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CISTEINILDOPA

A questo punto si ha un'ossidazione sulla tirosina ottenendo due C=O. Abbiamo quindi ottenuto un derivato chetonico vicino ad un amminogruppo: il C del CO lega con un doppio legame l'N dell'NH per cui si legano con conseguente perdita di acqua. Si è formata così una BASE DI SHIFT (IMMINA).

Avviene lo shift dell'H poiché non è presente un'aromaticità esterna: si forma la FEOMELANINA A (benzotiazina senza formare l'ulteriore ciclo a destra). Se viene decarbossilata, si forma la FEOMELANINA B. Normalmente le feomelanine sono una miscela di A e B.

L'eumelanina ha un'estensione molto maggiore rispetto alla feomelanina per cui gli elettroni che arrivano dall'esterno con le radiazioni solari, possono saltare attraverso i vari doppi legami su un polimero molto grande ed esteso. Il feomelanico invece ha solo due benzeni come estensione.

I TRICOCROMI sono una

cosa intermedia in cui le feomelanine sono legate in posizione trans e cis. Nella razza bianca, le feomelanine/eumelanine sono chiuse in vescicole, mentre le feomelanine sono sparse all'interno della cellula. Nella razza nera, dopo essere stata prodotta la melanina, dopo essere affiorata in superficie, assorbono le radiazioni incidenti diffondendole per scattering, degradando la loro energia in calore in quanto risulta esserci un salto di elettroni. UV A = velocizzano la melanina preformata a raffiorare in superficie, quindi aumentano il trasferimento delle vescicole di melanina ormai preformate verso i cheratinociti e questi più velocemente le riportano in superficie. UV B = innescano la biosintesi LEZIONE 6 DETERGENTI La base di tutti i detergenti sono un insieme di tensioattivi. I tensioattivi sono molecole anfifiliche, cioè caratterizzate da una testa polare (che può presentare carica positiva/negativa) ed una coda lipofila. I tensioattivipossono essere classificati in base alla carica che hanno sulla loro struttura chimica:
  • Tensioattivi anionici: hanno una struttura chimica che avrà una carica negativa.
  • Tensioattivi cationici: carica positiva.
  • Tensioattivi anfoteri: si trattano di corpi chimici che presentano all'interno della loro struttura entrambe le cariche.
  • Non ionici: strutture chimiche con una testa idrofila ed un corpo lipofilo e che non presentano nessun tipo di carica.
La tipica struttura del tensioattivo consente ai detergenti di eliminare il sebo, sporcizia dalla nostra pelle in quanto il tensioattivo lega "lo sporco" (materiale grasso, cioè un lipide) con la coda lipofila e può interagire con l'acqua con la sua testa idrofila. PROPRIETA' DEI TENSIOATTIVI
  • Abbassare la tensione superficiale: I tensioattivi devono avere la capacità di abbassare la tensione superficiale del liquido in cui sono immersi. La tensione superficiale

È una forza applicata parallelamente alla superficie tale da esattamente l'attrazione interna data da bilanciare forze adesive e coesive.

Forze adesive: molecole di due fasi si attraggono

Forze coesive: tengono unite le molecole di una stessa fase

La tensione superficiale dell'acqua è abbastanza elevata. Ad esempio, crea una sorta di film superficiale che permette ad una zanzara di posarsi sull'acqua senza annegare.

Quando viene aggiunto un tensioattivo nell'acqua, le forze che tengono unite le molecole della stessa fase o di fasi diverse (coesive e adesive) si allentano.

Proprietà schiumogene

Capacità di formare schiuma attraverso la diminuzione della tensione superficiale tra liquido e gas (aria). In particolare, le bolle di sapone non sono altro che una micella formata da un tensioattivo che ingloba l'aria e si stacca dalla superficie del liquido. Il tensioattivo più è capace di fare schiuma.

emaggiormente non dovrebbe essere utilizzato sulla nostra pelle perché tende più facilmente a rimuovere il film idrolipidico.
Proprietà bagnanti Capacità di migliorare il contatto liquido/liquido o liquido/solido. La bagnabilità di un liquido nei confronti del solido è espressa dall'angolo di contatto teta che essa forma: quando l'angolo è 0 zero allora il liquido si è distribuito tutto sul solido quindi ha un altissimo potere bagnante. Se invece l'angolo di contatto è > 90° allora c'è un basso potere bagnante.
Proprietà detergenti La pelle (in rosa in figura) presenta una carica negativa in quanto nello strato corneo sono presenti i corneociti i quali all'interno hanno la cheratina. La cheratina è una proteina fibrosa nella quale è contenuta la cisteina (CH -SH) che è un acido debole. Quindi basta bagnare la pelle o i capelli, in quanto la

La cheratina è presente anche nei capelli, che compaiono delle cariche negative sulla nostra pelle dovuto al fatto che le cisteine perdono l'H e si caricano negativamente. Lo sporco tende a legarsi alla superficie della pelle perché ha all'interno delle cariche positive, grazie a delle attrazione di carica. Nel momento in cui ci laviamo, quindi aggiungiamo il detergente alla pelle, il tensioattivo lega lo sporco con la coda creando dei legami apolari (Wan Der Valls ecc). Resta all'esterno. Invece la testa del tensioattivo che è carica negativa dello sporco e va a circondare lo sporco formando una micella. Il tensioattivo più vicino alla pelle darà una repulsione di carica tra la micella e la pelle e l'acqua poi con lo strofinamento sulla pelle (asportazione meccanica). L'effetto porta via lo sporco tramite solubilizzazione micellare. N.B. detergente ce l'ha solo il tensioattivo ANIONICO.

