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SENSO COMUNE, INTERAZIONISMO SIMBOLICO

Pragmatismo filosofico e interazionismo simbolico

2. Interazionismo simbolico: il sapere ordinario emerge all'interno delle nostre pratiche quotidiane e noi impariamo a riconoscere parti di azioni e questi elementi orientano il nostro comportamento. Sono pratiche che impariamo. Gli interazionisti simbolici si pongono in contrasto con criteri di razionalità, ma dicono che il nostro comportamento è dato da ciò che impariamo dal vivere associato.

SENSO COMUNE, FENOMENOLOGIA SOCIALE (ALFRED SCHUTZ)

3. Alfred Schutz: comprendere come si costruiscono le basi di condivisione di significati, come ci capiamo? Come si costruisce un significato condiviso? Recupera Weber e la sua attenzione alla comprensione soggettiva (Verstechen), ogni attore sociale interpreta e dà significato al mondo nel quale è immerso, il quale mondo è classificato attraverso tipizzazioni: partire da che cristallizzano conoscenze attorno a certi elementi. Noi leggiamo il mondo a

partire dai tipi col quale siamo venuti a contatto nella nostra esperienza sociale. Noi impariamo attraverso la nostra esperienza sociale, i criteri interpretativi che vediamo utilizzati dagli altri, diventano i nostri e li applichiamo per associazione ogni volta che il contesto ci suggerisce quel tipo di interpretazione. (Es persona che fanno a botte pre la strada o in un ring)

FENOMENOLOGIA SOCIALE, SENSO COMUNE E MONDO DELLA VITA QUOTIDIANA

di significato”-Noi siamo in una realtà interpretabili a diversi livelli “province chiavi interpretative che danno senso al nostro vivere. Il mondo della vita quotidiana è il primo col quale entriamo in contatto quando nasciamo e ci relazioniamo con gli altri. tipizzazioni-Quando vivi all’interno di questa provincia io acquisisco le e i significati che quel contesto sociale associa agli oggetti sociali (Mi comporto in un determinato modo con la mia migliore amica e diversamente col postino o con l’idraulico). (Provare

imbarazzo se usciamo da queste tipizzazioni, es. se la prof si siede al posto degli alunni)

routine,

- Faccio esperienza del mondo attraverso modi di relazionarmi col mondo (fare menofatica).

- Intenzionalità: nel momento in cui io interpreto e do significato a una mia azione, io uso il mondo esterno e le sue categorie per dare significato. Le categorie le apprendo dal mio fare esperienza del mondo. Quando uso le categorie sociali do significato. L'attore sociale intenzionalmente usa le categorie sociali, per dare significato al mondo e lo fa in modo in-riesso nel mondo della vita quotidiana perché lo dà per scontato, ma lo fa anche quando prende consapevolezza usando categorie diverse es. di carattere scientifico, perché esistono diversi significati.

FENOMENOLOGIA SOCIALE, TIPIZZAZIONI E SENSO COMUNE

Tipizzazioni costruiscono il nostro modo di vedere il mondo:

- Li agiamo inconsapevolmente, non siamo consapevoli fino a quando in una determinata situazione il comportamento va oltre, quindi

userò altre tipizzazioni per capire cosa stasuccedendo… li usiamo inconsapevolmente perché sono condivise- Producono un'aspettativa- Ci aiutano a risolvere i problemi di vita quotidiana, a dare senso Pagina 13 di 34fi ff fi fi fi fi fl fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fl- Non distribuite socialmente nello stesso modo, in alcuni contesi e alcune relazioni sociali non è riconosciuto, perché sono diverse a partire dal gruppo di appartenenza, dalle classi e dal contesto sociale

Senso comune lo diamo per scontato perché lo usiamo tutti i giorni, diventa naturale. Ce ne rendiamo conto quando noi apprendiamo di altri universi (es conoscenza scientifica) e comincia a guardare in modo diverso, rendi conto che stai usando tipizzazioni non più naturali ma frutto di un contesto culturale. Avviene quando si cresce, ma non perdiamo mai questo elemento di appartenenza alla vita quotidiana, infatti facciamo fatica a renderci conto di quando lo usiamo.

RAPPRESENTAZIONI SOCIALI,

TIPIZZAZIONI E CATEGORIZZAZIONI

2 tipi di categorizzazione:

Categorizzazione tout court:

  • che hanno a che fare con oggetti sici (non esiste un albero, matanti tipi di alberi)

Categorizzazioni sociali:

  • che hanno a che fare con le classi cazioni che riguardano attorisociali, gruppi. Sono rs che ci dicono chi siamo noi e chi sono gli latri, de niscono i con ni delnostro gruppo e gli altri, le relazioni tra noi e loro (l'altro gruppo è pericoloso?)

Tipizzazioni non sono neutre ma derivano della collocazione del gruppo nella società a cui sifa riferimento, collocano gli altri in funzione dalla loro vicinanza o lontananza da me.

Guardando gli altri mi faccio un'idea, collocandoli in funzione da una lontananza o vicinanza dalmio gruppo di appartenenza. Se vedo dei tratti che mi rimandano ad un altro da me, connotatonegativamente dal mio gruppo, io antepongo gli elementi di categorizzazione del gruppo diriferimento all'altro. (Antepongo tipizzazioni a me individuo).

