ALLATTAMENTO AL SENO DI LUNGA DURATA COME FRENO ALLO SVILUPPO. Ferdinando
Benedetti, Alessandra Bonvini, Valentina Lo Presti, Marco Massaccesi, Simona Olivieri,
Michela Salerni
È internazionalmente riconosciuto e scientificamente provato che l'allattamento al seno è
fattore di prevenzione delle malattie e promozione di un sano sviluppo del bambino
I documenti di politica sanitaria dell'Unicef Italia sull'allattamento al seno recitano: <”Tutte le
madri devono essere incoraggiate ad allattare esclusivamente al seno per i primi sei mesi e
continuare ad allattare fino a due anni di vita del bambino e oltre”
“La base scientifica per questa raccomandazione, che tutela la salute della maggioranza
della popolazione, si basa su un rapporto dose-dipendente fra durata dell’allattamento al
seno (anche non esclusivo) da un lato e salute materna e infantile dall’altro. Esempi di questo
rapporto dose-effetto, cioè di una maggior salute per chi allatta più a lungo, sono per la madre
la riduzione del rischio di cancro al seno e per il bambino un contributo alla prevenzione
dell’obesità,> (Ministero della Salute)
Dunque le linee guida dell’Unicef e di altre società scientifiche (SIP. SIN, SICuPP, SIGENP,
SIMP) nel documento <Allattamento al seno e uso del latte materno/umano> affermano che
nei paesi industrializzati l’allattamento di lunga durata, cioè fino ai due anni e oltre, ha il suo
ruolo principale soprattutto nella prevenzione dell’ obesità infantile nella riduzione del rischio
materno di cancro al seno e all’ovaio, nella facilitazione di una positiva relazione della donna
con il proprio bambino.
E aggiungono all’indicazione di un “allattamento prolungato fino a due anni d’età del bambino
e anche oltre”, il motto:
“Fintantoché la madre e il bambino lo desiderano”
Tutte queste indicazioni, con forte valenza orientativa, quanto sono suffragate da prove
scientifiche certe e inequivocabili?
I motivi che vengono esposti si fondano su ricerche epidemiologiche che mettono al centro
della loro osservazione vantaggi e svantaggi di tipo squisitamente medico-corporeo, nel
senso prevalente assegnato al corpo in occidente: una macchina distinta dalla psiche, un
corpo indipendente dalla psiche.
Inoltre per i fautori dell’allattamento prolungato.
Non ci sono prove scientifiche che i bambini trattati con allattamento prolungato al seno
mostrino da adulti psicopatologie invalidanti (psicosi)
MA… non si considera che il disagio psicologico si manifesta con il crollo psicotico solo in
casi estremi e… non si fa alcun accenno alla tematica dello sviluppo della persona intesa 27
Prof.ssa Mancini, Prof.ssa Marino
come soggetto che progressivamente acquista una coscienza di sé ed una capacità di
rappresentarsi in relazione agli altri.
Queste dichiarazioni fanno riferimento a pubblicazioni e ricerche centrate sullo sviluppo e sul
funzionamento intellettivo (dissociato dallo sviluppo globale della persona), oppure sul
rendimento scolastico dei bambini allattati al seno (senza che venga specificata al durata
dell’allattamento). Questi aspetti della vita di una persona seppure importanti, non
qualificano di per sé la salute mentale dell’individuo o la qualità delle relazioni che il soggetto
riesce ad instaurare dapprima con le figure primarie e poi con le altre persone del suo
ambiente.
LA VISIONE NEOPOSITIVISTA DEL CORPO MACCHINA
Il “modello medico” di stampo neopositivista considera il corpo come una macchina fatta di
pezzi, ognuno dei quali ha una funzione distinta. Cartesio aveva costruito la tesi di una
divisione netta tra il corpo, fatto di materia, e la mente fatta di un’altra sostanza sconosciuta,
ma diversa. Nel modello teorico di tipo neo cognitivista la ricerca si effettua isolando e
analizzando le abilita del soggetto in evoluzione e gli interventi mirano a ri-abilitare o
potenziare ogni singola funzione ritenuta deficitaria. I sintomi diventano elementi distorti
→
da normalizzare.
..ma si perde di vista l’interezza e l’integrità della persona
Se cambiamo punto di vista
Ogni parte del <somatopsichico> sovradetermina il funzionamento ed il comportamento di
tutte le altre parti e questo insieme somatopsichico che è l’essere umano funziona in
relazione con altri esseri umani secondo una logica circolare e sistemica. La salute quindi
non può dipendere unicamente dall’assenza di malattia, sintomi in questa visione vanno
interpretati come una comunicazione, come segni di un equilibrio relazionale disfunzionale
che chiede ascolto.
LA NASCITA DELLA PERSONA intesa come SOGGETTO
Le funzioni corporee di un neonato non possono svilupparsi se non all’interno di una
relazione con la madre e con l’ambiente. Pertanto l’elemento unificante che si pone come
condizione sine qua non per lo sviluppo anche intellettivo è la dimensione emotivo-
relazionale (Spitz, 1965; Bowlby, 1951; Winnicott, 1958, 1965). Cahn (2006) parla di
soggettivazione per rappresentare il processo di sviluppo nella sua interezza. Aspetti delle
cure primarie possono favorire o essere d’ostacolo allo sviluppo e al benessere del bambino.
L’allattamento prolungato come causa o sintomo di un ritardo nello sviluppo ?
