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S

i notano luoghi ancora predisposti alla costruzione e una zona più costruita. La

presenza di un tessuto urbano più fitto.

Città nel complesso divisa dall’Arno (favorevole agli aspetti economici).

Piazza della santissima Annunziata, luogo su cui Brunelleschi investe per la

costruzione di un proprio edificio.

Chiesa di Santa Maria Novella.

Questo tipo di fonte ci da l’idea di un contesto e in aggiunta determinate

emergenze (fuori scala).

Tema dello studio di Brunelleschi viene riassunto attraverso la

Trinità di Masaccio (2.1) (1425).

Questa definisce insieme alla figura di Br. un rinnovamento nella Firenze del

tempo. (Affiancato dalla figura di Donatello).

(probabile che Br. abbia disegnato l’architettura nell’immagine)

Sullo sfondo dell’immagine viene rappresentata una cappella voltata a botte,

inserita in una struttura architettonica che ha un forte riferimento all’antico, deve

essere letta come un arco inquadrato dall’ordine. Arco a tutto sesto di materiale

diverso rispetto al contesto con scanalature , sostenuto da colonne a fusto liscio

rudentate con capitello ionico, inquadrati da un ordine maggiore di paraste

scanalate corinzie che sostengono una trabeazione. Nelle scanalature, ad un

terzo, sono inserite delle bacchette cilindriche che segnano l’altezza e che

richiamano la parte inferiore, affermano il comportamento strutturalmente più

importante della parte inferiore.

*La trabeazione: formata da architrave (tre fasce), fregio (metope e triglifi),

cornice.

Capella con colonne binate, che sostengono oltre all’arco e che all’interno è

coperta da una volte a botte cassettoni con rosoni.

L’elemento tipico rinascimentale che emerge da questa opera:

Br. riprende accuratamente gli edifici degli antichi romani. Studiava i trattati ma

conosceva le fonti dirette (probabilmente grazie a delle visite dirette a Roma).

E’ “sconvolgente” il fatto che venga rappresentata un’architettura nuova ma

anche vecchia, perché romana.

Infine, Vasari, ci aiuta a porre l’accento sulla visione prospettica di questo

quadro. Elemento caratterizzante di questo periodo.

Duomo di Firenze (1436)

Linguaggio brunelleschiano:

Ripresa della sintassi classica che si rifà su:

- ordini architettonici

- arco a tutto sesto

arco inquadrato dall’ordine + arco sovrapposto dall’ordine

-

Questo è il luogo che si lega alla nascita della nuova architettura fiorentina. E’ la

sintesi fra Br. che si pone come innovatore e le caratteristiche dell’epoca.

E’ anche il primo cantiere a cui partecipa Filippo e dove matura la sua

professione da architetto tra il 1401 e il 1418, dopo aver perso nel 1401 il

concorso per la realizzazione della porta del Battistero.

L’architetto interviene in un architettura preesistente che era inoltre, fortemente

stratificata. Il progetto si era interrotto al livello del tamburo, poiché la cupola si

presentava ad un altezza molto alta. Il cantiere durava dal 1420 al 1436.

Dopo questo momento, l’architettura avrà una nuova configurazione, inizialmente

a Firenze e successivamente in tutta Italia.

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E’ presente un rinnovamento rispetto alla tradizione costruttiva e tecnica dei cantieri

medievali e inoltre, si vede per la prima volta sul cantiere la figura dell’architetto.

Questa architettura risale, con il suo progetto iniziale, al 1296 ad opera di Arnolfo

Di Cambio che modifica un’architettura esistente (chiesa di Santa Reporata). Il

cantiere si blocco al tamburo nel ‘300.

Impostazione planimetrica del Duomo:

Non parliamo di croce Latina perché manca il transetto. Questo è un impianto

longitudinale dove si innesta un sistema centralizzato.

Sotto il tamburo ottagonale si è aggiunto un sistema tri-absidato, riconco e

costituito da 3 elementi poligonali che si assestano attorno al centro

dell’ottagono. Quindi è un sistema composto da una parte longitudinale e una

parte centrale.

Le navate centrali e laterali sono voltate a crociera. Essendo la navata centrale

maggiore, possiamo ipotizzare, al di sopra dei pilastri cruciformi, degli archi a

sesto acuto per garantire lo stesso andamento delle campate con larghezze

differenti. Le arcate che dividono le navate sono a sesto acuto.

L’interno:

è riconducibile al tema della pianta centrale.

Ha dei dettagli molto raffinati (altro tema molto ricorrente) con marmi policromi

(attenzione al cromato che deriva dai templi antichi come il Partenone).

L’uso della nicchia con il conchiglione viene ripreso dall’antico e diventerà un filo

rosso di molte architetture come la pala di Brera di Piero della Francesca.

La cupola (2.2):

Ha portato a numerosi problemi, il cantiere Arnolfiano del 1200 che si sviluppava

su un edificio a pianta longitudinale con sistema centrico tre absidato, era fermo

fin dalla metà del 300 all’imposta del tamburo: un tamburo molto ampio (40 metri

di diametro interno).

La soluzione prevista era però teorica, non teneva conto delle problematiche

tecniche.

Nel 1417 viene ipotizzato anche un modello ligneo, verrà anche commissionato

Brunelleschi.

Il problema era come coprire questa grande dimensione aperta?

Nel 1418 l’opera del duomo che aveva sostituito l’arte della lana (detentrice del

cantiere del duomo) si risolve a bandire un concorso.

