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LSD: Funghi allucinogeni, Mescalina, Bufotenina, Fenciclidina (polvere degli angeli), MDMA (ecstasy)
Effetti psicoanalettiche e psicodislettiche, altera la regolazione corporea, ipertermia, inoltre allucinazione.
Farmacologia generale
Farmaco in età preclassica pharmacon (capro espiatorio), in età classica (veleno), placebo vuol dire io compiacerò.
Farmacologia medica
Farmacologia clinica
Farmacogenetica
La risposta al farmaco è dovuta dalla diversa componente genetica.
Farmacoeconomia
Farmaco epidemiologia, farmaco utilizzazione: come vengono utilizzati i farmaci dai pazienti e prescritti.
Farmacologia medica
I farmaci servono per: prevenire la malattia, per diagnosticare la malattia, per trattare i sintomi, segni, condizioni e disturbo.
Tipi di farmaci
Minerali, animali, sintetici, micro organismi, piante, ingegneria genetica.
Farmacocinetica
Ciò che il mio organismo fa al farmaco.
efficacia dipende dall assorbimento, distribuzione, metabolismo, eliminazione, interazione farmaci
Farmacodinamica: ciò che il farmaco fa al mio organismo. L'efficacia dipende dalla sensibilità dell'organo, tessuto.
Le molecole dei farmaci devono poter passare la membrana da: diffusione passiva (attraversa i canali lipidici o acquosi, dipende dal gradiente di concentrazione come fanno gli ioni), viene trasportata all'interno (facilita la diffusione, trasporta attivamente), endocitosi e pinocitosi.
I farmaci non vanno a giro per conto suo ma si legano a proteine plasmatiche.
La barriera ematoencefalica, ha vari aspetti, è delicata ma talvolta resistente.
Il farmaco interagisce con un recettore, questo recettore può essere qualsiasi molecola, può essere un recettore o un enzima, o un canale ionico. Quest'interazione farmaco recettore, avviene con un'azione reversibile, di attacco e stacco. Se ho il farmaco A che si attacca e stacca al suo recettore, e ci
mettoanche il farmaco antagonista B, dipende dalla concentrazione di A o di B chi è maggiore diconcentrazione prevale. La cosa importante è la dose, per avere un effetto terapeutico con effettiavversi limitati. La penicillina è diretta verso la parete batterica, qualcosa che noi non abbiamo quindianche se sbagliamo la dose non succede niente, è sicuro. Metabolismo: 2 fasi: si svolgono principalmente nel fegato e ha il compito di depurare quello cheviene introdotto nel corpo. Questa biotrasformazione serve per metabolizzare il farmaco in unasostanza inattiva oppure il contrario da una sostanza inattiva a un farmaco, queste due entità hannocaratteristiche fisico chimiche. Il farmaco che io do per bocca, il fegato ne deve metabolizzare un po'ma non tutto se no non entra in circolo. 1. Fase I (enzimi citocromi): i citocromi prendono le sostanze e le rendono non tossiche, leinattiva, è un sistema di difesa generale per difendere i nostriOrganismi da sostanze nocive, tossine. Le piante hanno moltissimi citocromi. Succede che un citocromo metabolizza 20 cose diverse e se uno smette di funzionare, ne abbiamo meno funzionanti.
FASE II (vie conjugation): hanno il compito di eliminare degradare ed espellere le sostanze inattive, attraverso urina. Abbiamo 7 principali citocromi. L'escrezione avviene principalmente nel rene, feci, saliva, latte, lacrime, polmoni (sostanze volatili). Emivita del farmaco (durata di vita del farmaco), la prima emivita passa da 100 al 50 %, nella seconda emivita passa dal 50 al 25 e così via.
Oppio
Oppiacei: sono i prodotti naturali,
Oppioidi: sono quelli sintetici
Le endorfine aumentano con lo stress fisico positivo (attività fisica). Beta endorfina è un prodotto endogeno e va sui recettori degli oppiacei come la morfina.
I recettori per gli oppiacei sono recettori accoppiati a proteina G, solitamente a una G inibitoria. Una volta attivato il recettore oppiacei viene tutto frenato.
