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La crisi del 1929 e le sue conseguenze
(USA)-> 1930 Smoot-Hawley Act = crea guerra tariffaria-> tutti gli altri paesi ricorrono al protezionismo-> provvedimenti egoistici-> restrizione generale del commercio internazionale-> finanza-> disponibilità di capitali (USA ne hanno tanti)-> dal 1928 vanno a finire in borsa-> i paesi che cercavano risorse non hanno più risorse adisposizione-> problema grosso della crisi è che i paesi hanno avuto uncomportamento egoistico-> come si contrasta la crisi del 1929-> paesi ricorrono ad azione pubblica e protezionismo perrisollevarsi-> le risposte dei paesi-> Germania-> paese del focolaio europeo della crisi del 1929-> Hitler nel 1933 diventa cancelliere (Fuhrer = pieni poteri)-> mette al primo posto il lavoro = stipulazione di piano quadriennale =finanziamento opere pubbliche = danno lavoro e risollevano l’economia-> intervento pubblico è a discapito dell’autonomia privata = controllo assolutoanche
nella vita privata dei lavoratori si incentivano le coppie giovani a sposarsi, ma la donna deve rinunciare al proprio posto di lavoro. Viene ripristinata la leva militare e il vero scopo è il riarmo. Si mira a riattivare il sistema produttivo per i settori degli armamenti, militare, tessile e cotoniero. Si punta alla realizzazione dell'autarchia, soprattutto per il settore alimentare, al fine di evitare importazioni dall'estero. La politica è dirigista, subordina il settore privato ma non lo acquisisce. Si piega la volontà delle grandi imprese ma rimane invariata la natura privata delle stesse (libero scambio). Ci sono costi enormi che portano a un debito pubblico interno allo stato. Vi è una società fittizia chiamata MEFO che può emettere cambiali che possono essere riscontate dalle banche commerciali, le quali a loro volta le riscontano dalla banca centrale. La banca centrale garantisce una grande emissione di debito pubblico, mascherato. Il sistema nonregge-> Unione Sovietica-> muore Lenin, il governo passa a Stalin = atteggiamento super-industrialista-> privilegia industria rispetto ad agricoltura-> utilizzare surplus agricolo come merce di scambio per importare tecnologia-> dà avvio nel 1928 ad una pianificazione sistematica con piani quinquennali-> c'è organismo centrale che coordina che diventa figura operativa di coordinamento del piano (Gosplan)-> stabilisce obbiettivi annuali da realizzare-> si parte da output desiderato e si ricostruisce catena produttiva in base a quello-> prezzi amministrati che non seguono logiche di mercato-> se c'è eccesso di domanda si alzano i prezzi o si mette razionamento-> difetti-> rigidità = impossibile prevedere oggi ciò che mi serve domani-> non c'è incentivo a svilupparsi dal punto di vista tecnologico-> nonostante i difetti il primo piano quinquennale funziona, PIL fa balzo in avanti-> sielimina completamente il consumo privato
Lezione 13 (12.04.2022)
Italia-> è un second comer nell'industrializzazione-> entra più direttamente nella seconda ondata di industrializzazione-> la aggancia verso fine '800-> industrializzata entro il 1910-> unificazione nel 1861-> approccio all'industrializzazione dipende da com'è avvenuta l'unificazione-> fino al 1914 c'è destra storia e poi sinistra storica-> elementi di questo periodo-> stato che si deve ancora formare = primo problema è costituzione di sistema amministrativo ed economico nuovo-> stato deve sostenere spese-> manovra su leve fiscali-> 1864 = imposta su ricchezza mobile (imposta sui redditi)-> Cavour = ortodossia di bilancio = lo stato deve andare in pareggio-> rete ferroviaria scarsa = nuovo governo deve creare una nuova infrastruttura-> permette creazione di un mercato interno-> operazione di facciata-
