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Bernini viene messo in cattiva luce e questo lo traumatizza. Poi però è tornato ad
essere una delle stelle più brillanti del panorama artistico romano.
Urbano VIII, papa Barberini, sarà il suo mecenate principale. Ma la prima
collaborazione è stata con Scipione Borghese, anche lui uno dei grandi mecenati
romani, per lui esegue dei gruppi scultorei.
“Ratto di Prosperina”,1621-22, Galleria Borghese
-Plutone arranca Proserpina, lei cerca di difendersi, posa forte sforzata e innaturali, lei
si contorce e lei tenta di sol
-Abilità tecnica con cui lui riesce a far diventare il marmo una materia così plastica da
sembrare quasi soffice., le dita di plutone affondano le mani nella carne di Proserpina
(e a creare una morbidità del marmo)
-Uso di materiali di primissima qualità Marmi di Carrara, lucidati fino a farli brillare
-Più di un naturalismo estremo
“Apollo e Dafne”,1622-25, Roma, Galleria Borghese
-Momento in cui Dafne chiede al padre di essere salvata, lei non vuole cedere
assolutamente alle avance di Apollo, viene trasformata in alloro, le mani iniziano a
diventare rami e foglie (Racconto di Ovidio)
-Espressione un po’ sconvolta di Apollo, che capisce di averla già persa
-Idea del barocco trasformazione e divenire, qualcosa che si muove, che si
trasforma (Bernini non poteva non rappresentare questo momento)
-Marmo liscissimo e lucido, perfezione tecnica + spettacolare creatività
-Alloro= diventerà l’albero sacro ad Apollo
“Estasi di Santa Teresa”, Cappella Cornaro, Santa Maria della Vittoria, Roma, 1647-52
-Idea di teatralità e di sovraccaricare gli ornamenti degli ambienti
-Discorso di sottile erotismo (ricorda una danae)
-Per ospitare Santa Teresa ha creato un palcoscenico, con gli spettatori che sono i
componenti della famiglia Cornaro
-Alle spalle della cappella mette una finestra con vetri gialle
-I soggetti religiosi anche dovevano essere presi in pose enfatiche estasi delle sante,
tra i soggetti preferiti
-I panneggi si accartocciano su loro stessi
-Perfetta levigatura e lucidatura degli incarnati +Percezione tattile fortissima, se
toccassimo il marmo sembrerebbe di toccare la stoffa
“Baldacchino di San Pietro”, Vaticano, 1624
-A cui ha lavorato anche Borromini (le volute a delfino)
-Colonne tortili con decorazioni vegetali, che terminano in capitelli corinzi
“Palazzo Montecitorio”, Roma, dal 1653
-Senso di maggior movimento, qui viene movimentato perfino il perimetro di base (fin
ora edifici con delle linee dritte che ne costituiscono il perimetro)
-La parte centrale della facciata è in primo piano, mentre le parti laterali arretrano,
abbiamo un senso di un edificio curvo idea di creare un effetto teatrale
“Porticato di San Pietro”, Vaticano, 1656-67
-Idea di abbracciare la folla dei fedeli che si raccoglieva
-Idea di qualcosa che si muove, porticato che si apre, e poi si chiude come per
accogliere la comunità di fedeli
“Chiesa di S. Andrea al Quirinale”
-Doveva avere due ali laterali che abbracciavano la chiesa
-Idea di quinta teatrale
-Scalinata tonda e piccolo porticato che introduce nella chiesa
-Interno: giocato sulla linea curva, per convogliare l’attenzione sull’altare maggiore
-Cupola architettonica, angeli che stanno appollaiate sulla base della cupola, ma in
questo caso si tratta di sculture, e non dipinti
Durante il papato di Innocenzo X (papa non favorevole a Bernini), Bernini va a Parigi
richiesto dalla corte del Re Sole, dove disegna dei progetti per il Louvre, che poi però
non saranno mai eseguiti. Bernini resterà molto poco a Parigi, dove non si trova bene e
poi ritorna a Roma.
-Superfici curve, idee di ali che avanzano rispetto alla parte centrale
L’altro architetto importantissimo è Francesco Borromini, il suo cognome originale
era Castelli, Borromini forse è dovuto ad una devozione a San Carlo Borromeo,
purtroppo ha avuto un carattere un po’ difficile e nonostante raggiunge importanti
riconoscimenti, negli ultimi anni ha avuto problemi depressivi, che l’hanno portato a
chiudersi in sé stesso e a suicidarsi. Inizia a lavorare in Lombardia, ma capisce che
sono altri i panorami dove avrebbe potuto esprimersi, decide di recarsi a Roma, dove
grazie ad alcune conoscenze riesce a trovare ospitalità presso un lontano parente, che
era uno scalpellino, che farà una brutta fine cadendo da un’impalcatura di San Pietro,
Borromini ne eredita la bottega, e sposa una nipote di Carlo Maderno. Sarà uno dei
grandi artisti papali. Stile molto diverso da Bernini= usava materiali poveri,
preferiva lavorare con mattoni, riuscendo a trarne i risultati più incredibili,
in linea con lo spirito barocco, creerà monumenti e decorazioni che hanno un
senso quasi vivo, non si trovano più superfici dritte ed elementi che si
ripetono, la linea diventa sempre più sinuosa.
