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Diclofenac voltaren, buona selettività a livello COX-2
• →
Paracetamolo analgesico ed antipiretico, NON antinfiammatorio; inibisce le COX ed
• interagisce col sistema degli oppioidi, attiva una via serotoninergica ed interagisce col sistema
nitrergico
Nessun FANS dev'essere utilizzato in pazienti affetti da ulcera peptica attiva o pregressa
• Il peggioramento dell'asma potrebbe dipendere dall'uso dei FANS
• Il medico deve prescrivere la dose più bassa per avere un effetto
•
23/04/2020
Sedativi ed ipnotici
Un sedativo (ansiolitico) efficace dovrebbe ridurre l'ansia ed esercitare un effetto tranquillante con
scarso o nessun effetto sulle funzioni motorie o mentali superiori; il grado di depressione del SNC
provocato da un sedativo dovrebbe essere il minimo possibile.
Un ipnotico dovebbe produrre sonnolenza ed indurre l'insorgere ed il mantenimento di un sonno il più
possibile simile a quello fisiologico. Gli ipnotici implicano una depressione del SNC più profonda della
semplice sedazione, infatti si può raggiungere questo effetto con la maggior parte dei farmaci sedativi
aumentando la dose.
Classificazione: →
benzodiazepine ipnotici sedativi ampiamente utilizzati, la maggior parte presenta un gruppo
• carbossammide nella struttura ad anello eterociclico a 7 membri, un sostituente in posizione 7
è richiesto per l'attività sedativo-ipnotica
altri agonisti del recettore benzodiazepinico
• congeneri della melatonina
• →
barbiturici si legano ad una zona differente del recettore e, a differenza delle BZD,
• prolungano piuttosto che intensificare la risposta al GABA. A concentrazioni elevate possono
essere gaba mimetici, cioè si legano al canale e lo aprono di per sé, senza bisogno del GABA
stesso; i barbiturici sembrano essere meno selettivi delle BZD dato che deprimono l'effetto di
nt eccitatori ed esercitano effetti di membrana non sinaptici
Benzodiazepine
Lo sviluppo delle benzodiazepine è stato necessario per evitare l'utilizzo di barbiturici, che provocano
assuefazione e la dipendenza fisica. Tutte le BZD si legano ad un sito recettoriale e facilitano il legame
del GABA al proprio recettore, che a sua volta determinerà l'apertura del canale al Cloro e poi
l'ingresso di questo ione nella cellula, che ha funzione depolarizzante e quindi azione inibitoria; a dose
crescente si avrà un'azione ansiolitica, sedativa, ipnotica, morilassante ed anticonvulsivante.
Il recettore GABA A si apre e permette il passaggio di uno ione carico negativamente, il cloro, che
entra nella cellula per gradiente di concentrazione; la depolarizzazione impedisce alla membrana di
far insorgere il PDA necessario per trasmettere l'info. Il GABA è il maggior nt inibitore del SNC, le BZD
non lo sostituiscono ma ne aumentano gli effetti, infatti senza la presenza del gaba le BZD non
riescono a far aprire il canale.
La sintesi si formano per decarbossilazione dell'acido glutammico, il GABA viene internalizzato in
vescicole che poi vengono ad integrarsi con la membrana plasmatica della presinapsi favorendo poi
l'esocitosi. Si degrada con un enzima dedicato (GABA T); viene liberato in modo sia spontaneo che in
seguito a stimolazione nervosa (con un meccanismo calcio dipendente); la ricaptazione avviene a
livello delle sinapsi, in cui vi sono meccanismi specifici, in modo tale che l'azione sia limitata nel
tempo.
L'assorbimento a livello orale è quasi completo, ma varia da farmaco a farmaco; rapido massime
concentrazioni plasmatiche fra 0,88 e 1,18 ore; intermedio 1,5-2 ore; altri hanno un assorbimento lento.
Le altre vie di somministrazione sono intramuscolare (assorbimento meno rapide e completo
probabilmente per precipitazione del farmaco secondaria a fenomeni di cristallizzazione nel sito di
inoculazione) ed endovenosa, effetto immediato.
La durata d'azione non correla con l'emivita del farmaco, fatta eccezione per quei composti inattivati
da una reazione iniziale; i metaboliti idrosolubili delle BZD sono escreti principalmente per via renale,
ma nella maggior parte dei casi l'alterazione della funzionalità del rene non ha effetti sull'eliminazione
del farmaco stesso.
I fattori che influenzano la trasformazione metabolica sono le alterazioni della funzionalità epatica a
seguito a malattie, l'età e l'aumento (o diminuzione) dell'attività microsomiale indotta da farmaci.
Gli effetti sono la:
sedazione
• ipnosi
• riduzione del tempo di latenza del sonnolenza
• aumento del tempo totale di sonnolenza
• riduzione dei movimenti spontanei durante il sonno
• riduzione complessiva del sonno ad onde lente e del sonno REM
• sensazione soggettiva di sonno profondo e ristoratore
• più importanti proprietà farmaco-cinetiche che quelle farmaco-dinamiche
•
Riducono l'ansia a dosaggi che non compromettono significativamente le funzioni motorie;
rilassamento muscolari a dosaggi che non producono rilevante sedazione; attività anticonvulsivanete
e gastrointestinale.
Le reazioni avverse sono ben tollerate, quindi hanno una tossicità non elevata ed hanno una
compromissione psico-motoria, stanchezza, incoordinazione motoria, confusione, compromissione
della capacità di guidare. Possono portare ad incubi, irritabilità, agitazione, disinibizione ed alterato
controllo; insonnia, tremore, disforia come sintomi di astinenza.
