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ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI
Tra gli antidepressivi Triciclici abbiamo la Amitriptilina (Laroxyl) e Clorimipramina (Anafranil)
dosaggio 75-150 mg. Sono gli antidepressivi più vecchi (1960).
Gli antidepressivi triciclici bloccano il re-uptake di Noradrenalina e di Serotonina. Miliardi di
neuroni cerebrali in alcune zone del cervello rilasciano noradrenalina e serotonina nella sinapsi, si è
visto che gli enzimi sinaptici che captano la noradrenalina e la serotonina e li riammettono nella
cellula pre-sinaptica vengono inibiti dagli antidepressivi triciclici, ciò significa che quando il
queste sostanze rimangono più tempo all’interno della
neurone rilascia noradrenalina o serotonina
sinapsi, funzionano di più. Questo è l’effetto immediato ma per ottenere un effetto antidepressivo
devo aspettare 15 gg, perché si devono innescare tutta una serie di eventi a catena; si è visto che
questi farmaci vanno a modificare proprio la struttura dei singoli neuroni. La depressione quindi
non è un evento filosofico ma è un evento che va ad agire sulla struttura dei nostri neuroni
questi, con l’antidepressivo si cerca di reimpostare
provocando delle modificazioni biochimiche di
la struttura dei neuroni per questo ci vogliono almeno 15 giorni di terapia.
Per iniziare una terapia antidepressiva bisogna effettuare:
Visita oculistica perché la persona non deve avere il glaucoma (perché avendo anche un
azione anticolinergica potrebbero aumentare il glaucoma);
ECG perché se la persona ha una aritmia cardiaca potrebbero peggiorarla;
Il paziente non deve avere ritenzione urinaria (non devono avere adenomioma prostatico
perché questi farmaci aumentano la ritenzione di urina).
Tra gli effetti collaterali abbiamo: sonnolenza e aumento ponderale, stipsi.
Cosa molto importante da ricordare è che la dose terapeutica è piuttosto vicina alla dose letale, ciò
significa che in pazienti come quelli depressi che hanno una tendenza al suicidio questo potrebbe
essere messo in atto con i farmaci stessi perché un sovradosaggio provoca aritmie e fibrillazione
spesso letali. Sono farmaci poco maneggevoli.
ANTIDEPRESSIVI SEROTONINERGICI
Gli antidepressivi serotoninergici o S.S.R.I. (inibitori selettivi re-uptake della serotonina) bloccano
il re-uptake della serotonina, hanno un effetto simile ai triciclici ma agiscono solo sulla
serotonina. Tra questi abbiamo la Fluoxetina (Prozac) dosaggio 20mg, Sertralina (Zoloft)
dosaggio 50mg. rari vomito e diarrea. Se c’è nausea o inappetenza
Effetti collaterali: nausea, inappetenza,
scompaiono dopo 3 giorni, sono farmaci molto maneggevoli.
La prevalenza di malati di depressione sulla popolazione è del 5%, ciò correlato anche ad un rischio
elevato di suicidi. L’azione dei medici di famiglia, del territorio sull’affrontare questa patologia ed
instaurare una terapia efficace è fondamentale perché il rischio di morte può arrivare a livelli elevati
con questo tipo di pazienti. L’infermiere ha un ruolo fondamentale, egli si assicura che la persona
assuma la terapia e che non sorgano in essa “brutte idee”.
EPISODIO MANIACALE
Episodio maniacale: è un periodo definito di umore anormalmente e persistemente elevato,
l’opposto della
espansibile (euforico) o irritabile della durata di almeno di una settimana. È
depressione, è l’euforia, la festa.
Durante il periodo di alterazione dell’umore vi sono tre o più dei seguenti sintomi:
1) Autostima ipertrofica o grandiosità;
2) Insonnia (diminuito bisogno di sonno ore es. si sente riposato dopo solo 3 ore di sonno);
3) Logorrea (maggiore loquacità del solito, oppure spinta continua a parlare);
4) Fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedono rapidamente;
(l’attenzione è troppo facilmente deviata da stimoli esterni);
5) Distraibilità
Aumento dell’attività finalizzata
6) (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale, oppure
agitazione psicomotoria; lavoro sempre, faccio sempre sesso ecc.);
7) Eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale di conseguenze
dannose (per es. eccessi nel comprare, comportamento sessuale sconveniente, investimenti
in affari avventati). un’alterazione dell’umore
Per parlare di episodio maniacale bisogna avere sufficientemente
grave da causare una marcata compromissione del funzionamento lavorativo o delle attività
abituali o delle relazioni interpersonali o tali da richiedere l’ospedalizzazione oppure sono
sociali
presenti manifestazioni psicotiche. Quindi per poter parlare di episodio maniacale ci deve essere
questo aspetto ovvero l’alterazione dell’umore è tale da compromettere le capacità sociali e
lavorative.
Alcune persone hanno episodi simili a quelli correlati all’episodio maniacale ma non vi è
compromissione sociale e lavorativa, in questo caso parleremo di episodio ipomaniacale.
Episodio ipomaniacale: episodio maniacale che consente alla persona di vivere la propria vita
abbiamo gli stessi sintomi dell’episodio
normalmente, maniacale tranne per la compromissione in
l’episodio infatti non è abbastanza grave da provocare compromissione
ambito sociale e lavorativo,
in ambito lavorativo o sociale, infatti queste due funzioni vengono mantenute.
