Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 45
Appunti di Sociologia delle culture e delle industrie creative  Pag. 1 Appunti di Sociologia delle culture e delle industrie creative  Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Sociologia delle culture e delle industrie creative  Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Sociologia delle culture e delle industrie creative  Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Sociologia delle culture e delle industrie creative  Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Sociologia delle culture e delle industrie creative  Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Sociologia delle culture e delle industrie creative  Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Sociologia delle culture e delle industrie creative  Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Sociologia delle culture e delle industrie creative  Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Sociologia delle culture e delle industrie creative  Pag. 41
1 su 45
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LA NASCITA DEL CAMBIAMENTO CULTURALE – LA MODERNIZZAZIONE

“Modernizzazione e urbanizzazione – assieme a guerra, pestilenza e rivoluzione economica – sono le

occasioni di creatività culturale di più grande impatto”

È importante non solo guardare ai concetti in maniera “astratta”, come nel caso delle industrie culturali, ma

individuarne anche i riflessi nella realtà e come queste sono nate; quindi, casi in cui nella società moderna

nascono e si sviluppano le industrie culturali. Specialmente nel mondo moderno e urbano, l’industria

culturale ha avuto ancora maggiore impatto nella creazione delle industrie culturali (e anche nella creazione

di significato).

Se si vuole comprendere l’industria culturale e creativa si devono considerare di più i contesti e i luoghi dove

si sviluppano.

Spillman parte dall’impatto dell’espandersi delle comunicazioni di massa e dell’industria capitalistica dei

media che si ha sulla costruzione di significato (non è sufficiente guardare solo ai simboli e quindi agli

oggetti culturali ed analizzare le interazioni tra esse e le persone, l’habitus) nella società moderna.

Spillman, citando Thompson, dà importanza, in questo processo, ad alcuni cambiamenti fondamentali

avvenuti nel corso della storia, tra di essi vi è la nascita di nuove tecniche di stampa dalla metà del XV

secolo, cioè la stampa a caratteri mobili, poi l’evolversi della stampa commerciale con nuove possibilità di

diffusione della cultura e, infine, nel Novecento lo sviluppo delle telecomunicazioni e poi successivamente

dell’avvento dell’era del digitale.

Le tecniche di comunicazione di massa sono state uno degli sviluppi più significativi nella costruzione di

significato e nella circolazione di essa. Vi sono alcune caratteristiche che sono comuni ai vari mutamenti

avvenuti nella costruzione di significato della comunicazione di massa: la diffusione di beni simbolici su

vasta scala, la separazione tra produzione e consumo, la pluralità dei contesti nei quali le forme

simboliche sono accessibili e la circolazione sempre più pubblica di forme simboliche.

Per fare un esempio si può parlare dell’invenzione della carta stampa che ha portato ad una produzione

sempre maggiore di libri, e quindi ne ha incrementato anche la diffusione, oppure la divulgazione dei

giornali di notizie che fanno si che le persone si tengano informate su ciò che accade nel loro paese, che

prende in considerazione anche il sentimento di nazionalità.

LA CULTURA GLOBALE

Il Villaggio Globale è un termine coniato da McLuhan, che egli utilizza come una metafora per definire la

società globale. La diffusione di significati attraverso i media, quindi i mezzi di comunicazione di massa, fa

si che lo studioso definisca la popolazione mondiale come se fosse un villaggio antico, nel quale tutti gli

individui sono interconnessi tra loro. Si torna, quindi, ad una società tipica del villaggio, cioè neo-tribale, ma

su scala globale.

Il determinismo tecnologico di McLuhan vede la tecnologia come causa o motore, e determina le tappe

della società umana in base agli sviluppi delle tecnologie della comunicazione.

Il geografo David Harvey, in relazione alla concezione di villaggio culturale, parla di compressione spazio-

temporale, cioè di come tutto con il passare del tempo sembra rimpicciolirsi, infatti, le distanze nel mondo

moderno, con la diffusione della comunicazione di massa, diminuiscono drasticamente, come accade nelle

rappresentazioni delle Shrinking Map of the World. In queste, ad esempio, viene mostrato graficamente, su

di una cartina, come la diffusione di mezzi di trasporto sempre più veloci abbia accorciato, nel corso dei

decenni, le distanze tra i luoghi e quindi di come accorci anche le distanze tra le persone, si realizza così un

vero e proprio villaggio globale.

In un mondo che si rimpicciolisce, è anche interessante notare come le persone che rimangono ferme si

allontanano sempre di più.

Quando nel villaggio globale le culture si avvicinano possono sia scontrarsi che incontrarsi. La

globalizzazione, quindi, può portare sia alla omogeneizzazione, definita “Tesi della convergenza”; quindi,

l’avvicinamento tra le culture e l’espansione di determinate di esse; sia alla eterogeneizzazione che porta ad

uno scontro tra le diverse civiltà, detta “Tesi della divergenza”, da qui possono anche nascere

fondamentalismi e nazionalismi. Queste due visioni sono entrambe sostenute da fronti di studiosi e non ce

n’è una che prevale sull’altra.

“LE INDUSTRIE CULTURALI” – DAVID HESMONDHALGH

Vi sono specifiche tendenze, trasformazioni, in atto nelle industrie culturali a partire dagli anni 80:

 Le industrie culturali si sono avvicinate al centro della scena economica, sono diventate quindi

importanti al pari delle altre industrie, diventando anche di grandi dimensioni e diffondendosi a

livello globale.

