Estratto del documento

La resistenza non può essere fatta al potere temporale, perché anche il

potere corrotto sarebbe proveniente dalla mano sinistra di Dio, essendo

questa corruzione infatti una punizione ai mali cristiani che s’avrebbero

comportati molto male.

Doppio binario della resistenza: ai cittadini è negata la possibilità di

resistere, ma i principi possono ribellarsi contro il pontefice e l’imperatore,

perché lo fanno in nome della vera fede che essi impediscono di

manifestarsi.

Lutero sarebbe in accordo con il potere politico e la sua teoria non apre

spazio alla libertà religiosa, anche se lui originalmente l’abbia fatto, per lui il

cittadino deve professare la fede che professa il potere politico a cui sono

sottomessi.

Jean Bodin (1529-1596)

Nacque nella terra della Francia, in un periodo in cui essa già costituiva uno

stato moderno.

Il pensiero di Bodin segue una certa continuità del lavoro di Macchiavelli,

portando una serie di differenziazioni, però.

Le sue principali opere sono:

Methodus ad facilem historiarum cognitionem

1566 Six livres de la République Princeps legibus solutus

1576

Fu Bodin a dare avvio alla teoria dell’assolutismo, attraverso sua teoria della

sovranità. Lui ha come obiettivo costruire una base che giustificando

l’impose dello stato nella storia moderna. Politica e Diritto per Bodin sono

strettamente legati un’all’altro. Si distingue di Macchiavelli nell’affermare

che la politica non può essere estranea alla moralità.

Bodin osserva che gli uomini che nella condizione originaria vivono per i

piaceri sono infatti non liberi, ma schiavi da sé stessi, dai propri desideri,

assenti di ragione. L’uomo diventa soltanto un essere libero quando

diventino razionali, e tutto dipende dalla necessità di avere una religione.

Stato

Per Bodin la definizione di Stato è: «governo giusto che si esercita con

potere sovrano sopra diverse famiglie e sopra ciò che esse hanno in

comune».

Questa fu una delle prime, se non la prima, definizione consapevole dello

Stato.

Gli elementi di questa definizione sono 4:

a) Governo giusto: che qui è sinonimo di Stato. Il governo e la giustizia non

sono separati, quindi politica e morale hanno da che fare fra di loro. Qui

Bodin fa riferimento alla concezione di giustizia aristotelica, di tipo

armonico.

b) Potere sovrano: il suo titolare è il governo giusto. Bodin definisce la

sovranità come essendo: il potere assoluto e perpetuo che è proprio dello

Stato.

Il potere assoluto per Bodin sarebbe il “potere sciolto da”, che nel caso è il

potere legislativo.

Sovranità è il «diritto di dare la legge collettivamente e singolarmente non

ricevendola da nessuno» «Sotto questo potere di dare e annullare le leggi

sono compresi tutti gli altri diritti e prerogative sovrane: cosicché potremmo

dire che [il potere legislativo] è la sola vera e propria prerogativa sovrana,

che comprende in sé tutte le altre»

Il potere sovrano ha 4 attributi:

1) Assoluto: in relazione alla sua origine al suo esercizio – non dipende da

altri poteri perché si origini.

2) Indivisibile: significa che il potere è uno e esclusivo al sovrano, appartiene

soltanto a lui, i poteri non sono indipendenti.

3) Inalienabile: non può essere ceduto, altrimenti non è veramente sovrano.

4) Imprescrittibile: carattere perpetuo, perché caso finisse esso non sarebbe

sovrano. Non finisce nemmeno con la morte del sovrano.

c) Le famiglie: non c’è stato se non c’è famiglia. Lo stato è costituito da una

moltitudine di famiglie. Bodin intende di fermare l’impulso individualistico

scatenato dalla riforma protestante e poi dal Calvinismo, si tratta di una

preoccupazione politica. Poi ha anche una preoccupazione teorica, in cui il

potere politico non interviene sul singolo individuo, ma a un fitto, che è la

famiglia.

d) Ciò che le famiglie hanno in comune: il potere politico non entra nella

dimensione interna dalle famiglie, non vanno dentro la casa. Quello che

hanno tutte le famiglie in comune sono i luoghi pubblici, quei beni che le

famiglie non detengono, ma utilizzano. Questo rappresenta un potere

assoluto ancora ristretto, perché lo stato ha il potere soltanto finché non

entra dentro le case delle famiglie.

Limiti al potere sovrano:

Il potere assoluto, però trova alcuni limiti, perché per Bodin è

(paradossalmente) limitato, essi sono 4, che sono intriseci, perché se

fossero estrinseci non ci sarebbe stato assoluto.

1) Il diritto divino e naturale

2) Le leggi fondamentali del regno concernenti la trasmissione del potere

sovrano,

3) il diritto di proprietà dei capi famiglia

4) le stesse leggi del sovrano laddove richiamino norme appartenenti ai due

diritti superiori, le obbligazioni assunte con patti e giuramenti anche nei

confronti dei propri sudditi e degli stranieri e il dovere di impartire giustizia

guardando al modello supremo rappresentato dal governo divino del mondo.

Sede della sovranità

Uno stato in cui ci sarebbe una costituzione mista per Bodin sarebbe

inaccettabile perché distruggerebbe la propria sovranità.

