vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La memoria
La memoria è la funzione che ci permette di codificare, conservare nel tempo e recuperare le informazioni tratte dalla nostra esperienza quotidiana. Processi di memoria:- Codifica: Acquisizione dell'informazione in ingresso, tendenza ad elaborare gli elementi ai quali prestiamo attenzione
- Ritenzione: Mantenimento dell'informazione codificata, può agire l'interferenza:
- Retroattiva (informazione più recente interferisce con il recupero dell'informazione più vecchia)
- Proattiva (informazione appresa in precedenza interferisce con recupero di materiale appreso successivamente)
- Recupero: L'informazione viene ritrovata per essere utilizzata
- Oblio: Non trovare un'informazione non significa che non ci sia, ma che potrebbe essere stata archiviata in modo errato
autobiografica e prospetticadichiarativa (esplicita, accesso consapevole) vs. non dichiarativa (implicita, accesso nonconsapevole) la memoria che ricordiamo le azioni anche se non le pratichiamo da un po’
La MEMORIA SENSORIALE: da 0, 25 a 2 secondi, capacità limitata, nessuno sforzo attenzionale
- Visiva, ecoica, uditiva, olfattiva, tattile, gustativa
Uno stimolo lascia una brevissima traccia nella modalità sensoriale in cui viene presentato. Può essere Ecoica (immagazzinamento delle proprietà acustiche del suono) oppure Iconica (modalità visiva).
LA MBT è un sistema a capacità limitata. Esistono infatti dei limiti alla quantità di informazioni che siamo in grado di immagazzinare e spesso questa varia di persona in persona. Tale limitedipende dalla memoria sensoriale che determina la quantità di informazioni che siamo in grado di processare. Attraverso il processo di reiterazione (ripetizione) le informazioni in MBT
Vengono trasferite alla MLT. LA MEMORIA DI LAVORO: secondi-minuti, span limitato 5-9 elementi, codifica sensoriale-superficiale, contenuti facilmente accessibili alla coscienza. Comprensione, calcolo, ragionamento. Può essere suddivisa in 3 componenti: Il taccuino visuospaziale (utile per il mantenimento di informazioni relative alle proprietà visive e spaziali dell'oggetto), un ciclo fonologico (deputato al mantenimento di informazioni verbali) e un esecutivo centrale (controllo di attenzione e coordinamento contenute negli altri due moduli). La memoria di lavoro è dedicata al mantenimento e immagazzinamento di una limitata quantità di informazione in una rappresentazione attiva per un breve periodo). Il buffer episodico è presentato come un sottosistema separato ma può essere considerato la componente di immagazzinamento dell'esecutivo centrale; avrebbe la capacità di integrare informazioni da diverse fonti e immagazzinarle sotto
forma di episodi. La MLT può essere suddivisa in tre parti (suddivisione fatta da Tulving nel 1972): memoria episodica, memoria semantica e memoria procedurale. Il magazzino della MLT è praticamente illimitato, le informazioni vengono immagazzinate al fine di poter essere recuperate. La durata della traccia è teoricamente illimitata. La codifica può essere semantica/profonda (codice preferenziale verbale) dichiarativa (esplicita, accesso consapevole) vs. non dichiarativa (implicita, accesso non consapevole). La MEMORIA SEMANTICA: si riferisce alla capacità di immagazzinare e richiamare conoscenze e fatti generali come categorie e tipi di eventi. Una delle caratteristiche è l'organizzazione per argomenti. In un compito di decisione lessicale i partecipanti dovevano classificare stringhe di lettere in parole e non parole. Quando una parola semanticamente legata era presentata prima della stringa di lettere, la decisione avveniva più velocemente (priming). Altra caratteristica della memoria semantica è la sua resistenza al decadimento nel tempo.La memoria semantica è l'informazione che ricordiamo non è collegata ad alcun evento specifico (non ricordo come so che Parigi è la capitale della Francia).
La MEMORIA EPISODICA: La memoria umana, secondo William James (1890) è una componente fondamentale del sé. Due forze sembrano governare la memoria episodica: la coerenza (gli episodi possono essere alterati, distorti o inventati per supportare personali credenze) e la corrispondenza (la congruenza con le esperienze effettivamente vissute). La necessità di corrispondenza deve fronteggiare il problema dello spazio disponibile all'immagazzinamento: non tutti gli eventi infatti vengono memorizzati, ma solo quelli che il sistema denota rilevanti. Il modello teorico del sistema di memoria di sé (SMS) propone che ogni ricordo abbia una naturale propensione ad essere dimenticato se non inserito in una rappresentazione a lungo termine.
