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STRATEGIA R:
• scarse cure alla prole e mostrano una notevole
• competizione intraspecifica
• Gli individui si sviluppano rapidamente raggiungendo in tempi brevi l'età riproduttiva.
• Nonostante l'elevata mortalità, che si identifica materialmente con la capacità portante
dell'ambiente, l'elevata prolificità e il frequente ricambio generazionale sono in grado di garantire
intensi ritmi di crescita.
STRATEGIA K:
• basata sulla capacità di adattamento e sopravvivenza
• ritmi di crescita lenti e, una volta saturata la capacità portante dell'ambiente, si assestano su un
livello di equilibrio, con oscillazioni "fisiologiche" intorno a questo valore
• Il basso grado di prolificità è compensato dalla cura della prole, comportamento che riduce
notevolmente la mortalità fino all'età riproduttiva.
STRATEGIE DI SEDUZIONE E CORTEGGIAMENTO:
STRATEGIA «DAD» :
• Le femmine impiegano molto tempo nella cura della prole
• Una strategia è quella di mostrare una propensione all’accudimento della prole: ovvero strategia
dad
• Questa strategia prevede che il maschio sia fedele, monogamo e si mostri disponibile a prendersi
cura della prole sia economicamente che emotivamente.
STRATEGIA «CAD»:
• No interesse nell’allevamento della prole
• «Buoni geni»
• Intelligenza e bellezza
• Non necessariamente fedeli
• Vengono scelti per passare i geni ai figli
Come si scelgono queste strategie?
• Secondo alcuni autori le due strategie sarebbero tattiche alternative di un meccanismo sessuale
comune: in base al contesto, o al partner, uomini e donne sceglierebbero di adottare una strategia
di attrazione postriproduttiva (Dad) o pre-riproduttiva (Cad).
• Secondo altri, invece, la strategia adottata dipenderebbe da un imprinting precoce, in un periodo
sensibili in cui la presenza o assenza della figura paterna avrebbe effetti sullo sviluppo sessuale e
sulla preferenza della strategia adottata.
Gli studi ci dicono che:
• Gli uomini sembrerebbero mettere in atto una delle due strategie a seconda dell’esperienza e
della situazione
• Le donne invece sceglierebbero in base ad un imprinting genitoriale
Il Machiavellismo:
• Gli uomini manipolano e mentono per ottenere un vantaggio riproduttivo
• Mettono in atto una delle due strategie a seconda della partner scelta
• Coloro che hanno un elevato punteggio Mach sono preferiti come partners e maggiormente
scelti ed identificati come leaders
• Neutralità affettiva nelle relazioni interpersonali, da una certa indipendenza dalle regole della
morale convenzionale, piuttosto che dall’immoralità e da una debole implicazione ideologica,
privo di qualsiasi psicopatologia grave. LEZIONE 6
I disturbi del comportamento sessuale
Caratteristiche principali:
• Compromissione del desiderio, della gratificazione o soddisfazione sessuale e/o della capacità di
raggiungerla. Bisogna fare riferimento alle diverse fasi della risposta sessuale maschile e femminile
• Possono affliggere chiunque, indipendentemente dall’orientamento sessuale, dal genere e
dall’identità
• Non esiste una causa univoca. Sono patologie dall’eziologia multipla
• Generalmente vengono diagnosticate in età adulta
• Devono generare un forte distress personale e una compromissione significativa del
funzionamento (relazionale/personale) dell’individuo.
Differenze tra DSM-IV TR e DSM -5:
Nel DSM-5 sono state aggiunte alcune disfunzioni sessuali specifiche per genere e, per le donne, i
disturbi del desiderio sessuale e dell'eccitazione sono stati combinati in un unico disturbo:
disturbo dell'eccitazione/interesse sessuale femminile.
Tutte le disfunzioni sessuali (eccetto la disfunzione sessuale indotta da sostanze/farmaci)
richiedono ora una durata minima di circa 6 mesi e criteri di gravità più precisi.
Il disturbo del dolore/penetrazione genito-pelvica è stato aggiunto al DSM-5 e rappresenta una
fusione di vaginismo e dispareunia, che erano altamente correlati e difficili da distinguere.
Esistono due sottotipi di disfunzioni sessuali: permanente (sempre presente dalla prima
esperienza) rispetto ad acquisito, e generalizzato rispetto a quello situazionale. Che vanno sempre
indagati durati la fase diagnostica in tutti i disturbi.
Per indicare la presenza e il grado di aspetti medici e altri non medici, sono state aggiunte al testo
le seguenti caratteristiche associate: fattori legati al partner, fattori legati alla relazione, fattori di
vulnerabilità individuale, fattori culturali o religiosi e fattori medici.
Disturbi sessuali femminili:
Disturbo dell'interesse sessuale e dell’eccitazione
Disturbo da dolore genito-pelvico/della penetrazione
Disturbo dell’orgasmo (anorgasmia) Disturbi sessuali maschili:
Disturbo del desiderio sessuale ipoattivo
Disfunzione erettile
Eiaculazione precoce
Eiaculazione ritardata e Anorgasmia
Disturbo dell’interesse sessuale e dell’eccitazione femminile: Mancanza o una diminuzione
dell’interesse nell'attività sessuale e nei pensieri erotici e/o la mancanza di reazione alla
stimolazione sessuale, mentale o emotiva e/o fisica. Devono manifestarsi almeno 3 dei seguenti
sintomi e perdurare per almeno 6 mesi:
1. Assente o ridotto interesse per l’attività sessuale
2. Assenza o diminuzione dell’immaginario erotico
3. Ridotto o assente desiderio di iniziare una attività sessuale o mancanza di ricettività nei
confronti degli stimoli del partner
4. Significativa riduzione o mancanza di piacere durante tutte o quasi tutte (70%-100%) delle
attività sessuali
5. Mancanza o riduzione nella risposta sessuale a tutti gli stimoli sessuali (scritti, visivi o altro)
6. Significativa riduzione o mancanza della risposta sessuale in tutte o quasi tutte (70%-100%)
incontri sessuali.