Era molto frequente a quel tempo assistere ad un bando di concorso. Proprio in

questa occasione Brunelleschi (che nel 1401 aveva perso il concorso per la porta

nord del battistero di Firenze, vincendo Lorenzo Ghiberti) dimostra di essere un

architetto, vincendo su Ghiberti.

Brunelleschi risponde a questo bando dando una risposta intelligente al

problema, non facile da risolvere con le conoscenze del periodo perché si basa

sula conoscenza e lo studio di edifici antichi, medievali di Firenze. Egli da

risposte convincenti alle questioni statiche, tecniche e compositive del discorso.

Brunelleschi avoca a sé ogni tipo di decisione economica, scelta del disegno e

delle maestranze (tutti quegli elementi del cantiere), come professione che deve

rispondere ad ogni fase del cantiere (dalla progettazione all’esecuzione) dando

una svolta alla figura dell’architetto.

Il sistema che Brunelleschi progetta vince tutti i vincoli e restrizioni date dal sito,

dall’accesso dei materiali e dalla quantità dei materiali utilizzati. La struttura pesa

40000 tonnellate. 2 milioni di ore lavorative. Un impiego di 500000 mattoni

all’anno per 15 anni. La complessità che lo riguarda è infinita.

Il punto di partenza e di arrivo a cui si ispira Brunelleschi è il Pantheon che non

aveva una struttura di tipo spingente ma era realizzata in modo tale che

azzerasse la componente della spinta orizzontale nel punto di imposta anche

grazie alla resistenza del calcestruzzo con cui era costruita.

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Inoltre questa cupola era realizzata come sovrapposizione di anelli di

calcestruzzo che mentre si sale diminuiscono di diametro ottenendo così la

curvatura della struttura. Il peso viene trasmesso alle strutture sottostanti

azzerando la spinta orizzontale perché trasmettono solo quelli verticali.

Viene Utilizza la doppia calotta (metodo tradizionale) con materiali innovativi che

si alleggeriscono via via che salgono.

Doppia calotta = cupola interna con funzione strutturale, più spessa ed importante, più

“la

uno strato esterno protettivo e più sottile perche cupola torni più

magnifica e lo spazio intermedio sia percorribile attraverso scale,

sfruttato come alleggerimento”

La cupola interna è più spessa e robusta per sostenere le funzioni strutturali.

Mentre il guscio esterno è più sottile con uno scopo protettivo e di dare

leggerezza alla forma (“perché la cupola torni più magnifica e gonfiante”) per

dare più slancio verticale.

Lo spazio intermedio tra le 2 calotte è percorribile, e serve ad alleggerimento alla

struttura.

Anche il tamburo viene forato con grandi oculi rotondi per dare luce all’interno, e

ad alleggerire il peso complessivo.

Questa cupola è stata studiata da storici dell’architettura, ingegneri specializzati

in strutture, per riuscire a capire il comportamento statico di queste calotte. Sono

solidali in 24 punti particolari di cui emergono all’esterno 8 grandi costoloni che

compongono le falde della cupola. Ci sono tutta una serie di elementi studiati.

La base è ottagonale a sesto rialzato, la luce interna di 43 m.

I lacunari simulano omogeneità all’intradosso.

Il numero dei costoloni aumenta (24) perché ne vengono inseriti due intermedi

all’interno di ogni angolo dell’ottagono che sono più distanziati fra loro e più

piccoli rispetto ai costoloni angolari.

La cupola ha un sesto molto più pronunciato e slanciato: “a quinto di sesto

acuto”.

Vengono inserite strutture orizzontali che leggano tra di loro i costoloni e

costituiscono una gabbia che diventa autonoma e quindi auto portante.

Infine, realizza un intradosso e un estradosso autonomi in modo da non scaricare

il peso sul tamburo che presenta al centro di ogni lato una finestra.

Una delle caratteristiche principali è l’utilizzo di un tipo di struttura auto portante

che consiste in :

Una muratura a spina di pesce; mattoni disposti in maniera che non

permettessero lo scivolamento. In questo modo si eliminano tutti i sistemi che

erano utili nella costruzione di una copertura molto ampia. Questo metodo

aiutava la posa del materiale costruttivo, il sistema dei ponteggi era sospeso con

l’appoggio sul tamburo, appena costruito. Comunque un atteggiamento

coraggioso.

L’utilizzo di questa muratura riesce ad evitare l’eccessivo ausilio di altri elementi

che venivano già impiegati nella costruzione. La muratura autoportante permette

di semplificare il più possibile il sistema costruttivo adottato; è proprio questo

elemento che fa vincere il bando a Brunelleschi. Sappiamo benissimo che nei

bandi il tema economico è molto considerato.

Il modello ligneo della cupola [img] ci da un altro tipo di fonte che ci permette di studiare i

cantieri del passato. Era molto frequente l’uso di questi modellini. Non sempre li ritroviamo

per la scarsa conservazione del legno. Questi modelli ci permettono di leggere le varie fasi

del cantiere e costituiscono un tipo di fonte che può essere letta per la storia

dell’architettura. Alcuni modelli erano smontabili perché presentavano dettagli interni.

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Con la definizione delle 2 cupole rese solidali dai 24 sproni (elementi radiali che

collegano le 2 calotte) si arriva alla chiusura della cupola con la base ottagonale

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
47 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessicaPoliTo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Cuneo Cristina.