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CRITICHE a Lukacs e Weber
Lukacs afferma che Weber fa dipendere i fenomeni economici da quelli culturali, ma questa critica non è fondata. Weber affronta la situazione con strumenti metodologici, non con un semplice rovesciamento del materialismo in spiritualismo, dove gli elementi culturali sostituiscono quelli storici.
Weber sostiene il carattere culturale della realtà sociale, ma questa affermazione è criticata per il suo presupposto irrazionalistico nel pensiero di Weber. La scienza non ha la possibilità di orientare le scelte politiche perché segue un metodo soggettivo dipendente dall'assegnazione di valori a tratti della realtà politica, che può essere irrazionale. Di conseguenza, le scelte politiche non sono criticabili razionalmente.
Weber crede nell'"avalutatività della scienza": la scienza non può analizzare criticamente il destino, su cui non si può nemmeno agire, perché questo è costituito dalla razionalità formale che caratterizza ogni processo industriale e di modernizzazione.
Schutz, invece, afferma...
Che il mondo in cui viviamo è sociale, fatto di relazioni, e intersoggettivo, le azioni diventano interazioni. Questo mondo deve essere interpretato, Weber diceva l'agire sociale deve essere dotato di senso Schutz dice che interpretiamo le azioni in base ad esperienza e conoscenza, che camminano insieme. Pensandoci quando noi dobbiamo interpretare una nuova situazione, cerchiamo prima di capirla facendo affiorare le nostre conoscenze o riportando alla memoria esperienze pratiche passate. Questo comporta che il senso dell'azione non è detto che sia uguale per tutti, entra in gioco il punto di vista. Esperienza e conoscenza di cui parla Weber sono per Schutz soggettive. Schutz si pone il problema su come capiamo o interpretiamo la nostra azione, per Schutz tramite esperienze e conoscenze che sono soggettive e quindi si avranno diversi punti di vista. Il senso profondo dell'azione invece verrà colto quando si comprenderà l'intero progetto.
Nel momento in cui non solo chi agisce condivide tutto ciò che sta attorno all'azione, allora si va oltre il senso soggettivo ed entra in gioco il senso comune e di conoscenza dell'altro. Si approfondisce il senso del progetto. Per Schutz le azioni di routine non hanno senso perché sono comportamenti sociali automatici diverso da Weber. Schutz quindi dice che il senso è soprattutto soggettivo e legato all'esperienza. Si innesca lo studio dell'agire quotidiano umano. La quotidianità della vita è la dimensione soggettiva che ci dà una possibilità di interpretazione. Quando osserviamo gli altri è difficile comprenderlo a fondo, quindi capire il suo progetto. Per Weber la comprensione del senso altro dipendeva dall'interpretazione del dato della razionalità, vettore dell'agire sociale. Ma il problema sarà che la razionalità è anch'essa soggettiva. Schutz riscontra anche un
senso oggettivo sul quale possiamo convergere nel momento in cui condividiamo il progetto con l'attore, cioè nel momento in cui chi agisce ha spiegato la sua finalità e dato le motivazioni del suo agire: comprendiamo il progetto e capiamo verso cosa tende l'azione, si avrà un senso oggettivo, comprensibile solo a posteriori e condivisibile con tutti coloro che partecipano.
Schutz parla di tipificazioni, categorie tipiche per comprendere il progetto dell'altro e le sue azioni quindi. Queste categorie tipiche sono utili per ricondurre a modelli conosciuti ciò che vediamo nella realtà. I nostri depositi di esperienza e conoscenza ospitano questi dati raccolti dalle categorie per interpretare la realtà. Queste tipizzazioni perdono di significato tanto più si allontanano da quando vengono usate per quella situazione. La realtà che conosciamo è quindi l'insieme di questi processi e strutture di significato.
Tipificazioni condivise da un certo gruppo (comunità, etnia, società) queste tipificazioni strutturano i nostri significati e danno senso alla realtà in cui ci troviamo. La realtà per Schutz è quello che sperimentiamo e noi lo accettiamo come tale finché non è contraddetto da un'altra esperienza. La realtà può essere guardata da una pluralità di punti di vista differenti a seconda dei particolari interessi che abbiamo in una determinata situazione. Per concludere, la realtà si costruisce alla base di significati che ricaviamo dalle categorie tipiche che abbiamo in testa: il modo in cui noi agiamo nella realtà è caratterizzato dalle tipizzazioni che noi abbiamo di quella realtà. Schutz riprende i tipi ideali costruiti da Weber, affermando che hanno un carattere fittizio, non sono reali, sono costrutti di secondo grado. Si tratta di tipi personali = homuncoli.
Attraverso la tipificazione lo scienziato costruisce: modelli tipici di azione, tipi personali e tipi collettivi. Esistono tre postulati per la costruzione di questi modelli scientifici: coerenza logica, interpretazione soggettiva e adeguatezza-coerenza.
OLISMO E INDIVIDUALISMO di Weber
Studia la totalità - Studia i comportamenti individuali. Fenomeni sociali sono i fatti sociali: più della sola somma delle parti - Fenomeni sociali sono risultato dell'agire sociale.
