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SECONDA SEZIONE - QUINTA PARTE

La seconda sezione della quinta parte riguarda il corpo umano, non solo la fisica e l'astronomia ma anche la fisiologia (organismi viventi).

I corpi viventi sono materia e, in quanto materia, agiscono in conformità alle leggi fisiche del movimento e del calore.

Il fenomeno fisico che spiega tutto è il movimento quantitativo (è misurabile) e non qualitativo (odore, sapore). Sia la fisica che la fisiologia sono scienze quantitative.

Cartesio si scaglia contro le concezioni precedenti, qualitative (basate sulle qualità): scienza rinascimentale e antica.

Aristotele pensava che la fisica fosse la scienza del movimento e che i corpi in natura si muovono in rapporto al luogo, quindi ogni corpo ha un movimento particolare.

Nella concezione greca e in Aristotele, l'universo è diviso in due: mondo sublunare (la terra) -> i corpi terrestri si muovono di modo rettilineo, ogni corpo si muove secondo la sua natura propria in rapporto col

luogo. Aristotele a erma la teoria dei "quattro elementi": aria, acqua, fuoco e terra. I corpi terrestri, che hanno come luogo proprio il basso, si muoveranno in modo rettilineo verso il basso, mentre i corpi di fuoco si muoveranno in modo rettilineo verso l'altro (la pietra per la sua natura tende a cadere dall'alto in basso). mondo celeste (gli astri) -> i corpi celesti hanno un particolare modo circolare; la luna, quindi, che gira attorno alla terra, non cade su essa perché c'è la legge di gravità, a differenza di ciò che crede la scienza moderna, ma perché si muove di moto circolare indipendente. Platone immagina che l'universo sia stato creato da un momento di caos informe, e che il demiurgo mise in ordine la materia, il cosmo. In particolare, la scienza rinascimentale si basa sulla teoria degli umori. Secondo Ippocrate, nel corpo umano ci sono quattro umori (fluidi liquidi) che corrispondono ai quattro elementi chedunque posso descriverlo come una macchina composta da parti meccaniche che interagiscono tra loro. Il corpo umano è quindi una macchina biologica, governata da leggi fisiche e chimiche, che permettono il funzionamento degli organi e dei sistemi. Nella terza sezione della 5 parte Cartesio parla dell'anima umana. Cartesio sostiene che l'anima umana è distinta dal corpo e che è di natura razionale. L'anima razionale è ciò che ci rende esseri umani, capaci di pensiero, ragione e volontà. Cartesio afferma che l'anima è immateriale e che sopravvive alla morte del corpo. In conclusione, secondo Cartesio, il corpo umano è una macchina biologica governata da leggi fisiche e chimiche, mentre l'anima umana è di natura razionale e immateriale.

Il corpo può essere scritto di per sé come un meccanismo che funziona da solo, nel caso dell'uomo è necessario che anima e corpo interagiscano tra di loro. Cartesio spiega il corpo considerandolo come una macchina composta di sola materia, in nulla di diverso dagli animali, prima di anima o pensiero.

Nella terza sezione delle quinta parte Cartesio affronta l'argomento del movimento del cuore e della circolazione del sangue. Oggi diamo un valore simbolico al termine cuore, lo usiamo in modo diverso rispetto ai tempi in cui viveva Cartesio. In età pre-losocaca Omero, in Grecia, pensava che il sentimento risiedesse nel cuore e che il pensiero risiedesse nel diaframma.

In questa parte Cartesio fa una lunga descrizione, sbagliata, di come funziona la circolazione del sangue. Si appassiona moltissimo e consiglia a tutti di andare da un macellaio e farsi sezionare davanti agli occhi il cuore di bue, scopre questa sua passione.

anatomica. Poco prima di lui, un medico inglese, aveva dimostrato che il movimento del sangue nel corpo non era dovuto alla forza dell'anima, ma alle contrazioni e alle dilatazioni del cuore, viene descritto come una pompa. Per cartesio invece il cuore funziona per una sorta di scambio termico, grazie al calore. Viene fatto un paragone tra organismo e orologio: il corpo è un orologio che funziona meccanicamente per il modo in cui è stato costruito.

QUARTA SEZIONE - QUINTA PARTE

Nella quarta sezione, Cartesio, dopo aver parlato del funzionamento del cuore, estende questo principio anche al funzionamento del sistema nervoso. Parla di spiriti animali -> nelle vene esistono gli spiriti animali: le parti più sottili del sangue che, attraverso la circolazione, arrivano al cuore, si scaldano e si separano dal sangue e attraverso i nervi arrivano al cervello, mentre il resto del sangue continua il suo corso. Queste correnti sottili e calde dal cervello passano attraverso i nervi.

Cartesio spiega tutti i movimenti involontari che agiscono in un organismo.

Nell'uomo l'anima (sostanza pensante) è il rapporto con il corpo (sostanza materiale). Ma come l'anima può interagire con il corpo?

Secondo Cartesio l'anima è il rapporto con il corpo, può agire sul corpo attraverso un unico organo, una parte del cervello -> ghiandola pineale, epi si (situata al centro del cervello).