Inibito, i recettori per gli oppiacei sono presenti nel SNC soprattutto a livello sottocorticale e tronco encefalica. Nell'analgesia da oppiacei sono coinvolti tutti e tre i recettori MOR, KOR, DOR, è un'algesia che non mi cura del dolore. Inoltre gli oppiacei reprimono l'attività respiratoria. A volte vanno incontro a tolleranza e vanno aumentate le dosi. Gli oppiacei riducono il tratto intestinale provocando stipsi. Farmaci oppioidi che agiscono sui recettori oppiacei, la maggior parte agiscono sui recettori MOR, alcuni sui DOR pochi sui KOR. Gli usi e gli abusi sono determinati dalla farmacocinetica. Ramifentanil per anestesia. Tossicodipendenza. Si deve aumentare sempre la dose per avere gli stessi effetti poiché subentra la tolleranza, se non ho la sostanza in quel momento, l'oppiaceo non ce l'ha più, la persona ha una sindrome d'astinenza. Per curare una sindrome di astinenza do l'oppiaceo acutamente e dopo do il metadone. L'overdose prende troppa sostanza.
magari si inietta una quantità troppo elevata di principio attivo e va in blocco respiratorio, poiché magari la droga che è stata calcolata male, tagliata male, la morfina da miosioculare, puntiforme. Il naloxone è un antagonista potente del recettore oppiaceo.
Malattie neurologiche e malattie psichiatriche:
Morbo di Parkinson: malattia neurologica che ha componenti anche psichiatriche, malattia meglio conosciuta per quanto riguarda la patofisiologia, è una malattia neurodegenerativa progressiva che causa disfunzioni motorie soprattutto nella prima fase è la seconda malattia neurodegenerativa come numero di pazienti, in Italia sono 150mila, caratterizzata da perdita di neuroni dopaminergici della substantia nigra che tramite gli assoni connettono lo striato, e sono essenziali per la regolazione dei movimenti nella prima fase, disturbi cognitivi e dell'umore colpiscono il paziente nelle fasi successive. Malattia conosciuta dall'800, caratterizzata da
tremori involontari con diminuita forza muscolare sia durante un azione, sia quando l'arto è sostenuto, con la propensione della testa in avanti, con un passo caratteristico strascicante, con disturbi sensoriali e cognitivi. L'incidenza cresce al crescere dell'età, sviluppa o mostra i primi sintomi verso 60-70 anni, anche se può essere presente da molto prima un'iniziale degenerazione. Fattori di rischio: il più importante è l'età, storia familiare positiva cioè predisposizione genetica o ambientale es. erbicidi, pesticidi, metalli. Esistono anche correlazioni positive con traumi cerebrali pregressi, stress emotivo, tratti di personalità. I sintomi sono limitati al disturbo motorio (tremore degli arti anche a riposo, tendenza del tronco in avanti, difficoltà salivazione e deglutizione, con tendenza a chiudersi delle palpebre, passo caratteristico strascicato). Il tremore compare per primo, più conosciuto, presente all'inizio.A riposo, inizia prima in un arto poi nell'altro. Un'altra caratteristica importante è bradicinesia (lentezza movimenti) o acinesia (impossibilità di movimento), il disturbo dellarigidità muscolare, si configura nel movimento ad ingranaggio, movimento a piccoli scatti, movimento mai fluido. Instabilità posturale, legato all'incapacità di coordinare contrazione e rilassamento muscolare e passo festinante. In periodi più avanzati della malattia compaiono vari altri disturbi come disturbi della parola, e deglutire dato da difficoltà di coordinamento muscolare. Disturbi della scrittura, calligrafia non fluida e piccola. Con il progredire della malattia (dopo 7-8 anni dall'insorgenza) i sintomi colpiscono altre sfere del paziente che prevalicano i sintomi motori, si manifesta depressione da lieve a moderata (la malattia è invalidante ma non mortale), sintomatologia della sfera cognitiva con una lieve diminuzione della sfera cognitiva stessa.
deficit di attenzione, apprendimento, memoria, 1/3 di pazienti diviene demente. L'insorgenza della malattia, i sintomi motori, sono dovuti da degenerazione di neuroni dopaminergici che si trovano nella substantia nigra (ricca di melatonina), piccolo nucleo nel mesencefalo, i neuroni dopaminergici proiettano al nucleo striato coordinamento i movimenti, la malattia è caratterizzata da neurodegenerazione selettiva di questi neuroni, deterioramento della via nigrostriatale. Oltre la perdita di neuroni, prevede anche la presenza di inclusioni nucleiche, corpi di Lewy, sono presenti anche nei pazienti parkinsoniani.
