6. RISPOSTA DI SOLUZIONE IMMEDIATA
Queste risposte hanno un effetto ma è come se stessimo dando un giudizio e questo si basa sulla
percezione che noi abbiamo della realtà.
2. Quello che dici è bene/male etc... Il cliente si sente giudicato. 3. L’aiutante interpreta la
situazione fornendo il suo punto di vista. 4. L’aiutante offre aiuto e supporto ma non nel senso che
facilita la presa di coscienza dei problemi del cliente. 5. L’aiutante pone domande che influenzano
la risposta. 6. L’aiutante fornisce la soluzione ai problemi ed il cliente rimane passivo. 1. L’aiutante
riflette sul cliente i fatti raccontati, i sentimenti emersi. Si effettua una riformulazione del racconto
del cliente in modo sintetico, critico – delucidativo per mettere a fuoco e sottolineare alcuni aspetti
del dialogo al fine di cogliere gli aspetti essenziali del messaggio. Questo ultimo tipo di risposta
presuppone l’esistenza di una comprensione empatica. Dobbiamo aiutare la persona a trovare la
reale risoluzione del problema, possiamo anche dare delle domande che influenzano la risposta o
possiamo dare consigli ma ce un limite.
Comprensione Empatica:
Atteggiamento di sincero interesse, di disponibilità totale senza pregiudizi
Atteggiamento di accettazione e non giudizio
Comprensione dell’altro, nel linguaggio
Sforzo per entrare nel suo universo personale per capire ciò che la persona vive
Capacità di mantenere la lucidità, l’osservazione obiettiva
Atteggiamento non direttivo
Attenzione e disponibilità
Lasciare l’iniziativa
Lasciare la persona libera di essere sé stessa
Congruenza/autenticità
Considerazione positiva incondizionata
Empatia: capacità di comprendere i sentimenti della persona e il significato che hanno per lei
SEPARAZIONE
Valutare insieme il cammino compiuto ed i risultati ottenuti
Rinforzo positivo verso le capacità del cliente di farcela elemento fondamentale che pervade ed
accompagna la relazione nel suo svolgersi è la fiducia reciproca
Counseling = Insieme di tecniche, strategie ed atteggiamenti messi in atto da un operatore di
aiuto per aiutare una persona in difficoltà ad elaborare strategie risolutive a partire dalle proprie
risorse, può darsi che la persona non si renda conto del problema, è importante aprire un dialogo
con il paziente, la strategia deve partire dal paziente, in questo modo siamo sicuri che applicherà
la terapia. Attività attraverso cui la persona diviene consapevole del suo problema e delle sue
risorse ed assume decisioni rispetto ai suoi comportamenti. Percorso di aiuto orientato
all’autonomia della persona, che promuove crescita e sviluppo delle abilità intrinseche necessarie
a superare la situazione di crisi, non dà delle soluzioni preconfezionate.
Il counselling nella professione infermieristica: possibilità per aiutare le persone ad affrontare i
diversi aspetti delle situazioni di salute e malattia sostenendo l’attivazione di strategie di coping,
adattamento, relazione di aiuto che facilita e sostiene i processi di ristrutturazione e riattivazione
delle risorse interne della persona in difficoltà. Quando arriva l’evento traumatico nella vita delle
persona devono modificare i loro schemi di lettura della realtà e la persona del e accettare il
cambiamento, la ristrutturazione della persona non avviene nell’immediato e sono diverse da
persona a persona è importante integrare gli aspetti della malattia nella normalità.
Adattamento = Piaget dice che fin dalla nascita siamo in una situazione di adattamento devo
integrar e modificare lo schema. La sopravvivenza e il benessere degli esseri viventi si basano
sulla capacità o meno di attuare questa fondamentale e difficile funzione che chiamiamo
adattamento. Essa sta alla base di un continuo processo di evoluzione e perfezionamento che
risulta fondamentale nonché intrinseco alla natura umana. Adattamento è il risultato finale di un
processo che prevede due tappe intermedie individuabili nei due meccanismi:
ASSIMILAZIONE = i dati della realtà. Una immissione di informazioni dal mondo reale, essi sono
trattati o modificati in modo da essere incorporati nella struttura della persona è la lettura della
realtà si è in grado di capire della propria situazione e del feedback delle peone (Piaget) +
ACCOMODAMENTO = il modificarsi di schemi interiori per coincidere con la realtà: conciliare
nuove esperienze o oggetti con la visione precedente per adattarsi alla nuova immissione di
informazioni. (Piaget).
Educare (definizione educare non so se c’è prima. Processo intenzionale e consapevole che si
realizza attraverso specifici programmi ,sostenuto da una metodologia pedagogica rigorosa, che si
propone di attivare nelle persone percorsi virtuosi che attraverso l’uso di risorse proprie
conducono alla elaborazione di atteggiamenti e comportamenti nuovi e adattivi) prevede un
processo di: elaborazione di una diagnosi educativa, formulazione i obbiettivi educativi (obbiettivi
comuni da raggiungere), scelta ed applicazione metodi/tecniche di insegnamento, valutazione del
processo.
Nel PROCESSO EDUCATIVO la persona è coinvolta attivamente, Si costruisce una alleanza
terapeutica, Crescita reciproca.
