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CAPACITÀ GIURIDICA E D’AGIRE

Stato ha una sua personalità giuridica, ogni individuo e una persona fisica,

caratterizzata da capacità giuridica (nascita) e capacità di agire (maggiore età).

Capacità giuridica: capacità di essere titolari di diritti, obblighi e altre situazioni

giuridiche soggettive.

Art. 1 c.c. La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la

legge riconosce a

favore del concepito sono subordinati all'evento della nascita.

Capacità d’agire: idoneità del soggetto a porre in essere un’attività giuridicamente

rilevante.

Art. 2 c.c. La maggiore età è fissata al compimento del diciottesimo anno. Con la

maggiore età si acquista la capacità di compiere tutti gli atti per i quali non sia

stabilita un'età diversa.

Persona giuridica

Questi concetti vengono utilizzati, non solo per la persona fisica, ma anche per

quell’insieme di individui o beni che hanno a loro volta una capacità giuridica a cui può

essere imputato un diritto o un obbligo e hanno la possibilità di agire attraverso degli

organi.

Anche gli enti, come le persone fisiche, possono essere dotati di capacità giuridica e

quindi titolari di situazioni giuridiche. In questo caso si parla di personalità giuridica. La

persona giuridica è quell’organismo unitario, caratterizzato da una pluralità di individui

o da un complesso di beni, al quale viene riconosciuta dal diritto capacità di agire in

vista di scopi leciti e determinati.

Esprime la propria volontà attraverso organi.

Ufficio- Organo

-Ufficio: unità organizzativa di base. Insieme di uomini e mezzi individuati da norme

organizzative (leggi o regolamenti) e finalizzati all’assolvimento di determinate

attività.

- Organo: ufficio cui è conferito il potere di manifestare all’esterno la volontà giuridica

della persona giuridica imputandole atti ed effetti.

- Rapporto di servizio intercorre tra persona giuridica e persona fisica

- Rapporto organico tra Stato e organo. Lo Stato agisce giuridicamente solo attraverso

i suoi organi.

11.02.25 FROME DI STATO

Forme stato e governo:

Forma di Stato: è il rapporto che si instaura tra chi detiene il potere e la società civile

Forma di governo: allude al rapporto che esiste tra i vari organi che condividono il

potere all’interno dello stato.

Le forme di stato vengono tradizionalmente distinte in 3-4 modelli di carattere

generale

1. Stato Assoluto

La prima forma di stato moderno, dal XV al XVIII SEC. Le caratteristiche principali dello

stato assoluto: lo stato tende a cercare di assumere numerose funzioni, ciò fa nascere

burocrazie e comporta spese (una delle cause della crisi dello stato assoluto). La sua

caratteristica principale è che il potere è concentrato in un soggetto e si qualificava

Re legibus solutus ,

come non riconosceva un’altro potere, era sciolto vincoli legislativi

delle leggi. Il potere era concentrato in un unico organo che deteneva il potere

legislativo ed il potere esecutivo; a livello del potere giudiziale, I giudici erano nominati

dal sovrano stesso.

2. Stato Liberale

Va a sostituire gradualmente lo stato assoluto, uno dei motivi è la crisi economica, lo

stato per sostenere le spese dell’amministrazione sempre più gravi, necessità entrate

maggiori, questo comporta una reazione da parte della nuova classe sciale della

borghesia che si va formando. Formazione avviene fine 700, nella maggior parte dei

paesi dell’Europa continentale e negli stati uniti. Inghilterra arriva un po' prima,

attorno al 600, più precisamente nel 1649 (decapitazione carlo I). in Francia, avviene

con la Rivoluzione francese, dichiarazioni storiche possono essere diverse.

Caratteristiche principali:

- Attenzione alla libertà dell’individuo, questo è legato anche allo sviluppo di una

nuova classe sociale, la borghesia, che vuole essere lasciata libera di

commerciare, di produrre e svolgere le proprie attività senza che ci sia un

controllo da parte dello stato.

- Lo stato, come organizzazione amministrativa dovrebbe restringersi, si parla di

stato minimo, perché la burocrazia dovrebbe ridursi, i compiti allo stato

dovrebbero essere minori per lasciare più spazio alla libertà degli individui.

- Maggiore certezza del diritto, nello stato assoluto, pur cercando di superare

società feudale, rimaneva uno stato senza codice, ciò comporta una serie di

problemi, tra cui l’incertezza del diritto. La certezza avviene con la

codificazione, come il codice napoleonico, un insieme di norme che

regolamentano quella materia per tuto il territorio dello stato stesso.

- Accanto alle codificazioni ci sono le costituzioni, la codificazione regolamenta i

contratti, le obbligazioni tra privati ecc, le costituzioni disciplinano i rapporti tra

la società e chi detiene il potere, in un’ottica di limitazione di potere politico,

l’idea di trascrivere limitazioni. Maggior parte degli stati si dota di costituzioni

scritte, c’è l’idea di stabilire per iscritto norme che limitano il potere politico.

Inghilterra non ha una costituzione scritta, ma il sistema inglese, basato sul

common law, in cui contano consuetudini, prassi, decisioni giudice, tutto ciò

costituisce di per se una forma di limitazione del potere politico.

