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VITA
● Nasce a tagaste, una zona della Numidia, tra l’Algeria e la Tunisia attuale.
● Il padre era pagano mentre la madre era cristiana.
● Compie i primi studi di retorica prima a Madaura e poi a Cartagine
● A Cartagine per la prima volta legge un libro di cicerone chiamato l’ortensio che lo
colpisce
● Qualche anno dopo si imbatte in una corrente del cristianesimo, una setta, che aveva
idee diverse da quelle ortodosse, il manicheismo. Il manicheismo nasce come
eresia. Si interrogano sul problema del male. Secondo i manichei non esisteva solo
un dio buono ma anche uno cattivo e il mondo è governato da entrambi. Per molti
aspetti il manicheismo si rifà al cristianesimo tranne che su questo punto. Il termine
manicheo si usa per indicare quelle rappresentazioni della realtà estreme, es: c’è il
bravo e il cattivo.
● Agostino era un insegnante di grammatica
● A Cartagine all’età di 16 anni conobbe una donna con cui ebbe un figlio, Adiodato.
Agostino scrive un libro, il de magistro, che è un dialogo con il figlio, in cui discute
con il figlio sul senso dell’insegnare e dell’educazione.
● Lascia Cartagine e si trasferisce a Roma e apre una scuola di retorica. Era un
insegnante brillante e si distacca dal manicheismo e passa per una fase scettica,
perde molte delle sue convinzioni e abbraccia il dubbio.
● Si avvicina al gruppo degli accademici che avevano una visione scettica
● Nel 384 all’età di 30 anni si trasferisce a Milano in cui era rimasta vacante una
cattedra pubblica di retorica.
● A Milano incontra Ambrogio, il vescovo di milano, e inizia ad ascoltarlo.
Approfondisce i tasti sacri, 1º e 2º testamento, e diventa catecumeno cioè si prepara
a ricevere i sacramenti.
● Nel 386 avviene la conversione e sposa la fede cristiana. Dopo la conversione
decide di tornare a Cartagine dopo fonda uno dei primi monasteri della cristianità che
rimarrà un modello nei secoli successivi.
● Durante un soggiorno a ippocampo viene eletto vescovo dal popolo.
● Morì nel 430 d.C, un periodo in cui la sua città era assediata dai vandali.
La produzione di Agostino è immensa. Le Confessioni una delle prime opere autobiografiche
in cui parla della sua vita. In realtà lui spiega che non parla della sua vita ma più di un suo
percorso interiore, di un suo percorso con dio.
Altro testo La città di dio.
Si tratta di un autore che ha vissuto una travaglio personale. Ha vissuto un periodo storico di
decadenza romana.
Agostino è educatore e autore attento alla vita dell’anima.
VISIONE GNOSEOLOGICA
È fortemente legato a Platone. È un profondo osservatore dell’esperienza interiore
dell’uomo.
Secondo Agostino il dubbio, l’ignoranza e la conoscenza della verità non sono momenti
distinti ma nella vita umana sono interconnessi.
La persona per Agostino trova la sua identità e la sua perfezione nella ricerca della verità.
Agostino prima della conversione riconosce che l’uomo non è solo un animale che vive sul
piano vegetativo ma in lui è presente un desiderio di conoscenza e verità totale. Questa
domanda di verità è legata al dubbio. Proprio nel dubbio per Agostino già ci sono dei criteri
per iniziare il cammino filosofico, dubitare significa percepire di non conoscere ancora.
Agostino riconosce in ciascuna persona un senso della verità, un senso del bello, della
giustizia.
La persona ha all’interno di sé, riprende Platone, un'istintiva capacità di riconoscere il vero
e di cercarlo. Chi capisce di essere in dubbio vede una cosa sicura quindi è certo del
vero, in questo caso lui se la sta prendendo con gli scettici. Lui lo è stato, quindi ha pensato
che l’uomo non potesse conoscere la verità, però se già stai dubitando del vero stai dicendo
che c’è una verità.
Agostino riconosce che nella persona sono presenti dei criteri che gli permettono di
riconoscere ciò che è vero da ciò che non lo è.
Uno dei problemi della pedagogia è:
Chi da il diritto di insegnare a un bambino un principio anziché un altro?
Agostino dice che ciò che ti da il diritto è il criterio che è già all’interno della persona che ti
permette di distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è.
Questo è il problema ovvero il criterio con cui valuto la verità è solo eteronomico, viene da
fuori, te lo divulgo e ti frego oppure è qualcosa con cui tu riesci a distinguere qualcosa.
Agostino come Platone dice che all’interno della persona è presente qualcosa che
percepisce ciò.
Questa capacità dimora nell’uomo, però se per Platone provengono da una vita passata
ovvero dall’iperuranio per Agostino è presente nell'uomo un maestro interiore, una
coscienza che è lo specchio del creatore. Per il cristianesimo l’anima è a immagine del
creatore cioè ne riprende i contenuti e riflette la verità del creatore. L’anima dell’uomo è
creata per cercare la verità, legame tra uomo e essere.
