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Dallo sport si è originata non solo la filosofia ma anche la medicina, infatti la medicina
antica nasce sostanzialmente per motivi di cura sia a causa delle ferite da guerra che per
via delle ferite dovute alle attività fisiche svolte durante gli allenamenti. Anche la dietetica
si può dire che abbia origini sportive, i Greci consigliavano già agli atleti i cibi da mangiare
per poter mantenere il corpo allenato al meglio (molti trattati di medicina Greca
contengono infatti consigli sulla dieta).
Le principali gare che praticavano i Greci erano:
1. Le gare ippiche; i Greci come i Romani ameranno molto questo tipo di giochi che
sono divisibili in quattro:
Corsa dei cocchi a quattro cavalli (particolarmente apprezzata dai Romani)
Corsa coi cavalli montati (si cavalcava nudi e senza sella e staffe (a pelo) ed
il cavallo poteva vincere anche in assenza del fantino in caso di caduta di
quest’ultimo)
Corsa dei cocchi a due cavalli
Gare minori
Queste gare si svolgono nell’ippodromo per i Greci (un tratto di terreno diviso in due corsie
e delimitato da una meta o punto di svolta) e nel circo per i Romani (che possiede la spina,
o muretto divisorio, e la linea di partenza a forma di arco)
Poi c’era la corsa delle quadriglie che erano molto folkloriche e potevano durare da 30
minuti a svariate ore e scaturivano un forte entusiasmo nel pubblico (che, molto spesso,
scommetteva). Il premio veniva dato sia ai cavalli che ai loro proprietari.
2. Le gare atletiche; rappresentavano il cuore dello sport degli antichi Greci, si
praticavano nello stadio (che, in Greco, indica un’unità di misura di 185m). Le gare
di corsa si potevano svolgere:
Stadio (200m)
Diaulos (2 stadi – 400m)
Hippios (4 stadi – 800m) e Dolichos (da 7 a 24 stadi quindi corsa di fondo)
Oplitodromia (corsa in armi – da 2 a 15 stadi)
Lampadedromia (corsa con le fiaccole)
Stadio femminile (5/6 di uno stadio)
Altre gare molto amate erano il salto (salto in lungo con breve rincorsa effettuato
con l’aiuto di pesi tenuti nelle mani ed anche il salto in alto, triplo, e con l’asta ma
questi ultimi tre non venivano praticati nelle gare) ed il lancio del disco (fatto con
un disco in metallo pesante circa 2kg e con un diametro di 25cm, ovviamente il
peso era variabile a causa dell’assenza di strumenti di precisione per misurare e
pesare il disco). Abbiamo anche il lancio del giavellotto (praticato con un’asta di
legno di circa 180cm che viene lanciata mediante una cinghia di cuoio detta ankyle
e, come pratica, deriva dalla caccia) ed il pentathlon che era lo sport per
eccellenza (una gara che verifica la completezza dell’atleta, si vincono 5 premi
quindi uno per ogni disciplina e la valutazione avviene per eliminazione o
attribuzione di punti).
3. Gli sport “corpo a corpo”; sono gli sport più antichi, in questi giochi conta molto la
forza fisica ma anche la metis. Sono formati da:
La lotta; si praticava sia in piedi che a terra. Le prese erano alle braccia, al
collo, al corpo (sollevamento verticale, laterale e dorsale). Si doveva
atterrare l’avversario tre volte e si poteva vincere anche per ritiro
Il pugilato; l’atleta doveva colpire con i pugni cinti da fasce di cuoio
l’avversario, entrambi avevano una seconda fascia intorno ai reni a
protezione di essi. A differenza con gli sport di questo tipo attuali, all’epoca
non c’era una distinzione di peso o interruzione temporale
Il pancrazio; è “la lotta in cui tutto è possibile” (escluso mordere e
strappare), le mosse sono codificate (il pugno alla testa, la presa alla gamba
slanciate, la torsione del calcagno e le tecniche di sacrificio) e si può
ottenere una duplice vittoria (Arricchione è il lottatore di pancrazio più
conosciuto perché si dice abbia vinto anche da morto, si narra che alla sua
ultima lotta cadde sull’avversario e lo atterrò, riuscendo a vincere nonostante
avesse già esalato l’ultimo respiro).
Nel mondo antico c’erano anche aspetti ideologici e sociologici che vanno considerati,
intanto agones erano più tipi di gare (agones hiero kai sthephanitai - delle gare sacre in cui
si portavano corone - e agones thematikoi) poi c’era la sovvenzione degli atleti ed il
professionismo nonché le onorificenze (statue e monete).
Durante le antiche Olimpiadi si pensava esistesse la “pace olimpica” ma si scoprirà -
grazie ad anni di studi – che essa era l’ennesima idealizzazione di De Coubertin. Gli
antichi avevano due termini per indicare la pace:
Eiréne; pace o pace totale
Ekecheirìa; una situazione in cui ci si astiene dall’uso delle mani, immunità,
armistizio (con essa c’era l’inviolabilità del territorio di Olimpia ed era una “tregua
sacra” a protezione di tutti coloro che partecipavano alle Olimpiadi, chi violava la
tregua riceveva delle sanzioni).
La pace Olimpica non era davvero una pace, però, e non metteva fine alle guerre in tutte
le città Greche ma era una ekecheirìa cioè una tregua momentanea che indicava il fatto
che – durante i giochi Olimpici – ad Olimpia non potevano esserci guerre (De Coubertin
pensava ci fosse una pace generale). In realtà non sappiamo bene in cosa consistesse
questa tregua, alcuni teorizzano che anche i pellegrini che si recavano ad Olimpia per
assistere ai giochi avessero il diritto di non essere uccisi, picchiati o derubati ma sono solo
delle teorie senza una base storica su cui reggersi.