- Separazione dei poteri (contrapposizione netta rispetto allo stato assoluto,

poteri tutti sovrano). Secondo Montesquieu ci sono tre poteri:

- Legislativo: di fare le leggi

- Esecutivo: eseguire leggi realizzando un interesse pubblico

- Giudiziario: applicare le leggi risolvendo una controversia.

L’idea di separazione dei poteri è abbastanza semplice: il potere legislativo

viene assegnato ai rappresentanti del popolo, al legislatore; il potere esecutivo

viene assegnato alla pubblica amministrazione. Controlla bene libro

Principio di separazione dei poteri è strettamente collegato ad altri due principi:

Principio di legalità: l’autorità amministrativa esercita un potere per

o realizzare un interesse pubblico, in un settore specifico, perché gli viene

riconosciuto dalla legge, la legge viene stabilita dai rappresentanti del

popolo. Il principio di legalità è alla base principio di uguaglianza formale,

il principio di uguaglianza viene declinato dalla nostra costituzione in due

modi diversi, quello di uguaglianza formale e quello di uguaglianza

sostanziale. Nello stato liberale si parla del principio di uguaglianza

formale: tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, legge deve essere

caratterizzata dalla generalità e dall’astrattezza: generalità cioè che deve

valere per tutti, astrattezza, applicazione della legge deve essere

garantita nel tempo; questo implica che tutti devono essere trattati allo

stesso modo.

Principio di uguaglianza sostanziale è l’idea che laddove non ci sia una

parità di punti di partenza dove ci sono delle situazioni di svantaggio

consolidate, la repubblica può intervenire e fare delle leggi che vadano

incontro a chi si trova in questa situazione di svantaggio. Nello stato

liberale si pensa alla legge per cui tutti devono essere trattati allo stesso

modo.

Principio rappresentativo: funzione principale è quella legislativa,

o questo presuppone chi fa legge ha una legittimazione diversa rispetto a

chi la esegue/ applica. Il principio rappresentativo stabilisce che chi fa le

leggi, lo può decidere solo chi è stato scelto ad tutto il popolo, attraverso

delle elezioni. Stato liberale non è uno stato democratico, quando si parla

di democrazia vige il principio democratico; quindi, ci sono delle elezioni

e tutti possono votare, c’è il suffragio universale nello stato liberale a

votare era il 2/3% popolazione, c’erano delle limitazioni di età, di genere,

di lo nel 1946reddito di censo… poi il suffragio universale è andato ad

ampliandosi fino al 1912 arrivando quasi ad un suffragio universale

maschile, il suffragio universale si ha avuto so

- Stato monoclasse: classe principale borghesia.

3. Stato di democrazia pluralista

Stato liberale entra in crisi a fine 800, una delle ragioni è l’allargamento della base del

suffragio, perché quando a votare sono solo una certa categoria di soggetti, ad essere

rappresentata è solo la borghesia, quando si allarga il suffragio vengono coinvolte

classe sociali diverse, iniziano a porsi conflitti che prima non c’erano. Nascono i partiti

di massa in questo periodo, fine 800 partito socialista, 1921 comunisti, 1919 partito

popolare italiano. Vengono portate nel parlamento istanze opposte, ciò determina

inizio crisi stato liberale. Questa crisi avviene in diversi paesi, ma con modalità

diverse.

4. Stato Autoritario-totalitario

Questo è alla base dell’affermazione del regime fascista 1922-43. Marcia su Roma

segue a elezioni politiche in cui non si ha un partito che esprime maggioranza

parlamento, in quel momento i fasciti erano in numero esiguo, mussolino uomo della

decisione, organizza la marcia, il re non delibera lo stato d’assedio, da allora diede

l’incarico di formare il governo a mussoli, si passa da uno stato liberale ad uno

autoritario- totalitario: lo stato che si occupa di qualunque aspetto società, fortemente

antiliberale, liberta individuo ridotte, vengono perseguitati oppositori.

5. Stato sociale (democrazia pluralista)

Forma di stato esistente, con caratteristiche diverse

- Stato democratico, c’è il suffragio sempre più allargato fino a diventare

universale, 1946

- Sociale perché non c’è solo un attenzione per una tutela delle liberta

tradizionali, negative: libertà DALLO stato, la libertà personale, libertà domicilio,

dagli arresti. Nello stato sociale, accanto alle libertà negative, coi sono anche i

cosiddetti diritto sociali, quei diritti che richiedono una prestazione positiva da

parte dello stato stesso: diritto istruzione, d. previdenza, assistenza, salute.

Questi diritti sociali arrivano con il superamento del regime fascista, viene

approvata la nostra carta costituzionale. La nostra costituzione stabilisce un

principio di uguaglianza non solo formale, ma anche sostanziale, c’è

un’attenzione ai soggetti più deboli, lo stato se ne fa carico. Questo principio è

strettamente collegato al principio di solidarietà… questa idea comporta un

ampliamento delle funzioni dello stato, un ritorno ad uno stato che svolge

funzioni, che in quello liberale erano gestite dai cittadini, lo stato ritorna a farsi

carico di una serie di funzioni pubbliche,

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Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Natascia-Gandolfi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Monaco Giuseppe.
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