SUPERFICI
− Geometria sintetica: le superfici sono classificate rispetto alla loro genesi, e
cioè rispetto procedimento adoperato per costruirle.
− Geometria analitica: le superfici sono classificate rispetto al grado delle
equazioni che le descrivono
− Geometria differenziale: le superfici sono considerate classi bidimensionali di
punti nello spazio che soddisfano determinate condizioni locali che possono
riguardare il piano tangente, la normale, la curvatura. Possono perciò essere
classificate rispetto alla curvatura gaussiana.
GEOMETRIA SINTETICA
Essa considera la genesi delle superfici come luoghi geometrici
Un luogo è l’insieme dei punti che soddisfano una certa condizione e che godono di
determinate proprietà.
Immaginiamo una curva che si muove nello spazio secondo una determinata legge. Il
luogo delle infinite posizioni che la curva può assumere è una superficie di cui la curva
è generatrice.
La legge del moto è anch’essa espressa per mezzo di una o più linee detta direttrice.
Esse possono essere di 5 tipi:
1. Superfici di traslazione: formate dal movimento di una curva che trasla lungo
un’altra curva.
2. Superfici di rivoluzione: formate dalla rivoluzione di una curva intorno ad un
asse.
3. Superfici di rototraslazione: formate dal movimento combinato curva che
ruota intorno ad un asse e trasla lungo l’asse medesimo.
4. Superfici rigate: superfici che hanno generatrici rettilinee. Su queste superfici è
sempre possibile disporre una riga.
5. Superfici sviluppabili: superfici che hanno generatrici rettilinee tangenti alla
direttrice, che si chiama spigolo di regresso. Queste superfici sono rigate e
hanno la proprietà di essere sviluppate nel piano.
GENESI PROIETTATA
Genesi per proiezione di una curva da un centro proprio o improprio.
Anche in questo caso la superficie è luogo geometrico, il luogo delle rette che
proiettano i punti di una curva in una relazione di natura proiettata.
Alcune superfici possono essere generate per trasformazioni omologiche di altre
superfici.
Come nel piano le coniche possono essere costruite per trasformazioni proiettive
del cerchio, così nello spazio le quadriche non rigate possono essere costruite
come trasformazioni proiettive della sfera, se consideriamo la sfera come un caso
particolare di ellissoide avente i tre assi uguali.
SUPERFICI DI INTERPOLAZIONE
In tutti i movimenti che abbiamo descritto la generatrice e la direttrice sono rigide, il
che significa che non cambiano forma durante il movimento.
Di recente, gli studi sulla modellazione digitale delle forme libere, come gli scafi delle
imbarcazioni o le carrozzerie delle auto hanno portato a equazioni parametriche capaci
di descrivere anche movimenti non rigidi.
Le superfici di interpolazione sono perciò il risultato dell’interpolazione di una o più
curve generatrici e di una o più curve direttrici.
La generalità di questa genesi permette di descrivere qualsiasi superficie, come ben
dimostrato dalle applicazioni della rappresentazione matematica.
GEOMETRIA ANALITICA
GRADO DI UNA SUPERFICIE
Dal punto di vista analitico il grado di una superficie è il grado dell’equazione che la
descrive.
Dal punto di vista sintetico il grado di una superficie si definisce ordine ed è il numero
di punti che la superficie ha in comune con una retta che la attraversa.
− Se la retta incontra la superficie in un numero finito di punti, la superficie si dice
algebrica.
− Se la retta incontra la superficie in un numero infinito di punti la superficie si
dice ricorsiva.
Le superficie algebriche godono delle seguenti proprietà:
Due superfici algebriche si intersecano secondo una curva (piana o sghemba) il cui
ordine è dato dal prodotto degli ordini delle superfici. La curva intersezione si può
spezzare in più parti di ordine inferiore.
Ne consegue che: le curve sezioni piane di una superficie algebrica hanno lo stesso
ordine della superficie.
Due superfici algebriche si intersecano secondo una curva (piana/sghemba) il cui
ordine è dato dal prodotto degli ordini delle due superfici. La curva intersezione si può
spezzare in più parti di ordine inferiore.
Consideriamo ad esempio un toro, descritto da una equazione di grado 4.
Se sezioniamo il toro con un piano otteniamo due curve di grado 2.
Se costruiamo la curva (q) intersezione del toro con un ellissoide generico, che ha
grado 2, la curva avrà necessariamente grado 8.
LE QUADRICHE
Le superf. Quadriche sono descritte da una equazione algebrica di grado 2.
Se sezioniamo con un piano queste superfici otteniamo una curva di secondo grado e
cioè una conica (propria/degenere).
LE CUBICHE
Superf. Descritte da una equazione algebrica di grado 3
LE QUARTICHE
Superf. Descritte da una equazione algebrica di grado 4.
Classificazione delle superfici rispetto alla curvatura gaussiana
La geometria differenziale non considera le figure geometriche nella loro struttura
complessiva, ma si occupa delle linee e delle superfici in un intorno di uno qualsiasi dei
loro punti.
Se una figura geometrica continua ha una determinata proprietà geometrico
differenziale in ognuno dei suoi punti è possibile dedurre delle proprietà generali
riguardanti la struttura complessiva della figura.
