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LA CITTÀ-GIARDINO O GARDEN CITY
Si colloca tra inizi del 900 fino all’estrema contemporaneità – un po’ più di un secolo. Il modello della garden
city è il modello urbanistico che ha avuto più diffusione in tutto il mondo (estensione temporale minore
rispetto agli altri modelli ma molta diffusione). Nasce a fine dell’800 a Londra per opera di Ebenezer Howard
che è considerato uno dei padri fondatori dell’urbanistica moderna. È autore del libro Gardens cities of
Tomorrow e di due piani urbanistici di città-giardino che mettono in pratica i suoi principi, un po’ come
Ildefonso Cerdà che ha scritto Teoría general de la urbanización (fanno sia scritti che piani urbanistici). Nel
libro Gardens cities of To-morrow (1902) che inizialmente nasce come To-morrow: a Peaceful Path to Real
Reform – domani: un percorso pacifico verso una riforma reale (1898) è un testo commentato che contiene
all’interno alcuni diagrammi (7 diagrammi in tutto) che hanno fatto la storia dell’urbanistica moderna.
La città come organismo è un’entità antichissima ma l’urbanistica come scienza con manuali e realizzazioni
nasce a partire della seconda metà dell’800 in Inghilterra a causa della rivoluzione industriale e della crescita
industriale delle città, come quella di Londra: crescita non controllata e caotica delle periferie che offrono
cattive condizioni igieniche di vita —> nascono le prime proposte riformiste utopiche dell’urbanistica, come
quella della città-giardino.
Diagramma dei tre magneti: in contrapposizione tra
magnete città (caotica e non organizzata, inquinata) e
magnete campagna (agricola, con i pascoli) c’è la via
intermedia della città-giardino: nasce come modello
urbanistico alternativo tra città metropolitana e
campagna non urbanizzata e priva di insediamenti.
Didascalia - diagram only: non è un piano urbanistico
come progetto ma solo un’idea astratta, il piano reale
della città non può essere disegnato finché non si
individua il sito specifico della città. La proposta del terzo
polo alternativo deve essere una città di 1000 acri a cui
corrisponde un terreno di 5000 acri dove si devono
insediare circa 32000 abitanti: piccoli insediamenti con
un nucleo centrale e con 1/5 dell’estensione dedicato alla
campagna, sistema radiocentrico con al centro un central
park (uno spazio aperto) con una serie di avenues
circolari attorno alternate a delle fasce di case e giardini.
Strade di tipo radiale che dal centro vanno verso l’esterno
—> modello radiocentrico: dal punto di vista del sistema
dei tracciati (sistema di strade carrabili o pedonali,
infrastrutture del sottosuolo…). Insieme al sistema
ortogonale, è tra i principali modelli dell’urbanistica.
Questo insediamento è circondato da una railway che si
connette alla mainline railway. Intero sistema di città
minori, cioè di garden city nella campagna attorno la
città. Poli secondari disposti a raggera e uniti da dei raggi,
cioè da una rete ferroviaria —> importanza del trasposto
su ferro dell’urbanistica anglosassone di fine 800 e che diventerà importante per tutto il sistema di trasporto
pubblico dell’urbanistica dell’Europa del nord (in opposizione con l’importanza del trasporto privato negli
USA). Il modello della città giardino non è concepito da solo ma in rete ad un insieme di altre piccole città
giardino. Diagramma numero 5: illustra il principio corretto della crescita di una città
—> importanza dello spazio aperto e del sistema di trasporto rapido e
pubblico tra i satelliti (centri dislocati all’esterno del centro principale).
Nel 1911 Howard ha l’occasione di costruire una città-giardino. Il suo libro
viene tradotto in tutte le lingue e commentato dai più grandi urbanisti. La
municipalità di Londra per questo suo successo gli commissiona la
realizzazione di due città giardino, quella di Letchworth nel 1911 e di
Welwyn nel 1920. Howard trasforma il suo progetto teorico in un progetto
urbanistico. La città giardino rientra tra la categoria di città di fondazione,
cioè insediamenti fondati ex-novo, anche se spesso nei territori europei
esistevano già antichi insediamenti (tutto completamente nuovo a
Brasilia): elementi insediati ed elementi naturali già esistenti. Inoltre, il
sito di Letchworth, in particolare, viene scelto dalla municipalità perche si
trova nei pressi della ferrovia.
Il progetto di Letchworth: al centro la linea ferroviaria, un ramo secondario che
passa al centro. Harvard lo prende come motivo per dividere la città in due metà,
una nord e una sud. Lungo la rete ferroviaria Harvard colloca il distretto
industriale produttivo della città, poi mette la città nei suoi elementi fondativi,
che sono un asse principale al centro del quale c’è uno spazio aperto cioè una
piazza e una serie di assi radiali lungo i quali vengono disposte le abitazioni
principali. Lo spazio aperto circostante, disposto a corona del centro principale
viene diviso in lotti —> cintura verde che definisce in maniera precisa la
grandezza ideale e conforme della città stessa. Abitazioni che si affacciano su un
closed: spazio aperto semi pubblico e non recintato.