Abbiamo molti neuroni dopaminergici nella via nigrostriatale ed è necessario che si perdano un 70% di questi per la comparsa di sintomi di Parkinson. La dopamina, è un neurotrasmettitore sintetizzato nei neuroni dopaminergici, la formazione parte da un aminoacido la tirosina, assunta con la dieta che passa la barriera ematoencefalica, la quale tirosina viene idrossilata,
Divenendo dopa, la quale viene decarbossilata e diviene dopamina, la quale viene immagazzinata in vescicole e all'arrivo del Pda viene liberata e interagisce con recettori, D1 e D2 entrambi accoppiati a proteine G, D1 accoppiato a proteine G eccitatoria, i D2 accoppiati a proteina G inibitoria. Esistono ulteriori tipi D1 (D1 e D5), D2 (D2, D3, D4). Sui D4 agiscono gli antipsicotici. Nello striato troviamo sia i D2 e i D1, anche se troviamo più D2. Sapendo questo possiamo agire per migliorare la vita del paziente, alleviando i sintomi, ovviamente non curare, possiamo aumentare la quantità di dopamina. A volte il Parkinson può essere dato da conseguenza di terapie bloccanti della dopamina, farmaci antidopaminergici, come antipsicotici. Abbiamo quindi una scomparsa dei terminali dopaminergici, meno dopamina e meno stimolazione dei recettori dopaminergici, tutto questo è alla base della sintomatologia motoria, in quanto viene colpita la via nigrostriatale. I movimenti
Partano dalla corteccia motoria, ma prima di arrivare ai muscoli, l'informazione della corteccia passa nei gangli della base (striato) dove subisce un integrazione che fa coordinare fra muscoli flessori e estensori, coordinando la fluidità del movimento stesso, se in questa zona manca la dopamina, abbiamo una perdita di regolazione, venendo a mancare il sistema dopaminergico il sistema colinergico ha il sopravvento inibendo i movimento. I farmaci per il Parkinson agiscono su il sistema dopaminergico e colinergico. L'inibizione da parte della substantia nigra del globus pallidus interno che inibisce il talamo e permette di compiere il movimento fluido, la via eccitatoria della substantia nigra innerva il globus pallidus che inibisce i nuclei sottotalamici che inibisce il talamo che permette la fluidità dei movimenti. Due tipi tecniche per la diagnosi attraverso la PET e la SPECT. Vengono iniettati radiomarcanti che si dispongono nell'area desiderata (neurone dopaminergico).
a specificamente le cellule che producono il neurotrasmettitore dopamina nella regione del cervello chiamata sostanza nera. La perdita di queste cellule causa una diminuzione della produzione di dopamina, che è coinvolta nella regolazione del movimento e dell'umore. L'esposizione all'MPTP può causare sintomi simili a quelli della malattia di Parkinson, come tremori, rigidità muscolare e difficoltà nel coordinamento dei movimenti. Questo ha portato alla scoperta che l'MPTP può essere utilizzato per creare modelli animali della malattia di Parkinson per la ricerca scientifica. È importante sottolineare che l'MPTP non è presente naturalmente nell'ambiente e l'esposizione avviene principalmente attraverso l'uso di droghe sintetiche contaminate. Pertanto, è fondamentale evitare l'uso di droghe illecite e assicurarsi che siano di origine sicura. La ricerca sull'MPTP ha contribuito notevolmente alla comprensione della malattia di Parkinson e ha portato allo sviluppo di nuovi trattamenti per alleviare i sintomi. Tuttavia, è ancora necessario molto lavoro per trovare una cura definitiva per questa malattia debilitante.