Gli spiriti animali, vengono riscaldati dal cuore, arrivano al cervello e urtano la ghiandola pineale, che è a contatto con l'anima, la eccitano e le comunicano degli impulsi. L'anima (in maniera involontaria) risponde urtando la ghiandola pineale e orienta gli spiriti animali in altre direzioni, per fare un'azione con il corpo.

QUINTA SEZIONE  QUINTA PARTE

Parla della differenza tra l'anima umana e quella degli animali.

Se vi

fossero delle macchine che avessero gli organi dell'aspetto di una scimmia o di qualche altro animale privo di ragione, noi non avremmo alcun mezzo per riconoscere che non sono costrutti della stessa natura. Quindi se un artigiano riesce a costruire artificialmente un'opera a forma di scimmia con la stessa materia della scimmia, non c'è nessuna differenza tra la scimmia non vivente e quella costruita dall'artigiano. Questo principio spiega la leggerezza con cui noi abbiamo praticato la dissezione, perché noi abbiamo preso gli animali, li abbiamo usati per i nostri esperimenti e abbiamo inflitto loro le torture più terribili. Per noi è come se nemmeno avessero anima, è come se non soffrissero. La prima differenza tra gli uomini e gli animali è che noi abbiamo il linguaggio, mentre gli animali no. Il fatto che l'uomo abbia il linguaggio è connesso al fatto che egli ha un'anima razionale. Aristotele definisce

L'uomo come un essere vivente che ha il linguaggio. Questa famosa definizione di Aristotele viene poi tradotta in latino: l'uomo è l'animale che possiede la ragione. Cartesio ancora non fa una distinzione tra noi e gli animali, ma una distinzione tra noi e delle macchine, macchine che sono costruite a somiglianza dei corpi umani. La seconda differenza è che per quanto queste macchine (animali) facciano parecchie cose altrettanto bene, o forse meglio, di noi, esse immancabilmente sbaglierebbero in altre, dalle quali si scopre che non agiscono per conoscenza, ma solo per la disposizione degli organi. Cartesio afferma che se possiamo distinguere un uomo e una macchina artificiale, per il fatto che un uomo a differenza dell'automa ha linguaggio o ragione, la stessa differenza c'è tra l'uomo e gli animali. Non è che gli animali non parlano perché non hanno gli organi, ma non parlano perché non hanno un pensiero.

da esprimere. Infatti dice che si vede dai pappagalli, perché hanno la capacità di parlare, tuttavia non possono parlare come noi e ciò dimostra che non pensano come noi. Fa anche l'esempio dei sordomuti: sono privi degli organi che servono per parlare, tuttavia sono soliti inventare loro stessi dei segni per farsi intendere. Quindi la mancanza di linguaggio degli animali non è dovuta alla mancanza degli organi ma è dovuta alla mancanza del pensiero. Questo non solo dimostra che le bestie hanno meno ragione degli uomini, ma vuol dire che non ne hanno completamente. Cartesio afferma che anche gli stupidi riescono a parlare, perché occorre pochissima ragione. Nel pensare come qualche antico, e qui si riferisce a Lucrezio, che le bestie parlino e noi non ne comprendiamo il linguaggio. Cartesio afferma che le bestie non parlano perché non hanno linguaggio. Anima e corpo: cenni sulla loro unione. Alla fine della quinta parte Cartesio si ricollega

All'anima razionale, che negli animali non c'è, ma nell'uomo è presente ed è unita al corpo. Cartesio ha descritto l'anima e il corpo come due sostanze del tutto eterogenee, di natura completamente diversa, dunque indipendenti: anima -> soggetto di tutte le proprietà spirituali, si identifica con la coscienza; corpo -> soggetto di tutte le proprietà naturali e meccaniche, proprietà dell'estensione spaziale. Ma, se l'anima è immateriale, come essa può urtare la ghiandola pineale, cioè qualcosa di materiale? Filosoficamente è inconcepibile questa interazione tra due sostanze una materiale e una immateriale. Le soluzioni a questo problema saranno date dai filosofi occasionalisti (1660-1670):

  1. Anima e corpo sono come due orologi coordinati, Dio le ha costruite e le ha programmate.
  2. Queste interazioni sono delle occasioni (da questi occasionalisti) per l'intervento divino: ogni volta
desidero muovere un braccio Dio interviene e muove il mio braccio. SESTA PARTE L'ultima parte del discorso sul metodo è dedicata al progresso delle scienze e alla ne farà delle considerazioni personali. Cartesio ribadisce la sua completa sottomissione all'autorità ecclesiastica, il cui giudizio è da lui riconosciuto come definitivo anche nelle opinioni di fisica. Ricorda però all'autorità l'alto grado di certezza della sua filosofia, che può sostituire quella scolastica, così scollegata dalla pratica. Prima che Galileo fosse condannato Cartesio ha letto le sue opere e non le aveva trovate oltraggiose, quindi questo gli fece temere che anche tra le sue opinioni se ne trovasse qualcuna che seguisse il suo trattato. Le scienze per lui hanno un valore pratico per il miglioramento della qualità materiale della vita. Non ha pubblicato il mondo, però non può tacere completamente, è importante che lui.

Comunichi le sue conoscenze. Cartesio fa riferimento ai pre-socratici, di cui ci rimangono solo dei piccoli frammenti, dunque non possiamo sapere.

Dettagli
A.A. 2021-2022
44 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luciamastroieni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Gangemi Amelia.