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Il ragionamento induttivo
Il ragionamento induttivo parte da osservazioni specifiche per giungere a conclusioni generali. È utile pensare ad un imbuto al contrario, si parla di decision making: partire da una serie di opzioni e selezionare l'alternativa più favorevole.
Questo tipo di ragionamento ci consente di fare previsioni basate su regolarità che abbiamo osservato nella realtà. Tuttavia, a volte questo approccio può portare all'errore, poiché tendiamo a sopravvalutare la nostra capacità di generalizzare da osservazioni specifiche. L'induzione non garantisce certezza, ma solo probabilità.
Kahneman e Tversky hanno dimostrato che le persone spesso violano le leggi della teoria delle probabilità quando formulano giudizi induttivi. Questa tendenza agli errori di ragionamento è studiata nel campo della presa di decisioni, dove le persone utilizzano spesso modalità di pensiero veloce ed economica, note come
analisi dei mezzi e dei fini: Il processo comporta l'analisi continua delle discrepanze tra l'obiettivo desiderato e la situazione attuale. Ogni passo avvicina il soggetto alla soluzione, ma se il problema richiede passaggi intermedi, questo approccio potrebbe non essere efficace e addirittura controproducente. - Procedimento al contrario: Consiste nel partire dalla soluzione desiderata e lavorare all'indietro per identificare i passaggi necessari per raggiungerla. Questo approccio può essere utile in alcuni casi, ma potrebbe non essere adatto a problemi complessi o con molte variabili. - Euristiche di rappresentatività: Si basano sull'idea che un evento o un oggetto sia rappresentativo di una categoria o di un concetto. Questo può portare a giudizi errati se si ignorano altre informazioni rilevanti. - Euristiche di disponibilità: Si basano sulla facilità con cui si possono ricordare o immaginare degli eventi o delle situazioni. Questo può portare a giudizi distorti se si sovrastima la probabilità di un evento solo perché è più facile da ricordare. - Euristiche di ancoraggio e aggiustamento: Si basano sull'uso di un valore di riferimento (ancoraggio) per valutare una situazione e poi si fa un aggiustamento in base alle informazioni disponibili. Questo può portare a giudizi influenzati dal valore di riferimento iniziale. - Euristiche di soddisfazione: Si basano sulla ricerca di una soluzione che soddisfi i criteri minimi richiesti, senza considerare altre opzioni migliori. Questo può portare a scelte subottimali. - Euristiche di rappresentatività: Si basano sull'idea che un evento o un oggetto sia rappresentativo di una categoria o di un concetto. Questo può portare a giudizi errati se si ignorano altre informazioni rilevanti. - Euristiche di disponibilità: Si basano sulla facilità con cui si possono ricordare o immaginare degli eventi o delle situazioni. Questo può portare a giudizi distorti se si sovrastima la probabilità di un evento solo perché è più facile da ricordare. - Euristiche di ancoraggio e aggiustamento: Si basano sull'uso di un valore di riferimento (ancoraggio) per valutare una situazione e poi si fa un aggiustamento in base alle informazioni disponibili. Questo può portare a giudizi influenzati dal valore di riferimento iniziale. - Euristiche di soddisfazione: Si basano sulla ricerca di una soluzione che soddisfi i criteri minimi richiesti, senza considerare altre opzioni migliori. Questo può portare a scelte subottimali.contrario —> consiste nel concentrarsi sull’obiettivo invece che sul punto di partenza del problema
Euristica della rappresentatività
Linda ha 31 anni, è single, estroversa e molto brillante. Si è specializzata in loso a. Da studentessa era molto interessata ai problemi della giustizia sociale e della discriminazione, e ha partecipato anche a dimostrazioni contro il nucleare.
In che modo rispondiamo quando si tratta di de nire chi è Linda in relazione a categorie speci che? Linda è considerata un esemplare tipico o un prototipo, il che signi ca che le persone identi cano in lei elementi che sono fortemente associati a una particolare categoria. In altre parole, Linda rappresenta bene quella categoria.
Nel processo di stima delle probabilità, spesso non abbiamo alcuna evidenza concreta e ci basiamo principalmente sulla rappresentatività. Utilizziamo indizi legati al grado di tipicità per effettuare queste stime di probabilità.
Tuttavia,
è importante notare che il grado di tipicità e la probabilità di un evento non sono necessariamente correlati, anche se tendiamo a pensarlo. Questo è un errore logico, poiché secondo le regole della statistica, la probabilità che due eventi si verifichino insieme è generalmente inferiore alla probabilità che si verifichi un solo evento. Fallacia del giocatore La fallacia del giocatore si manifesta quando tendiamo a distorto la percezione delle probabilità in base agli eventi precedenti. Ad esempio, supponiamo di lanciare una moneta 6 volte e che in tutte e 6 le volte esca "testa". Quando tiriamo la moneta una settima volta, siamo inclini a credere che questa volta uscirà "croce", semplicemente perché è stato così per i sei lanci precedenti. In altre parole, tendiamo a attribuire una probabilità più bassa agli eventi più recenti rispetto a quelli meno recenti. QuestaLa tendenza emerge dalla nostra convinzione che gli eventi siano connessi tra loro in modo interdipendente, mentre in realtà, la probabilità di ciascun singolo lancio della moneta è indipendente dagli altri lanci.
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Euristica della disponibilità
Es. Se appena dopo l'incidente delle torri gemelle si fosse chiesta la probabilità di essere vittima di un incidente aereo avremmo avuto una certa risposta. Se lo chiediamo ora, la risposta è diversa.