DISTURBO BIPOLARE
Il disturbo bipolare è quel disturbo per cui la persona ha un episodio maniacale e ha avuto o avrà
sicuramente un episodio depressivo.
Esistono due tipologie di disturbo bipolare:
1. Disturbo bipolare di tipo 1: caratterizzato da EPISODIO (o episodi) MANIACALE +
EPISODIO (o episodi) DEPRESSIVO.
2. Disturbo bipolare di tipo 2: caratterizzato da EPISODIO (o episodi) IPOMANIACALE+
EPISODIO (o episodi) DEPERSSIVO.
TERAPIA
Nella terapia farmacologica dell’episodio maniacale e dei disturbi bipolari si utilizzano i SALI DI
LITIO (Carbolithium), capsule da 150-300 mg, il dosaggio varia tra i 600-1500 mg/die.
Bisogna ricordare che prima di iniziare la terapia con i Sali di litio bisogna controllare:
- ECG (perché si è scoperto che porta aritmie cardiache)
- Ormoni tiroidei (TSH e T3-T4/ il litio di scambia, è molto simile allo iodio e quindi può
andare ad influire sulla funzionalità tiroidea)
- Funzionalità renale (essendo un sale va ad influire sulla funzionalità renale, sulla
creatinina)
Bisogna, inoltre, controllare al paziente il quantitativo di Litio presente nel sangue (inizialmente è
tra i 0.6-1 mlEq/l), si inizierà a somministrare un dosaggio graduale di Sali di litio fino a quando la
litiemia è 0.9 mlEq/l, a questo punto ci si ferma con il dosaggio del farmaco. La litiemia va ripetuta
inizialmente ogni 15gg successivamente ogni 2/3 mesi.
In una fase maniacale euforica la prima fase della terapia dovrà essere formata da neurolettici
sedativi, perché il litio entra in azione dopo alcuni giorni.
D’ANSIA
DISTURBI
ANSIA
L’ansia sentimento d’attesa,
è il penoso la persona in ansia è come se fosse sempre in attesa di un
pericolo che però realmente non c’è (se questa è patologica). È una reazione fisiologica
dell’organismo, tutti di fronte ad una situazione difficile, che ci spaventa, proviamo ansia.
Quando si parla di ansia patologica?
L’ansia diventa patologica quando il tempo, la durata dell’ansia è eccessiva, dura troppo a lungo, la
dietro anche se l’evento è passato, oppure
persona se la porta si parla di ansia patologica quando
l’intensità di questa rimane elevata. Quindi è patologica quando dura troppo o è troppo intensa.
Molto spesso nell’ansia patologica non c’è un oggetto che realmente mette in ansia la persona.
l’ansia è una normale reazione fisiologica dell’individuo difronte a eventi che
Possiamo dire che diventa patologica quando non c’è un oggetto concreto che mi
indicano un pericolo o una difficoltà,
porta ansia o quando questa, rispetto ad un evento stressante, dura troppo a lungo ed è troppo
intensa. l’ansia?
A che serve
I nuclei cerebrali che ci mettono in ansia servono a prevenire il pericolo e mettere in atto dei
meccanismi che l’ansia mette in azione: l’ansia sfrutta gli stessi meccanismi
meccanismi difensivi. I
fisiologici della paura, mette in atto i meccanismi della paura, ovvero la reazione di fuga che viene
gestita dai livelli più bassi del mio snc, è una reazione inconscia. Nella reazione di fuga si attivano i
meccanismi della noradrenalina quindi aumenta il flusso sanguigno ai muscoli, ci sarà una
vasocostrizione periferica, tachicardia e tachipnea. Questo tipo di reazione non viene gestita dal
soggetto, non passa per la corteccia cerebrale. Gli stessi circuiti della reazione di fuga vengono
attivati nella reazione d’ansia, quindi questa non è una reazione che si può controllare. Se l’ansia
perdura nel tempo il surrene non produce più noradrenalina ma inizia a produrre cortisolo, questi
gestione dell’ansia.
sono ormoni che servono per la Il cortisolo riduce la reazione di stress ma al
contempo abbassa anche le difese immunitarie per cui la persona si ammala più facilmente quando
è stressata in maniera cronica.
DISTURBO D’ANSIA
Il disturbo d’ansia vero e proprio è una sindrome caratterizzata da ansia continua e patologica per
tutta la giornata, vi è insonnia e preoccupazioni eccessive in diversi ambiti della vita. Questo
disturbo d’ansia generalizzato Nell’ansia vera e propria vi è
ha diverse gradualità di manifestazione.
l’utilizzo delle benzodiazepine.
ATTACCO DI PANICO
L’attacco di panico è una crisi d’ansia violentissima, di breve durata, che arriva
improvvisamente.
È un periodo preciso di paura e disagio intensi, durante il quale abbiamo quattro o più dei seguenti
sintomi che si vengono a creare improvvisamente:
1) Sudorazione
2) Palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia
3) Dispnea o sensazione di soffocamento
4) Sensazione di asfissia
5) Dolore o fastidio al petto
6) Nausea o disturbi addominali
7) Tremori fini o grandi scosse
8) Sensazioni di instabilità, di sbandamento, di svenimento
9) Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se
stessi)
10) Paura di morire
11) Paura di impazzire o di perdere il controllo
12) Perestesie (sensazioni di formicolio o torpore)
13) Brividi o vampate di calore
Per fare diagnosi di attacco di panico vi devono essere tre episodi in un mese, quindi è un fenomeno
che tende a ripetersi e lo fa