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DEFINIZIONE GENERICA

tentativo di organizzazione - specifico all’arte, alla forma letteraria - di

fronte a grandi fenomeni che stanno sconvolgendo la storia europea;

modernità è una macro categoria, la modernizzazione invece è un

processo più processo che fa riferimento allo sviluppo tecnologico ma

anche a un cambiamento delle condizioni di vita che in questa fase

accelerano repentinamente.

In modo empirico, se andiamo ad analizzare gli anni tra il 1896 e il 1917

notiamo una moltitudine di fenomeni:

-​ la Grande Guerra (1914-1918)

-​ la Rivoluzione d’Ottobre (1917)

-​ Seconda Rivoluzione Industriale (1896-1908)

-​ nascita della psicanalisi ( detta anche terza rivoluzione

copernicana → la prima è quella copernicana del XVI secolo, la seconda è il

L’interpretazione dei sogni

) → Freud, (1899)

darwinismo

-​ Einstein → teoria della relatività (1905 - 1916)

-​ Plank (1903 - 1911) → teoria dei quanti

Lo sviluppo tecnologico incide anche nella quotidianità delle persone

comuni:

-​ nascita della radio; 9

-​ telefono

-​ a fine secolo nasce il cinema che incide enormemente, tanto che

l’esperienza cinematografica ha cambiato il modo di guardare il

mondo (il cinema detto anche ‘occhio del Novecento).

-​ Trasporti → cosa che ha un influsso sulla percezione dello spazio

e del tempo.

C’è una coincidenza tra i cambiamenti di direzione e il campo

artistico-letterario, non c’è un processo di azione e reazione → ci sono

fenomeni che non sono diretti o meccanici, ma rivelano delle

consonanze. :

Gli effetti collaterali

-​ Disorientamento → crisi dei valori. Si crea un processo di

riadattamento.

-​ Euforia → crolla il mondo vecchio, ma c’è ora lo spazio per la

novità. [prosegue nella prossima lezione]

→ scrittore viennese (grande capitale

L’uomo senza qualità

Robert Musil, (1930-33)

della cultura europea dell’epoca). Si tratta di uno dei capolavori del

modernismo.

Nel ‘30 esce il primo volume e nel ‘33 il terzo. É un’opera alla quale Musl

lavorerà fino alla morte nel ‘42.

Si tratta di un romanzo che ci offre una testimonianza molto lucida

della crisi di adattamento che scuote la civiltà europea del primo

novecento. Il libro è un prodotto della stessa crisi. Ciò che lui osserva

riflette, sia pure in modo astratto, anche il tramonto dell’Impero Austro

Ungarico.

Un elemento particolare di questa crisi e collegato alle teorie

freudiane, è la crisi del concetto di identità → crisi dell’io. L’io non è più

quel soggetto unitario consapevole di se stesso, ma diventa qualcosa

di scisso e contraddittorio. Non è una novità, già nella cultura degli

ultimi anni dell’Ottocento se ne parla, ma la psicanalisi di Freud è ciò

che a livello scientifico dà una sistemazione compiuta a qualcosa che

già era nell’aria. Lezione n.4 del 19.02

→ idea dell’innovazione, del rinnovamento, ma anche lo stimolo di

Euforia

esplorare nuovi territori. È anche una fase di ritorno a correnti

irrazionali, contrapponendosi alle spinte positivistiche → si sviluppano

fenomeni di spiritismo e occultismo. 10

Dal punto di vista tecnico formale, c’è bisogno di mettere a punto nuovi

strumenti di indagine e di espressione e che danno vita a questa

stagione di sperimentazione. → raccoglie testi programmatici

Il cavaliere azzurro

Franz Marc, Vassily Kandinsky,

e anche illustrazioni. K. è anche autore di un famoso testo di estetica Lo

spirituale nell’arte, inaugurando un nuovo modello pittorico.

Emerge una reazione spiritualistica che va alla ricerca di qualcosa che

va al di là del corpo. → W. individua una frattura

Bennett and Mrs Brown

Virginia Woolf, (1924)

generazionale. All’epoca Bennett è un’autorità dominante nel mondo

letterario, che per la W. rappresenta quel ‘vecchio’ che va superato. W.

sottolinea quanto quel tipo di romanzo sia inadeguato alle nuove

esigenze.

Mentre Bennett è uno scrittore importante, la fantomatica Mrs Brown è

una donna qualunque. Il saggio racconta di un viaggio in treno

durante il quale due passeggeri dialogano sotto gli occhi del narratore

che percepisce un dramma nascosto che non trapela nel dialogo.

Emerge nel saggio che il nuovo obiettivo dello scrittore è cogliere quei

dettagli sfuggenti del personaggio e metterli su carta.

La W individua una cesura fra un prima e un dopo, facendo anche una

sapiente distinzione fra gli scrittori edoardiani che ormai non hann più

nulla da dire, e quelli giorgiano che rappresentano una nuova

generazione di scrittori (vedi Joyce).

Anche la W conferma che i grandi cambiamenti sociali e geo-politici

hanno influenzato la letteratura.

La sensazione di essere in una fase di trapasso aumenta una reazione

decisa verso la tradizione. In generale l’arte primo-novecentesca si

fonda sulla contestazione → le Avanguardie sono la manifestazione più

evidente. Dal punto di vista degli effetti che ha suscitato, è stato un

momento di grande rottura radicale e violenta.