Incominciamo a trattare sociologi del gruppo degli elitisti che si riconnettono in qualche modo a Durkheim e Weber, i quali concetti sono presenti in Tonnies ad esempio. Ma le teorie che si condividono in quel periodo storico erano argomento continuo di dialogo tra di loro.
TONNIES (1855-1936)
La realtà secondo Tonnies deve essere spiegata alla luce della ragione e della scienza, cioè il metodo sta nell'individuare i casi sociali, il metodo si trova in consonanza con Weber quando dice che...
La definizione di 'fittizi' o 'ideali'. Quello che sostiene Tonnies è la ricerca di Geselschaft Comunità e Gemeineshaft Società. Questi casi: La comunità è l'organizzazione naturale nella quale si ritrova l'uomo, organizzazione che si fonda sulla solidarietà e sull'unione profonda di una concezione comune condivisa, non per niente caratterizzata da legami di sangue (vecchie tribù che insieme andavano a cacciare, erano dette comunità). Le comunità sono piccole rispetto ad una società: esempio famiglia allargata. Nella società la mano passa al contratto si fa tra i singoli, quindi, nasce l'idea di SCAMBIO: individualismo, concorrenza, profitto IMPORTANZA AL VALORE DI SCAMBIO NON Più AL VALORE D'USO. Tutti noi decidiamo di portare questo avanti come individui. Due tipi di volontà essenziale PER LA COMUNITÀ e arbitraria PER LASOCIETÀ. Comunità rimane la base di associazione di ogni forma di vita e si trasforma poi in società. Quest'ultima caratterizzata da deliberazione, discrezione e concetto (riprende Weber). Deliberazione quando decido secondo un rapporto di mezzi/fini: distinguere i primi dai secondi. Discrezione decidiamo quale scopo scegliere piuttosto che un altro. Concetto l'arbitro siamo noi quindi l'attribuzione ordinaria è dotata di senso: dare senso all'esperienza. La società arbitraria è relativa all'individuo e per questo porta alle lotte tra gli individui che si trasformano in lotte per il denaro perché gli individui puntano al dominio della realtà. Pensandoci sono simili alle caratteristiche dell'agire di Weber. Ottima premessa all'elaborazione Weberiana che sarà molto più amplia, incorporando una serie di possibilità che Tonnies non aveva considerato. Tonnies non è proprio una
Premessa teorica di Weber, ma il metodo scientifico per casi ideali è molto simile. Oggi in sociologia quando si parla di comunità e società c'è nel sottofondo di quel sociologo il tipo sociale descritto da Tonnies i casi ideali quali comunità e società nel codice sociologico tengono la descrizione di Tonnies anche se oggi sono ben diverse. Tonnies riprende Schop. Dicendo che a fondamento delle forme di associazione troviamo la VOLONTÀ DI VITA! SIMMEL (1858-1918) Simmel non butta le altre scienze passate che potrebbero sovrapporsi e unirsi in una nuova scienza. Per Simmel l'individuo è realmente complicato, tanto da rendere difficile l'individuazione di cause per determinare delle leggi, come la scienza vorrebbe. Qui forse Simmel paga un po' la sua dimensione positivista; quindi, la sua prospettiva deterministica significa che una volta stabilita la legge la ragione dell'effetto è quello individuato.
e nel collettivo. Al contrario, in una società altamente differenziata, dove gli individui hanno ruoli e responsabilità specifiche, è possibile individuare il colpevole in modo più preciso. Simmel sostiene anche che la società è caratterizzata da una costante tensione tra l'individualità e la socialità. Da un lato, ogni individuo è unico e ha bisogni e desideri personali. Dall'altro lato, l'individuo è inserito in una rete di relazioni sociali e deve tener conto delle aspettative e delle norme della società. Inoltre, Simmel analizza il concetto di "straniero" nella società. Il "straniero" è colui che è diverso, che non appartiene completamente alla società in cui si trova. Simmel sostiene che il "straniero" può essere sia un elemento di conflitto che di arricchimento per la società, in quanto porta con sé nuove idee e prospettive. In conclusione, Simmel offre una visione complessa e sfaccettata della società, evidenziando le dinamiche e le tensioni che la caratterizzano. La sua analisi si basa su concetti come differenziazione, responsabilità penale, tensione tra individualità e socialità, e il ruolo del "straniero" nella società.piuttosto nel gruppo, Con l'aumento della differenziazione invece il colpevole è più facilmente identificato con un singolo individuo e soprattutto si distinguono però anche i singoli aspetti che caratterizzano la vita degli individui, tanto è che l'individuo si va identificare con un insieme di interazioni. In questi termini è compreso il problema della responsabilità, così in un crimine non si andrà a risalire all'individualità particolare del colpevole ma alle sue interrelazioni.
Problema del gruppo Simmel afferma che più ampio sarà il gruppo, meno forti saranno i legami tra gli individui, maggiore sarà la loro diversità e l'individualismo dei singoli i gruppi relazioneranno.
Simmel critica Marx perché pensa che la conoscenza storica derivi solo da un'immedesimazione nella psicologia degli altri storiografia è relativa, soggettiva.
Il contratto