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NIETZSCHE

CONTESTO STORICO:

Nietzsche rappresenta uno dei filosofi più critici della cultura occidentale, compito della sua filosofia

sarà quello di scardinare le certezze consolidate e i valori della cultura occidentale. Prese le

distanze dal positivismo, comunismo e socialismo:

positivismo: esalta la conoscenza scientifica come unica forma di conoscenza vera e per questo

Nietzsche la considerava una conoscenza dogmatica

socialismo e comunismo: tendono a livellare gli uomini senza esaltare le differenze individuali,

infatti, fu uno dei primi ad intravedere il pericolo della società di massa, in quanto è una società

omologata

Nietzsche visse tra il 1844 e il 1900 e iniziò i suoi studi a Bonne, dove studia teologia, e poi a Lipsia,

studiando filologia classica sotto la guida di Frederik Risckeck. Con quest’ultimo sviluppò il suo

entusiasmo per l’antichità ovvero per la filosofia greca. Durante il primo anno di studio a Lipsia

lesse per la prima volta “il mondo come volontà e come rappresentazione” di Schopenhauer e ne fu

conquistato. Comprò il libro alla fine del 1865 in una vecchia libreria. Ne rimase talmente

affascinato che nel 1866, con una lettera, comunicò alla madre Franziska di avere concordato con

alcuni amici di dedicare ogni 15 giorni una giornata a Schopenhauer che per Nietzsche rappresenta

una vera rivoluzione spirituale.

LA VITA E LE OPERE ; Gli scritti giovanili di questo autore sono spesso ritenuti di natura filologica

e quindi non attinenti al contenuto degli scritti della maturità, rivolti invece alla filosofia. Ma per

comprendere Nietzsche nella sua pienezza bisogna far leva sul rapporto con i filosofi antichi. I lavori

del giovane filologo attirarono l’attenzione degli ambienti scientifici, tanto che fu chiamato a

ricoprire la cattedra di filologia classica dell’università di Basilea a soli 24 anni, nel 1869. Questo

determinò il suo futuro di filosofo. Nello stesso anno, Nietzsche è entusiasmato dalla musica di

Wagner (viveva sul lago dei 4 cantoni) con cui strinse un’amicizia che fu molto importante. Questa

fu un’amicizia destinata a finire, per via del fatto che il compositore si convertì al cristianesimo che

lo porterà a perdere creatività e vitalità. Nietzsche lo considerò un sottomesso e traditore e se ne

distaccò. Successivamente si trasferì a Torino dove iniziò a mostrare i primi sintomi della follia.

L’episodio che segnò questo passaggio fu quello in cui egli abbracciò un cavallo che era stato

maltrattato e da qui venne trasferito in un ospedale psichiatrico e poi accudito dalla sorella.

L’intera attività del filosofo è raggruppabile in soli 20 anni dal 1869 al 1889. I primi 10 anni

risalgono alla residenza a Basilea (1869-1879), gli altri dieci alla mancanza di lucidità (1889-1900):

1° PERIODO; risale ai primi 10 anni e quindi alla residenza a Basilea (1869-1879). L’attività come

docente in questo paese inizia con la prolusione sul tema omero e con la filologia classica. Con la

prolusione si mise in evidenza la vocazione per la filosofia ma anche per la filologia.

In questo periodo scrisse:

- Socrate e la tragedia greca (1871);

-Nascita della tragedia (1872); opera che incontra l’ostilità dei filologi.

- Le lezioni su Platone (1871-1876);

-Le lezioni sui filosofi preplatonici (1872-1876);

-La filosofia nell’epoca tragica dei greci (1870-1873);

-Considerazioni inattuali (1873-1876); la prima è intitolata da David Strauss “l’uomo di fede e lo

scrittore”. La seconda è sull’utilità e lo svantaggio della storia per la vita. La terza “Schopenhauer

come educatore” e la quarta “Richard Wagner a Detroit”.

2° PERIODO; è riconducibile agli anni della mancata lucidità. In questo periodo compone:

-La gaia scienza (1882);

-Umano, troppo umano 1 (1878-1879); che pubblicò in occasione del centenario della morte di

Voltaire. Si tratta di un’opera che segna il passaggio dalla fase giovanile alla fase della maturità.

Compare inoltre l’uso dell’aforisma (un pensiero rapido e incisivo).

- Così parlò Zarathustra (1883-1885);

-Al di là del bene e del male (1886);

-Il caso Wagner (1888); Il crepuscolo degli idoli (1889);

Bisogna inoltre ricordare l’opera “Dissertatio de Theognide megarensi” (1864), opera con la quale si

congeda dalla scuola di Pforta in cui studiava prima di recarsi a Bonn, e “la ricerca sulle fonti di

Diogene Laerzio” con cui si laureò e che gli permise di insegnare filologia classica a Basilea.

La sua produzione letteraria si conclude con “la volontà di potenza”, un insieme di riflessioni

pubblicate post-morte e rielaborate dalla sorella. Questa ne diede l’interpretazione sbagliata poiché

improntata su idee naziste. Vattimo riprese l’opera e la rielaborò.

LA CULTURA GRECA ;

L’esordio di Nietzsche coincide con l’interesse maturato verso la cultura greca, la cui grandezza

non si manifesta nel 5° secolo con l’Atene di Pericle (considerato il secolo d’oro) ma si manifesta nel

6°-5° secolo quindi nel periodo che coincide con i tragici greci e con i filosofi preplatonici.

- I tragici greci sono coloro che scoprono il senso della vita con Dioniso. I tragici greci sono Eschilo,

Socrate, Euripide (rappresenta la crisi della tragedia, come Socrate è la crisi della filosofia greca).