Il progetto di Welwyn: progetto poi assorbito dal piano della grande Londra, il
Greater London regional plan. Il sito viene scelto in base ad elementi precisi,
come quello che si colloca lungo la rete ferroviaria (due diramazioni principali
della railway disegnano una sorta curvatura del progetto), la preesistenza di
tracce insediate e di un terreno agricolo abbondante. L’asse principale si pone
in maniera parallela rispetto alla ferrovia e non ortogonalmente come in quello
di letchworth. L’asse principale del progetto è un asse viario ma che è anche
spazio aperto. Il sistema dei tracciati è diverso da quello dei tracciati ortogonali,
qui è radiocentrico o radiale/ondulato. Histoire de l’urbanisme di Pierre
Lavedan che definisce questi tracciati souples, cioè ondulati/docili, disegno dei
giardini che segue le curve di livello di una una campagna dolce. La parte
urbanizzata non occupa tutto il sito ma lascia attorno una cintura verde, che diventa parte del progetto in
quanto frena e contiene la parte urbanizzata (green belt), in modo che se nel tempo si progetta un altro
insediamento il cui confine tocca quello di questa garden-city rimane comunque uno spazio verde.
Il tema dell’isolato
NEIGHBOURHOOD UNIT: quartiere italiano o unità di vicinato a cui
sono abbinati dei servizi base
Haward suddivide lo spazio di Welwyn con delle piccole unità di
vicinato che vengono svuotate al centro. Sistema di macro-isolati
costruiti lungo il margine esterno ma sono liberi al centro. Abitazioni
familiari o plurifamiliari disegnate attorno ad uno spazio pubblico o
semi pubblico. Tutte le bitazioni sono diverse e tutto viene disegnato
con lo stesso grado di dettaglio nella planimetria. Lezione del 13 marzo 2024
IL MODELLO DI RADBURN
Il terzo grande modello urbanistico è il modello di Radburn, parte da un caso studio specifico per avere negli
anni successivi una grande espansione. Mentre la città giardino nasce da uno studio teorico, la città giardino
di Radburn coincide con la stesura del libro Towards New Towns for America, e non esprime un modello
urbanistico ma racconta l’esperienza di pianificazione degli autori (Clarence Stain e Henry Wright).
Questo progetto nasce come critica verso una situazione urbana esistente. Agli inizi degli anni 20 in America,
preponderante era la presenza della così detta città a griglia ortogonale come New York e Chicago. Gli isolati
presentano, come nel caso delle città medievali, situazioni di sovraffollamento. Criticata è la grande quantità
di superficie dedicata alle strade. Si inizia quindi a ragionare un modello che introduca nuove tipologie
residenziali, promuovendo un’articolazione maggiore del progetto.
Stain e Wright vengono incaricati per la realizzazione di un nuovo quartiere (Sunny Side Gardens), adottano
un modello che prevede la presenza di corpi di fabbrica indipendenti, disposti a C, permettendo quindi la
formazione di zone verdi. Il progetto si colloca nella maglia stradale imposta dalla municipalità di New York,
mentre il lavoro di concepimento di un nuovo quartiere all’interno dell’isolato avviene con la proposta di due
blocchi che chiudono il lato minore e tre che definiscono il lavo più lungo. I corpi di fabbrica permettono di
aumentare in modo radicale lo spazio aperto, la cui occupazione di suolo risulta uguale a quello costruito.
Viene progettato attraverso dei servizi per lo spazio aperto: attrezzature sportive e una rete di percorsi
pedonali (il sistema di percorsi pedonali appare qui per la prima volta nella storia dell’urbanistica).
Diversi furono gli studi e le conseguenti elaborazioni all’interno degli isolati. Vennero scomposte in dimensioni
ancora minori le diverse unità abitative, e i vari corpi di fabbrica vennero trasformati in case a schiera: emerge
un’idea di maggiore individualizzazione degli spazi all’interno dell’isolato.
Successivamente si arriva alla rottura totale dell’isolato stretto e allungato, per dividerlo in 4 sotto blocchi.
Uno principale di testata e tre paralleli successivi, ruotati di 90° rispetto alla disposizione precedente. L’isolato
è organizzato attorno ad uno spazio aperto semipubblico, appaiono poi giardini privati e percorsi pedonali
che accompagnano fino alla strada. Si comincia ad evidenziare un ragionamento tra traffico carrabile e
veicolare rispetto alla circolazione pedonale (principio alla base del Radburn Model).
Quindi i punti principali sono:
• suddivisione degli isolati in aree minori
• ottenimento di aree aperte
• la separazione tra percorsi veicolari e pedonali
Qualche anno dopo viene loro commissionato il progetto per una vera e propria città giardino, quella di
Radburn, con caratteristiche di Letchworth e Welwyn. Ancora una volta partono dalla loro idea di blocco e
introducono un elemento diverso rispetto al quartiere precedente. In questo caso non erano vincolati al piano
di lottizzazione, abbandonano la maglia ortogonale e rompono il filo stradale, facendogli adottare un
andamento ad S che viene percepito anche dalla disposizione delle abitazioni. All’interno della maglia
ortogonale rispetto al filo stradale individua dei sotto-isolati ruotati di 90° e al centro vengono posizionati i
principali servizi (attrezzature scolastiche e ricreative).
Un’elaborazione successiva impose la rete di percorsi p