I presupposti di quella poetica vengono sovvertiti dalle nuove correnti.

1.​ Non esiste una realtà oggettiva → la convinzione che esista una

realtà verificabile dallo sguardo dello scienziato o dallo sguardo

dello scrittore, questa convinzione va in frantumi. Zola ha

esplicitamente paragonato il suo lavoro di scrittore a quello dello

scienziato.

La realtà tende a dissolversi, non troviamo più una realtà che

possa inventariata, ma diventa il riflesso di un punto di vista, cioè

una porzione di mondo reale percepita a giudicata da un

soggetto che nel romanzo è il personaggio. 11

Oggetto della narrazione non sono tanto i fatti obiettivi, ma il

riflesso di quei fatti nella coscienza dei personaggi. Ciò ha la sua

manifestazione più evidente nella dimensione introspettiva.

2.​ Cambia la gerarchia tra fenomeni significativi e fenomeni

insignificanti → nell’economia della letteratura avviene una vera

ristrutturazione.

I grandi fatti finiscono sullo sfondo, mentre i fatti più insignificanti

della vita quotidiana finiscono in primo piano.

Debenedetti afferma che quando c’è qualcosa che viene

enfatizzato, si può star certo che avrà una funzione. Ora la

gerarchia tra ciò che è significante e ciò che non lo è, si ribalta.

Generalmente la narrazione si trascina seguendo il pulviscolo

della vita quotidiana; il romanzo registra ciò che entra nel raggio

visivo del personaggio.

Ci si concentra sulla vita quotidiana e tutto il resto affiora

progressivamente → il personaggio è una soggettività che si è

costruita nel tempo.

Questi aspetti della vita quotidiana sono solo apparentemente

insignificanti che in alcune circostanze possono rivelare dei

significati inaspettati.

3.​ L’idea che la realtà immediatamente visibile che può essere

indagata da una coscienza razionale è insufficiente, perchè

dietro tale involucro superficiale, c’è molto altro, che emerge -

spesso in modo frammentario - dalla superficie. C’è dunque una

realtà ‘seconda’ rispetto alla prima che possiamo cogliere.

La sfida ‘modernista’ è quella di trovare una realtà che al

momento non stiamo riuscendo a cogliere. → Nella prima

Quaderni di Serafino Gubbio operatore

Pirandello, (1925)

edizione siamo proprio nella prima fase del cinema per il quale

Pirandello nutre grande interesse. Come drammaturgo però teme

che il cinema possa rubare attenzione, pubblico e territori al

teatro.

Nell’immaginazione metaforica la cinepresa (dell’epoca) viene

paragonata a un ragno minaccioso.

Questi quaderni sono una sorta di diario dove Serafino annota

taluni aspetti del suo mestiere. Nel libro però si dà attenzione due

aspetti: a ciò che la cinepresa cattura, ma anche qualcos'altro che

traspare in filigrana.

Nell’incipit del testo Serafino prende subito la parola affermando

che c’è un’apparenza superficiale della realtà in cui ogni tanto

oltre

emergono delle crepe, individuando un in tutto.

Anche il momento retorico in cui prima parla di terze persone che

poi diventano seconde persone. 12

C’è un momento in cui la protagonista femminile del libro, si

rivede nella ripresa cinematografica (cosa che provoca quel

perturbante effetto di straniamento). Si tratta di un attrice russa

del cinema muto; è la classica femme fatale, ma che al di là della

sua bellezza c’è qualcosa in lei, nel suo lavoro espressivo di

quell’oltre.

attrice, rivela

Con umorismo pirandelliano, Serafino cerca di andare oltre le

apparenze → lo sguardo pirandelliano nota qualcosa dietro

l’atteggiamento apparentemente da femme fatale nell’attrice. C’è

una difformità tra lei e ciò che esce dalla ripresa. Questa donna

cerca negli uomini un aiuto per afferrare se stessa che va oltre.

Dicotomia tra il corpo e la sostanza inafferrabile → doppio piano

della realtà.

Serafino-Pirandello vede in tutto questo l’emblema

dell’insufficienza delle vecchie forme espressive. C’è bisogno di

qualcosa di nuovo che necessita di nuove strumentazioni.

Questa dicotomia sarà una costante della letteratura del primo

Novecento.

Questi soggetti sono particolarmente sensibili, disponibili a

indagare, a cercare qualcosa che non si vede a ‘occhio nudo’.

Soggettività ipersensibili che in dati momenti apparentemente

casuali riescono a intuire qualcosa, increspando e rompendo la

superficie del fenomeno. → si attivano quindi una serie di

processi (epifania per Joyce, intermittenza del cuore per Proust

etc…).

NUOVE STRUTTURE DEL ROMANZO:

1.​ → tende a venir meno la figura del narratore

Narratore onnisciente

onnisciente, anche se non in maniera sistematica. Il narratore

onnisciente era colui che nel romanzo classico reggeva il tessuto

narrativo, era anche una figura giudicante e che ci forniva un

orientamento conoscitivo, ci faceva capire chi fossero i buoni e i

cattivi. Aveva dunque uno sguardo dall’alto (vedi l’intreccio dei

Promessi sposi). Ora il baricentro è cambiato: c’è una tendenza al

soggettivismo, siamo immersi nella prospettiva dei personaggi

che sono allo stesso livello dell’az

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
100 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisabetta_88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria della letteratura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Bertoni Federico.