Quando stimiamo la probabilità di un evento o fenomeno, la nostra valutazione è influenzata dalle informazioni attualmente attive nella nostra mente. Queste informazioni possono includere esempi, esperienze dirette o eventi recenti e rilevanti, come ad esempio l'attacco alle Torri Gemelle.
La maggioranza delle persone tende a fare affidamento su strategie intuitive, come le euristiche, anziché seguire rigorosamente le regole della probabilità statistica.
Nonostante questo approccio apparentemente irrazionale, le euristiche spesso si dimostrano vantaggiose e funzionali per il ragionamento quotidiano. Il pensiero umano sa accontentarsi. Il processo decisionale è stato oggetto di studio in diverse discipline, ciascuna con prospettive differenti. Inizialmente, l'ambito economico, in particolare l'economia, si è dedicato allo studio delle scelte individuali. In tempi più recenti, la psicologia ha anche iniziato ad interessarsi al processo decisionale. Queste due discipline, sebbene abbiano un oggetto comune di studio, affrontano il processo decisionale con obiettivi, scopi e metodologie diversi. ECONOMIA: Si concentra sulla comprensione della decisione attraverso l'identificazione di regole, assiomi e principi di razionalità che influenzano il comportamento umano, soprattutto in contesti economici. L'obiettivo principale è sviluppare modelli e sistemi teorici che mettano in luce le basi della scelta economica. PSICOLOGIA: Si focalizza sull'analisi dei processi cognitivi e delle variabili psicologiche che influenzano il processo decisionale. L'obiettivo principale è comprendere come le persone elaborano le informazioni, valutano le alternative e prendono decisioni in base a fattori emotivi, sociali e personali. In conclusione, l'economia e la psicologia offrono prospettive complementari per comprendere il processo decisionale umano. Mentre l'economia si concentra sulla razionalità e sulle regole che guidano le scelte, la psicologia considera anche gli aspetti cognitivi ed emotivi che influenzano il processo decisionale.razionalità a livello concettuale. In questo contesto, si presume che i decisori agiscano in modo pienamente razionale.—> approccio normativo: assume l'esistenza di un decisore oggettivo e razionale, che possiede una visione completa di tutte le decisioni necessarie. Questo decisore ideale è in grado di esaminare simultaneamente tutte le alternative, valutare ogni opzione, verificare la coerenza tra i propri obiettivi e le conseguenze delle azioni possibili, e alla fine stabilire una gerarchia di preferenze. Il decisore normativo opera in modo completamente razionale, senza essere influenzato da emozioni, percezioni o variazioni individuali nel processo decisionale. Questo approccio è basato sulla concettualizzazione della "razionalità olimpica". valore atteso Per calcolare il valore atteso di ciascuna opzione, si moltiplica il suo valore intrinseco per la probabilità di occorrenza. Secondo i modelli economici, la scelta ottimale dovrebbe essere quella.che massimizza il valore atteso, ovvero l'opzione con l'utilità attesa più elevata.PSICOLOGIA:
La psicologia si concentra sullo studio del comportamento effettivo delle persone quando prendono decisioni. Questo campo di ricerca non mira a creare modelli astratti basati su decisori ideali, ma piuttosto cerca di comprendere come le persone pensano e agiscono veramente quando devono prendere una decisione. A differenza della teoria economica, che si basa su assiomi e modelli di decisori ideali, la psicologia si interessa ai meccanismi reali che influenzano il processo decisionale delle persone. Questo perché i decisori reali sono soggetti a vincoli e limitazioni che li rendono non completamente razionali.
—> approccio descrittivo: Nel processo decisionale, le persone sono influenzate da limiti sia nella struttura che nella funzione della mente, che possono condizionare le loro scelte e il loro ragionamento. Le limitazioni del decisore reale,
come la capacità della memoria a breve termine e la velocità di elaborazione delle informazioni, lo rendono incapace di raggiungere una piena razionalità olimpica. Di conseguenza, il decisore reale opera con una razionalità limitata e strumentale. Questo significa che cerca e gestisce solo una quantità di informazioni che può effettivamente elaborare, non considerando tutte le possibilità disponibili, ma piuttosto prendendo decisioni che sono sufficientemente buone. Spesso, il decisore si accontenta di una scelta che è "abbastanza buona" anziché cercare la decisione ottimale in senso assoluto. Inoltre, nel processo decisionale, il decisore reale si ferma a un certo punto nella ricerca poiché il bene potenziale di ulteriori ricerche non è compensato dall'effort richiesto per condurle, creando così un trade-off tra sforzo-accuratezza nella decisione finale, orientandosi verso la scelta cheÈ migliore per sé stesso.
Problem solving: situazione in cui i nostri processi di pensiero si attivano per identificare la strada più funzionale per risolvere il problema e arrivare ad una conclusione.
La torre di Hanoi
La psicologia cognitivista si focalizza sullo studio dei processi mentali implicati nella risoluzione dei problemi.
Nel contesto dei problemi di risoluzione, come il famoso caso delle Torri di Hanoi, vengono applicate regole specifiche, ad esempio, una mossa implica lo spostamento di un blocco, con la condizione che i blocchi più piccoli debbano sempre stare sopra quelli più grandi. In questo caso, la risoluzione richiede almeno 7 mosse.
I problemi di risoluzione possono variare notevolmente. Alcuni includono:
- Problemi di sistemazione che richiedono di riorganizzare gli elementi in base a criteri specifici, come nei puzzle o negli anagrammi, e possono avere una sola soluzione o un numero limitato di soluzioni corrette.
- Problemi di
per separare i paragrafi:
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