“Chiesa di S. Carlo alle Quattro Fontane”, Roma, 1634-44
-Bisogno di arricchire la superficie, di non renderla mai uguale, inserisce nicchie,
statue, stucchi (inserisce movimento in ogni sua creazione)
-Cupola si comincia a lavorare su cupole scolpite, cupola bianca candida con la luce
che entra per creare un effetto scenografico
-Borromini ama molto il bianco (lo vediamo anche a Sant’Ivo)
“Oratorio di Filippini”, Roma, 1637-40
-Molto chiaro il discorso di movimento della linea, gioco dei segmenti della parete
che arretrano, avanzano
-Non si accetta l’elemento lineare e la continuità, bisogna frammentare ogni superficie
e arricchirla
“Sant’Ivo alla Sapienza”, Roma, 1642-50
-Si lavorava su uno spazio molto piccolo e tra edifici già esistenti, si deve adeguare a
ciò che già c’era
-Inventa una pianta stellare, sembrano due triangoli che si intersecano, non ci sono
punte
-Gioco di nuovo di pieni e di vuoti
-Facciata convessa
-Cupola a spicchi, alternanza formata da due triangoli interesse geometrico
-Uso dell’illuminazione che viene dall’alto e si riflette sulle superfici sottolineando il
candore
“San Giovanni in Laterano”
-Altera nelle pareti paraste, nicchie, rilievi interesse decorativo presente in tutte le
sue opere
-Interno sontuoso
-Facciata= di stile Neoclassico, una rivisitazione degli elementi classici riprendendo la
purezza della Grecia, si esalta ancora di più il candore
“Sant’Agnese”, Roma, 1653-57
-Creare delle quinte teatrali e delle scenografie con le facciate dei monumenti
-Facciata rientrata, fiancheggiata da due pareti curve che escono poi nei due campanili
-Spirito barocco del movimentosi vede nel perimetro della facciata, rientranza
dell’ingresso + aggetto dei campanili
-L’interno è molto sovraccarico
Pietro da Cortona è anche architetto, oltre che decoratore di soffitti, lavora alla
Santa Maria della Pace,
facciata di
-Propone un effetto teatrale scalinata curva e porticato curvo che porta all’ingresso,
Altri artisti barocchi
Carlo Fontana
Basilica dei Santi XII Apostoli, Roma,
-Edificio molto antico poi rifatto, appesantimento ornamentale, sovraccarico delle
decorazioni, movimento delle superfici, non c’è nulla di lineare e semplice
-Facciata porticato di impianto quattrocentesco, mentre per quanto riguarda il frontone
è di stile neoclassico
Nicola Salvi, giova dell’abbandono dell’architetto della sua bottega dove lavorava, gli
viene affidato lo strepitoso complesso della Fontana di Trevi. Un po’ tutti avevano fatto
dei progetti.
Fontana di Trevi, 1732, Roma
-Crea un agglomerato di scogli con figure dell’immaginario pagano legate all’acqua
-Usa il palazzo come se fosse una scenografia, creando un effetto di impatto
scenografico (nel palazzo si vedono elementi classicheggianti ma rivisti con l’idea di
movimento)
-Idea di non finito, le rocce sono tracciate in maniera grezza
-Motivo di orgoglio per l’ingegneria idraulica romana, una delle fontane più grandi e
importanti della città
MILANO
Francesco Maria Richini, si forma a Roma, ma mantiene anche degli elementi
classici.
“Palazzo di Brera”
-Facciata in mattoni, molto più semplice
-Importante il chiostro con arcate alternate da colonne binate
-Una delle Pinacoteche più importanti
Pinacoteca di Brera Già da Maria Teresa era promossa come Accademia di Belle
arti. Napoleone decide di fare questo museo universale, dicendo che sarebbe stata la
maniera di vedere opere mai viste, chiaramente erano opere rubate.
Pinacoteca Ambrosiana E’ stata frutto della filantropia di Carlo Borromeo, fondata
nel 1618 prima come biblioteca ambrosiana, serviva come scuola e accademia di
artisti, che magari non avevano i mezzi, e qui venivano ospitati e potevano formarsi.
(Canestra di Caravaggio)
Carlo Borromeo era un grandissimo mecenate e appassionato di pittura di genere
pitture di fiori di artisti nordici.
TORINO (importante la Corte Sabauda)
Guarino Guarini, modenese, ha deciso di entrare nell’ordine dei Teatini, carriera che
si alterna tra opere a scopo religioso e tra lavori da architetto. Diventa l’architetto di
corte dei Savoia.
“Cappella della Sacra Sindone”, Torino, dal 1667
-Cappella in cui l’idea di movimento e decorativismo barocca si esplicita tetto della
cupola, con elementi che si intrecciano, frammentazione della superficie che crea un
interessante disegno, forma come se fosse sostenuta da 3 strutture, tamburo
finestrato con la segmentazione delle superfici
-Bellissimo effetto interno, gioco di segmenti e frammentazione della circonferenza
della cupola che ci dà l’idea come se avessimo dei poligoni sempre più stretti ruotati
“Chiesa di San Lorenzo”, Torino
-Stesso discorso, cupola in cui ci sono costolature che diventano elementi portanti,
invece della solita circonferenza rotonda, ci sono elementi geometrici che si
intrecciano che creano un insieme di forme miste (come un caleidoscopio)
-Gioca sull’intersecare di diversi poligoni di forme diverse creando disegni diversi
“Palazzo Carignano”, 1679, Torino
-Facciata con una doppia convessità
-Sempre alternarsi di linee, linea che si curva, rientra e torna fuori
VENEZIA
Molto importante Baldassarre Longhena.
“Chiesa di Santa Maria della Salute”, 1631-87, Venezia
-Cupola altissima
-Sovraccarico di elementi architettonici e decorativi anche all’esterno, l’interno invece
è molto più lineare
“Ca’ Pesaro”, 1659-82, Venezia
-Terminato poi nel secolo successivo da Antonio Gasperi (come Ca’ Rezzonico)
-Piano d’acqua