Sulla respirazione vi è una possibile depressione respiratoria associata con altri neurodeprimenti o
se utilizzati a dose elevate; possibile peggioramento delle apnee notturne per diminuzione del tono
muscolare nelle vie aeree.
Con le BZD ad emivita breve la sindrome di astinenza insorge più precocemente (1-2 giorni), mentre
→
ad emivita medio lunga (4-8 giorni) sospendere gradualmente in caso di terapia che si è protratta
per più di un mese; passaggio da BZD a breve emivita a BZD a lunga emivita; ridurre la dose in 4-8
settimane, con riduzioni più lente alle dosi basse.
Barbiturici
Facilitano il legame del GABA al recettore GABA A, aumento del tempo di apertura del canale (mentre
BZD aumentano la frequenza); a dosi elevate aumentano la conduttanza al cloro anche in assenza di
GABA ed inibiscono azione di sodio e potassio. Hanno effetti sulla depressione del SNC, aumento della
durata del sonno, effetti anticonvulsivante ed ansiolitico (minore di BZD), tolleranza farmaco-
metabolica.
Sono ben assorbiti per via orale; somministrati per via endovenosa per induzione dell'anestesia;
distribuzione ampia e ridistribuzione al tessuto adiposo, metabolismo epatico ed eliminazione renale.
Reazioni avverse:
depressione pstuma del SNC, compromissione dei riflessi e capacità di giudizio
• eccitazione paradossa
• potenziamento reciproco con altri neurodeprimenti
• blocco gangliare
• depressione respiratoria
• induzione del sistema P450
• intossicazione acuta
•
L'alcol in quantità da bassa a moderata allevia l'ansia e favorisce una sensazione di benessere e
perfino euforia, tuttavia è la droga più comunemente usata al mondo.
L'etanolo è una molecola piccola idrosolubile, che viene assorbita a livello gastro-intestinale, a
digiuno i picchi ematici vengono raggiunti rapidamente, mentre più cibo c'è più l'assorbimento è
ridotto. Nel SNC la concentrazione di etanolo aumenta rapidamente nel cervello poiché riceve una
grande porzione di flusso sanguigno e l'etanolo attraversa rapidamente tutte le membrane; il 90%
dell'alcol viene metabolizzato nel fegato, la parte restante è escreta attraverso polmoni ed urine.
La principale via implicata nel metabolismo dell'alcol coinvolge l'ADH che converte l'Alcol in
Acetaldeide (alcoldeidrogenasi, che metabolizza il metanolo anche); l'enzima è collocato
principalmente nel fegato, parte del metabolismo avviene a livello gastrico (soprattutto nell'uomo
meno nelle donne poiché hanno meno enzima nello stomaco).
L'acetaldeide viene trasformato in acetato o acido acetico; l'assunzione cronica riduce l'attività di
ossidazione dell'acetaldeide. Vi sono dei farmaci (disulfiram) che bloccano l'acetaldeide deidrogenasi,
quindi il farmaco blocca l'enzima e quindi blocca la trasformazione di acetaldeide in acetato; in questo
modo c'è una maggiore quantità di acetaldeide in circolo, che causa sensazioni spiacevoli come
nausea, vertigini, cefalea.
L'abuso acuto di alcool può indurre sedazione, riduzione dell'ansia, dislalia, atassia, alterazioni delle
capacità di giudizio e disinibizione del comportamento; l'esposizione acuta aumenta i recettori per il
GABA. L'assunzione cronica altera la funzione di diversi organi vitali, principalmente fegato, SN,
gastrointestinale e cardiovascolare.
L'acol è in grado di interagire con un gran numero di farmaci modificandone l'efficacia e ne potenzia la
→
tossicità aumento degli effetti neurodepressivi sull'intero SNC fino al coma; depressione dell'attività
respiratoria; rischio di ostruzione respiratoria; rischio di polmonite ab infestis; depressione del
cardiocircolo.
Alcol + oppioidi = potenziamento degli effetti neurodeprimenti; depressione del drive respiratorio;
depressione dell'attività cardiocircolatoria.
Alcol + cocaina = aumento di euforia, disforia, ansia, aggressività; durata maggiore; cardiotossicità
superiore e tossicità epatica; aumento del rischio di morte improvvisa.
Alcol + MDMA = maggior suscettibilità agli effetti dell'alcol; aumento del rischio cardiovascolare ed
ipotermia.
Alcol + cannabis = nausea, vomiti; riduzione dello stato di allerta e delle capacità di giudizio; ansia,
panico, paranoia; greening out (pallore, vertigini, nausea, vomito).
28/04/2020
La dopamina ha una molteplicità di funzioni ed insieme ad altre ammine contribuisce alla creazione e
regolazione di funzioni superiori, che sono in parte sovrapposte: la dopamina ha un grande ruolo nella
motivazione e anche nel piacere, ma contribuisce con la serotonina a funzioni come l'appetito, la
funzione sessuale e funzioni cognitive.
Queste vie dopaminergiche nascono da vari nuclei:
sistema nigrostriatale che da un'area dopaminergica va a proiettare nei nuclei motori del
• putamen e caudato;
il sistema mesocorticale con quello mesolimbico va a regolare funzioni nella PFC e a livello di
• tutte l'encefalo;
il sistema tuberoinfundibolare in cui la dopamina va a regolare nell'ipofisi inibendo la
• prolattina e questo è sorgente, nel trattamento con vari farmaci antidopaminergici, di effetti
indesiderati orm