• Soggettivo: le donne non si eccitano con nessun tipo di stimolazione sessuale, compresi baci,
carezze, guardare un video erotico e la stimolazione fisica della zona genitale. Tuttavia, le donne
con disturbo dell'interesse sessuale/dell’eccitazione soggettivo possono avere una risposta fisica
alla stimolazione sessuale. Per esempio, il flusso di sangue alla clitoride aumenta (facendola
inturgidire) e l’aumento del flusso di sangue provoca un aumento delle secrezioni vaginali, ma ciò
non viene percepito come stimolante o piacevole
• Genitale: le donne provano eccitazione in risposta alla stimolazione che non coinvolge i genitali
(come un video erotico), ma non rispondono alla stimolazione fisica dei genitali. Le secrezioni
vaginali e/o la sensibilità dei genitali sono ridotte.
• Combinato: le donne si sentono poco o per nulla eccitate in risposta a qualsiasi tipo di
stimolazione sessuale. La risposta fisica è ridotta o assente.
Disturbo dell’interesse sessuale e dell’eccitazione femminile: Cause e correlazioni
Il disturbo dell'interesse/eccitazione sessuale femminile è spesso associato a problemi
nell'esperienza dell'orgasmo, dolore provato durante l'attività sessuale, attività sessuale rara,
discrepanze nel desiderio a livello di coppia. Difficoltà relazionali e disturbi dell'umore, aspettative
e norme irrealistiche riguardo al livello "appropriato" di interesse o eccitazione sessuale, insieme a
tecniche sessuali scadenti e mancanza di informazioni sulla sessualità. Questi ultimi, così come le
convinzioni normative sui ruoli di genere, sono fattori importanti da considerare (così come i
cinque fattori citati per gli altri disturbi). Attenzione! Ci sono cambiamenti normativi nell'interesse
sessuale e nell'eccitazione nel corso della vita e possono derivare da eventi legati al partner,
interpersonali o personali e possono essere di natura transitoria. Inoltre, è più probabile che le
donne in relazioni di lunga durata riferiscano di avere rapporti sessuali nonostante non ci siano
evidenti sentimenti di desiderio sessuale all'inizio di un incontro sessuale rispetto alle donne in
relazioni di breve durata.
Disturbo da dolore genito-pelvico/della penetrazione:
Il disturbo da dolore genito-pelvico/della penetrazione comprende dolore durante il rapporto
sessuale o altre attività sessuali che implichino la penetrazione e la contrazione involontaria dei
muscoli circostanti l'orifizio vaginale rendendo il rapporto sessuale doloroso o impossibile. Questo
disturbo include anche ansia in merito ai tentativi di penetrazione e difficoltà ad avere rapporti
sessuali. Il DSM-5 definisce questo disturbo come dolore vulvogenitale o pelvico alla penetrazione
che innesca marcato timore di ripetere l’atto sessuale o marcata ansia anticipatoria con una
conseguente tensione muscolare che limita i tentativi di penetrazione.
Vaginismo (sindrome del muscolo elevatore dell’ano): “ricorrente o persistente spasmo
involontario della muscolatura, che interferisce col rapporto sessuale”. Questa reazione muscolare
è eminentemente psicosomatica e sfugge al controllo consapevole della donna, causandole
l’impossibilità al rapporto sessuale penetrativo, ma anche alla visita ginecologica. È infatti spesso,
il/la ginecologo/a a diagnosticare questa condizione nelle giovani donne. Il vaginismo come
reazione istintiva e somatica della donna impedisce di fatto il rapporto sessuale e nelle condizioni
primarie e permanenti, diviene causa di infertilità e dei cosiddetti matrimoni bianchi.
Dispareunia: dolore che si associa al rapporto sessuale, solitamente si manifesta quando il pene
entra in profondità nella vagina.
Vestibulodinia provocata: si manifesta quando viene esercitata pressione su all'orifizio vaginale
(zona genitale o vulva), solitamente è un dolore più superficiale.
Fattori Medici (dolore superficiale/profondo)= ▪ Infezioni urogenitali (es. ghiandole di bartolini) ▪
Lesioni ▪ Uso di medicinali ▪ Tumori ▪ Aderenze ▪ Cisti ▪ Endometriosi: patologia cronica,
dislocazioni di tessuto endometriale che riguardano le ovaie e i legamenti che sostengono l’utero
e, meno frequentemente, le tube di Falloppio.
Fattori Psicologici: ▪ Un’esperienza traumatica in passato, come un abuso durante l’infanzia o
dolore intenso durante il travaglio ▪ Lo stress cronico e acuto ▪ Ansia legata ad esperienze negative
precoci
Attenzione: non è vulvodinia: La vulvodinia è un persistente dolore, solitamente limitato alla zona
vulvare, senza alcuna lesione visibile. In alcuni casi il dolore, anche sotto forma di fitte o scosse,
può estendersi anche ai glutei, all’ano e cosce. Può essere continuo, pungente o provocare un