- I preplatonici sono i filosofi greci che esaltano la natura e interpretano la filosofia come pathos

ovvero come stupore dinnanzi al divenire della natura.

Nietzsche rinunciò definitivamente alla cattedra di Basilea nel 1879 iniziando a vivere quasi sempre

tra la Svizzera e l’Italia settentrionale, preso dalla composizione dei suoi libri e dalla speranza quasi

sempre delusa di avere attorno a sé una schiera di discepoli e di seguaci. Nel 1872-76 dedica le sue

lezioni pure a Platone, filosofo che egli considera come il primo vero grande filosofo che chiude la

fase dei preplatonici. Infatti, mentre Socrate rappresenta la decadenza della filosofia greca Platone

ne rappresenta la pienezza.

Una lettera inviata all’amico Rod poco dopo l’arrivo a Basilea testimonia lo studio sui preplatonici,

egli infatti comunicò la stesura sul prossimo scritto dichiarando che si trova in una condizione di

soave serenità. Comunicò anche la volontà di svolgere un corso di filosofia preplatonica nel

semestre del 1869. Con queste lezioni egli porta avanti un progetto di studio e di ricerca che lo

conduce alla scoperta e alla rivisitazione della cultura ellenica del sesto-quinto secolo avanti Cristo,

una cultura caratterizzata dallo stupore che l’uomo prova dinanzi al divenire della cultura ma anche

dal dolore che l’uomo prova e scopre in questo mondo.

L’interesse di Nietzsche verso questi filosofi vissuti prima di Socrate e Platone è dato dal fatto che

se ne hanno poche notizie. Inoltre, credeva che l’uomo dovrebbe sentirsi debitore verso i

preplatonici in quando fondarono una filosofia intesa come pathos. Infatti, si tratta di filosofi artefici

di un pensiero che esce dallo stadio mitico per approdare alla filosofia nella forma più pura. Per

Nietzsche questi filosofi erano puri e unilaterali in quanto non contaminati da filosofie precedenti.

Dunque, sosteneva che la loro era una filosofia nata dallo stupore nei confronti della natura. La

natura, che non è caratterizzata dalla stasi ma dal cambiamento, ossia il continuo divenire del

mondo. Il concetto di divenire fu molto importante per il filosofo che lo utilizzò per affrontare lo

studio su Eraclito. Ciascuno dei filosofi preplatonici ha prodotto un proprio pensiero senza curarsi

delle complicanze di tipo morale perché vissero in una società che non condizionava i suoi uomini

migliori quindi erano filosofi puri. Di contro i filosofi che vengono dopo Platone sono quasi costretti a

misurarsi con loro, se i preplatonici si sono distinti per una intuizione particolare e specifica (acqua,

atomo ecc), da Platone in poi i filosofi si distinguono per aver sistematizzato il pensiero occidentale.

SOCRATE E PLATONE ;

Nietzsche ha una visione negativa di Socrate e lo considera un plebeo, un divulgatore della filosofia

che con lui ha perso lo spirito grandioso. In “umano troppo umano 1” alcuni aforismi sono dedicati a

questo filosofo. Nell’aforisma numero 433 Nietzsche parlando di Socrate scrisse “Socrate trovò la

donna che gli occorreva, egli però non l’avrebbe cercata se l’avesse conosciuta bene, così lontano

anche l’eroismo di questo spirito libero non sarebbe andato”. In realtà la moglie lo spinse sempre

più verso la sua particolare professione rendendogli casa e focolare inabitabili e inospitali, gli

insegnò a vivere per le strade, e dappertutto dove si poteva chiacchierare e oziare facendo così di

lui il più grande dialettico ambulante di Atene.

Nella visione di Nietzsche la filosofia ha perso lo spirito grandioso che aveva a causa di Socrate che

ha ridotto la filosofia alla piattezza della moralità quotidiana sino a confrontarsi con gli strati più

umili della società civile. Socrate era infatti tormentato dall’idea di dover compiere una missione.

Nietzsche riteneva che la filosofia non fosse adatta a tutti (visione aristocratica del sapere), Socrate

fu l’ultimo filosofo unilaterale. Platone dà inizio alla serie di filosofi multilaterali la cui produzione

costituisce un vero sistema filosofico. Platone è apprezzato perché fu il primo di cui si possiede tutta

l’opera, consentendo un lavoro ermeneutico. Tale filosofo elaborò un sistema filosofico facendo

tesoro di ciò che era stato detto dai suoi predecessori.

Per Nietzsche la filosofia non può coincidere con lo stupore che si prova quando si guarda il mondo

per conoscerne l’essenza intima che la scienza non potrà mai mettere in atto. Anche Platone si

intrattenne sul concetto di stupore, ma Nietzsche si basa sulla visione di Schopenhauer. Nietzsche

crede che Platone non sia solo il punto di partenza di tutto il pensiero che si sviluppa da quel

momento in Grecia (per poi diffondersi nella cultura occidentale), infatti leggendo le lezioni su

Platone si capisce quanta stima provasse nei suoi confronti. Il merito di Platone sta nell’aver

esaltato il valore genuino della filosofia come creata dai pionieri della civiltà greca che riuscirono

nell’impresa di far passare dalla fase primordiale del mito a quella matura della sapienza. Questa

fase matura della sapienza è la fase in cui si indaga sulla natura sino a scoprire il divenire di una

filosofia vera e propria. Nonostante ciò, Nietzsche no

Dettagli
A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiabarchetta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Genna Caterina.