Lui riconosce il legame con la religione, la parola religione significa legame, e supera la
visione platonica dell’iperuranio e introduce questa spiegazione ‘teologica’.
Questo principio di verità è anche il principio della religione, naturale.
L’uomo per Agostino è un abisso cioè all’uomo non basta vivere, vuole sapere perché vive e
che senso ha la sua esistenza per questo fa tutto.
“L'uomo fugge ma dovunque vada si trascina dietro una guerra interiore” in cui cerca di
capire il proprio scopo, sembra che tutto ciò che ha intorno non lo appaghi. Ecco perché
abisso perché l’abisso è un’esigenza, una domanda che profondamente scava nella
persona.
C’è un aspetto a cui l’uomo non riesce a rispondere. Qual è la strada del cammino educativo
e filosofico di Agostino? In modo analogo a Platone, Agostino propone di tornare in sé, non
bisogna aspettare dal fuori una vita profonda ma bisogna ritornare in se stessi.
“Nell’interno della persona abita la verità e se troverai il perno della tua natura trascendi
anche te stesso”
*trascendere= riconoscere ciò che sei.
La vita dell’uomo è complessa, non è come una gallina che si accontenta di mangiare
dormire e riprodursi per poi morire, è come se l’uomo fosse, come dice Hegel, un animale
malato. È come se nell’uomo ci fossero delle domande di verità che danno forma alla sua
esistenza. Infatti l’uomo si distingue dagli altri animali perché l’uomo è persona, all’uomo non
basta ciò che basta a un animale.
Per Agostino il modo per rispondere alla domanda circa la verità dell’uomo e del suo
significato è interrogarsi e approfondire se stessi.
Domanda: perché avere il dubbio ha in sé la verità?
Agostino dice, quando uno dubita qualcosa in qualche modo sta riconoscendo che non
conosce qualcosa, però quando riconosci di non conoscere qualcosa stai dimostrando che
in te esiste un sensore che ti permette di capire quando conosci la verità.
Lui non dice che chi ha il dubbio ha la verità ma dice che chi ha il dubbio ha in sé il
principio che gli permette di conoscerla. Questo principio emerge sin da piccolo, l’idea
del vero come l’idea del falso è naturale nell’uomo.
Il bambino capisce che ciò che è successo è vero e ciò che non è successo non lo è.
Con il dubbio capisci di avere il sensore.
‘C’è un aspetto a cui l’uomo non riesce a rispondere:
Perché esisto e che senso ha l’esistenza? Non che senso do io all’esistenza.’
La verità la troviamo dentro di noi, questo sensore è simile nelle persone.
Il ritorno in sé è il percorso che Agostino propone alla persona.
Anche attraverso il dubbio l’uomo deve tornare in se stesso perché in se alberga la verità.
Nell'uomo alberga l’origine dell’anima, il cammino verso Dio non è un cammino che si fa non
solo guardando fuori ma anche guardando dentro.
Per Agostino c’è un legame forte tra ragione e fede perché secondo lui la ragione umana
cerca l’origine del mondo e quando scopre la fede, la stessa ha bisogno di essere capita
tramite la ragione.
Riassunto del suo percorso: Lui passa prima per il manicheismo poi diventa scettico e poi si
converte al cristianesimo. Nella sua esistenza ha conosciuto il dubbio. Le confessioni
descrivono questo percorso interiore.
Domanda: Qual è il legame che unisce ragione e fede? L’uomo ha il se la ragione che lo
distingue dagli animali. Cos’è la ragione? Permette di capire la realtà, comprendere i nessi.
La ragione umana si chiede cos’è giusto e cos’è sbagliato e perché lo è.
La ragione è come se per rispondere a queste domande avesse bisogno di una fede.
Agostino dice che quando l’uomo si converte anche le verità di fede devono essere capite
perché anche loro hanno una loro logica, la ragione aiuta la fede a essere una fede
autentica.
Soprattutto il cristianesimo, qualcuno dice che non è una religione perché esso nasce come
fatto storico e come esso cerca di continuare la sua presenza nel mondo.
È importante sul piano pedagogico perché per Agostino l’educazione della ragione cioè
dell’intelligenza è centrale non solo in lui ma anche in Tommaso, nella corrente cattolica
dell'ottocento, nel novecento.
Per Agostino la ragione prepara alla fede, l’intelligenza ha un ruolo decisivo.
VISIONE DELLA PERSONA E DELL’ANIMA
Agostino riprende la tripartizione aristotelica: vegetativa, sensitiva e intellettiva.
Però riconosce anche altre 3 dimensioni dell’anima, possibilità dell’anima:
● La memoria
● L’intelligenza
● La volontà
La memoria è una delle grandi dimensioni dell’anima umana. Una razionalità senza
memoria non esiste. La memoria è la propria storia, è ciò che ci permette di riconoscerci
uguali a noi stessi nel tempo che cambia. Attraverso il tempo costruiamo la nostra identità.
Se non ci ricordassimo nulla del passato non avremo una nostra identità. Ci permette di
avere un’identità. Il passato è il mezzo attraverso cui impariamo.
Quando noi impariamo, molto spesso, facciamo riferimento a cose che ci sono succe