Metto in campo un sistema di relazione tra me e quel gruppo, non tra me e la persona! Ricollego tutto al gruppo. Guardare attraverso l'individuo che ho davanti, il gruppo a cui fa parte. AL CONTRARIO Se l'individuo che ho davanti mi rimanda a caratteristiche simili alle caratteristiche del mio gruppo, io entro in relazione con la persona. Quando abbiamo a che fare con la realtà sociale in cui siamo immersi impariamo dal nostro ambiente sociale a selezionare e identificare alcune categorie (tipi), tipizzazioni che ci dicono qual è il contesto e i tipi di quel contesto. Quando abbiamo a che fare con attori sociali agiamo e richiamiamo questi tipi per comprendere e orientare il nostro comportamento. (Processo di categorizzazione).

Intenzionalità: Le tipizzazioni non si impongono all'attore sociale senza un suo tramite, nel momento in cui le richiama, esprime la sua capacità riflessiva. Si rende conto che esistono anche altre province infinite di significato e

per leggero richiamerà altre tipizzazioni. È nella condizione di agire riflessivamente. Non fanno parte della vita quotidiana, e tenderà a preferire a usare le province di significato della vita quotidiana anche quando entro in contatto con altre. Con quelle della vita quotidiana ci rimane per tutta la vita, sono più forti. Questo sta alla base degli stereotipi.

CATEGORIZZAZIONE SOCIALE E STEREOTIPIZZAZIONE

Lippmann, Concetto di stereotipo nasce da un'analisi di giornalista americano, studia gli stereotipi nell'opinione pubblica. Sono stampi cognitivi attraverso i quali guardiamo il mondo. Sono semplificazioni orientate, ci dicono cosa siamo noi e gli altri, e ci dicono le relazioni con gli altri, se pericoloso o no. Ci aiutano a capire il mondo selezionando gli stimoli che ci arrivano dal mondo e ricondurli a qualcosa che per noi ha senso.

COSA SONO gli stereotipi?

Hanno la funzione di rappresentare un gruppo. PDV FONDAMENTALE, noi guardiamo gli altri sempre a partire da

dove siamo messi noi, NON sono neutrali, posizionamento sociale, quindi ma veicolati da valori, criteri, preferenze che condizionano la nostra percezione. STEREOTIPO VS PREGIUDIZIO (+discriminazione) Pagina 14 di 34

Pregiudizio: processo di categorizzazione negativa, giudizio negativo attorno a quel gruppo, che si manifesta in atteggiamento

Elemento cognitivo: colloco questo gruppo nello spazio sociale corrispondente a ciò che non è considerato desiderabile e dall'altra parte mi determina un posizionamento (paura, avversione...) e comportamentale) mi comporto di conseguenza (elemento comportamentale)

Stereotipo: corrisponde all'elemento cognitivo e affettivo... discriminazione e la è l'esito comportamentale

Da rappresentazioni collettive, rappresentazioni sociali, senso comune, no alle implicazioni di processi di stereotipizzazione.

22/02 LE TRADIZIONI TEDESCHE A onda le proprie radici, si muove in un contesto culturale che risente della

Il dibattito tra due modi di interpretare il modo e il metodo attraverso cui il mondo diventa intelligibile (Relazione tra società e cultura) come porsi per studiare la società?

Hegeliana idealismo:

  1. La tradizione filosofica tedesca usava la matrice della relazione tra idee e società. Idee cambiano e cambia la società, che vedeva la società come variabile dipendente dalle idee. Esisteva uno spirito del tempo che formava le idee che influenzavano la politica, organizzazione sociale, ecc.
  2. Feuerbach, materialismo, le società formano le idee. Allievo di Hegel, la variabile dipendente sono le idee.

Marx si colloca qua: si distingue da Feuerbach per una questione di carattere metodologico, bisogna dimostrarlo.

Weber Simmel idee e società sono reciprocamente influenti, si collocano in una posizione intermedia, si influenzano a vicenda.

Dibattito metodologico su: perché studiamo la società? E come la studiamo? Cosa vogliamo capire? SPIEGARE

  1. Capire le
  2. Leggi universali, METODO NOMOTETICO: LA SOCIETà e i suoi funzionamenti, fare quello che fanno per le scienze naturali (trovare una legge e applicarla)

    2. Dilthey, si chiede se il metodo usato per le scienze naturali possono essere usati anche per COMPRENDERE studiare gli esseri umani. METODO IDEOGRAFICO: IL FENOMENO, comprendere ciò che lo genera. (Scienze dello spirito) Quando andiamo a studiare un contesto sociale non cerchiamo le leggi di funzionamento universali, ma descriviamo il fenomeno e comprendere i processi che lo generano.

    Weber, idea che le scienze sociali potessero applicare un metodo come le scienze di natura

    Simmel, dice che in realtà non sono le scienze dello spirito che devono guardare le scienze naturali, ma è il CONTRARIO! Perché nel momento in cui io approccio un fenomeno naturale io lo sto selezionando come rilevante, scelgo una prospettiva e un metodo. Le scienze naturali sono vittime di una mediazione sociale. Devono diventare sempre più

    consapevoli di essere Weber e Simmel elemento comune: non polarizzazione dibattito tra spiegare e comprendere, quando comprendo sto spiegando (non sono in contrapposizione). Meccanismo attraverso cui si genera il mio comportamento rispetto a quegli individui deriva dallo stereotipo. KARL MARX (1818-1883) E IL MATERIALISMO STORICO - La realtà sociale è prodotta dagli uomini e dalla loro attività, non è data, ma è creata. - Creata a partire dall'organizzazione economica, e da come gli esseri umani organizzano per rispondere ai propri bisogni materiali. - Vivendo in un contesto sociale immagazziniamo i principi di funzionamento di quel sistema e li acquisiamo come dati. I rapporti sociali sono rapporti economici, di produzione che si impongono agli uomini dalla nascita. - Si può spie
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Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lindaaas di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia ed etnografia dei processi culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Cervia Silvia.
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