 Le proprietà e l’organizzazione industrie culturali sono cambiate molto, sono infatti diventate sempre

più importanti e riconosciute. Si assiste alla nascita di grandi agglomerati che non sono specializzati

in una singola produzione ma comprendono la produzione di differenti prodotti culturali. Tali

agglomerati sono sia in competizione ma creano anche delle reti di cooperazione tra loro.

 Si ha un crescente numero di piccole e medie imprese, e delle relazioni tra queste e quelle più grandi.

 Avviene una internazionalizzazione, in seguito allo sviluppo tecnologico e politico delle nazioni, che

sono sempre più in dialogo tra loro, l’internazionalizzazione si presenta come un effetto della

globalizzazione. C’è una supremazia da parte degli Stati Uniti.

 L’avvento di Internet e del mondo digitale ebbe un grande impatto sulle industrie culturali, con una

semplificazione della produzione e dell’accesso ai prodotti da parte del pubblico.

 È cambiato il rapporto con l’audience, cioè i consumatori, perché i nuovi mezzi di produzioni

consentono la diffusione di più prodotti di nicchia, che si rivolgono a fasce sociali differenti, con una

maggiore ricerca sulla richiesta del pubblico.

 La trasformazione della politica culturale, cioè l’intervento pubblico nel settore culturale, che è

diventata da un lato più internazionale, nei rapporti con le corporation, e dall’altro più locale;

lasciando però indietro il livello nazionale.

 È incrementa la pubblicità, che a sua volta ha alimentato la crescita dell’industria culturale.

 I gusti e le abitudini culturali sono diventati più complessi nelle persone. A determinate classi non è

detto che sia corrispondente un determinato gusto. A questo si collega anche l’obsolescenza delle

mode che diventa sempre più rapida.

 I testi sono profondamente modificati. Per testo si intende un concetto specifico secondo

Hesmondhalgh. Essi si sono diffusi e diversificati sempre maggiormente.

Il libro di Hesmondhalgh spiega come e perché la produzione culturale sia cambiata a partire dai primi anni

Ottanta, e come la produzione e il consumo di cultura non siano cambiati così tanto come, invece, molti

commentatori sostengono. Vi sono stati dei grandi cambiamenti nelle industrie culturale ma ci sono stati

anche tantissimi aspetti rimasti immutati. Si analizza come la produzione e la diffusione della cultura si sia

evoluta e modificata.

Si hanno alcuni elementi di continuità in questo processo di mutamento:

 il ruolo della televisione, che attraverso ciò che trasmette conferisce importanza ad alcuni temi;

 le star e le celebrità che vengono utilizzate per promuovere prodotti culturali e no;

 la persistenza del dominio degli Stati Uniti;

 la questione dei diritti di autore e del copyright, che nel rapporto tra chi produce e chi compra

rimane un aspetto fondamentale nelle industrie culturali e creative, in quanto la proprietà intellettuale

è ritenuta fondamentale in questo ambito.

Per comprendere questi cambiamenti si possono prendere in considerazione il tempo libero e le mode e

come esse si sono evolute e sono mutate nel corso del tempo, quindi nelle differenti generazioni.

Hesmondhalgh sottolinea sia i cambiamenti che le persistenze in produzione, distribuzione e consumo della

cultura.

Le industrie culturali appaiono importanti per tre motivazioni:

 Producono e mettono in circolazione testi. Le industrie culturali producono prodotti, intesi come

testi, che influenzano la concezione del mondo dei singoli individui. Le persone sono influenzate

specialmente da quei testi trasmessi dai mezzi di comunicazione di massa, sia di informazione che di

intrattenimento; essi contribuiscono a formare identità, personalità e pensieri degli individui. Tali

testi sono messi in circolazione da grandi corporation che guardano ai propri interessi, ma dall’altro

lato ve ne sono di alcune che vanno in direzione opposta, per questo il mondo delle industrie

culturali è complesso e contraddittorio.

 Organizzano e fanno circolare la creatività e la conoscenza, le industrie culturali si occupano

principalmente dell’organizzazione e della vendita di un particolare tipo di lavoro. Queste industrie

si occupano principalmente di creatività simbolica, e fanno una grande selezioni tra i creativi che

producono i testi, che spesso sono in una situazione in cui sono sottopagati e non possono essere

liberi di produrre ciò che vogliono, in più le industrie devono anche trovare un’audience per i testi

che producono.

 Sono fattori di cambiamento economico, sociale e culturale, le industrie culturali e creative sono

fonte di profitto e di impego per molte economie. Hanno mutato spesso la concezione e l’importanza

che le persone hanno dato, nel corso del tempo hai prodotti della creatività. Molto speso si sostiene

come sia proprio la creatività ad aver cambiato la società in cui si vive.

LE ORIGINI DELL’ESPRESSIONE INDUSTRIA CULTURALE

Le origini risalgono alla Scuola di Francoforte, dedicatasi tra Prima e Seconda guerra mondiale agli studi

sulla società. Adorno e Horkheimer, facenti parte della scuola, coniarono il termine, scrivendo un testo nel

quale criticano la società statunitense (si erano infatti trasferiti dalla Germania negli Stati Uniti in seguito

allo scoppio della guerra), in quanto loro erano marxisti e considerano il termine industria culturale come un

ossimoro, era una definizione dispregiativa per loro; in quanto concepivano l’industria come un qualcosa che

appiattiva e non poteva essere relegata alla cultura, che se diventa produzione industriale, viene appiattita e

mercificata anch’essa, quindi volta al solo profitto. Hanno con questo termine un intento cr

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
45 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher piana.agnese di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della cultura e delle industrie creative e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Dall'asta Monica.