio
La novità principale rispetto al passato è l'alleggerimento dell'onere della prova
per le vittime di discriminazione L'UE ha introdotto una disposizione
secondo cui il lavoratore deve solo presentare fatti che lasciano presumere la
22
discriminazione. Spetta poi al datore di lavoro dimostrare che non c'è stata
violazione del principio di parità di trattamento.
NB Prima dell'introduzione di queste norme, il lavoratore doveva provare la
discriminazione in modo più completo, compreso l'intento soggettivo del datore
di lavoro.
In presenza di discriminazione indiretta, il lavoratore può utilizzare prove
presuntive o statistiche per dimostrare la discriminazione. Queste prove
NON devono essere complete, ma devono essere sufficientemente
persuasive. Se il datore di lavoro non riesce a fornire controprove adeguate, la
discriminazione sarà considerata provata Questo approccio migliora
l'accesso alla giustizia per i lavoratori discriminati, rendendo più probabile che
il giudice dia ragione al lavoratore.
- Se il giudice rileva una discriminazione, è obbligato a:
1. Interrompere la pratica discriminatoria.
2. Rimuovere gli effetti della discriminazione, anche per il passato,
correggendo eventuali ingiustizie.
Il diritto antidiscriminatorio UE è preferito poiché offre una protezione più forte
ed efficace per i lavoratori, aumentando le probabilità di successo per le
vittime di discriminazione grazie all'alleggerimento dell'onere della prova e
all'uso di prove presuntive.
Lezione 15 DISCRIMINAZIONE PER ETÀ
Regolamenti= sono direttamente applicabili in tutti gli Stati membri
Direttive= stabiliscono un obiettivo da raggiungere, lasciando agli Stati
membri la libertà di decidere come raggiungerlo. Gli Stati membri devono
recepire la direttiva nel loro diritto interno attraverso strumenti propri.
Le direttive non forniscono solo gli obiettivi, ma anche strumenti per
raggiungerli. È un'assegnazione di competenze da parte dell'UE per stabilire
regole comuni in determinati settori, con l'obiettivo di standardizzare alcune
pratiche. Esistono "considerando" che accompagnano le direttive. Anche se
NON sono vincolanti, sono importanti per comprendere le motivazioni alla base
di una direttiva.
Considerando 6: Tratta la discriminazione basata su disabilità e anzianità,
collegando questi due fattori di discriminazione. Si evidenzia che alcuni
modelli organizzativi possono discriminare maggiormente alcune categorie,
come le donne madri o gli stranieri. Per quanto riguarda anziani e disabili,
esiste una continuità statistica che li rende soggetti a discriminazione.
L'invecchiamento della popolazione porta a manifestazioni di limitazioni
psicofisiche che aumentano la discriminazione, e questo giustifica una
protezione squilibrata per gli anziani.
Considerando 15: Riguarda la discriminazione indiretta, sottolineando
l'importanza della prova statistica= considerata una prova presuntiva,
basata su fatti scientifici, che può essere utile per dimostrare la
discriminazione indiretta. Consente una certa variabilità nei risultati e viene
spesso utilizzata dalla Corte di Giustizia per interpretare le norme.
23
Direttiva 2000/78
Art 2 La direttiva fornisce una definizione uniforme di discriminazione
diretta e indiretta per tutti gli Stati membri si verifica quando una
disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri svantaggiano
persone appartenenti a una particolare religione, ideologia, disabilità, età o
orientamento sessuale, a meno che:
- Prima eccezione: La prassi è giustificata da una finalità legittima e i mezzi
impiegati per raggiungerla sono appropriati e necessari.
- Seconda eccezione: Nel caso di persone con disabilità, il datore di lavoro
deve adottare misure adeguate, come richiesto dalla legislazione
nazionale.
Per evitare la discriminazione, non è sufficiente che la finalità sia legittima;
devono anche essere utilizzati i mezzi meno invasivi e più
proporzionati per raggiungere l'obiettivo= l'intervento deve essere
limitato al minimo necessario.
Art 2, parag.5: Prevede un'ulteriore eccezione, da interpretare in modo
restrittivo, ispirata alla CEDU, applicabile solo in casi estremi come
situazioni di guerra civile.
Art 4: stabilisce un'eccezione generale applicabile sia alle discriminazioni
dirette che indirette. In particolare, prevede che un trattamento
differenziato possa essere giustificato se è legato alla natura
dell'attività lavorativa o al contesto in cui viene svolta. Perché la
differenziazione sia giustificata, il requisito deve essere essenziale e
determinante per l'attività lavorativa. Senza quel requisito, l'attività NON
può essere svolta. Tuttavia, anche in questo caso, il requisito deve essere
proporzionale alla necessità.
Differenze= Mentre l'art 2 si concentra sulla giustificazione oggettiva di un
trattamento differenziato, l'art 4 è legato specificamente al contesto
lavorativo. Gli Stati membri, non i singoli datori di lavoro, stabiliscono ex ante
quali requisiti per lo svolgimento di un'attività lavorativa siano appropriati e
necessari.
Art 6: Le differenze di trattamento legate all'età possono essere giustificate
se rispondono a esigenze specifiche del mercato del lavoro e
rispettano il principio di proporzionalità. L'obiettivo è trovare un equilibrio
tra il fattore dell'età e le necessità economiche e sociali, come l'inserimento
o la protezione di determinate categorie di lavoratori.
Le disparità di trattamento possono comprendere in particolare:
- Condizioni speciali di accesso al lavoro e alla formazione professionale Es, si
possono prevedere condizioni specifiche per giovani, lavoratori anziani o
con persone a carico, al fine di facilitarne l'inserimento professionale o di
garantire la loro protezione.
- Si possono fissare soglie minime di età o di esperienza per accedere a certi
lavori o benefici collegati all'occupazione, purché giustificate da una logica
legata all'occupazione stessa.
24
- È consentito stabilire un'età massima per l'assunzione in determinati lavori,
soprattutto quando è necessaria una formazione specifica o un periodo
ragionevole di lavoro prima del pensionamento.
Sentenza Lufthansa