Destinatari dei progetti educativi: persone con patologie acute, malattie croniche e persone
sane, soggetti sani che vogliono mantenere lo stato di salute o migliorarlo
-EDUCAZIONE SANITARIA prevenzione delle malattie
-EDUCAZIONE ALLA SALUTE promozione della salute
EDUCAZIONE DEGLI ADULTI
Long life learning
Andragogia: scienza che si occupa dei processi di apprendimento della persona adulta.
Ogni persona passa nel corso della vita da uno stato di dipendenza ad uno di autonomia ed
autodeterminazione. L’adulto possiede un bagaglio di esperienze che divengono risorsa nel
processo educativo. La motivazione all’apprendimento è legata agli obiettivi di sviluppo e ruolo
sociale. La motivazione all’apprendimento è legata più a fattori interni che esterni.
Modello ciclico della vita dell’uomo nel quale il discorso educativo risulta: permanente-
consapevolezza, perfezionamento, saggezza, autorealizzazione -ricorsivo- confronto con difficoltà
ed ostacoli. Autopoiesi dell’adulto capace di catalizzare il proprio potere di cambiamento aprendo
gli orizzonti della possibilità.
Fine lez 23/ott
Lez 2/nov
I paradigmi valoriali = insieme di valori che ho adottato come linee guida per la mia vita e che
orientano le mie scelte. Bisogna mettersi in gioco.
I tre pilastri dell’infermieristica, per effettuare un lavoro efficace, per realizzare delle performance
adeguate sono: EMPOWERMENT, SELF-EFFICACY e RESILIENZA (anche per instaurare rel.
Attraverso comunicazione)
- Empowerment = restituzione, riattribuzione del potere, io operatore sanitario mi rendo conto che
la mia azione sanitaria incide poco sul paziente senza la sua approvazione, il paziente deve avere
un ruolo centrale nell’azione assistenziale, deve essere lui a riconoscere il fatto che ha bisogno di
aiuto, l’infermiere senza il paziente non è nessuno. É un processo di crescita e
responsabilizzazione delle persone finalizzata allo sviluppo di capacità di: riconoscimento dei
propri bisogni di salute, assunzione di maggiore controllo sui comportamenti, realizzazione di
autonomia di azioni soddisfacenti, partecipazione dei processi decisionali. È fondamentale che la
persona si assuma le sue responsabilità per le sue scelte di salute.
- Autoefficacia = (vale sia per paziente che per operatore) convinzione delle proprie capacità di
organizzare e realizzare il corso di azioni necessario a gestire adeguatamente le situazioni che si
incontreranno in modo da raggiungere i risultati prefissati, l’autoefficacia è un meccanismo
fondamentale per garantire l’autonomia della persona. Nel corso del tempo può aumentare con
riflessione ed esperienza. (Significa che io credo di poter farcela ad invitare 15 persone e
preparare una cena. Fino a 15 persona la mia autoefficacia è alta).
Sostenere lo sviluppo dell’autoefficacia significa offrire strumenti conoscitivi ed esperienziali
adeguati alla costruzione di un senso di stima e fiducia nelle proprie possibilità di scelta e di azione
rispetto alla propria situazione problema.
Teoria socio cognitiva di Bandura = (autoefficacia persone dipende da fattori personali)
abbiamo dei fattori personali interni (eventi cognitivi, affettivi, biologici) che si interfacciano con
l’ambiente e con il comportamento, e nel momento in cui abbiamo la necessità di rinforzare le fonti
di informazioni usufruiamo dell’esperienza vicaria (=determinismo reciproco) è importante avere un
gruppo di persone, è fondamentale avere un’esperienza positiva di un altro perché così il paziente
è motivato, il paziente deve capire che l’infermiere è interessato di lui, solo in questo modo nasce
la fiducia. Al verificarsi di una modifica in un elemento, si realizza una modifica corrispondente
negli elementi in interazione con esso (ambiente, comportamento, eventi cognitivi).
Per intervenire su livello autoefficacia paziente si può intervenire su: esperienza di gestione
efficace, esperienza vicaria, persuasione, stati emotivi/fisiologici.
La resilienza = attivazione di atteggiamenti, modalità e competenze di resistenza personale alle
situazioni complesse (stressanti) (materiale si piega ma non si distrugge). Tale capacità si sviluppa
grazie ad esperienze relazionali positive. I primi studi sono stati fatti negli orfanotrofi ed è stato
rilevato che alcuni avevano delle ricadute pesanti sul mancato accudimento mentre altre non ne
risentivano. La resilienza è una caratteristica degli esseri umani la maggior parte delle persone
riesce a sviluppare questa capacità che nasce da esperienze relazionali positive. La resilienza
nasce dalla rete sociale e familiare, bisogna saper gestire le emozioni e fronteggiare il problema.
La resilienza si realizza se:
• Vi è il sostegno della rete familiare e sociale
• Vi sono delle capacità per la gestione delle emozioni ed il fronteggiamento del problema
• È presente un livello sufficiente di consapevolezza e fiducia nelle proprie capacità di affrontare la
situazione
• Incontro con persone capaci di attivare le risorse interiori La storia dei successi e dei fallimenti
nella storia personale
• La persona ha un progetto o degli obiettivi abbastanza interessanti e realistici da raggiungere e
per cui impegnarsi
• La durata dell’evento traumatico è compatibile con le risorse della persona
Educazione terapeutica
OMS (2001): “attività finalizzata ad aiutar
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