come si pone l'Italia unificata di fronte all'economia internazionale? -> Cavour è liberista = stato liberoscambista -> in quella fase Italia ha rapporti con Francia e GB -> ha bisogno di rimanere aperto a scambi commerciali (è ancora un paese agricolo) -> questo non porta allo sviluppo delle industrie nazionali -> anni '70 si innalza il protezionismo = ci si accorge che il libero scambio è troppo affrettato per l'Italia = manifattura arretrata -> 1878 = prima tariffa protezionistica -> 1887 = si protegge una serie di prodotti (anche prodotti industriali italiani) -> si proteggono beni del settore tessile (cotoniero) -> manca protezioni per industrie fondamentali (meccanica e chimica) -> si deve aspettare il 1920 -> già a fine '800 c'è divario tra nord e sud -> Torino-Milano-Genova = triangolo industriale = nord-ovest -> 1904 legge per Napoli = si cerca di dare input per sviluppo del(nord-sud)-> erano fabbriche privilegiate nella fornitura di materie primee avevano commesse certe-> erano fabbriche militarizzate-> siderurgia, meccanica, chimica e trasporti-> elettricità = fortemente sviluppato il settore idroelettrico-> settore primario = si riducono le aree coltivate, cala produttività (ci sonomeno fertilizzanti)-> contadini rimpiegati o al fronte o nelle imprese-> a fine guerra si aspettano un compenso per la guerra-> lo stato diventa il datore di lavoro principale-> cresce l’attivo delle banche di emissione-> banca mista finanzia crescita delle attività produttive-> creano intrecci con imprese più importanti = punto debole = colpito dacrisi del 1929-> gemellanza siamese
Lezione 14 (13.04.2022)Problemi del dopoguerra in Italia (1919-1922): la finanza pubblica-> debito pubblico aumentato sia a livello interno sia internazionale-> circolazione monetaria triplica-> Italia diventa grande
importatrice (bilancia commerciale negativa)-> si importa da USA-> Italia ha debolezza strutturale rispetto ad altri paesi-> no riserve auree-> poche materie prime e fonti energetiche-> dipende dall’estero per import di vari materiali-> inflazione e svalutazione della lira-> incremento massa monetaria-> moneta diventa debole (si svaluta)-> rende più costosi i beni importati dall’estero-> spirale che si autoalimenta-> pagato dal ceto medio italiano (sottoscrive investimenti per stato e sisvaluta il salario)-> costante aumento della spesa pubblica-> calmierato il prezzo del pane (prezzo politico sostenibile dalla popolazione)-> lo stato paga il divario tra spesa effettiva del pane e spesa fatta dai cittadini-> le tasse non compensano la crescente spesa pubblica-> andamento negativo del bilancio pubblico-> conflittualità all’interno del paese-> problemi di tipo economico-sociale-> tanti soldati dareinserire nel sistema economico-> problemi di occupazione industriale (durante guerra aziende assumono tanto mafinita la guerra la forza lavoro che non serve più va smobilitata)-> malcontento nelle campagne-> problema della ripresa del settore industriale-> necessaria una forte riorganizzazione interna-> le imprese non adempiono, contano sulla riapertura di nuovi mercati-> profitti elevati durante la guerra (monopolio)-> commesse statali pagate care-> extraprofitti di guerra-> reimpiegati in investimenti rischiosi-> negli anni '20 si ha una crisi di riconversione-> grandi gruppi siderurgici e meccanici-> lo stato non riesce a sovvenzionare le imprese in crisi-> l'elettricità è un settore che rimane a galla-> costantemente in crescita-> imprese volevano linee di credito aperte = fratellanza siamese-> scalate ostili alle maggiori banche miste = prendere pacchetti azionari di banche per poter aver accesso almica del paese. Durante il suo mandato, DeStefani promuove politiche di liberalizzazione economica, riduzione delle tasse e semplificazione burocratica. Tuttavia, la sua gestione finanziaria non riesce a prevenire la crisi economica che colpisce l'Italia negli anni '30. Nel 1932, DeStefani viene sostituito da Guido Jung come Ministro del Tesoro e Finanza. Jung adotta politiche di austerità per contrastare la crisi, ma la situazione economica continua a peggiorare. Nel 1933, Mussolini assume personalmente la carica di Ministro del Tesoro e Finanza, cercando di rilanciare l'economia attraverso politiche di autarchia e intervento statale. Tuttavia, la crisi economica persiste fino alla fine degli anni '30, quando l'Italia entra nella Seconda Guerra Mondiale.