  • Proprietà
solubilizzantiQuando la concentrazione di tensioattivo satura l'interfaccia, si raggiunge la cosiddetta concentrazione micellare critica (CMC) e quindi i tensioattivi formano delle micelle che solubilizzano il grasso all'interno o qualsiasi sostanza lipidica. Ad esempio quando sciogliamo una di profumi o oli essenziali all'interno di una preparazione cosmetica, abbiamo sempre bisogno di una quota di tensioattivo come solubilizzante. Esempio: abbiamo un detergente acqua-tensioattivo non si scioglie se viene messo nell'acqua in quanto galleggia. Per questo motivo l'olio essenziale si scioglie nella miscela tensidica, in questo modo si formano le micelle e dopodiché si aggiunge l'acqua perché altrimenti non si avrebbe una buona omogeneità. IL SAPONE CLASSICO È il primo detergente della storia, chimicamente è costituito da Sali di acidi grassi ottenuti con la saponificazione dei trigliceridi. La primatestimonianza dell'esistenza del sapone risale al 2800 a.C. da parte dei Babilonesi. Una tavoletta Sumera datata 2200 a.C. descrive un "sapone" composto di acqua, alcali e olio di cassia. I Romani invece non utilizzavano il sapone per lavarsi ma andavano solo alle Terme sfregando la loro pelle con la pietra pomice e massaggiandosi con gli oli profumati. La reazione di saponificazione è un'idrolisi chimica. La saponificazione avviene a partire da un olio naturale, che prevede la rottura, con NaOH (idrossido di sodio) o idrossido di potassio, di un estere di trigliceride che si trasforma in glicerolo e acido grasso salificato. Inoltre la stechiometria della reazione deve essere 1:3 cioè un TRIGLICERIDE (quota di olio) con 3 di NaOH. Si ottiene glicerolo ed il sale alcalino di un acido grasso. La reazione appena vista si sviluppa a caldo per cui: prendiamo 1 g di olio, facciamo il calcolo in moli per prendere 3 volte di più di KOH oppure NaOH. I saponi chesi ottengono da NaOH sono più duri mentre quelli che si ottengono da KOH sono più morbidi. Dopo questa reazione a caldo, i saponi vengono messi negli stampini e lasciati ad essiccare per un determinato periodo di tempo, dopodiché possono essere utilizzati. Il glicerolo è una sostanza estremamente idratante mentre il sale alcalino dell'acido grasso (cioè il sapone) non lo troveremo scritto in italiano ma è un misto tra inglese e nomi latini: si scrive prima il controione cioè Sodium e poi Laurate (Sodium Laurate). Ad esempio i detergenti al 90% contengono come primo ingrediente l'acqua che viene indicato come Aqua che è il nome LATINO. VANTAGGI E SVANTAGGI Un vantaggio importantissimo del sapone è che si tratta di una sostanza biodegradabile quindi ha un impatto ambientale ZERO in quanto viene degradata dai batteri in CO2 e acqua. In presenza di acque dure il carbossilato di sodio

Un altro vantaggio non trascurabile dei saponi, soprattutto per quanto riguarda i paesi più poveri, è senza dubbio la loro economicità.

In presenza di acque dure (l'acqua ad alta concentrazione di calcio), uno svantaggio dei saponi è che il carbossilato di sodio reagisce con il carbonato di calcio precipitando come carbossilato di calcio. Questo composto è insolubile in acqua e può creare una patina visibile sulla pelle. Questo fenomeno può essere osservato visivamente in una vasca da bagno dopo essersi lavati, come un film untuoso intorno alla vasca.

Quindi, il problema principale è che i saponi formano dei sali insolubili con i metalli alcalino-terrosi (come il calcio e il magnesio) presenti nelle acque dure.

Un altro svantaggio del sapone è dovuto al fatto che, essendo un sale alcalino di acidi grassi deboli, subisce idrolisi liberando acido debole e base forte.

Formattazione del testo

edimprimendo di conseguenza un ambiente alcalino secondo la seguente reazione:scrive un'altra cosa alla lavagna sull'acetato di sodioInfatti se andassimo a misurare il pH sarebbe intorno a 10-12 quindi è come se fossimo immersi in una soluzione di idrossido di sodio ossia soda che è completamente incompatibile con il nostro pH perché noi siamo acidi.

ALCHILSOLFATI E ALCHILETOSSISOLFATI (DETERGENTI LIQUIDI)

Questa classe di composti nacque nel dopoguerra quando la Germania, avendo una quantità enorme di armi chimiche tra cui SO3. Per cui un chimico decise di fare una reazione tra l'anidride solforica e gli alcooli di cocco.

L'olio di cocco presenta un trigliceridi molto semplice a catena corta.scrive alla lavagna acido caprilico e caproico min. 45

Se usiamo l'olio di cocco per fare il sapone, l'unico che è già lavante ma non è

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A.A. 2021-2022
90 pagine
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SSD Scienze chimiche CHIM/09 Farmaceutico tecnologico applicativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Simo.Grim di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi e chimica dei prodotti cosmetici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Laneri Sonia.