La ekecheirìa non era una tregua totale anche perché:
Non era l’unica; ogni gioco ne aveva una e, nonostante venissero applicate, ci sono
state molte guerre nei periodi degli eventi sportivi
Tre documenti testimoniano azioni di guerra durante la tregua sacra (Atene che
attacca Delo; Sparta e Corinto che attaccano Atene e Sparta che attacca Tebe)
Tutte le fonti riferiscono la tregua sacra ad azioni contro l’Elide (e non a guerre fra
terzi).
Lezione 4
Le testimonianze archeologiche dello sport nell’antica Grecia
La Grecia Antica ha come città più importanti quelle Santuarie, che sono le città dove si
svolgono i giochi sportivi. Tra le città principali abbiamo Olimpia nella quale il centro per
eccellenza dello sport era lo stadio (luogo in cui si svolgevano le competizioni). Olimpia
era incastonata in una valle situata lungo il fiume Alfeo ed affiancata al fiume Cladeo (ciò
ha poi determinato, con il corso del tempo, l'accumulo di materiali, sabbia e fango che
finiranno con il sotterrare completamente Olimpia). Nelle cartine di questa città si può
vedere lo stadio ma, in realtà, dagli scavi si è riscontrato che gli stadi fossero tre ed erano
addirittura più antichi della data storica in cui sono iniziati i giochi.
Ad Olimpia il Santuario di Zeus è il centro della vita religiosa (in questa città c’è anche lo
stele in cui venne posto il cuore di De Coubertin, mentre il suo corpo giace nel cimitero di
Losanna). In quanto città Santuario, durante il resto dell'anno risultava un luogo
abbandonato in cui vivevano quasi esclusivamente i sacerdoti. Accanto al Tempio c’era un
ulivo sacro dal quale veniva ricavato il ramoscello che veniva utilizzato per formare la
corona con cui veniva incoronato il vincitore delle Olimpiadi. Spesso gli Atleti andavano ad
offrire qualcosa (tipo liquidi come l'olio) alla pianta sacra per onorare la divinità. Il Tempio
di Zeus era racchiuso in uno spazio che si chiamava Altis (principale santuario Greco).
Il Ginnasio aveva una forma rettangolare mentre la palestra aveva una forma più
quadrata (il ginnasio prevede un corridoio di 180m, quindi uno stadio, per questo motivo di
solito era coperto e possedeva dei posti a sedere in caso di pubblico). Ogni città Greca
possedeva un ginnasio che era costituito dalla palestra e da una pista per le corse. Nella
palestra ci si allenava nella lotta (e si impartivano lezioni di filosofia) ed era formata da un
peristilio (al centro di esso vi era situata della terra battuta su cui ci si allenava, e sotto i
colonnati si aprivano delle stanze dai molteplici usi); il guardaroba (che era immancabile
dato che ci si doveva spogliare per fare attività); dei magazzini di olio (perché veniva
utilizzato dagli antichi per pulirsi e detergersi il corpo, l’olio veniva trasportato con un
ariballo – contenitore – e per toglierlo dal corpo si utilizzava lo strigile che serviva per
raschiare via il liquido); una sala in cui si riunivano per fare conferenze, discutere o tenere
lezioni ed una stanza per i massaggi. La professione dell’allenatore – per i Greci
dell’antichità – era ancora più importante di quella del medico o del massaggiatore, infatti
gli allenatori dell’epoca portavano tuniche color porpora. L’esercizio fisico veniva sempre
accompagnato da musica (anche per dare il ritmo agli atleti).
Lezione 5 Lo sport nella Roma antica
Se per i Greci lo sport era un agone (quindi una festa o celebrazione) per i Romani era un
ludus (quindi un divertimento). Questa è una differenza sostanziale in quanto concepire lo
sport come Agone significa ritenerlo un'attività di tutti gli uomini liberi ed i cittadini che, in
teoria, possono partecipare ai giochi del circuito (e ai giochi Olimpici) mentre concepire lo
sport sotto forma di Ludus significa concepirlo come uno spettacolo ( la parola ludus in
latino significa proprio spettacolo). Mentre in Grecia lo sport vedeva la partecipazione di
atleti che erano cittadini e uomini liberi a Roma, essendo uno spettacolo, i ludi erano
solitamente gladiatori (formati per lo più da schiavi, prigionieri di guerra, condannati a
morte e, in rarissime occasioni, da uomini liberi, magari oberati di debiti, oppure attratti
dalle ricompense e dalla gloria) e di rado a questi giochi si vedeva la partecipazione di
uomini e di cittadini liberi romani perché non si sarebbero mai sognati di partecipare a
simili giochi per far divertire il popolo nelle arene.
Tra il primo e il secondo secolo d.C. i romani cominciarono un po’ ad amare anche gli
agone (che loro chiamarono Certamen) di tipo Greco, quindi le competizioni come la corsa
e la lotta. Per i Romani l’atleta è sinonimo di delinquente e assassino perché, chi era atleta
nella Roma antica, solitamente era un ex schiavo o saltimbanco che girava l'impero e si
guadagnava da vivere con queste esibizioni (spesso questi atleti si potevano vedere di
giorno nello Stadio Dominiziano e di notte li si poteva trovare in un qualche quartiere
malfamato di Roma intenti anche a compiere omicidi, per questo l’atleta è visto in modo
negativo dal popolo).
Gli sport a Roma so