Quando la sovranità è divisa tra più soggetti «si crea una situazione che può

risolversi solo con le armi, fino a che la sovranità non resti a un principe o

alla minoranza del popolo o a tutto il popolo»

Scuola del diritto naturale laico o

giusnaturalismo moderno – introduzione

Inaugura veramente la piena modernità.

I 3 elementi caratterizzanti della modernità sono:

Razionalismo: la ragione ha la capacità di conoscere in maniera esaustiva la

verità stessa e attraverso la parola può essere espressa.

Individualismo: afferma che l’origine della società non sta nell’uomo come

essendo un essere politico per natura, ma è individuo, cioè chi veramente

costituisce tutto, invece di qualche collettivo. Il contratto stretto tra individui

attraverso loro atti di libertà è che fondano tutta la società.

Secolarizzazione: porta alla laicizzazione della religione e della fede in

relazione allo stato. Dalla sfera pubblica viene esclusa la presenza religiosa.

Fanno parte di questa scuola le seguenti figure:

Ugo Grozio

Thomas Hobbes

John Locke

Samuel Pufendorf

Christian Thomasius

Jean Jacques Rousseau

Emmanuel Kant

Essi costituiscono una sola scuola, perché la metodologia che impiegano è

comune fra tutti.

Essa metodologia ha 3 elementi metodologici essenziali:

a) Stato di natura

b) Contratto sociale

c) Società civile

Ugo Grozio (1583-1645)

Sua opera principale è:

1625 De iure belli ac pacis

Ugo Grazio attraverso tale opera fu il padre del giusnaturalismo laico ed

anche del diritto internazionale

Prolegomeno XI

Tutto ciò che abbiamo detto finora sussisterebbe in qualche modo

ugualmente anche se ammettessimo – cosa che non può farsi senza

empietà gravissima – che Dio non esistesse o che Egli non si occupasse

degli affari umani

«[…] etiamsi daremus - quod sine magno scelere dari nequit - Deus non

esse atque ab Eo non curari negotia humana»

Thomas Hobbes (1588-1679)

Hobbes nacque in Inghilterra proprio nell’anno in cui viene sconfitta

l’invincibile armata, quando c’era una grande agitazione fronte alla

eminente sconfitta, che però non si verificò.

Lui riteneva che abbia avuto una sorella gemella: la paura, a causa di

questo contesto della sua nascita.

Hobbes viene considerato il padre della scienza politica moderna. Si ha

proposto di costruire una politica in quanto scienza.

Ha studiato di Tucidide e di Euclide.

Introduce e lavora la politica come scienza. Hobbes intende applicare la

logica della fisica allo studio della politica, gli uomini sono corpi in

movimento. Ha una concezione materialistica della natura.

Logica nominalistica: Nella nostra mente le immagini si mescolano o a caso

o seguendo un ordine dovuto a un'idea direttrice che le unisce e le

organizza tramite il linguaggio che differenzia l'uomo dagli animali e che è

elemento indispensabile per tradurre il discorso mentale in discorso verbale

ordinato consentendo così la comunicazione del nostro pensiero ad altri.

L'attribuzione di un nome a un insieme mentale è la funzione fondamentale

dell'intelletto che però opera in modo casuale così che il linguaggio risulta

del tutto convenzionale e arbitrario: non vi è nessun necessario motivo

perché un concetto sia rappresentato da un nome piuttosto che da uno

diverso. Un rigido nominalismo dunque quello di Hobbes per il quale gli

universali sono semplici nomi che collegano immagini e idee.

La ragione invece compie un calcolo, le cui operazioni sono la somma e la

sottrazione dei nomi. Es.: animale + ragione = uomo; uomo – ragione =

animale.

Le sue principali opere sono:

Elements of natural law and politic

1640 De Cive

1642 Leviathan

1651 De corpore

1655 De homine

1658

Fra le cui la più importante è il Leviatano.

I 3 criteri metodologici comuni al giusnaturalismo laico:

Stato di natura:

• concezione in cui gli uomini si trovano in origine. L’uomo è

un corpo e l’attributo di ogni corpo è essere in movimento, che si guida dal

desiderio e dalla aversione. Si dirige verso tutto ciò che lo appare

desideroso. Ha come fine l’autoconservazione. Il potere è forza, ciascuno

uomo essendo corpo ha forza. Ogni uomo concepisce l’altro allo stesso

tempo come amico e come nemico. Hobbes denomina questo potere di

diritto naturale che si basa nell’autoconservazione. Ogni uomo gode di

diritto naturale sopra tutte le altra cose, è un diritto che non trova limite.

Anche l’uomo è una cosa e ha un rapporto di supremazia in riguardo a tutti

gli altri, e se tutti uomini come corpo hanno tale diritto, dunque gli uomini

sono in stato di uguaglianza. Ora, lo stato di natura è una condizione in cui

tutti possono fare tutto che sia utile a fine della sua autoconservazione. Uno

stato così non potrebbe essere altro che uno stato conflittuale, perché è uno

stato di rivalità generale, essendo la fine la propria sicurezza, anche a

spregio degli altri. Lo soggetto che può fare tutto quello che può è Dio, ora

se anche l’uomo ha il diritto supremo che lo permette di fare qualsiasi cosa

che vuol, esse si paragonerebbe a Dio, ma in realtà questo stato di natura &eg

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Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vvanellis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Ferronato Marta.
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