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I
- condensazione
- spostamento
- rappresentazione plastica
- elaborazione secondaria (o revisione secondaria).
I primi tre sono meccanismi automatici inconsci mentre l’ultima è legato a livello più consapevole di strutturazione del
linguaggio delle spiegazione.
ff fi fi fi fi fi fi
Condensazione
• (processo di pensiero primario, non logico ma associativo) —> Meccanismo che unisce un certo
numero di pensieri latenti in un unico elemento “riassuntivo” manifesto: quindi il sogno manifesto è il risultato di
questa condensazione di pensieri e di temi che costituiscono il contenuto latente.
Es: sognare una persona e dire che era mia mamma ma aveva la faccia della zia—> in un elemento onirico si
condensano e si riassumono più cose.
Spostamento
• (processo di pensiero primario)
Processo inconscio mediante il quale sentimenti inaccettabili sono sostituiti ed investiti in un oggetto
sostitutivo. La rappresentazione disturbante è separata dal suo a etto che viene spostato su un'altra
rappresentazione meno disturbante ma legata alla prima da un elemento associativo. La rappresentazione rimane
inconscia e l’a etto è spostato su un oggetto più neutro.
- Altro esempio tipico di questa difesa sono le fobie, dove l'ansia associata a una fonte inconscia, davanti al
fallimento della rimozione, è ri-indirizzata verso un sostituto conscio, spesso di per sé ino ensivo
Rappresentazione plastica
• (processo di pensiero primario)
Rende il sogno manifesto pieno di immagini e di impressioni visive e fa si che la maggior parte delle
impressioni sensoriali abbiano la caratteristica delle veridicità: il soggetto che sogna le ritiene vere e, pur nella loro
normalità, sono paragonabili alle allucinazioni patologiche tipiche di certe malattie mentali. Talvolta le immagini si
presentano in altre modalità sensoriali, oltre che quella visiva, ad esempio viene anche usata la modalità tattile,
cinestetica o uditiva, anche se più raramente; può capitare tuttavia, che certi sogni manchino completamente delle
qualità sensoriali e si presentino invece solo come pensieri, idee isolate, stati d'animo o singole parole. Siamo in
grado grazie alla rappresentazione di ricreare la tridimensionalità degli oggetti e le impressioni sensoriali senza
stimolazione esterna. Questa rappresentazione plastica funziona sia ad occhi aperti, sia nel sogno ed è lo stesso
meccanismo che porta alle allucinazioni nelle psicosi.
Elaborazione secondaria
• (processo di pensiero secondario, avviene in fase di veglia nell’atto stesso di
raccontare)
Permette che il sogno assuma una certa logicità e coerenza, cioè che abbia un senso. Il racconto del sogno
che viene riferito è il risultato dell'attività di questo meccanismo attraverso il quale, spesso il soggetto cerca anche di
adattare il sogno alla sua realtà, elaborandolo ulteriormente. Serve anche per imboscare di più certi comportamenti, il
sogno è un materiale in continuo cambiamento. Questo meccanismo è anche il responsabile della sparizione dei
sogni al risveglio, è un rimaneggiamento della psiche di allontanarci dai desideri rimossi.
Stessa cosa quando ci sembra di non aver sognato e poi durante la giornata succede qualcosa che ci fa ricordare di
averlo fatto.
Sogni particolari: stimolo organico.
• Ci sono sogni in cui il desiderio collegato e' molto evidente come quelli legati a uno (Fare la pipì)
punizione
• I sogni di derivano da desideri inconsci del Super-Io. Componente legata a sensi di colpa, pensieri
aggressivi, che riteniamo a livello conscio non adatti.
sogni di angoscia e negli incubi
• Nei spesso la censura permette di mantenere il sonno, ma il livello di attivazione è
molto alto. Il desiderio e' così forte che viene percepito come angoscia. C'è da gestire la paura da qualcosa.
coazione a ripetere,
sogni traumatici
• I sono l'unica eccezione: legati alla ovvero un meccanismo di difesa per il
quale se abbiamo qualcosa di non risolto ci torniamo su per processarlo, ma molto spesso non si cambia il
procedimento di azione; si è spinti a rimanere quelli che siamo, ad ostacolare il cambiamento. La coazione a ripetere,
se ripetuta spesso è negativa, fallimentare—> a fronte di un evento traumatico vissuto, la notte lo ri- sogniamo, e
spesso li sogniamo per molte volte.
Proprio per i suoi signi cati inconsci l'Interpretazione dei sogni (1899) costituiva per Freud uno strumento
fondamentale della cura psicoanalitica. I sogni hanno sempre una valenza comunicativa di parti di noi che facciamo
fatica ad accogliere a livelli consapevoli.
L'interpretazione dei sogni costituisce anche attualmente uno degli aspetti speci ci del trattamento psicoanalitico,
ma non tutti gli autori concordano sul signi cato del sogno come desiderio non soddisfatto. Ma il sogno è qualcosa
ff fi fi ff fi ff
di noi che ci vuole dire delle cose, quindi ascoltare i sogni può aiutare a capire meglio degli aspetti di noi, dare
ascolto a delle nostre parti.
• Psicologi dell'Io = condividono l'ultima visione freudiana,
• I teorici delle relazioni oggettuali = considerano il sogno in sè come un oggetto e ritengono importante il modo in
cui il paziente si mette in relazione con il sogno.