La MEMORIA PROCEDURALE: Apprendimento consapevole
(imparo a guidare o ad andare in bicicletta) e memoria implicita (non sono consapevole quando sto guidando o pedalando).
OBLIO: Quando un ricordo viene dimenticato esistono almeno due possibilità: che il ricordo sia inaccessibile ma ancora registrato in memoria o che il ricordo non sia più presente. L'oblio può essere dovuto a naturale decadimento della traccia o a interferenza tra informazioni apprese. Il decadimento sarebbe attribuito al tempo trascorso tra l'apprendimento e il richiamo. La teoria dell'interferenza ipotizza che il ricordo sia migliore nella condizione di sonno poiché durante quella fase non si apprende una nuova informazione, riducendo così eventuale interferenza retroattiva (IR). L'IP è invece l'interferenza proattiva (causata dall'informazione precedentemente appresa).
AMNESIA: L'amnesia può essere retrograda (non ricordo passato) o anterograda (non riesco a memorizzare nuove informazioni).
Un'altra amnesia studiata è quella infantile e si riferisce allanaturale assenza di ricordi autobiografici consapevoli riferiti ai primi anni di vita. Esiste un acceso dibattito che riguarda l'origine e la spiegazione dell'amnesia infantile. Secondo Schachtel e Niesser è dovuta a cambiamenti nel funzionamento cognitivo da una modalità infantile ad una adulta. Freud suggerisce che i ricordi infantili sono carichi di connotati sessuali che sarebbero socialmente inaccettabili da ricordare in età adulta e quindi repressi.IL PENSIERO
Il pensiero è un'attività umana che ha sempre suscitato grande interesse. Ci permette di pensare, agire, risolvere problemi, affrontare situazioni quotidiane.
Quali sono le strutture del pensiero? Possono assumere una forma proposizionale (parole) o basarsi su immagini.
Tra le varie funzioni (oltre a quella di favorire una maggior memorizzazione delle informazioni) c'è anche quella di
essere utilizzate come forma di pensiero, cioè per rappresentarsi una situazione, pianificare azioni, prendere una decisione. Alcune ricerche mostrano che persone con buona capacità di formare immagini mentali ha punteggi elevati in test di pensiero divergente.
Quando nasce un problema? Quando è necessario superare qualche ostacolo per raggiungere un determinato obiettivo o rispondere a una certa domanda. Se otteniamo senza sforzo ciò che desideriamo, non ci troviamo di fronte a nessun problema, ma stiamo recuperando una risposta o una soluzione dalla nostra mente, già pronta.
Fasi problem solving
- Rilevazione del problema
- Rappresentazione del problema
- Ricerca della soluzione
Ostacoli alla risoluzione di problemi: Più difficili problemi astratti che implicano utilizzo di rappresentazioni mentali (vs concreti). Fissità funzionale: alcuni elementi sembrano dati come immutabili, ossia c'è la tendenza ad impiegare gli elementi del
Viene prodotto qualcosa di originale e che abbia un valore riconosciuto.
Principali aspetti che lo contraddistinguono (pensiero creativo):
- Fluidità: capacità di produrre tante idee senza riferimento alla loro qualità o adeguatezza
- Flessibilità: capacità di passare da una successione di idee a un'altra
- Originalità: capacità di trovare idee insolite
- Elaborazione: capacità di percorrere sino in fondo la linea di pensiero intrapresa, e sviluppare l'intuizione iniziale
- Valutazione: capacità di selezionare tra le varie idee prodotte quelle più pertinenti agli scopi
Il pensiero che porta a individuare in ciò che è dato qualcosa di nuovo è stato chiamato dagli psicologi della Gestalt pensiero produttivo (Wertheimer, 1945) che si differenzia dal pensiero riproduttivo; quest'ultimo porta il soggetto a riprodurre meccanicamente.
procedimenti precedentemente appresi e rappresenta una modalità di pensiero non sensibile alla globalità della situazione. Il pensiero