Studiare la curvatura di una superficie significa studiare il comportamento in un punto
rispetto al suo piano tangente.
I punti di una superficie che ammettono un piano tangente si chiamano punti regolari,
gli altri si chiamano punti singolari.
La geometria differenziale classifica le superfici rispetto alla loro: CURVATURA
GAUSSIANA.
GEOMETRIA DIFFERENZIALE
Il fascio di piani che ha n come retta di sostegno seziona la superficie secondo linee
curve, ognuna delle quali ammette una tangente in P.
L'insieme di queste tangenti costituisce un fascio di rette (di centro P) che descrive il
piano tangente alla superficie.
Il piano tangente può essere esterno alla superficie oppur può sezionarla.
− Se esterno il punto P si dice ellittico
− Se la sezione il punto P si dice iperbolico
Le linee intersezione del piano tangente con la superficie si chiamano linee
asintotiche.
Costruiamo la normale ad una superficie qualsiasi in un suo punto P e il fascio di piani
che ha la normale come retta di sostegno.
Questo fascio seziona la superficie secondo diverse curve, sezioni normali della
superficie, ognuna delle quali avrà una diversa curvatura in P.
Fra queste ci saranno due curve (dette sezioni principali) che hanno P valori massima e
minima che si chiama curvatura principali della superficie. (Eulero dimostrò che le
curvature principali appartengono a piani perpendicolari fra loro)
La curvatura gaussiana di una superficie è data dal prodotto delle due curvature
principali.
La curvatura gaussiana può essere: positiva, negativa o nulla, perché dipende dal
valore delle curvature principali.
1. Positiva: quando il prodotto delle curvature principali è positivo e cioè quando i
relativi cerchi osculatori sono della stessa parte rispetto al piano tangente la
superficie nel punto.
2. Negativa: quando il prodotto delle curvature principali è negativo e cioè quando
i relativi cerchi osculatori si trovano da una parte e dall’altra rispetto al piano
tangente la superficie nel punto.
3. Nulla: quando il prodotto delle curvature principali è nullo, ovvero quando una
delle due curvature principali è nulla, condizione che si verifica quando una
delle due sezioni principali è una retta.
Le superfici possono avere una curvatura gaussiana:
− Costantemente positiva
− Costantemente negativa
− Costantemente nulla
− Mista
La curvatura gaussiana può essere positiva, negativa oppure nulla, perché dipende
dal valore delle curvature principali.
LINEE DI CURVATURA
In ogni punto di una superficie le tangenti alle sezioni principali hanno direzioni
principali diverse. Possiamo allora costruire delle linee che appartengono alla
superficie e che hanno in ogni punto le direzioni principali di curvatura.
Queste linee si chiamano linee di curvatura della superficie, la coprono senza lacune e
sono, per costruzione perpendicolari fra loro.
Esiste però una classe di punti in cui le direzioni principali di curvatura sono
indeterminate, perché i valori di curvatura di tutte le sezioni normali sono uguali.
Questi punti si chiamano ombelichi.
Gli ombelichi sono gli unici punti di una superficie che non sono coperti dalle linee di
curvatura.
Esistono superfici interamente formate da ombelichi, e sono il piano e la sfera.
Anche in punti iperbolici può accadere che due curvature principali siano uguali.
Questi punti hanno alcune analogie con gli ombelichi. Le superfici formate da questo
genere di punti si chiamano MINIME.
In ogni punto di una superficie le tangenti alle sezioni principali hanno direzioni
principali diverse. Possiamo allora costruire delle linee che appartengono alla
superficie e che hanno in ogni punto le direzioni principali di curvatura.
Queste linee si chiamano linee di curvatura della superficie, la coprono senza lacune
e sono, per costruzione, perpendicolari fra loro.
Esiste però una classe di punti in cui le direzioni principali di curvatura sono
indeterminate, perché i valori di curvatura di tutte le sezioni normali sono uguali. Questi
punti si chiamano ombelichi.
Gli ombelichi sono gli unici punti di una superficie che non sono coperti dalle linee di
curvatura. Esistono superfici interamente formate da ombelichi, e sono il piano e la
sfera.
2 superfici che condividono un bordo sono in continuità G0
2 superfici che ammettono per tutti i punti di un bordo in comune lo stesso piano
tangente, sono in continuità G1
2 superfici sono in continuità G2 se per tutti i punti del bordo: costruita la normale e per
questa un fascio di piani, le curve intersezione dei piani del fascio con le superfici sono
nel punto in continuità di curvatura.
Strumenti diagnostici di controllo della qualità delle superfici
Lo strumento più efficace per il controllo della qualità delle superfici è il GRAFICO
DELLE ZEMBRE.
Questo grafico si basa sulle isofote (curve a uguale illuminazione) che hanno la
proprietà di avere una continuità di un grado inferiore a quello della superficie a cui
appartengono oppure sulle linee di riflessione, ottenute per proiezione di rette parallele
secondo una direzione assegnata.
10° Lezione
SUPERFICI RIGATE
Una superficie rigata o più semplicemente una rigata è formata dal movimento di una
linea retta nello spazio secondo una determinata
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