La clinica ci dice che la persona nella sua soggettività si sviluppa se il bambino può avere a
disposizione una madre-ambiente responsiva ovvero capace di reverie ed inoltre se i
momenti di soddisfazione del bambino in fusione con la madre si alternano ritmicamente ed
28
Prof.ssa Mancini, Prof.ssa Marino
armoniosamente con i momenti di frustrazione, collegati ad un assenza graduale e regolata
della presenza materna.
Ritmo tra presenza e mancanza.
Freud (1911) e poi Bion (1967) chiariscono che il sentimento di esistere (e il pensiero e il
simbolo e il linguaggio) si sviluppa nell’assenza dell’oggetto primario concreto (il seno
materno). Winnicott (1968) propone l’idea che <il pensiero inizi come modo personale che
ogni infante ha di affrontare la graduale mancanza di adattamento da parte della madre>.
Quindi si può supporre che un’ offerta illimitata del seno materno possa ostacolare la nascita
e lo sviluppo del pensiero e interferire con il processo di soggettivazione?
Nell’attuale dibattito scientifico ci sono 3 posizioni distinte:
1. L’allattamento al seno prolungato oltre il primo anno di età è unicamente fonte di
benefici per la mamma e per il bambino e non ostacola lo sviluppo del bambino.
E’ innocuo, fonte di rassicurazione e gratificazione, rafforza il legame madre-bambino.
|| bambino, se e quando sarà soddisfatto, abbandonerà spontaneamente il seno e si rivolgerà
ad altri cibi, MA…
Il seno svolge una funzione gratificante e rassicurante tanto per il bambino quanto per la
madre, l’abbandono dell’allattamento dunque non può essere la risultante di un’iniziativa
unilaterale, ma sarà l’esito di un inconscio, implicito patteggiamento tra le esigenze emotive
del bambino e quelle della madre Se la madre non autorizza e sostiene il processo separativo,
il bambino non sarà spinto dal suo interno ad esplorare il mondo.
2. Il significato dell’allattamento protratto dipende dal tipo di relazione che si è
instaurata tra il bambino e la madre o chi si prende cura di lui e pertanto non si può
risalire ad una regola generale di salute pubblica uguale per tutti.
3. L’allattamento al seno protratto oltre i 12 mesi può contribuire, assieme ad altri fattori,
a frenare il processo di sviluppo del bambino nel senso della soggettivazione ed è
quindi un problema rilevante di salute pubblica.
Sono entrambe vere le affermazioni 2. e 3.
In un’ ottica psicoanalitica, ponendo al centro dell’attenzione la relazione madre-bambino e
le fantasie inconsce che l’attraversano, l’allattamento prolungato al seno sarebbe non una
causa, ma il sintomo di uno stile relazionale dell’ambiente materno.
Il nostro gruppo di lavoro, pur condividendo l’ipotesi che l’allattamento prolungato possa
essere inteso come sintomo di una relazione madre-bambino caratterizzata da difficoltà di
separazione, lo considera in aggiunta e di per sé un possibile, specifico, freno al processo di
soggettivazione. 29
Prof.ssa Mancini, Prof.ssa Marino
L’allattamento prolungato come freno allo sviluppo psicofisico e al processo di
soggettivazione
1. Il protrarsi dell’illusione fusionale: l’allattamento prolungato può N mantenere in vita la
fantasia di un seno concreto sempre a disposizione e creare difficoltà nell’esperienza di
separazione tra madre e bambino.
Il bambino, dopo l’anno dieta’, esperito il seno come fonte di rassicurazione e certezza della
dedizione materna, potrebbe ricavarne una deprivazione esperenziale
La sua autonomia è ostacolata dall’essere trattenuto all’interno di una dimensione duale,
fusionale, prevalentemente corporea sensoriale
Inoltre il desiderio di fusionalità è inesauribile e infinito e, attraverso un allattamento senza
limiti, questa fantasia fusionale R onnipotente rinvia la presa d’atto della propria solitudine e
interferisce con lo sviluppo della motivazione ad esplorare l’ambiente (ritardo sviluppo della
coscienza di sé e di alcune funzioni come il linguaggio).
2. Il corpo materno come unica fonte di piacere: l’esperienza dell’allattamento prolungato
può favorire la fissazione su una fonte di piacere che dovrebbe gradualmente cedere il posto a
nuovi oggetti.
3. Marginalizzazione della figura paterna: il < padre> è colui che offre un confine e un limite
all’onnipotenza del figlio e all’illusione dell’indifferenziato, promuovendo separazione e
crescita.
4. Interferenza nell’ esperienza della integrazione delle spinte aggressive e delle spinte
libidiche: l’allattamento protratto può essere un ostacolo all’integrazione delle spinte
aggressive e libidiche e all’integrazione delle rappresentazioni relative all’oggetto buono e
all’oggetto cattivo, in quanto non favorisce esperienze in cui il bambino impara a modulare
l’aggressività in maniera meno distruttiva, senza dover rinunciare alla sua espressione
(Eruzione dentaria).
Un crocevia di linee evolutive
L’anno di età rappresenta un crocevia di linee evolutive che giungono a maturazione e che
tendono verso la conquista di un sentimento di sé distinto dalla madre e dalle altre figure di
accudimento, conquista che o alla base del processo di soggettivazione e che costituirà il
compito evolutivo della vita intera. Deambulazione, dentizione e avvio dello svezzamento,
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
Appunti esame Psicologia dinamica
-
Psicologia dinamica - Appunti
-
Appunti Psicologia dinamica
-
Appunti Psicologia dinamica