• Kohut (psicologi del Sé) parla di “sogni di stato di sè”, sogni in cui i diversi personaggi vengono a rappresentare
parti di sè del paziente
• Ultime ricerche rapporto tra i signi cati del sogno in termini psicoanalitici e neuropsicologia (e.g. fase REM e non-
REM) nei sogni emergono gli aspetti che non siamo riusciti a digerire nel sistema mnestico, ha una valenza
rielaborativa
Strutturazione della psicoanalisi attraverso la storia e i vari costrutti teorici:
Secondo Freud (1922) la Psicoanalisi è una teoria, un modello del funzionamento della mente data da una serie di
conoscenze acquisite nella pratica clinica che, gradualmente, si sommano, dando vita a una nuova disciplina teorica
(è una teoria, meta psicologia). È anche un procedimento teorico o metodo per l’indagine dei processi psichici cui
altrimenti non sarebbe possibile accedere
(è una teoria della tecnica) e un metodo terapeutico per il trattamento dei disturbi nevrotici (è una modalità
terapeutica). É quindi sia una teoria che una tecnica che un metodo, ogni passaggio dalla matrice teorica
all’applicazione pratica ha in sé una spiegazione teorica. Questo è il modo che Freud attua per rimanere fedele al
metodo scienti co e argomentare ogni sua a ermazione, questa è la grande di erenza tra la psicoanalisi e la loso a
che non rientra tra le scienze ma tra i saperi umanistici.
L’intento di medicina e psicologia è lo stesso ovvero arrivare a misurare degli aspetti che non possiamo misurare
adesso ma possiamo intuire applicando in modo sistematico il metodo scienti co. È il metodo che di erenzia la
scienza dalla non scienza. pulsione,
Il concetto fondamentale è quello della Trieb in tedesco, che rimanda a un concetto di energia. Questa è
però diversa dall’istinto che è un qualcosa di biologicamente determinato mentre l’energia è un costituente psichico
geneticamente determinato, modi cabile dall’esperienza individuale, che produce uno stato di eccitazione psichica o
di tensione. Ogni persona quando nasce è caratterizzata da questa energia vitale che è reattiva all’esperienza e gli
stimoli ambientali, è quella che al giorno d’oggi nelle neuroscienze è chiamato l’insieme di predisposizioni genetiche,
temperamento e soglie percettive che determinano l’energia che mettiamo in campo per adattarci all’ambiente.
si origina da
La pulsione è l’energia che spinge l’individuo all’attività, a moverai nell’ambiente e vivere. La pulsione
uno stato di tensione crescente spiacevole e ha lo scopo di sopprimere la tensione, spingendo l’individuo
all’azione (scarica) per tornare ad uno stato di piacevolezza o tranquillità. Nel momento in cui abbiamo delle
sollecitazioni che potrebbero essere interne o esterne che fanno riattivare l’energia sentiamo il bisogno di dover fare
qualcosa. L’essere umano segue il piacere e cerca di evitare il dispiacere.
Esistono nella mente forze di tipo psicologico, caratterizzate da:
- una fonte (zona erogena)
- una certa intensità
- una direzione (oggetto) o una meta (scarica)
In questo periodo la teorizzazione di Freud prevede una sola pulsione che è quella libidica, basata sull’eccitazione di
stampo sessuale che si chiama Eros ed e spinta dall’energia detta libido. Dopo la guerra a ancherà a Eros la
pulsione di Thanatos, calmante. A erma che in entrambi casi può esserci l’e etto di piacere.
Quindi quando c’è una pulsione si innesca un’attività che crea tensione che coincide con uno stato spiacevole ed è
per questo che è necessario fare qualcosa per scaricare questo stato.
Le pulsioni sono caratterizzate dalle loro vicissitudini (MdD):
- trasformazione nell’opposto
- tra soggetto e oggetto
- rivolgimento verso il sé
- rimozione dei derivati della pulsione
- sublimazione delle energie pulsionali
fi fi
ff
fi ff ff fi ff ffi ff fi fi
Le vicissitudini o destini delle pulsioni sono compresi e capiti individuando il meccanismo di difesa o adattamento
che le caratterizza. Nella psiche ogni pulsione si scatena da una fonte ed è caratterizzata da una certa intensità e
quando deve scaricare sceglie un oggetto, ovvero qualsiasi cosa che non sia soggetto. La visione di Freud è quella
di un essere umano non troppo sociale, molto egocentrato, una sorta di macchina chiusa che quando l’intensità
dell’attivazione diventa troppo alta deve scaricare e non importa dove. Questa visione è superata perché le
neuroscienze attualmente ci dicono che siamo sistemi aperti sul mondo.
Pulsione parziale: uno qualsiasi dei numerosi e distinti elementi che, con uendo assieme e organizzandosi in modi
speci ci, danno forma alla struttura nale della pulsione completamente evoluta. Ogni volta che si attiva la pulsione
dalla stimolazione di una zona erogena, l’attivazione con uisce allo sviluppo complessivo adulto.
Nella sessualità matura alcune pulsioni parziali vengono a far parte di quello che viene chiamato Piacere Preliminare.
Nell’organizzazione adulta della sessualità le pulsioni parziali devono diventare subordinate al primato della zona
genitale. Zone relative alla pulsione, fonti o ZONE EROGENE: bocca, ano, fallo, genitali. Le diverse pulsioni parziali si
possono osservare in concomitanza con le fasi libidiche de